II
Chi la dura la vince
Chi la dura la vince
◆
La sua forza risiede soltanto nella tenacia[1].
L'ostinazione di non precipitare giù, e quella di rialzarsi subito in piedi quando accade comunque. La fermezza di resistere a offese e scortesie di Robert, e talvolta pure ai suoi patetici assalti notturni. Di sopportare i seni, il buco lì sotto e la debolezza del corpo che i Sette le hanno dato, ingiusta punizione. Di restare sempre ubbidiente e devota alla famiglia, nonostante i dolori. Di vedere il primo figlio, il più amato, così diverso dal padre e volergli bene lo stesso. Di mascherare come meglio può la soddisfazione delle piccole, grandi vittorie e di celare i segreti più profondi agli occhi del mondo intero.
Esser ciò che lei è richiede un grande, inimmaginabile sforzo.
Bisogna avere un cuore duro, di granito[2], perché senza una spada in mano o fra le gambe si può vincere solo con la perseveranza – e, a volte, nemmeno quella è sufficiente, non quando si tratta di conquistare l'amore.
Può sembrare fatta d'oro[3], ma è di pura pietra e le sue parole sono acqua e vento; giorno dopo giorno scavano e modellano, e nemmeno Robert può resistere: si sgretola anche lui, che è grosso quanto una montagna, un colpo dopo l'altro.
E il metalupo? La bestia che ha azzannato tuo figlio, aveva perseverato costante, una roccia. Dov'è la bestia?
Vedere le facce degli Stark era stato come metter sotto assedio Grande Inverno e ridurla in cenere – aveva temuto un trucco del loro nuovo Primo Cavaliere, una scusa per salvare la vita dell'animale, ma poi aveva smesso di protestare: che meravigliosa ingiustizia da far commettere al nobile Lord Stark, quali gocce di amaro veleno a guastare il rapporto tutto miele con le sue figlie!
Era stato trionfare su tutte quelle lupe del Nord – anche su quella che era già morta, finalmente, quella dagli occhi grigi e le rose blu sul capo che lei odiava più delle altre.
«E ora perché sorridi?» chiede Jaime, prima di carezzarle il braccio con la punta della lingua.
«Nulla» risponde con un assaggio di felicità sulle labbra, la giusta ricompensa del vincitore.
L'ostinazione di non precipitare giù, e quella di rialzarsi subito in piedi quando accade comunque. La fermezza di resistere a offese e scortesie di Robert, e talvolta pure ai suoi patetici assalti notturni. Di sopportare i seni, il buco lì sotto e la debolezza del corpo che i Sette le hanno dato, ingiusta punizione. Di restare sempre ubbidiente e devota alla famiglia, nonostante i dolori. Di vedere il primo figlio, il più amato, così diverso dal padre e volergli bene lo stesso. Di mascherare come meglio può la soddisfazione delle piccole, grandi vittorie e di celare i segreti più profondi agli occhi del mondo intero.
Esser ciò che lei è richiede un grande, inimmaginabile sforzo.
Bisogna avere un cuore duro, di granito[2], perché senza una spada in mano o fra le gambe si può vincere solo con la perseveranza – e, a volte, nemmeno quella è sufficiente, non quando si tratta di conquistare l'amore.
Può sembrare fatta d'oro[3], ma è di pura pietra e le sue parole sono acqua e vento; giorno dopo giorno scavano e modellano, e nemmeno Robert può resistere: si sgretola anche lui, che è grosso quanto una montagna, un colpo dopo l'altro.
E il metalupo? La bestia che ha azzannato tuo figlio, aveva perseverato costante, una roccia. Dov'è la bestia?
Vedere le facce degli Stark era stato come metter sotto assedio Grande Inverno e ridurla in cenere – aveva temuto un trucco del loro nuovo Primo Cavaliere, una scusa per salvare la vita dell'animale, ma poi aveva smesso di protestare: che meravigliosa ingiustizia da far commettere al nobile Lord Stark, quali gocce di amaro veleno a guastare il rapporto tutto miele con le sue figlie!
Era stato trionfare su tutte quelle lupe del Nord – anche su quella che era già morta, finalmente, quella dagli occhi grigi e le rose blu sul capo che lei odiava più delle altre.
«E ora perché sorridi?» chiede Jaime, prima di carezzarle il braccio con la punta della lingua.
«Nulla» risponde con un assaggio di felicità sulle labbra, la giusta ricompensa del vincitore.
NOTE:
[1] Citazione, appena modificata, di Louis Pasteur.
[2] Il granito è una roccia dura. Nella versione italiana, inoltre, Castel Granito è la residenza dei Lannister.
[3] L'oro è un metallo morbido, duttile.
[2] Il granito è una roccia dura. Nella versione italiana, inoltre, Castel Granito è la residenza dei Lannister.
[3] L'oro è un metallo morbido, duttile.
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