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Autore: EmLy28    11/02/2016    0 recensioni
-di cosa ti stai scusando Harry? Ti stai scusando per quello che hai?- gli chiese Louis, mentre lo stringeva a sè, e gli baciava la testa.
Harry annuì. - non sei obbligato a restare...chi vorrebbe mai un fidanzato malato? -
Louis gli prese il viso, e fece incontrare i loro occhi. -non dire una cosa del genere. Io ti amo Harry, non potrei mai lasciarti, sopratutto in questo momento- gli raccolse le lacrime e poi gli baciò le palpebre umide.
-Louis, io non voglio..- mormorò il ragazzo, ma venne bloccato da Louis, che lo strinse ancora di più a sè e appoggiò le labbra sulle sue.
-mi prenderò cura di te, okay?-
Harry annuì e un sorriso triste si fece largo tra le lacrime cadute.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Era da due giorni che Harry viveva a casa di Niall. Non avrebbe mai voluto pesare sulle spalle dell'amico, ma era l'unica soluzione che aveva trovato.

Ogni mattina, il ragazzo l'accompagnava in ospedale e poi doveva aspettare che uscisse dall'università, per il ritorno. Si sentiva inutile, aveva provato a prendere l'autobus, ma aveva rischiato di svenire e così Niall gliel'aveva vietato.

Era l'ultima settimana del secondo ciclo e poi avrebbe dovuto fare degli esami per vedere com'era la situazione.

Ormai andava in ospedale solo perchè Niall ce lo portava, non gli interessava più nulla. Ogni notte piangeva e anche di giorno avrebbe voluto, ma le lacrime finivano. Louis lo chiamava ogni sera, ma lui spegneva il cellulare.

-harry- lo salutò il dottore, vedendolo entrare nello studio. Harry fece un cenno con la testa e si sedette sulla solita sedia.

-bene, qui ho i risultati- disse e appoggiò una mano su una cartellina. -vuoi vederli o ...-

-mi dica pure- lo interruppe Harry.

L'uomo prese un grosso respiro. - i risultati non sono buoni, mi dispiace-

harry abbassò la testa, non era nemmeno così sorpreso, era indifferente.

-non possiamo fermare la chemio, ma dovrai continuare-

-per quanto?- chiese il ragazzo in un sussurro.

-questo non posso saperlo Harry, finchè il tuo corpo non reagisce-

-e se non reagirà mai? E se queste cellule non moriranno mai?-

-cercheremo di fare il possibile-

Harry rimase in silenzio, l'uomo lo confortò con altre frasi che si sentono sempre nei film, per poi congedarlo.

Il ragazzo uscì dall'ospedale e andò verso la macchina di Niall.

-com'è andata?-

harry alzò le spalle e non rispose.

Arrivarono a casa ed andò subito a sdraiarsi sul letto. Si strinse le ginocchia al petto e lacrime silenziose scesero lungo le sue goti.

Niall entrò nella stanza e appena lo vide così, si sdraiò vicino a lui e l'abbracciò.

-che succede?-

-non ce la faccio più Niall...sono stanco-

il ragazzo lo strinse più a sè. -ora dormi un po' e vedrai che domani sarà una giornata migliore-

Harry scosse la testa. -non ci sarà mai una giornata migliore, il dottore ha detto che la situazione è solo peggiorata...basta, non voglio più combattere-

a Niall scese una lacrima, ma cercò di farsi forza, per il suo amico.

Lo fece girare verso di lui e lo guardò negli occhi. - starò io vicino a te, ma ti prego, non mollare- mormorò.

-mi dispiace...- harry chiuse gli occhi. - morirei lo stesso, lo capisci? Solo più lentamente. Mi stanno distruggendo, mi stanno distruggendo l'anima...non voglio più soffrire, non sto vivendo già più Neill, sono già morto dentro. Sono un corpo senza anima, non è più posto per me la terra- sussurrò tra le lacrime.

-non sono d'accordo, ma è la tua vita, è una tua decisione, e se non sei più felice e credi che questa sia l'unica cosa che ti possa dare sollievo, l'accetto-

-domani chiamo mia madre e gli dirò tutta la verità, così andrò a stare da lei-

Niall spalancò gli occhi a quella affermazione.

