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Autore: ChrisAndreini    14/02/2016    2 recensioni
E' il giorno di San Valentino, per i Big Four, ma sorge un problema.
Infatti, per aiutare la loro amica Mabel Pines, Hiccup, Merida, Jack e Rapunzel finiranno per affrontare una sfida che potrebbe mettere a serio rischio non solo loro stessi, ma soprattutto l'amore che provano l'uno per l'altra.
Toccherà a Mabel, con l'aiuto del misterioso so-tutto Bill, cercare di rimediare al guaio combinato.
Ce la farà? O i Big Four saranno condannati per sempre per colpa di un vendicativo dio dell'amore?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Speciali! '
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 Sogno di una mattina di mezzo inverno

Che non è un sogno, ma una serie di eventi molto strani e inverosimili

 

 

Quel San Valentino, si prospettava perfetto.

Merida aveva preso il regalo per Hiccup, Jack aveva organizzato nei minimi dettagli la sua uscita con Rapunzel e ogni secondo era stato preparato con grande anticipo.

Ma c’era qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto anticipare.

Infatti, proprio pochi giorni prima del grande evento i Love Handel, il gruppo preferito di Merida, che avrebbero dovuto esibirsi proprio quel giorno, si sciolsero, dando il loro posto in tournée a Love God, un musicista da quattro soldi che di certo non valeva il prezzo del biglietto che Hiccup aveva pagato per lui e la sua ragazza.

Il fatidico giorno, perciò, la ragazza era molto seccata, mentre passeggiava con i suoi amici nel centro commerciale, dove, di lì a qualche ora, si sarebbe esibito il cantante di serie B.

-Ancora non riesco a crederci! Non è giusto! Perché non hanno aspettato il 15 per sciogliersi?! Non dovrebbe essere legale!- continuava a lamentarsi, e Hiccup ascoltava le sue prediche, camminando accanto a lei e annuendo, senza particolare convinzione.

Per lui ogni concerto era uguale, ma gli dispiaceva vedere la sua ragazza così seccata, soprattutto il giorno di San Valentino.

Jack e Rapunzel, poco distanti, erano più sereni, e mangiavano un bel gelato, mano nella mano.

Quella passeggiata amabile e tranquilla venne interrotta da una figura confusa che andò dritta a sbattere contro Hiccup, che perse l’equilibrio e rischiò di cadere a terra, se non fosse stato per Merida, che con prontezza di riflessi, lo afferrò al volo e lo rimise in piedi.

-Hey! Bada a dove vai!- esclamò la riccia, rivolta verso la figura che davvero era caduta a terra, e che si rialzò velocemente, togliendosi i lunghi capelli castani da davanti al viso.

-Scusate, scusate tanto! Non vi avevo visto. Oh, ciao Big Four!- la figura si sistemò il frontino e si lisciò il grande maglione rosa con il disegno di un cuore, e li guardò con un sorriso un po’ forzato dai riflessi argentati per via dell’apparecchio.

-Mabel, ciao! Come va?- le chiese Rapunzel, riconoscendo la figura e salutandola con un gran sorriso.

Mabel si imbronciò.

-Non va bene! Dipper è uscito con quella barbie di Pacifica- rispose incrociando le braccia.

I Big Four si guardarono, corrucciati.

-Insomma, tra tutte le persone con cui doveva uscire proprio Pacifica?! La mia peggiore nemica?!- continuò, sbuffando.

-Un momento, ma non eravate diventate amiche?- chiese Merida, confusa.

-Certo, è una ragazza molto simpatica, ma non c’entra. Non voglio che si metta con mio fratello!- insistette Mabel.

Rapunzel le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla, per rassicurarla, e Jack entrò nella conversazione, finendo il suo gelato.

-Perché non ricambi il favore uscendo con il suo peggior nemico?- propose, ridacchiando.

Rapunzel lo guardò scandalizzata.

-Jack, ma che dici!? Non è nel suo stile. E poi è una cosa orribile!- obiettò, ma Mabel si fece pensierosa.

-Ma Robbie sta con Tambry, e sono una bellissima coppia. Li ho fatti mettere insieme io- alzò le spalle, poi si bloccò, come colta da una rivelazione.

-Io non mi riferivo a Robbie- borbottò Jack, e Rapunzel gli tirò una gomitata.

