Fumetti/Cartoni europei > Altri
Segui la storia  |       
Autore: Prandaman    10/02/2016    0 recensioni
[Comic Italiani]
Ogni autore di fumetti mette l'anima nei suoi lavori, amando i propri protagonisti al punto che nella sua mente prendono vita ed acquistano coscienza di se, separati dal resto del mondo dall' invalicabile confine fra Fantasia e Realtà. E se un giorno questo muro impenetrabile si assottigliasse fino a renderli comunicabili ? Come si comporterebbero i fumetti nello scoprire di essere solo marionette inchiostrate sul foglio, di essere il frutto dell'ingegno umano e non dell'unione dei propri genitori ? L'umanità accetterebbe la loro condizione o li combatterebbe perchè diversi e troppo pericolosi ? Questa umile fan fiction prova a dare una risposta a queste domande dando voce ad alcuni dei fumetti indie italiani più importanti che potreste avere la fortuna di leggere.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Xavier propose un cenno di sorriso e commentò la notizia con ritrovato vigore, probabilmente dovuto alla scoperta che la prossima presentazione riguardava un’esponente di sesso femminile.

“Un damerino, un dinosauro cuoco-ballerino che sembra uscito da un talent show… se il livello è questo, come minimo il prossimo deve essere una vampira-androide asiatica che suona il sax,ehehhe” proferì il furfante colpito da una miracolosa guarigione,almeno a giudicare dall’andatura più sicura.

“Va bene tutto, purchè sia più simpatica di te, e fortunatamente non è un requisito così alto da soddisfare” gli risposi mentre ricambiavo il suo sguardo con altrettanta tenacia.

 

Jenkins pareva trovare molto divertente il nostro continuo battibeccare ed alzò gli zigomi per mostrarci l’arcata dei suoi splendidi ed immacolati denti .“Su su, non siate impazienti: la vostra curiosità sarà presto ripagata; nel frattempo lasciamo tutto nelle sapienti mani di Hildeg, chef provetto con un sua personale e discutibile interpretazione del concetto di ‘cena leggera’”.

il triceratopo si sentì chiamato in causa e  rispose: “Boss, sei proprio un brontolone: mi sono contenuto stavolta e pulisco tutto io, promesso! Datemi dieci minuti per caramellizzare la cipolla e potremo andare in scena” .

Il forzuto cuoco poi si trincerò dietro l’alto muro di batterie di pentole che proteggevano le leccornie che cercavano di attirarci con le loro invitanti fragranze .

Ma la sete di conoscenza superava la fame delle carni ed entrambi seguimmo l’elegante biondino per tutto il salone centrale, oltrepassando una uscita secondaria che divideva la zona giorno dalla dispensa.

Il gentiluomo ne approfittò per farci da paciere ed illustrarci le meraviglie celate nelle stanze che si affacciavano sul lungo corridoio.

“...le camere da letto son nel piano di sopra accessibili da questa porta,  mentre usiamo lo studio situato qua vicino come dispensa e magazzino per armi e scorte alimentari...”.

Il breve tour guidato da Jenkins si interruppe dietro una doppia anta foderata di pregiato legno scuro dalle venature eleganti, una ricca presentazione per un locale solo adibito allo stoccaggio; fece pressione su entrambe le maniglie e spalancò davanti a noi il suo ricco contenuto che proteggeva.

“lasciate che vi presenti la vostra nuova compagna, la simpaticiss...” pronunciò il biondino interrompendosi quando il suo sguardo si addentrò dentro quel montuoso paesaggio composto da scatole, suppellettili, coperte e svariato materiale distribuito senza ordine logico.