-non sentirti obbligato ad andartene, puoi stare qui, ormai è anche casa tua. E poi, non mi perdonerei mai di lasciarti da solo in un momento del genere. Ti prego, almeno resta qui- sussurrò il ragazzo ormai in lacrime anche lui.

* **

Harry chiamò comunque sua madre. Le raccontò tutta la storia, fino a quel momento tenuta nascosta.

-p-perchè me l'hai tenuto nascosto Harry?- gli chiese tra i singhiozzi.

-avevo paura. Dopo la storia con Louis, pensavo che questo poteva ancora di più deluderti- soffiò al telefono.

-Harry...tu non mi hai mai deluso! Io ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre-

dopo aver chiuso la chiamata, si sentì leggermente sollevato: sua madre non lo odiava. La donna voleva partire ed andare da lui, ma gli disse che era da Niall e che stava bene e che non c'era bisogno di correre, ma che l'avrebbe aspettava quandunque fosse venuta in futuro.

Prima di andare a letto, prese di nuovo in mano il cellulare e andò sul nome di Louis. Cominciò a scrivere un messaggio, sui risultati degli esami, ma poi cambiò idea.

Durante la notte si sentì male, Niall lo soccorse e stette con lui finchè si calmò.

Il giorno dopo non andò in ospedale, ignorando le parole di incoraggiamento che Niall gli disse prima di andare a scuola. Stette a casa tutto il giorno, sotto le coperte, a guardare programmi in televisione. Era proprio in questi momenti che sentiva la mancanza di Louis. Quante sere avevano passato abbracciati sul divano? Strinse il cuscino a sè, strizzò gli occhi e immaginò che tra le sue braccia ci fosse Louis, ma quando aprì gli occhi e vide la realtà, gli scese una lacrima.

-non puoi continuare così- disse Niall entrando in casa il giorno dopo.

Harry lo guardò alzando un sopracciglio.

-non esci di casa, non mangi, non ti alzi da quel maledetto divano se non per andare in bagno o a letto!- esclamò. Poi prese un respiro e si calmò. - hai deciso di non curarti più, di lasciarti morire...ma almeno vivi finchè puoi-

-e per cosa dovrei vivere?-

-non esiste solo Louis al mondo Harry! Il mondo è pieno di cose per cui vale la pena vivere!-

il ragazzo non rispose, così Niall gli si avvicinò e si sedette di fianco a lui.

-domani ti porto a fare una gita -

-e la scuola?-

-chissene della scuola! Sei più importante tu – a quell'affermazione, Harry sentì il cuore sciogliersi, così con un balzo, l'abbracciò.

-ti voglio bene-gli disse.

-anch'io Harry...- sussurrò di rimando Niall. -stasera esco con Alene e una sua amica, che ne dici di venire anche tu?-

Harry si staccò da quel corpo e lo guardò con uno sguardo dubbioso.

-qual'è il problema?-

il ragazzo si indicò la nuca, coperta sempre dal cappello di Louis.

-non sarà la chioma di un tempo, ma sono cresciuti! E poi ti stanno bene così corti- cercò di incoraggiarlo Niall.

Harry lo guardò ancora con quello sguardo, ma poi annuì: che c'era di male? Poteva essere una buona idea cambiare aria, forse l'avrebbe aiutato a togliere dai pensieri Louis.

Dopo cena, dove Harry non toccò cibo, si prepararono. Il ragazzo indossò una camicia semplice e un paio di pantaloni da tutta: sicuramente non il massimo, ma gli andava bene così.

Arrivarono al locale dove si dovevano incontrare con le ragazze. Era un piccolo bar, con una parte dedicata alla pista da ballo. Entrarono dentro ed a Niall gli si illuminarono gli occhi quando scorse Alene ad un tavolo. Andarono verso la ragazza e si sedettero di fronte a lei.

-Alene, Harry. Harry, Alene- li presentò con un sorriso Niall. Si strinsero la mano e quando il silenzio cominciò a scendere, arrivò un'altra ragazza al loro tavolo, con delle birre in mano.