-LI HO FATTI METTERE INSIEME IO!!!- ripeté Mabel, entusiasta, facendo sobbalzare tutti.

-E potrei invertire l’incantesimo- continuò il suo ragionamento.

-Ma non avevi detto che non era nel suo stile?- chiese Merida sottovoce a Rapunzel.

-Incantesimo?- sussurrò Hiccup, confuso.

-E Love God è in città!!- Mabel si sfregò le mani con aria cospiratrice, e i ragazzi si guardarono nuovamente tra loro, senza capire a cosa si riferisse.

-Scusatemi, devo andare a derubare un musicista alato- disse poi la ragazza, salutando gli amici e allontanandosi di corsa.

Le coppie non persero tempo, e la inseguirono subito.

La raggiunsero dentro la roulotte del musicista, subito fuori dal centro commerciale, che per fortuna non era sorvegliata.

-Mabel, che diamine pensi di fare?- chiese Merida, che approvava in pieno l’entrare dentro le roulotte di altri, ma non capiva il perché, in quella circostanza, anche se, ora che ci pensava, poteva sempre dare fuoco a tutto come vendetta per la disgregazione del suo gruppo preferito.

La castana si mise a frugare in giro, senza rispondere, ma borbottando tra se.

-Mabel, non facciamo sciocchezze. Derubare un cantante non mi sembra la soluzione al fatto che Pacifica esce con Dipper, e poi, vedendola da un punto di vista diverso, sono abbastanza carini come coppia- cercò di dissuaderla Rapunzel.

-Ma lei finirà per spezzargli il cuore!- si lamentò Mabel, rivoltando la roulotte in cerca di qualcosa che sapeva per certo fosse lì da qualche parte.

-Rapunzel ha ragione. Non puoi fare tu le scelte per tuo fratello- aggiunse Hiccup.

-Facile per te dirlo, sei figlio unico- borbottò tra se Jack, che poteva perfettamente capire Mabel, dato che in qualità di fratello maggiore era parecchio geloso di Emma, e non permetteva a nessun ragazzo di avvicinarsi a lei.

La replica di Hiccup venne interrotta da una voce alla porta, che li fece sobbalzare.

-TU!- esclamò il proprietario della roulotte, indicando Mabel.

Alla cintura portava numerose boccette dai vari contenuti.

-Per tutti i glitter!- esclamò la ragazza, girandosi e trovandosi faccia a faccia con Love God in persona.

-Salve signor Love God, ci scusi per la nostra intrusione…- iniziò a giustificarsi Hiccup, ma il cantante non badava a lui.

-Tu sei quella ragazzina che mi ha derubato durante il Woodstick Festival di Gravity Falls!- il cantante continuava a guardare Mabel, furente.

-Hai già derubato questo sfigato?- chiese Merida, incredula, e leggermente ammirata, Hiccup alzò gli occhi al cielo, preoccupato della reazione del cantante, che però era sempre concentrato sulla quattordicenne.

-L’ho pagato! Non mi ha mai detto che non accettava scoiattoli- obiettò Mabel, incrociando le braccia.

-L’influenza di Stan si fa sentire- commentò Jack, tra se.

-Cosa vuoi adesso?! Ti avverto che se provi a gettarmi contro un’altra mongolfiera mangia-bambini, io…- cominciò Love God, ma venne interrotto da Rapunzel, che guardò Mabel scandalizzata.

-Una mongolfiera mangia-bambini?!- chiese sconvolta.

-Non è stata colpa mia, ma del prozio Stan!- si difese Mabel.

-Eh, già, l’influenza di Stan si fa proprio sentire- aggiunse Jack, ridacchiando, e beccandosi un’occhiataccia da Rapunzel

-E comunque sono qui solo per prendere in prestito una delle tue pozioni, quella che fa finire gli amori. Ma te la riporterò indietro, lo giuro!- continuò Mabel, con occhi da cucciolo, indicando una pozione scura alla cintura dell’uomo.

Ma Love God non era dell’umore per contrattare, perciò non si fece incantare da quello sguardo.

-Ti ho già detto che non devi giocare a fare dio! Ancora non hai capito le conseguenze?!- la aggredì verbalmente il musicista, e Merida si mise tra i due, con sguardo truce.

