Non fate attendere l'amore!

Catherine Earnshaw gemette e si rivolse a Ellen: "Io sto qui, a crogiolarmi nell’agonia, nel dolore… io moio, io soffro… io varco le soglie dell’Inferno e voi m’accusate d’esser la creatura più egoista e capricciosa che abbia mai solcato questa brughiera?"

"Oh, dite bene, signora, sì: vi crogiolate nell’agonia, è vero, giacché per voi soffrire appare un balocco, lasciarvi morire per sciocchezze pur di incolpare chi più vi ama… Il signor Heathcliff, per esempio! Voi sapete quanto io detesti parlar bene di lui, è un demonio… ma quell’uomo vi ama, vi ha sempre amato più della sua stessa vita! Egli per voi ha sofferto e sopportato più di quanto abbiate mai fatto voi - e mi sto riferendo tanto alle volte in cui vi siete imposta il dolore che a quelle in cui avete sofferto realmente (ben poche, in realtà, ben poche…). E come l’avete ripagato, voi? Sposando un derelitto che amate poco più che il vostro poni, per quella che credevate una buona causa! Avete distrutto il suo cuore, dopo ch’egli ve l’aveva donato in ginocchio, l’avete martoriato senza pietà: e ridendo, pure! Quindi ora asciugate quelle lacrime ingrate che vi solcano le guance e scendete nel frutteto: egli è lì, ad aspettare solo di avere la certezza che l’amate quanto una volta, e che l’amerete per sempre, nonostante le vostre strade siano ormai già divise. Dunque, per l’amor del cielo, affrettatevi! Non fate attendere l’amore!"