-ciao! Oh, tu devi essere il famoso Harry- esclamò appena vide il ragazzo. Si sedette di fronte a lui e gli strinse la mano, facendogli un occhiolino.

Harry si girò verso Niall, chiedendogli con lo sguardo cosa gli aveva detto riguardo a lui, ma l'amico alzò le spalle, per poi prestare di nuovo l'attenzione ad Alene.

Rimasero nel locale per qualche ora. Niall andò a ballare con Alene e la sua amica, Ida, provò a convincere anche Harry, ma lui scosse la testa e le disse che era imbranato. Rimasero al tavolo, Ida non smetteva di parlare un secondo, e ad ogni frase si avvicinava sempre di più ad Harry.

-perchè tieni quel cappello?- gli chiese ad un certo punto.

Harry sobbalzò. -oh...ecco vedi, il parrucchiere non ha fatto un buon lavoro...-

-oh, ma posso fartelo io se vuoi- gli sussurrò con voce seducente, avvicinandosi ancora di più.

Il ragazzo si allontanò di conseguenza, ma Ida non si lasciò abbattere.

-allora, cosa fai nella vita?-

sono malato, mi sto lasciando morire e non ho più voglia di vivere, pensò Harry.

-lavoro in un bar in centro paese- rispose invece, non voleva farsi compatire da una ragazza qualunque.

-davvero? Bhe, allora significa che ci potremo vedere spesso...- gli sussurrò nell'orecchio.

Harry pensò che forse, non lavorare più non era poi così male.

Dopo un'altra mezz'ora passata a parlare con quella ragazza, Niall e Alene ritornarono al tavolo.

-stavamo pensando di andare a casa mia- annunciò il ragazzo. Harry alzò un sopracciglio: non era la prima volta che Alene passava la notte da loro, ma ora c'era anche Ida con loro.

Niall gli sorrise. -bhe, Ida potrebbe venire con noi, abbiamo un divano letto, così non staresti sola- lanciò uno sguardo ad Harry e poi un sorriso alla ragazza. Ida spalancò gli occhi, sorrise e poi si aggrappò al braccio di Harry.

Durante il viaggio in macchina, la ragazza provò a baciare Harry varie volte, ma il ragazzo voltò la testa ogni volta. Arrivati a casa, Niall informò i due che lui e Alene sarebbero andati a letto subito, così Harry si ritrovò solo con la ragazza.

-vuoi un caffè?- le chiese indifferente.

-mh...c'è del the?-

-n-no, non abbiamo the- rispose, perdendo per qualche secondo quell'apatia che fino a quel momento aveva tenuto. Un'immagine gli si parò davanti: lui che preparava il the alla mattina e Louis che lo ringraziava con un bacio, prima di prendere quella tazza fumante.

-okay, allora va bene un caffè. Il bagno è in fondo?- chiese la ragazza, senza notare nulla del cambiamento d'umore di Harry.

Il ragazzo annuì alla domanda.

Non vedendo tornare Ida, si preoccupò, così andò verso il bagno, ma la porta era spalancata e non c'era nessuno. Passò di fronte alla sua camera e notò la porta socchiusa. Entrò e vide la ragazza seduta sul letto, che osservava una foto presa dal comodino. Harry camminò verso di lei e gli strappò via la cornice, rimettendola al suo posto.

-chi è?-

-un mio amico-

la ragazza alzò le spalle, non realmente interessata alla risposta. Poi prese il polso del ragazzo e lo trascinò sul letto. Lo fece sdraiare e mise le ginocchia vicino ai suoi fianchi, sovrastandolo.

-sai Harry, mi piaci molto- sussurrò.

-sei ubriaca- gli disse lui.

-si, può essere...- rispose tranquilla lei, avvicinando il volto al suo e sfiorandogli le labbra.

Quando la ragazza appoggiò le mani sul suo petto e gli tirò su la maglietta, Harry provò ad allontanarla, ma non aveva le forze. Chiuse gli occhi e immaginò che quelle mani che gli stavano sfiorando il petto, erano quelle di Louis e sorrise.

-sei così magro-disse la ragazza, senza fermarsi e lasciandogli dei piccoli morsi sul mento e sul collo.

Harry si allungò con il braccio verso il comodino e buttò giù la foto, così da non avere il suo sguardo puntato addosso.