-Hey! Bada a come ti poni!- lo ammonì, e Hiccup le strinse un braccio come a proteggerla.

-Infatti! Non osare parlarle a quel modo. Lei vuole solo aiutare il fratello!- aggiunse Jack, mettendosi vicino a Merida, e venendo raggiunto da Rapunzel, che gli prese la mano.

Il dio dell’amore li guardò uno ad uno, poi guardò la ragazza dietro di loro.

-Ah, due belle coppie alle quali sei tanto affezionata. Forse posso insegnarti cosa succede a giocare con l’amore degli altri!- e prima che Mabel potesse fare alcunché, prese una delle pozioni sulla sua cintura, e la gettò contro i ragazzi, sollevano un’enorme nuvola rosa, che ostruì loro la vista il tempo di permettere al dio di scappare.

Tossendo, Mabel cercò di capire le condizioni dei suoi amici.

-Ragazzi, ragazzi state bene?- chiese, preoccupata.

Sperava proprio che Love God non avesse fatto quello che temeva.

-Jack! Oddio, Jack, caro, stai bene?- chiese una voce che non apparteneva a Rapunzel, ma a Hiccup, con una preoccupazione che ostentava solitamente esclusivamente per il gatto Sdentato.

-Hiccup! Dove sei, non ti vedo, amore!- Rapunzel, nel fumo rosa, si guardava intorno cercando di intravedere il ragazzo della sua migliore amica, che stranamente non sembrava arrabbiata.

-Rapunzel, sei tu? Ti ho preso la mano, adesso usciremo insieme- infatti cercava di rassicurarla.

-In realtà questa è la mia mano, bambola- la nebbia si diradò, scoprendo un Jack che faceva un occhiolino sognante a Merida, e un Hiccup che guardava la sua ragazza con odio e cercava di raggiungerli per separarli, bloccato da una Rapunzel che lo stringeva in un abbraccio e non accennava a lasciarlo andare.

Mabel si portò le mani alla bocca, sconvolta.

Per colpa sua le coppie si erano completamente scambiate.

-Oh, no!- esclamò, correndo da Hiccup per separarlo da Rapunzel, che si lamentò seccata, e non voleva lasciare la presa.

Merida, dopo aver mollato schifata la mano di Jack, aiutò Mabel nell’impresa, e prese Rapunzel in braccio per portarla da qualche parte lontana da Hiccup e tutta per lei.

-Hey, Merida, piccola. Non andartene!- Jack la inseguì, uscendo dalla roulotte.

-Jack! Perché insegui lei. Ci sono io qui per te!- esclamò Hiccup, triste, correndogli dietro.

Mabel voleva sotterrarsi sotto tre metri di terra, ma non aveva tempo di autocommiserarsi. Aveva bisogno di aiutarli, e l’unico modo era trovare Love God.

Ma dove poteva essersi cacciato?

E soprattutto, chi avrebbe controllato che i Big Four non facessero qualche grossa sciocchezza?

 

Quando Anna, seduta sul bancone della gelateria dove lavorava la sorella, vide Merida con Rapunzel in braccio inseguita da Jack che a sua volta era inseguito da Hiccup, quasi si strozzò con il gelato che stava mangiando.

Si sporse per vedere meglio, e subito al quartetto si aggiunse Mabel, che li seguiva urlando loro qualcosa, stremata dalla corsa.

A quel punto si alzò, e raggiunse la quattordicenne, per chiedere delucidazioni.

Dopotutto Rapunzel era sua cugina, e gli altri suoi grandi amici.

-Mabel, cosa sta succedendo?- chiese alla castana.

-Anna! Grazie al cielo! E’ successo un macello! Praticamente Love God li ha stregati, e ora le coppie si sono scambiate tutte. Io devo trovarlo per fargli togliere l’incantesimo, ma ho bisogno di qualcuno che li tenga d’occhio- Mabel guardò l’amica con speranza negli occhi scuri.

Una persona normale avrebbe portato l’amica nel più vicino manicomio per le assurdità che aveva appena detto, ma Anna non era una persona normale, e subito si alzò le maniche, annuendo convinta.

-Puoi contare su di me, sarò rapida, veloce e… dove sono finiti?- si guardò intorno. Nel loro piccolo intermezzo i Big Four erano scomparsi alla vista.

