Serie TV > Shameless US
Ricorda la storia  |      
Autore: AloneAgainstZombies    09/02/2016    1 recensioni
La mattina dopo il coming out di Mickey, Ian ha il suo primo episodio di depressione... ma come riesce a riprendersi?
Missing moment post 04x12
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shooting star
 

Erano due settimane ormai che Ian non si alzava da quel letto, che rifiutava la compagnia di tutti e piangeva silenziosamente. Due settimane da quando Fiona e gli altri Gallagher erano arrivati a casa Milkovich per lo strano comportamento di Ian. Due settimane da quando si era iniziato a pensare che Ian avesse la stessa malattia di sua madre. Ian era bipolare… ed era nella sua prima fase depressiva.

La lancetta dell’orologio alla parete della cucina indicava le nove del mattino e Mickey, che da due settimane aveva utilizzato il divano come letto, era steso con gli occhi chiusi e la sua fidata bottiglia di Jack nella mano destra, a penzoloni verso il pavimento. Ce l’aveva messa tutta, davvero, per cercare di far alzare Ian, ma nulla era riuscito a piegarlo… così aveva lasciato perdere, si era rassegnato. Non poteva obbligarlo e, soprattutto, non sapeva come comportarsi se Ian fosse realmente malato.
La porta della camera di Ian si aprì e Mandy fece capolino nella stanza, notando che quel bozzolo in cui Ian si era rinchiuso, non era così serrato come le altre volte. Entrò nella stanza con una tazza di caffè in una mano e un piattino su cui poggiava una fetta di torta nell’altra. Si sedette sul letto, stando attenta a non toccare il ragazzo, aveva notato come evitasse ogni contatto fisico.

«Hey… ti va di mangiare qualcosa oggi?»

Chiese cauta, posando il piattino e la tazza sul comodino. Ian emise un lungo sospiro e aprì i suoi occhi verdi, arrossati e gonfi a causa del pianto di quei giorni. Guardò Mandy per lunghi istanti prima di muoversi lentamente, alzandosi a sedere sul letto, la schiena posata contro la testata del letto.
I muscoli dolevano come non mai per il lungo periodo di immobilità e Ian emise un gemito di dolore quando si sistemò meglio davanti a lei.

«’Giorno...»

Anche la sua voce era diversa, gracchiante e rauca. Si schiarì la gola e passò una mano tra i capelli rossi, che l’eccessiva produzione di sebo li aveva resi più scuri, mentre Mandy gli sorrideva dolcemente.

«Sei uscito dal tuo guscio, uh? Mangia qualcosa e poi fila a farti una doccia che puzzi come un fottuto cassonetto!»

Lo intimò scherzosamente, alzandosi dal letto e posandosi le mani sui fianchi. Ian alzò un angolo delle labbra in un leggero sorriso per quella frase così da Mandy, la sua migliore amica e la persona su cui sapeva sempre di poter contare. Si mosse lentamente per afferrare la tazza di caffè caldo e iniziò a sorseggiarlo senza dire niente, così come addentava la torta silenziosamente. Si sentiva meglio dei giorni scorsi e i terribili pensieri che gli attanagliavano la mente sembravano dissolversi pian piano.
Mandy gli donò una carezza sulla spalla costellata di lentiggini prima di uscire dalla stanza.

***

Mickey aveva gli occhi azzurri fissi sulla figura di Ian, seduto al piccolo tavolo della cucina intento a mangiare la cena cucinata da Svetlana; la sigaretta tra le labbra. Non si era ancora reso conto che il rosso era tornato nel mondo dei vivi, uscendo dal bozzolo che si era creato con quelle coperte bianche, diventate sempre più giallognole ogni giorno che passava.
Ian alzò la testa su di lui, la forchetta ancora tra i denti, e gli concesse un leggero sorriso. Mickey distolse immediatamente lo sguardo, lasciando però che le sue guance bruciassero per l’imbarazzo di essere stato colto ad osservarlo. Soffiò fuori il fumo, spense la sigaretta nel posacenere e si alzò per avvicinarsi ad Ian.

«Prendi la giacca, usciamo.»

Borbottò, superandolo per andare ad afferrare un paio di birre dal frigo e metterle nello zaino. Ian inghiottì il boccone prima di guardarlo con le sopracciglia alzate, perplesso da quel comportamento. Si alzò e si avvicinò al moro, guardando lui e poi lo zaino, aprì la bocca per ribattere ma Mickey lo interruppe.

«Ti sto offrendo un cazzo di appuntamento, non sei tu quello che vuole ‘ste stronzate?»

Sbottò mettendosi lo zaino in spalla. Ian sussultò, sbattendo le palpebre incredulo… davvero Mickey aveva detto una cosa del genere? Un piccolo sorriso si espanse sul viso dal ragazzo dai capelli di fuoco e annuì, con il cuore che batteva forte.

