Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: cecy_99    10/02/2016    1 recensioni
Era appena sorto il sole quando accadde.
Quando scappammo.
E fummo presi.
----------------
“Ivy…” mormoro con la voce un po’ impacciata
“Sì, sono qui, ma ora dobbiamo andare…” continua a dire “…Alzati…su!” Mi prende per un braccio e con non poca fatica riesce a tirarmi su. Eppure qualcosa va storto. In men che non si dica mi ritrovo di nuovo a terra con un dolore, da mozzare il fiato, allo stomaco.
----------------
All’inizio rimase paralizzata, ma poi, riprendendosi, rispose al bacio. Fu molto dolce e casto, più che altro uno sfioramento di labbra, per poi divenire più passionale. Però c’era qualcosa di strano. Una specie di calore li avvolgeva. Dato il momento decise di non darci peso, finché David si allontanò urlando. Non capendo cosa fosse successo cercò di avvicinarsi.
“Non mi toccare!” gridò lui allontanandosi ancora di più e attirando gli sguardi.
(...)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo essere, con grande gioia, uscite da scuola andarono per le strade canadesi, della loro città, Toronto, per fare un po’ di shopping, o per meglio dire Amanda comprava e Anya le teneva la roba acquistata.
“Entriamo in quel negozio!” proruppe la ragazza indicando una piccola boutique con dei vestiti esposti in vetrina.
“Ti prego non ne posso più! E’ da ben due ore che camminiamo!”
“Chi è quella che ha chiesto il mio aiuto qui?”
 “Va bene sono stata io, ma ancora per me non abbiamo trovato nulla” Amanda sbuffò spazientita dalle continue lamentele della cugina.
“Ok, andiamo a cercare questo benedetto vestito.” Decise di accontentarla lei. Detto questo si incamminarono verso il negozietto di prima.
La prima cosa che saltò all’occhio di Anya, appena entrarono, fu un abito dal corpetto di pelle nera e dalla gonna in tulle viola. Lei si avvicinò estasiata da quella meraviglia, non osando neanche sfiorarlo, con la paura di rovinarlo con il solo tocco. Amanda seguì il suo sguardo “Oh, cara ma questo abito è perfetto…” iniziò, guardando il viso entusiasta della cugina “…per Halloween. Sicuramente saresti una strega davvero spaventosa” concluse con un ghigno, vedendo le sue speranze infrante.
“Bene!” rispose Anya stizzita.
 “Questo è meraviglioso!” disse Am prendendo un abito rosso molto corto.
“Si certo, una meravigliosa maglietta.” Intervenne An, un po’ acida, riferendosi alla cortezza del vestito.
“Ho capito. Cerchiamo qualcos’altro.” Rispose Amanda, ormai rassegnata a quei pomeriggi così impetuosi. La giornata passò così, tra frecciatine velate e non, finchè non trovarono un compromesso. Un pantalone nero attillato abbinato con una maglietta bianca con lo scollo non troppo profondo.
“Per le scarpe…” cominciò Amanda speranzosa.
“Indosserò degli stivaletti.”
 “Ma…”
“Non mi convincerai mai ad indossare delle scarpe col tacco da dodici centimetri.” La interruppe nuovamente lei, con un sorriso trionfante.
“E per quanto riguarda il trucco e i capelli…” insisté Am.
“Ci penso io.”
 “Va bene. Ora, dato l’orario dovremmo andare a mangiare, oppure hai da ridire anche su questo” borbottò Amanda, suscitando l’ilarità della cugina.
 “Dove pranziamo?” continuò, conoscendo già la risposta.
“Dove vuoi tu, l’importante è che dopo andiamo al parco.”
“Certo” le rispose, mentre s’incamminavano verso quello che doveva essere un bar. Dopo aver preso del cibo d’asporto, andarono verso l’High Park.
“Allora…” cominciò Amanda “…sei pronta per stasera?”
“In che senso?” chiese Anya guardandola confusa.
 “Bè, sì…se dovesse dichiararsi…”
 “Cosa? Ma che dici? Non sono neanche sicura di piacergli!”
“Oh, andiamo anche un cieco lo capirebbe! Comunque fammi finire.” Le rispose, seria per la prima volta in vita sua.
“Se stasera dovesse dichiararsi…volevo chiederti se sei sicura di quello che provi realmente”
“Che vuoi dire?”
 “Io…penso che non sareste proprio una bella coppia. Siete troppo simili. E lui è così timido. Cioè per farti invitare alla festa l’ho dovuto, praticamente minacciare”
“Cosa hai fatto?! Ma come hai potuto! Non ne avevi il diritto! E inoltre non sei tu a dover decidere chi posso amare o no.” Detto questo s’inoltrò nel parco, che da poco avevano raggiunto, più inferocita che mai, lasciando Amanda lì. Appena trovò una panchina ci si sedette e cominciò a scalciare delle piccole pietre. Tutto ad ‘un tratto si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro, attirando gli sguardi confusi o divertiti dei passanti. All’improvviso si fermò di botto e si diresse verso un piccolo giardinetto adibito di fiori e piante, per calmarsi. Anya non sapeva il perché ma ogni volta che era in ansia o arrabbiata stare in mezzo alla natura la calmava. Fin da quando era piccola, a volte scappava da casa per andare al parco. Arrivata a destinazione si abbassò per inalare quel buon profumo. Poi vedendo una rosa appassita e isolata si avvicinò e cominciò a chiacchierarci.
“Ehi piccola…in passato dovevi proprio essere una bella ragazza!” inoltre aveva anche il vizio di parlare con le cose inanimate.
“Mi dispiace proprio tanto” disse sfiorandola con un dito. Appena la sfiorò una luce bianca uscì dalle sue mani e quel fiore da appassito che era, si rinvigorì tornando splendida.
Trovata!
“Ma che…!?” esclamò Anya prima di essere interrotta dalla cugina.
“Anya! E’ da un po’ che ti cerco! Dove eri andata a finire?”
“Io…ho bisogno di andare a casa.” Detto questo Anya corse via lasciandola di nuovo da sola.
Quando arrivò, dato che nessuno era in casa, andò direttamente nella sua stanza e senza neanche il tempo di togliersi le scarpe, cadde nel letto, sentendosi stanca e debole.
 