-scusami Louis...ho bisogno di dimenticarti- sussurrò.

La ragazza era completamente sopra di lui, i loro fianchi si toccavano. Si tolse la maglietta e i pantaloni velocemente e li sfilò anche ad Harry.

Harry provò a non pensare a Louis, ma non riusciva a guardare la ragazza che si muoveva sopra il suo corpo, senza provare un senso di nausea. Rimase con lo sguardo fisso al soffitto, a fissare ogni piccolo difetto o crepa, senza realmente partecipare a ciò che stava accadendo.

Era solo un corpo, in balia a qualcosa più forte di lui. Alcune lacrime scesero lungo le guance, ma la ragazza non si accorse o se si accorse, le ignorò.

* **

il giorno dopo Harry si svegliò con il mal di testa.

Qualcuno bussò alla porta della stanza, per poi entrare.

-buongiorno- disse Niall.

Harry si girò immediatamente verso l'altro lato del letto, con ancora le lenzuola tutte sgualcite.

-se n'è andata e anche Alene- il ragazzo lo guardò con un sorriso triste. Aveva capito cos'era successo quella notte.

-ci stai ancora per la gita?-

-vorrei solo starmene sotto le coperte e morire qui- mormorò.

-Harry!- esclamò Niall. - alzati immediatamente! Ti aspetto in sala- e così dicendo uscì dalla stanza.

Il ragazzo nascose la testa sotto il cuscino e pianse, pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto per Louis. Lo avrebbe voluto li, vicino a lui, mentre gli accarezzava i capelli e gli sussurrava che sarebbe andato tutto bene, che ci sarebbe stato lui vicino,a prendersi cura di lui. Gli mancava così tanto...

si alzò dal letto solo quando le lacrime furono esaurite. Si vestì e andò da Niall.

-vuoi fare colazione?-

harry scosse la testa.

-finchè non mangi qualcosa, non usciamo di qui- affermò lui, tenendo in mano le chiavi di casa.

-sei peggio di Louis- borbottò Harry, andando in cucina.

-ho imparato dal migliore!- esclamò Niall.

* **

Niall non gli disse dov'erano diretti, voleva che fosse una sorpresa. Quando arrivarono a destinazione, Harry era già stanco, ma dandosi forza, uscì dalla macchina.

Si trovavano davanti ad una villa, sicuramente di età rinascimentale.

-bhè, eccoci qui. Visto che ami la storia dell'arte, e la stai studiando, ho pensato che forse ti sarebbe potuto piacere...-

-grazie!- esclamò lui, saltandogli al collo.

Entrarono nella villa e mentre Niall pagava i biglietti, Harry rimase ad osservare rapito gli affreschi presenti sul soffitto e le statue nelle nicchie.

-sai, la vera collezione inizia di la- rise Niall, raggiungendolo.

-grazie Neill, davvero. Mi mancava così tanto il profumo dell'arte-

fecero tutto il percorso della villa, osservando quadri e sculture di varie epoche, Harry era estasiato da tutto, si fermava ad ogni opera e spiegava tutta la sua storia a Niall, con gli occhi che gli luccicavano. Dopo che finirono la visita alla collezione, uscirono nel giardino posteriore, dove c'era un piccolo fiume che lo attraversava.

-wow- sussurrò Harry.

Camminarono sul sentiero, che girava intorno al fiumiciattolo ed arrivarono di fronte ad una scalinata.

-la sopra ci dovrebbe essere una scultura di un'artista moderno molto stimato, se vuoi possiamo andare, ma solo se te la senti- gli disse Niall, guardando le scale arricciando le labbra.

Harry annuì sicuro: non voleva certo perdersela.

Salirono le scale, ma Harry dovette fermarsi e riprendere fiato a metà scalinata. Arrivati in cima, si dovette appoggiare alla panchina li vicino e si sedette sull'erba.

-tutto bene?- chiese preoccupato Niall.

-si- riprese fiato. -ho solo bisogno...di un attimo- disse col fiatone.

Dopo alcuni minuti, si rialzò e continuarono la loro giornata. Harry tornò a casa con il sorriso sulle labbra e Niall non poteva che essere soddisfatto.