***

Le stelle avevano fatto la loro prima comparsa nel cielo, nascoste dalle imperterrite luci che illuminavano il campo da baseball. Quel famoso campo dove i due ragazzi si incontravano durante i loro primi clandestini incontri… ricordi che Ian e Mickey conservavano dentro di loro, preziosi come diamanti.

«Sai che non dobbiamo più nasconderci qui… abbiamo un perfetto letto dove scopare in libertà.»

Disse Ian, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso mentre seguiva il moro all’interno del campetto. Mickey sbuffò e gli sospinse lo zaino contro il petto, guardandolo dritto negli occhi.

«Stendi quella cazzo di coperta in mezzo al campo. Io devo fare una cosa.»

Borbottò serio, le guance leggermente rosse per l’imbarazzo. Ian lo guardò con occhi grandi e pieni di curiosità. Una… coperta? Non aveva messo le lattine di birra nello zaino?
Vide il moretto allontanarsi e alzò le spalle, facendo quello che aveva chiesto. Distese la coperta a motivo scozzese sull’erba e ci si sedette sopra, le ginocchia al petto e le braccia attorno ad esse. Non potette trattenere un sorriso che si espanse sul suo viso… Mickey aveva fatto coming out per lui… ed ora sembrava comportarsi come Ian aveva desiderato facesse anni fa.
Ma il suo sorriso scomparve quando i fari del campo si spensero all’improvviso e il panico iniziò a far entrare in circolo l’adrenalina nel suo corpo.

«Mickey?»

Chiamò il ragazzo, alzandosi in piedi sulla coperta, i pugni che si aprivano e si chiudevano si erano uniti al respiro affannoso. Tutti i sensi del rosso erano in allarme, tanto che quando sentì due braccia avvolgersi attorno al suo corpo si voltò di scatto, il pugno alto pronto a colpire. Gli occhi di Mickey, però, lo fermarono.
Ian si lasciò sfuggire un sospiro sollevato prima di spingere  via il moro.

«Mi vuoi far morire d’infarto?»

Mickey si lasciò sfuggire una risata e indicò la coperta distesa sotto i loro piedi.

«Fanculo, riporta il tuo culo su questa cazzo di coperta, forza.»

E si sedette lui per primo, guardando il rosso esitare, confuso. Dopo nemmeno un secondo, però, seguì il moro e si accucciò contro di lui. Lasciò che le braccia di Mickey lo stringessero come non gli aveva permesso per settimane.
Era una situazione surreale… lui e Mickey stesi su quel campo da baseball immerso di ricordi. Non si sarebbe mai aspettato che il suo ragazzo, sì adesso poteva dirlo, si comportasse così… ma di certo non si lamentava.
Ian portò le proprie dita ad intrecciarsi con quelle di Mickey e alzò il viso per incrociare il suo e gli sorrise, un sorriso solare e pieno di quel sentimento che condivideva insieme a lui. Il moro fu il primo a chiudere gli occhi, appoggiò la fronte su quella di Ian e sfiorò infine le sue labbra. Il rosso le premette contro quelle di Mickey che dischiuse le sue per consentire quel bacio. Ian sorrise sulle labbra del ragazzo mentre non accennava a sciogliere quel contatto, lasciando che l’unico rumore udibile in quel campo fosse quello delle loro bocche che si scontravano e dei loro respiri che si univano.
Si baciarono per lunghi minuti e fu Ian il primo a interrompere quel bacio; strofinò la punta del naso contro quello di Mickey e gli concesse un ultimo, veloce bacio a stampo prima di volgere la sua attenzione al cielo stellato.
Le stelle ora erano visibili e decoravano tutto il firmamento. Ian strinse forte la mano di Mickey, lasciandosi cullare da quel momento così inusuale per loro.

«Una stella cadente!»

Fu l’esclamazione del rosso, che si alzò a sedere sulla coperta, indicando nel cielo quella scia luminosa che andava spegnendosi. Mickey lo imitò e lo abbracciò, posando il mento sulla sua spalla. Ian si voltò verso di lui e lo baciò nuovamente, gli occhi chiusi.

«Cosa hai desiderato?»

Gli chiese Mickey, stendendosi e portando con sé il ragazzo, uno sopra l’altro. Ian lo guardò ancora negli occhi e gli sorrise, baciandolo ancora e ancora… e ancora.

«Tutto quello che desidero… è già qui.»

Bisbigliò una volta sciolto il bacio. Mickey trattenne il respiro e fu lui, questa volta, a sorridergli con gli occhi lucidi per l’emozione. Si sentiva… felice.
 



Hello!
Ed eccomi di nuovo qua con questa one shot su un missing moment dei Gallavich.
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere con una recensione. ♥
Mickey ha diritto di essere felice, almeno un po'.
A presto!

K

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: AloneAgainstZombies