“Ti abbiamo trovata! Il sire ne sarà molto felice.”
 
All’improvviso Anya si svegliò affannata, con ancora quella voce in testa. Non era la stessa che aveva sentito quella mattina, anzi completamente diversa. Se quella era infantile, somigliante a quella di un bambino, questa era rauca, simile a quella di una vecchia.
E poi cosa era accaduto quel pomeriggio? Che cos’era quella luce proveniente dalle sue dita?
Sempre più confusa Anya si passò una mano tra i capelli, tirando leggermente le punte per capire se quello era un sogno oppure la realtà.
“An!” sentì gridare da una voce molto familiare. Essa fu seguita da un pestare di passi e lo sbattere di una porta.
Amanda.
“Spiegami cosa ci fai ancora conciata così! Tra un ora inizia la festa” disse furibonda, ma ancora un po’ in colpa.
“Chi ti ha fatta entrare?” chiese stanca alla cugina.
“Tua madre. Ma non cercare di cambiare discorso. Allora cosa aspetti a cambiarti?”
Anya sospirò afflitta, sapendo cosa sarebbe accaduto dopo la sua risposta.
“Io…non voglio andare alla festa”
“Cosa!? Perché?”
“Non me la sento”
“Oh, An ti conosco abbastanza bene da sapere cos’hai. Va bene non avrei dovuto interferire tra te e David, ma sai come sono fatta. Non puoi tenermi il broncio per sempre.” Le disse Amanda facendole un sorriso di scuse.
In quel momento Anya non seppe cosa rispondere. Era tentata nel dirle la verità, ma probabilmente non l’avrebbe presa sul serio. Meglio dire quello che si aspettava senza doverle complicare la vita.
“Dopo quello che mi hai detto, non sono ancora più sicura di piacergli.”
“Non dirai sul serio! E’ pazzo di te. Anche se non dovesse essere così sicuramente stasera lo conquisterai” cercò di rassicurarla Am.
“Ok, vengo.” Mormorò, accontentandola.
“Bene, prepariamoci.” Disse Amanda euforica, trascinando la cugina in bagno.
 
Dopo che finirono di prepararsi, si fecero accompagnare dalla madre di Anya, in macchina.