-dovremmo farlo più spesso, visitare musei, fare passeggiate- disse Niall durante il tragitto di ritorno.

Harry annuì. - sarebbe fantastico passare tutta la vita a studiare l'arte, osservarla e amarla...sarebbe davvero fantastico...- sussurrò l'ultima parte.

-e lo sarà, Harry-

* **

-mi ha chiamato Alene, mi ha detto che Ida voleva incontrarti, per parlare-

-non ne ho voglia-

-peccato, è già a casa nostra, ti sta aspettando-

Harry gli lanciò uno sguardo fulminante, che Niall accolse con un sorriso di pietà.

Non aveva voglia di vederla, primo perchè non voleva ricordare quella sera e secondo, voleva solo dormire.

Quando arrivarono a casa, Harry era riluttante a sorpassare quella porta, ma Niall lo spinse all'interno.

Dal divano si alzò una ragazza.

-oh, ciao...Alene ti sta aspettando in camera- disse abbassando lo sguardo. Non sembrava essere la stessa ragazza di quella sera.

Niall appoggiò la mano sulla spalla di Harry, per dargli forza e poi si diresse verso le camere, lasciando Harry da solo ad affrontare la ragazza.

Il ragazzo si diresse in cucina, senza nemmeno appoggiare lo sguardo su Ida.

-scusa- le disse entrando dopo di lui dalla porta.

Harry fu percorso da un brivido: da quella sera, non sopportava che qualcuno iniziasse un discorso scusandosi.

-non scusarti-

-scusami, ma volevo chiederti...-

-non dire scusa!- esclamò Harry, sbattendo il bicchiere che aveva in mano sul piano della cucina.

La ragazza sobbalzò, ma si zittì.

Il ragazzo si girò verso di lei. -io non volevo...solo che "scusa" mi ricorda brutti momenti, potresti non dirlo?- gli chiese più dolcemente. Ida annuì, sorridendo.

-andiamo in sala- sospirò Harry.

Si sedettero sul divano, Ida continuava a toccarsi le mani.

-ecco...mi sono comportata da cretina, è che quando bevo mi trasformo in un'altra persona, ed è terribile-

-okay- rispose il ragazzo annuendo, si vedeva che era sincera e davvero dispiaciuta.

-okay?- ripetè lei storcendo il naso. - ho fatto sesso con te ed è okay?-

-si- alzò le spalle. - se non avessi realmente voluto ti avrei fermata-

-ma io...potrei essere molto insistente in quelle situazioni ed ecco-

-Ida. Non c'è problema, davvero-

-okay...- mormorò la ragazza abbassando lo sguardo. -senti, ho dei ricordi offuscati di quella notte, ma ecco, quella foto che tieni sul comodino...non è un semplice amico, vero?-

Harry si irrigidì e sentì il cuore arrivare in gola.

-scusa!- esclamò, ma poi si tappò subito la bocca con le mani. L'aveva di nuovo pronunciata...

Ad Harry scese una lacrima, ma rimase impassibile.

-oddio, mi dispiace Harry, non era mia intenzione...-

-è Louis, semplicemente Louis-

la ragazza spalancò gli occhi, sorpresa da quella affermazione.

-era il mio ragazzo -

-oh...- la ragazza abbassò le spalle, ma poi gli venne in mente un pensiero. -quindi sei gay? Ho fatto sesso con un gay? oh. Mio. Dio. Posso scriverlo sul mio blog?!- esclamò con un sorriso a trentadue denti.

-non sono gay- affermò Harry, asciugandosi le lacrime.

-oh...bhè, è meno esaltante così...posso scriverlo comunque?-

Harry sorrise, realmente divertito dalla direzione che aveva preso la conversazione.

Il ragazzo gli chiese se scriveva sempre quel genere di cose sul suo blog e lei partì con una spiegazione di ore su che cosa era basato e com'era nato. Alla fine non era male come ragazza e se non beveva, poteva essere simpatica e cordiale.

Niall li trovò seduti sul divano, che ridevano di qualcosa e fu davvero contento che quella stramba ragazza fosse riuscita a strappare un sorriso ad Harry.