-Non temere, li ritroverò- finì il gelato in un boccone, guadagnandosi un cervello congelato, e si diresse senza indugi verso la direzione dove, probabilmente, si erano diretti.

-Merida! Jack! Rapunzel! Hiccup!- li chiamò uno ad uno, girovagando per i corridoi del centro commerciale.

-Anna! Ma ciao, cuginetta! Cosa c’è?- la prima a rispondere all’appello fu Rapunzel, che saltellò allegramente verso di lei, guardandosi intorno.

-Hai visto Hiccup, comunque? Stava inseguendo Jack e l’ho perso di vista- aggiunse poi, portando indietro i lunghi capelli biondi lasciati sciolti sulle spalle.

-Ehm, no, non l’ho visto, ma…- Anna cercò di trovare una scusa al volo, ma la bionda perse quasi immediatamente interesse alla conversazione, e iniziò ad allontanarsi, alla ricerca del suo amato.

-Ma mi hanno detto che è andato da quella parte!- mentì Anna, indicando un punto a caso dietro di se, dal quale spuntò subito dopo Merida, con espressione seccata, che si illuminò subito alla vista del suo oggetto del desiderio biondo.

-Rapunzel! Eccoti qui! Ti ho cercata dappertutto!- corse verso l’amica , che in effetti in quel momento non era proprio un’amica, con l’agilità che la caratterizzava, e Rapunzel alzò gli occhi al cielo.

-Ti avevo chiesto di trovarmi Hiccup, non quella rompiscatole della sua, tra poco ex, ragazza- Rapunzel incrociò le braccia, e si allontanò nella direzione opposta a Merida, che venne bloccata a metà del tragitto verso Rapunzel da un bastone uscito da dietro un angolo, che la trascinò al suo interno.

Anna non sapeva se seguire la bionda o la rossa, ma alla fine optò per la seconda, visto che sembrava quella più in pericolo.

Prima che potesse avvicinarsi, tuttavia, Jack venne sbalzato fuori dall’angolo, insieme al bastone che aveva utilizzato, e Merida uscì fuori poco dopo, sbattendolo al muro.

-Lasciami in pace, ragazzo platinato!- gli urlò contro, e per tutta risposta lui si sporse per baciarla, ricevendo un sano schiaffone, che però non sembrò turbarlo più di tanto.

-Ah, Merida, dolce Merida, quanto adoro la tua violenza. Mi fai proprio battere il cuore- disse invece, con voce sognante.

Merida fece per prenderlo a pugni sul serio, ma qualcosa la interruppe, e non fu Anna, anche se avrebbe voluto.

Infatti Hiccup, usufruendo di un telecomando da lui modificato in modo che controllasse dei grossi macchinari per spostare oggetti lungo tutto il centro commerciale, prese Merida con sgarbo e la portò sul soffitto, appesa per un braccio.

Poi si affrettò verso Jack, per controllare che stesse bene, ma lui lo spinse via in malo modo.

-Tirala subito giù!- gli urlò, cercando di prendergli il telecomando dalle mani.

-Ma Jack, quella non è la ragazza giusta per te! Ti farà ancora del male- cercò di farlo desistere Hiccup -Io posso essere…-

-Non me ne frega niente! Lasciala andare, ora!- riuscì a premere il bottone di rilascio, ma Merida era a qualche piano di distanza.

-MA SEI IDIOTA!?!- urlò mentre cadeva, ma per sua fortuna Hiccup fu abbastanza rapido da riprenderla al volto con un altro macchinario, con riflessi così rapidi e veloci che probabilmente non era sua intenzione salvarla, ma gli era uscito del tutto spontaneo.

Poi la riportò sul soffitto, e iniziò nuovamente a litigare con Jack per il telecomando.

Gli occhi di Anna ebbero un guizzo di speranza, poi si riscosse dalla sorpresa che l’aveva agghiacciata, e si gettò tra i due ragazzi per fermarli prima che si facessero male.

Prese senza troppe difficoltà il telecomando dalle mani dei due, e lo alzò sulla testa, per ottenere la loro attenzione.

-Sentite, ora piantatela, e riflettete. Non siete davvero voi. E’ tutto frutto di un incantesimo. Non amate veramente quelli che credete di amare, ma soprattutto non vi odiate tra di voi. Prendete un bel respiro e calmatevi, ok?- cercò di farli ragionare, ma loro si gettarono contro di lei per prendere il telecomando, e Anna cercò di scappare, quando Rapunzel le si parò nuovamente davanti.