In mezzo a quel caotico mondo dai colori spenti, vidi affiorare una candida fanciulla come una stella incollata su un firmamento spoglio : sdraiata su un’amaca celeste issata tra due pilastri, riposava beata una ragazza nel fiore degli anni; dapprima posai le mie attenzioni sulle grandi e lunghe orecchie nere da coniglio che gli spuntavano timidamente dal capo , all’apparenza così morbide e delicate che il richiamo ad accarezzarle era irresistibile; entrambi gli occhi sognanti erano incorniciati da un velo di nero , in netto contrasto con i suoi capelli a caschetto bianchi tendenti all’argento vivo. Più scrutavo la figura abbracciata al Dio Morfeo e più mi rendevo conto che anche il vestiario portava il segno di questa stravagante bicromia.

Provai un grande senso di dolcezza nell’osservare i suoi delicati lineamenti ed arrivai quasi a considerare un delitto doverla svegliare dal sonno.

“Passiamo tra dieci minuti?” fu il mio appello scherzoso , ma il gentleman mi appostrofò con uno sguardo quasi cortese mentre si addentrava fino al capezzale della creatura.

 

“Luna, non ti era stato chiesto di fare l’inventario?” chiese Jepkins sussurrandole in direzione delle orecchie senza alcun tono di rimprovero; quest’ultime, come attente guardiane si direzionarono immediatamente verso l’uomo al pari di banderuole sfiorate dal vento.

La ragazza si destò controvoglia ed alzò la schiena dal giaciglio  con una lentezza esasperante, quasi sentisse fatica a combattere la gravità e senza accorgersi della nostra presenza.

“Sei tu Jeppetto…? Ma io ho fatto quello che mi avete detto e mi sono messa a contare ...una scatola...due scatole...tre scatol....ZZZZZZZZZZZ” non terminò  la frase che cadde nuovamente tra le pieghe della sua vellutata amaca , come se un invisibile dardo gli avesse iniettato del potente sonnifero.

L’irritazione di Xavier era palpabile nell’aria , una sensazione di fastidio e voglia di sfogarsi così manifesta che fu per lui impossibile non intervenire.

“Lasciate fare a me, quando bisogna far alzare un dormiglione cronico, è importante seguire una regola basilare: mai risvegli bruschi” proferì il pistolero chiedendo al biondo di farli spazio. Arrivato in prossimità della figura appisolata, si prese qualche secondo per studiare la svogliata magazziniera e valutare l’approccio.

“Cosa hai intenzione di fare?” domandai non ricevendo alcuna risposta in cambio: era diventata una moda non considerare la mia opinione?

Conclusa l’analisi , si piegò in avanti e protese il corpo nei pressi del viso, quasi volesse riprovare la strategia del suo predecessore.

In realtà il suo bersaglio si trovava più in alto rispetto al corpo della coniglietta e ,con un fulmineo movimento delle dita, sganciò il gancio di sicurezza della corda che legava l’amaca al pilastro, facendo letteralmente crollare il giaciglio per terra.

Nonostante l’atterraggio ammorbidito da un paio di scatole di cereali, la ragazza si alzò immediatamente e cominciò a saltare per la stanza ,fasciandosi la testa con entrambe le mani e senza trattenere le lamentele per il principio di bernocolo che affermava di sentire.

“Ahia, ahia,ahia” proverì una voce squillante che cercava conforto tra le braccia di Jenkins, il quale non potè fare altro che ridimensionare l’accaduto ed accarezzare il capo della compagna con la medesima delicatezza che si conviene ad una figlia o ad un animaletto domestico.

“Su su Luna, non è niente” disse per calmare la fanciulla; sebbene ebbi l’impressione che la ragazza enfatizasse molto la situazione per scatenare empatia,non fui altrettanto diplomatica e mi scagliai contro l’imbecille dal gilet elegante : “Ma ti sei bevuto il cervello???” .

L’uomo si limitò a guardare entrambi facendo spallucce e giustificandosi con un “Mai stato uno che segue le regole, persino quelle che mi invento”.

Ignorai la tua strafottenza da bambino viziato e mi diressi verso la povera creatura quel tanto che bastò per avere un contatto visivo e le sue attenzioni.

“Va tutto bene piccola mia? Perdona il nostro Xavier, qualche minuto fa ho dovuto schiacciarli il cervello che porta sotto la cintura e non si è ancora ripreso del tutto”.