* **

era passato un mese da quel giorno. Harry ormai passava la maggior parte delle giornate a letto. Niall aveva deciso di prendersi una pausa dalla scuola, per stare vicino al suo amico.

-Harry, ho qua il pranzo- disse dolcemente, mentre entrava nella stanza con un vassoio in mano. Lo mise sul comodino, per poi andare verso la finestra e aprire le persiane. La luce del giorno entrò nella camera ed Harry borbottò qualcosa, probabilmente coprendosi il viso con le braccia.

-forza- si mise seduto sul letto, mentre Harry si tirava su leggermente.

Prese il cucchiaio e con la mano che gli tremava, provò a portarselo alle labbra.

-lascia stare, ti aiuto- si offrì Niall, che prese il cucchiaio.

-non è colpa mia se mi cucini il brodo- mormorò Harry, facendo un sorriso tirato.

-senti Harry..- cominciò il ragazzo, mentre gli teneva ferma la mano, che portava il cucchiaio alle labbra. - io stavo pensando che forse, sarebbe meglio per te andare a stare in ospedale. Li avrebbero tutte le cure per farti stare meglio e ...- venne interrotto da Harry, che scosse la testa.

-se non mi vuoi, ti capisco...chiamo mia madre e vado da lei, ma non voglio andare in ospedale, non voglio morire li-

-è casa tua questa, te l'ho già detto. Pensavo solo che potesse essere una buona idea, ma se non vuoi okay, puoi rimanere qui- gli disse con un sorriso.

Niall portò via il piatto ancora mezzo pieno. Era evidente che Harry era peggiorato e sapeva che sarebbe andata sempre peggio. Ora non si alzava più dal letto, se non per andare in bagno e in quei casi Niall doveva assisterlo, per aiutarlo a camminare. Era terribile vedere il proprio migliore amico in quelle condizioni, ma doveva farsi coraggio e dare forza ad entrambi. L'unico lato positivo era che gli erano ricresciuti i capelli, quasi com'erano all'inizio ed Harry era davvero contento.

Prese in mano il cellulare e scrisse un messaggio a Louis, come ogni giorno nelle ultime settimane. Il ragazzo l'aveva chiamato due settimane fa, dicendogli tra le lacrime che gli mancava Harry e che aveva bisogno di vederlo, ma Niall aveva dovuto dirgli che non poteva,che era meglio per entrambi. Erano arrivati ad un accordo: Niall gli avrebbe mandato ogni giorno un messaggio su come stava Harry.

"ha mangiato qualcosa, ora è a letto, tutto a posto" scrisse e glielo mandò sospirando.

Passò la giornata a controllare Harry e a studiare. Arrivata la sera, dopo cena, si preparò ad andare a letto.

-Harry, come va?- gli chiese sussurrando e scuotendogli leggermente la spalla.

Lui mugugnò qualcosa da sotto le coperte. Niall stava per rialzarsi dal letto, quando il ragazzo parlò. -puoi stare qui?- gli chiese, sempre con la testa sotto le coperte. Niall annuì e scavalcando il corpo del riccio, si mise sdraiato dietro di lui e lo circondò con le braccia.

-grazie-mormorò Harry, richiudendo gli occhi.

Niall si addormentò quasi subito, ma fu svegliato durante la notte, da un corpo stretto al suo che tremava.

-Harry?- lo chiamò, ma lui non rispose. Si alzò sul gomito e osservò il viso del ragazzo. Sembrava stare dormendo, eppure era percorso da tremiti. Appoggiò una mano sulla fronte e sentì che scottava.

-cazzo- mormorò. Corse in cucina a prendere un panno e lo bagnò con dell'acqua fredda, poi ritornò in stanza e glielo appoggiò sulla fronte. Prese anche altre due coperte dall'armadio e gliele mise sul corpo.

-Harry, ti devi svegliare...devi prendere qualcosa per far abbassare la febbre- gli sussurrò. Il ragazzo borbottò qualcosa, ma non si decise ad aprire gli occhi.

-poi non ti disturbo più e potrai continuare a dormire-

dopo più di dieci minuti, riuscì a svegliarlo. Lo fece alzare e gli diede in mano una pillola e poi andò in cucina a ribagnare il panno.