Quel viaggio fu abbastanza silenzioso e neanche Amanda riuscì a riempire quel silenzio. Appena arrivarono a destinazione, quasi volarono tutt’e due dalla vettura, ma Anya fu fermata dalla madre.
“An”
“Si mamma?”
“Verso che ora devo venire a prendervi?”  
“Non ti scomodare zia, ci faremo dare un passaggio da qualcuno. Ormai abbiamo diciotto anni e siamo adulte e vaccinate” s’intromise Amanda per poi scomparire dietro la cugina.
“Per la mezzanotte dovremmo essere a casa.” La tranquillizzò.
“Bene, state attente e divertitevi!” le disse prima di andare via.
“Su, su abbiamo un ragazzo da trovare” le bisbigliò all’orecchio la cugina, prima di spingerla verso l’entrata.
“Oh ti prego Am, rimani con me” la implorò prima di accorgersi che se ne era già andata.
“Non cambierà mai” sospirò lei.
Non sapendo dove e da chi andare si diresse verso le bevande in cerca di qualche modo per passarsi il tempo. Però mentre cercava di oltrepassare la pista da ballo, sentì delle voci sommesse.
Ma che ci fa questa qua?
Perché non sta un po’ attenta!
“Come? Hai detto qualcosa?” urlò alla ragazza, che stava davanti a lei e che credeva avesse parlato per sovrastare la musica.
“Non ho parlato affatto.” Le rispose quella.
Questa è tutta pazza.
“Ma se…” cominciò a dire prima di essere spinta a terra da un ragazzo corpulento.
“Scusa tesoro!” disse offrendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
Che bel bocconcino.
Anya ignorò l’offerta e ancora più sconvolta scappò fuori da quella casa, per riordinare le idee.
“Ma che mi sta accadendo!” disse tra sé, prendendo una bella boccata d’aria.
“Ehi! E’ da un po’ che ti cerco.”
“David! Ciao.”
“An…sei bellissima!” esclamò guardandola, strappando un sorriso alla ragazza.
“Ehm…allora…ti cercavo per un motivo” cominciò, grattandosi la nuca imbarazzato.
“Volevo chiederti se…uno di questi giorni vorresti uscire con me. Sai tu…mi piaci da un po’ e…”
“Un appuntamento?”
“Si…già, proprio quello”
“Beh…anche tu mi piaci da un po’”
“Quindi è un sì?”
“Può darsi.” Rispose enigmatica.
“Interessante” mormorò prima di avvicinarsi a lei e, prendendo il coraggio a quattro mani, di baciarla.
All’inizio rimase paralizzata, ma poi, riprendendosi, rispose al bacio. Fu molto dolce e casto, più che altro uno sfioramento di labbra, per poi divenire più passionale. Però c’era qualcosa di strano. Una specie di calore li avvolgeva. Dato il momento decise di non darci peso, finché David si allontanò urlando. Non capendo cosa fosse successo cercò di avvicinarsi.
“Non mi toccare!” gridò lui allontanandosi ancora di più e attirando gli sguardi.
Anya, stupita dalla sua reazione, si guardò per cercare il problema.
Una specie di alone rosso la ricopriva e il ragazzo mostrava bruciature dappertutto. Sulle labbra, nelle mani…tutto ciò che aveva avuto un contatto diretto con lei.
Una folla, nel frattempo, li aveva circondati.
Che è successo?
Che diavolo ha questa ragazza attorno?
Oddio, ma è un mostro!
E le voci si sovrapponevano tra loro, mandando ancora più in confusione la ragazza.
Sconvolta e impaurita Anya corse via dagli sguardi disgustati e incuriositi della gente. L’ultimo viso che vide fu quello, sconvolto, di sua cugina Amanda.
Mentre correva, a perdifiato, un furgone le venne dietro per poi pararsi davanti a lei bloccandole il passaggio. Un figura incappucciata uscì dalla vettura e con un tono tranquillo cercò di rassicurarla. Lei senza opporsi si fece condurre nella macchina, prima di svenire tra le braccia di quel ragazzo.



Angolo autrice
Eccomi ritornata con un nuovo capitolo. Come sempre vi chiedo perdono per il ritardo, ma non credo che riuscirò mai ad aggiornare in orario.
Comunque, finalmente la storia va prendendo forma e sempre più misteri si aggiungono a quelli che già c'erano.
Spero che recensirete in tanti, ci terrei davvero molto.
Alla prossima
Cecy
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: cecy_99