-Hai visto Hi… Hiccup!!- la superò per correre verso il moro, che cercò di allontanarla, ma poi parve ripensarsi.

-Rapunzel, mia cara Rapunzel. Prenderesti quel telecomando da Anna per me?- le chiese, falsamente innamorato. -Così quella baldracca di Merida non ti disturberà più- 

-Baldracca? Ci andiamo giù pesante, oggi. Eh, storpio?- gli urlò contro Merida, dall’alto del centro commerciale.

Anna era talmente sconvolta da questo scambio di battute che fu relativamente semplice per Jack rubarle il telecomando dalle mani e liberare la sua amata.

Merida non ebbe il tempo di correre incontro a Rapunzel che Jack sembrò ripensarci, la afferrò più comodamente con l’aggeggio e se la portò via, correndo verso i piani alti del centro commerciale, con la rossa che si dimenava e gli urlava contro epiteti impronunciabili.

Hiccup lanciò un’occhiataccia a Rapunzel alzando gli occhi al cielo e iniziò ad inseguirlo, mentre Rapunzel, tristissima, cercava di fare ammenda per non essere riuscita ad aiutarlo, compensando il tutto con parole dolci e promesse che nessuno sembrò ascoltare.

Anna ci mise qualche secondo a riprendersi dallo shock, poi li inseguì a sua volta.

 

Mabel nel frattempo stava cercando aiuto.

Aveva inizialmente pensato di chiedere al fratello. Loro due insieme avevano affrontato di tutto, ma lui era all’appuntamento con Pacifica, e inoltre non poteva chiamarlo senza rivelargli che il suo piano iniziale consisteva nel farli lasciare nella maniera più assoluta.

Soprattutto visto che il piano era ancora in corso.

Mentre correva verso nessuna direzione in particolare, ma per il solo gusto di credere di fare qualcosa, andò a sbattere di nuovo contro qualcuno.

Forse avrebbe dovuto rallentare, ogni tanto.

-Diamine, guarda dove vai, Shooting Star!- la riprese il malcapitato, afferrandola a mezz’aria prima che cadesse a terra, e guardandola male.

Mabel alzò gli occhi al cielo, e si liberò dalla sua presa, incrociando le braccia.

-Bill Cipher, devi piantarla di chiamarmi così- gli ordinò, seccata.

Bill le lanciò un’occhiata obliqua, sorridendo con superiorità.

-Pine Tree è ancora seccato per la sua ultima bruciante sconfitta al torneo di scacchi?- chiese, divertito.

-Mio fratello Dipper è molto più bravo di te! Ma tu… bari, ecco. Comunque ti odia, non è un segreto, e anche io. Adesso scusami, devo andare- fece per superarlo, urtandolo con la spalla, non in modo molto efficace, dato che lui era molto più alto di lei, e aveva diciassette anni. 

Lui ridacchiò, le parlò dietro, a voce alta in modo che lo sentisse.

-Dove scappa una come te il giorno di San Valentino? Fai da stalker alla tua cotta della settimana?- suppose, ridacchiando.

Mabel divenne tutta rossa, si girò e lo guardò storto.

-Non sono affari che ti riguardano. E visto che sai sempre tutto, dov’è Love God, in questo momento?- chiese la ragazza, quasi prendendolo in giro.

-Lo sai che la mia sapienza ha sempre un prezzo- fu tutto quello che ottenne la ragazza da Bill, che la guardò con un sorrisetto divertito.

La ragazza sbuffò, e fece nuovamente per allontanarsi, quando Bill la interruppe nuovamente.

-Comunque, per rispondere alla tua domanda: Si, so esattamente dove Love God ha nascosto le pozioni che ti servono per spezzare l’incantesimo sui Big Four, e senza il mio aiuto non le troverai mai- la scimmiottò, e lei per poco non sprizzò fumo dalle orecchio per l’irritazione.

-E tu come fai a saperlo?!- esclamò, a denti stretti.

-Ti conviene girarti, Shooting Star- le suggerì il biondo, indicando un punto alle spalle della ragazza.