 

Ora gli occhi della coniglietta, non più inumiditi dalle lacrime, erano spalancati esu di me, due scintillanti gioielli che esploravano la mia figura con avida curiosità alla stregua di un predatore. D’un tratto tutto il trambusto di prima passò in secondo piano e la giovane si avvicinò a passi lenti e ponderati, non distogliendo lo squardo per studiarne le mie reazioni;  cercai di smorzare il disagio che provavo presentandomi per prima.

“Ciao Luna, mi chiamo Tenaga ed è un vero piacere fare la tua conoscenza”.

Le sue delicate protuberanze auditive erano puntate nella giusta direzione eppure il mio saluto non sembrava aver sortito alcun effetto; arrivando a supporre che provasse del timore nei miei riguardi , decisi perciò di compiere un secondo tentativo.

“Non devi avere paura di…” non terminai la frase che mi ritrovai il suo dolce musetto contro la guancia, mentre le braccia color latte mi cingevano le spalle come se fossimo amiche che finalmente si reincontravano dove tempo immemore. Restai paralizzata di fronte ad un “attacco” così fulmineo, spiazzata  mentre il suo mento liscio come seta accarezzava i miei zigomi con movimenti circolari senza accennare di voler smettere.

“Che bello, finalmente ho una sorellona!” commentò chiudendo gli occhi come se volesse assaporare quell’attimo; la sua esternazione faceva nascere in me qualche domanda ma risposi lo stesso al suo gesto con altrettanta dolcezza, rimanendo in quella posizione per almeno una decina di secondi.

Quando riprese coscienza di se,la fanciulla sciolse il soffocante abbraccio e raccolse le mie mani nelle sue per stringerle a se con decisione, diventando così la prigioniera di un’euforico coniglio che non smetteva di sorridere.

“Scusa , mi sono lasciata prendere dal momento, di solito non sono così , almeno credo! E’ fantastico poter conoscere un’altra donna...non che Dino  ed il Principe siano antipatici...anzi...sono amici fantastici, è che ogni tanto vorrei … parlare di argomenti più femminili e quei due non sono sono proprio “adatti”...Che bello, che bello!Dobbiamo festeggiare , hai fame? Abbiamo una bella torta di fragole che porta il tuo nome se lo vuoi,a meno che non sei allergica al latte!Se lo sei dimmelo subito sennò la finisco io, qua si lamentano tutti che sono una mangiona ma non è vero….E’ solo che sono un estimatrice dei dolci e Dino è così bravo che...blablablabla”

Al terzo periodo del discorso senza pause persi completamente il senso e non mi rimase che annuire con la testa e lasciarla continuare : la mente e la lingua di Luna parevano correre ad un altro livello di rispetto al mio e stava mitragliando una così grande  miriade di pensieri e parole che il cervello si arrese, andando in blackout e regalandomi un principio di emicrania ed una bella cesta carica di vertigini.

Dovetti poggiare la mano su uno dei pilastri per non perdere l’equilibrio, mascherando il tutto dietro ad un sorriso.

 

“...L-la tua felicità è a dir poco ...t-travolgente,eheheh” furono le uniche cose che riuscì a dire prima del mio silente collasso mentale.

Anche Xavier subì l’effetto tramortente di quella parlantina sciolta e poggiò la mano sul tamburo della propria arma quasi a controllare che si fosse ancora e se fosse pronta all’occasione.

“Fatemi indovinare, stasera si mangia coniglio?” sussurrò in maniera scherzosa ma non troppo a Jepkins, che gli rispose negativamente ma divertito con un cenno del capo.

“E tu chi sei?” chiese la fanciulla che aveva cambiato bersaglio, donandomi qualche prezioso secondo di riposo.

L’uomo non si scompose e si limitò ad esaurire la curiosità di Luna con un sorrisetto amaro e controvoglia,quasi fosse una scocciatura.

“Sono Xavier, un amico di Tenaga, molto piacere”.