Sicuramente non era una delle notti più tranquille che aveva passato nella sua vita, ma ne avrebbe sopportate altre mille, se si parlava della salute di Harry.

* **

-louis?-

-è successo qualcosa? Sono le tre di notte Niall, che succede?- chiese subito Louis.

-Harry ha la febbre alta, l'ho svegliato e gli ho dato qualcosa per farla abbassare, ma non va giù- sussurrò Niall. Si trovava in cucina, con la porta chiusa, così da essere sicuro che Harry non potesse sentirlo.

-ho bisogno di vederlo Niall, di stargli vicino-

-non credo sia una buona idea, non ti vuole vedere-

ci fu un silenzio e poi un sospiro.

-io lo amo...e non so che fare- mormorò Louis.

-anche lui ti ama Louis, continuerà a farlo, ma lo hai ferito e lui non vuole farsi vedere in queste condizioni-

silenzio.

-abbraccialo da parte mia e controllargli la febbre ogni ora, se non scende entro domani mattina, portarlo in ospedale, anche se farà resistenza- disse Louis, prima di riattaccare.

Fortunatamente, dopo alcune ore, la febbre cominciò ad abbassarsi ed Harry smise di tremare.

Era pomeriggio e stava ancora dormendo, così Niall ne approfittò per recuperare lo studio perso, ma un tonfo lo fece scattare e corse in camera.

Trovò Harry per terra vicino alla porta, che stava provando a tirarsi su, appoggiandosi al muro.

Andò da lui e lo aiutò ad alzarsi, mettendogli un braccio sotto l'ascelle.

-che stavi cercando di fare?- gli chiese.

-volevo andare in bagno- sussurrò lui.

-non potevi chiamarmi?-

Harry scosse piano la testa, come se fosse così senza forze da provare dolore a muovere il collo.

Niall lo accompagnò in bagno, per poi rimetterlo a letto.

-non puoi più alzarti da solo Harry. Io sono qui per te, basta chiamarmi e vengo,okay?-

il ragazzo annuì.

-vuoi qualcosa da mangiare?- era diventata una domanda così normale, che glielo chiedeva ormai senza pensare davvero al peso di quelle parole. Harry non mangiava praticamente più nulla, ogni giorno diventava sempre più difficile fargli ingerire qualcosa.

Il ragazzo invece, quella volta lo sorprese.

-sai la gelateria nel centro? È da tanto che non mangio del gelato-

Niall spalancò gli occhi: davvero gli stava chiedendo del cibo?

-certo! Che gusto vuoi?-

Niall uscì dall'appartamento, dicendo ad Harry che per qualsiasi cosa di chiamarlo e lui sarebbe ritornato immediatamente.

Quando fu di ritorno, scrisse un messaggio a Louis, dicendogli che Harry gli aveva chiesto del gelato e che ora stava tornando a casa.

Aprì la porta e andò dal ragazzo.

-Ho qua il gelato- disse entrando nella stanza sorridente, ma quel sorriso si spense subito.

-Harry!- esclamò, correndo da lui e lasciando la confezione di gelato sul comodino. Aveva il respiro irregolare e gocce di sudore gli imperlinavano la fronte.

-m-mi fa male...il p-petto- mormorò tra gli affanni.

-ti porto in ospedale- affermò Niall.

-n-no. Ti prego...-soffiò. -Louis- gli uscì dalle labbra.

Niall gli si avvicinò. -vuoi che chiami Louis?-

il ragazzo annuì.

Niall prese il cellulare e compose il suo numero.

-Louis? Sono Niall, Harry sta male, vieni qui- disse, mentre osservava attentamente il volto del ragazzo.

Il ragazzo riccio gli fece capire che voleva il cellulare, così Niall glielo consegnò.

Louis dall'altra parte del telefono, appena Niall pronunciò quelle parole, si alzò e si mise le scarpe e il giubbotto. Dopo un po', dal telefono non sentì più nulla, a parte dei respiri.

-Harry?- mormorò, fermandosi nel mezzo della stanza.

-L-louis..-

-oh mio dio, Harry...- cominciò Louis, ma dovette fermarsi perchè scoppiò a piangere.