Proprio in quel momento infatti, ad una decina di metri di distanza, Rapunzel si era arpionata a Hiccup legandosi a lui con i suoi capelli, mentre il ragazzo cercava di scrollarsela di dosso e giustificarsi con Jack, che intanto stalkerava una Merida passione parrucchiera che cercava di tagliare i capelli della sua amata per liberarla da quella vicinanza con Hiccup.

Anna, dal canto suo, si stava facendo in quattro per tentare di disarmare la determinata rossa, che opponeva una strenua resistenza.

L’intervento di Jack che cercava di difendere Merida si rivelò a favore di Anna, dato che la Dumbroch, schifata da quel contatto fisico non desiderato, lasciò andare le forbici per allontanarlo.

Mabel sgranò gli occhi, preoccupata, poi si voltò lentamente verso Bill, che la guardava dall’alto in basso, e abbassò lo sguardo, arresa, mentre gli chiedeva, con grande rimpianto:

-Qual è il tuo prezzo?- 

Lui ci pensò un attimo, o almeno finse di pensarci.

-Credo che ci rifletterò dopo, nel frattempo meglio che io ti accompagna. E’ lontano, è difficile entrarci e non voglio immaginare che guai combineresti se ti lasciassi andare da sola- la prese in giro.

Mabel divenne tutta rossa.

-Io non sono così imbranata, e non ho la minima intenzione di farmi portare a spasso da un tipo come te. Dammi l’indirizzo e basta, no? A te che importa se mi faccio ammazzare!- Mabel incrociò le braccia e lo fissò dritto negli occhi.

Lui ricambiò lo sguardo, e si abbassò verso di lei, fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo viso.

La ragazza fece di tutto per non arrossire e non ritirarsi.

-Ma poi come faresti a pagare il mio favore, Shooting Star?- obiettò Bill, con il suo solito orribile tono di superiorità.

Mabel grugnì, e sussurrò a denti stretti:

-Mi chiamo Mabel-

Bill si allontanò, ridacchiando.

-Senza contare che si prospetta proprio un bel divertimento- 

Mabel alzò gli occhi al cielo.

Suo fratello usciva con quella vipera di Pacifica, per colpa sua quattro suoi grandi amici si erano innamorati delle persone sbagliate e per di più ora doveva recuperare una pozione da un dio dell’amore scorbutico aiutata dal peggior nemico di suo fratello.

Si prospettava proprio un San Valentino coi fiocchi!

 

Mentre Mabel e Bill raggiungevano il misterioso luogo dove Love God teneva le pozioni, Anna stava avendo il suo ben daffare a tenere separate le coppie sbagliate, ma soprattutto ad evitare che i ragazzi gelosi l’uno dell’altro si uccidessero tra loro.

-Merida, se guardi dentro il tuo cuore capirai che in realtà, sotto sotto, non vuoi uccidere Hiccup con quella chiave inglese… almeno PROVA a guardare dentro il tuo cuore!- 

-Rapunzel, cuginetta mia, Jack è, cioè, scusami, era il tuo ragazzo, mi pare un po’ eccessivo tentare di decapitarlo con un’accetta. Che poi devi dirmi dove l’hai trovata, un’accetta- 

-Hiccup! Ma la vuoi piantare di afferrare Merida con quell’aggeggio, tanto lo sai che non hai la forza di gettarla e sfracellarla al suolo. HEY, non intendevo metterti alla prova, RIACCHIAPPALA!-

-Jack, caro Jack, davvero credi che se congelerai a morte mia cugina riuscirai a farla franca? Per prima cosa Merida ti ucciderà, poi io ed Elsa ti resusciteremo e ammazzeremo nuovamente. Senza contare che il congelatore è di mia sorella, e non ti permetterà di usarlo. Perciò, EVAPORA!- 

Proprio mentre diceva questa ultima cosa, Rapunzel, constatando che Hiccup non ci fosse da nessuna parte, uscì dal congelatore e tentò di chiudere Jack in un forno acceso.

Anna si affrettò ad allontanarli.

-Non intendevo letteralmente, Punzie!- 

Era sudata, stanca e spettinata, e i suoi amici stavano correndo da ore in tutto il centro commerciale.

Senza contare che lei, teoricamente, sarebbe dovuta andare ad un appuntamento con Kristoff, ma non era più molto positiva al riguardo, e considerava la salvezza di quei quattro una priorità assoluta.