La coniglietta sgusciò fuori dal mio raggio d’azione come la più lesta degli escapologi e si portò a meno di un metro da lui, facendo un lieve inchino di cortesia ed accompagnando il saluto con un gesto della mano destra.

“Lieta di conoscerti ,Xanon, no..Xantes...neppure, Xaxa! Ma che… troppo difficile per me”.

La ragazza si fece pensierosa ed incrocio la braccia davanti a se perdendosi nei meandri della sua contorta mente ”Mmm, meglio trovarti un soprannome più facile ed idoneo. Vediamo un pò…”.

“Ti ringrazio ma i nomignoli non mi piacciono, puoi semplicemente chiamarmi Xa …” provò ad incalzare il lestofante nel cercare di correre i ripari, ma l’espressione della coniglietta fecero supporre che lo stava completamente ignorando.

 

“Ci sono!Ti chiamerò Iena,hai un sorrisino beffardo che mi ricorda quell’animale ” urlò battendo il pugno destro sull’altra mano in segno di vittoria.

“Stai scherzando? Cambia subito” sbottò l’uomo contrariato.

“Non ti piace Iena? Mmm, sei un pò brontolone, che ne dici di Musone?”

“Che ne dici se ti regalassi un buono omaggio per passare alla prossima reincarnazione da consumarsi subito?” disse d’impulso Xavier; solo dopo aver riferito, sembrò accorgersi di essere stato scortese con una ragazzina e, in maniera del tutto inaspettata per un simile egocentrico menefreghista, tentò di rimediare ed abbozzò un timido sorriso: “Ehm,intendevo dire che penso che tu possa trovare di meglio”

“Hai ragione Musone è che quando dormo meno di 14 ore, la mia creatività ne risente. Ma sei proprio sicuro che Iena non ti piaccia?”

Fu li che notai la vena sulla fronte di Xavier ingrossarsi, il respiro farsi pesante ed i suoi occhi diventare sottili : il vulcano stava per eruttare.

 

“Questo è troppo!!! Stasera mi son beccato uno schiaffo da Tenaga  come anticipo per averla salvata, siam dovuti scappare da uno stramaledettissimo mostro di inchiostro che per poco non ci massacrava, ho avuto un incontro ravvicinato con il tettuccio di una macchina ribaltata, son stato nuovamente pestato da lei anche se non ero in me , ho scoperto che il pongo demoniaco mi ha attacco il velenodiosolosacosa ed ora mi tocca finire in bellezza in questa sperduta villa a fare una gara di soprannomi con una coniglietta?? Nella mia vita precedente dovevo come minimo essere un dittatore spietato perchè qua ho così tanto Karma negativo da smaltire che potrei impacchettarlo e venderlo su Internet!!!”. Parole sprezzanti e violente che fecero svanire lo splendido sorriso dal volto angelico di Luna ed abbassare lo sguardo al povero Jepkins che sembrava occupato a non far affiorare nella propria mente spiacevoli ricordi.

 

“Hai finito di dare un spettacolo  o c’è altro che vorresti dire per traumatizzare una povera ragazza che nulla c’entra con tutto questo ?” chiesi con tono perentorio poggiando la mano sulla spalla al piacione dalla lingua sibillante: volevo davvero credere che fosse ancora sotto l’effetto del marchio, perchè in caso contrario avrei preso provvedimenti, e stavolta non se la sarebbe cavata con lo schiaccianoci…

“No no,per oggi sono a posto...” mi rispose riabbassando i toni e cercando i miei occhi con un espressione apparentemente dispiaciuta: finalmente lo stress che covava dentro di se aveva trovato un modo per sfogarsi, seppur nel peggiore dei momenti.

“Velenochina…” ripete fra se e se incredula la giovane coniglietta senza deviare lo sguardo dal dongiovanni, compiendo un paio di passi nella sua direzione ,spiazzata  e sbigottita da quella rivelazione pesante come un macigno.