-n-non piangere- gli sussurrò il ragazzo.

-ti amo, ti amo così tanto piccolo..-

-ti amo anch'io- gli disse Harry con un fil di voce.

-come stai? Sto arrivando-

-mi fa male il petto...tanto...-

-vedrai che andrà meglio, starai meglio e poi- tirò su il naso. -e poi ti porterò fuori, a fare una gita. Sai, ho visto un posto che sono sicuro che lo amerai e non vedo l'ora di portarti...-

-louis...io sto morendo...- sussurrò Harry, con un sorriso triste.

-no, no, no, tu non stai morendo. In tutti i film l'amato muore tra le braccia dell'amante e tu non sei tra le mie braccia, quindi non morirai-

-hai sempre... o-odiato quei film -

Louis annuì sorridendo. -hai ragione, ma adoravo vederli con te tra le mie braccia-

-vorrei tanto alzarmi da questo letto e correre da te...-

-adesso arrivo-

-..e poi, abbracciarti e respirare il tuo profumo- sussurrò Harry,con le lacrime agli occhi.

-mi perdoni? Mi perdoni per tutto il male che ti ho fatto? -

-non c'è b-bisogno che ti perdoni...ti ho già perdonato quando me ne sono... andato da te -

-Harry- disse Louis trattenendo un singhiozzo. -sto arrivando, tu aspettami-

-ti ho amato dal primo giorno che ti vidi...grazie Louis, per tutto-

-aspettami- mormorò di nuovo Louis.

* **

louis non aveva mai corso così tanto in vita sua in macchina. Non lasciò mai l'acceleratore, con gli occhi rossi e il labbro che gli tremolava. Poteva sembrare un cretino, ma lui aveva in mente solo Harry, l'amore della sua vita.

Frenò davanti all'edificio dove abitava Niall. Corse giù dalla macchina, salì fino all'appartamento e suonò il campanello finchè qualcuno non gli aprì.

-Louis...-mormorò Niall, con la testa bassa. Appena la tirò su e il ragazzo vide quegli occhi, capì.

-no- disse in un sussurro. -no-

scansò Niall e corse verso la camera. Sognò di aprire la porta e vedere Harry davanti alla finestra, che si girava verso di lui e sorridendo, gli correva incontro, ma era solo un sogno.

Si trovò davanti all'unica cosa che non avrebbe mai voluto vedere, vivere.

Il corpo di Harry era sdraiato sul letto, con le lenzuola che gli coprivano fino al petto, gli occhi chiusi e la bocca socchiusa. Sembrava dormire. Louis si convinse che stesse solo dormendo, che tra poco si sarebbe svegliato e avrebbe aperto quei occhi verdi su di lui. Si avvicinò con passi lenti e si mise sdraiato sull'altra parte del letto, vicino a lui. Puntò il gomito sul materasso e appoggiò la mano sul suo volto. Percorse ogni dettaglio con le dita, per poi passarle tra i capelli ricci.

-ti sono cresciuti i capelli...-sussurrò tra le lacrime.

-sei stupendo come sempre- continuò, per poi prendergli la mano e stringerla. La portò vicino alla bocca e appoggiò le labbra.

-Romeo è morto dando un ultimo bacio alla sua amata- avvicinò il viso al suo e lasciò un bacio sull'angolo della bocca. -ora vorrei tanto che ti svegliassi e che aprissi quelle labbra rosee pronunciando il mio nome- disse con un filo di voce.

Si rimise sdraiato, stringendo il corpo di Harry tra le sue braccia.

-non sono riuscito a salvarti, non sono riuscito a prendermi cura di te, a starti vicino negli ultimi giorni e non me lo perdonerò mai-

poi cominciò a sussurrargli nell'orecchio parole dolci, parole mai dette, parole che aveva tenuto stretto nel cuore fino ad allora. Gli disse tutto quello che aveva provato in quei anni, tutto quello che gli passava nella testa, sperando che il ragazzo potesse ancora sentirlo.

Si addormentò li, sulla spalla di Harry, con le lacrime che gli scendevano lungo le guance rosse e con la consapevolezza che il corpo che stava stringendo, ora era solo un corpo, senza anima.


   
 
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