La reazione della giovane creatura fu altrettanto sorprendente e si mise ad abbracciare Xavier come fece con la sottoscritta, ma stavolta lasciandosi trasportare da un sentimento diverso dalla gioia seppure altrettanto forte.

“Mi dispiace Xavinuccio…” pronunciò mentre affogava la guancia sulle pieghe camicia bordeaux ed ancorava la propria presa dietro le di lui spalle grazie alle sue affusolate dita.

Il pistolero rimase interrotto con le braccia ancora aperte sul davanti, forse stupefatto di sentire quel corpo caldo contro il proprio nonostante le parole intrise di astio che aveva scagliato: quella ragazza ,così genuina ed allegra , era fin troppo lontana dalle sue corde, una scena imprevedibile come scorgere una bambina che abbracciava un burbero anziano appena conosciuto.

Luna interruppe quel quadretto così stravagante staccandosi dal petto del giovane quel tanto che bastava per poter guardare in faccia il furfante ed esclamare:

“Qualunque cosa succeda, noi non ti dimenticheremo, eri così una brava persona...” .Concluse asciugandosi una piccola lacrimuccia con la mano senza rinunciare alla presa con l'altra.

L’espressione di Xavier passò dalla sorpresa alla rassegnazione quando cercò di trovare le parole giuste per ricambiare.

“...guarda che non sono ancora morto...”

Ma Luna sembrò non dare peso alla reazione di lui e continuò a parlare di furfante al passato ; “Certo, ci eravamo conosciuti da poco e l’inizio non era stato dei migliori,ma nonostante il poco tempo trascorso assieme, eravamo diventati grandi amici”.

“Ripeto, non sono trapassato…” disse con tono sempre più deciso.

“E’ così forte la mancanza che mi pare quasi di poterlo toccare in questo momento…” gli disse accarezzandoli la scapola con la mano rimasta impigliata nel vestito elegante del pistolero.

“Oh perdiana!” commentò Xavier prima di appoggiare i palmi sulle spalle della coniglietta ed avvicinando il viso al suo per evitare fraintendimenti.

Le due pupille si osservavano a pochi centimetri l’uno dall’altro,l’innocente ragazzina sfidava il pervertito criminale senza scrupoli.

“Hai qualche problemi di vista coniglietta dei miei stivali? Non mangi abbastanza carote? Io sono qui e sono vivo e vegeto, capito? E per tutti gli dei dell’Olimpo, non vi libererete facilmente di me!”

La fanciulla sorrise amaramente, piegò il viso di lato quel tanto che bastava per sfiorarli la mano con il mento e toccò la guancia di Xavier con un movimento dolce dei polpastrelli .

“Ti stavo solo prendendo in giro... ma volevo solo farti sapere in qualche modo che non sei più solo e che sono e rimarrò tua amica,qualunque cosa succederà da ora in avanti…”.

 

Non riuscivo ancora a capire quali sentimenti o pensieri si nascondevano dietro ad una simile risposta, ma ebbi la sensazione che quel discorso era intriso di pura sincerità, qualcosa che neppure il pistolero si sarebbe mai potuto immaginare.
 “Ma tu… tu... sei fuori di testa” fu il saggio e ponderato commento del brillante furfante, un’ idiozia che venne definitivamente cestinata dalle parole di Jenkins:

 

“No ,Xavier, lei è semplicemente la nostra Luna”

 

Note:

Character :

Tenaga © Valeria Romanazzi alias "Tenaga" (http://www.tenagacomics.com/)

Xavier  © Jessica Marino (www.antithesis-comic.com)

Jenkins ©Nyesis (http://www.nyesis.net/)

Hildeg   © Flaminia Spinelli(https://www.facebook.com/saurus.comic)

Jenkins ©Nyesis (http://www.nyesis.net/)

Luna     © Diana Mercolini(https://www.facebook.com/diana.mercolini)


Soundtrack del capitolo mentre veniva scritto: 05: I Burn (Yellow Trailer) - RWBY Volume 1 OST (Jeff Williams feat. Casey Lee Williams)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Prandaman