Il problema è che non le avevano lasciato neanche un minuto per scrivere un messaggio al suo ragazzo, che in quel momento sicuramente pensava di essere stato bidonato.

Anna non ebbe il tempo neanche di sospirare afflitta che sopraggiunse Merida a prendersi Rapunzel, e Hiccup a cercare di salvare Jack dalle frustate di capelli della bionda.

Entrambi cercavano di scrollarsi la compagnia di dosso, e di raggiungere la loro meta.

Era una situazione così caotica che Anna si sentì schiacciare dal peso dei quattro ragazzi, e solo l’intervento di un enorme cane la salvò da morte per asfissia, o distruzione organi interni, una delle due.

-Serve aiuto, furia scatenata?- Anna si illuminò a sentire quella voce provenire da un punto imprecisato alle sue spalle, e gli gettò al collo di Kristoff senza neanche assicurarsi che fosse lui.

Per fortuna conosceva abbastanza bene quella voce, e i nomignoli che era solito usare lui. Oltre a Sven che aveva fatto cadere i Big Four come birilli.

Anna lo stinse così forte che lui per poco non cadde a terra a sua volta, ma riuscì a sostenerla in qualche modo, poi osservò la situazione alle spalle della ragazza, e si preparò ad essere gettato nell’inferno.

-Allora, Anna, io prendo Merida, Sven Jack e tu gli altri due?- chiese Kristoff, analizzando in fretta la situazione.

-Meglio di no, Rapunzel sta stalkerando Hiccup da un sacco, potrebbe finire male per lui- Anna scosse la testa, osservando i ragazzi, che in quel momento erano impegnati con Sven. Rapunzel stava cercando di convincerlo a portarle Hiccup, che nel frattempo stava complottando con Sdentato, il suo gatto, un modo per avvicinarsi a Jack, e si era ritirato in un angolo.

Merida, invece, teneva a distanza e sotto tiro con un arco un ammiccante Jack che cercava di avvicinarla complimentando la sua abilità e la sua bellezza.

-E allora magari tu puoi prendere Jack e Rapunzel e tentare di rimetterli insieme mentre io prendo Merida e Sven prende…- provò a proporre Kristoff, ma Anna lo interruppe subito.

-NO! Non sia mai, hanno tentato di farsi fuori varie volte oggi- confidò, lanciando un’altra occhiata preoccupata alla situazione, che si era ribaltata.

Sdentato, dopo aver constatato il tutto, si era levato dalle scatole con la coda in aria deciso a non immischiarsi, mentre Sven aveva preso in groppa Rapunzel deciso a portarla via da lì, e Merida lo stava inseguendo bersagliandolo con frecce di plastica.

Jack aveva tentato di inseguirla, ma Hiccup lo aveva fermato e stava cercando di farlo ragionare sui suoi sentimenti verso Merida e i guai che avrebbero portato.

-Beh, direi che dovremo andare a braccio- Kristoff alzò le spalle, e fece per inseguire Merida, quando Anna lo fermò, e lo baciò velocemente.

-Sei un tesoro, lo sai?- gli disse, intenerita, e lui, rosso come un peperone, le sorrise timidamente, fece un cenno con il capo e si affrettò a seguire Merida, deciso a non deludere la sua ragazza.

Anna si affrettò a tentare di separare Hiccup da Jack, e a non far scappare via l’albino, che si lamentava di Hiccup.

-Sai, stai rendendo lo spettacolo molto meno divertente. Non è una buona vendetta se loro non fanno gesti di cui potrebbero pentirsi per sempre- commentò una voce alle spalle di Anna, seduta sul bancone, che osservava la scena annoiato.

-Evapora!- esclamò Anna, riconoscendo in lui Love God, che alzò le spalle e scomparve in una nuvoletta.

Anna rimase di sasso, e questo diede la possibilità a Hiccup di trascinare Jack in un angolo per continuare a cercare di convincerlo della sua buona fede.

-Perché prendono sempre tutti sul serio la mia richiesta?!- si chiese autocommiserandosi, e poi si affrettò a raggiungere i due piccioncini.

Sperava solo che Mabel stesse a buon punto.

 

-E qui dove siamo?- chiese Mabel, raggiunta un’enorme villa ai confini della città.

Bill alzò gli occhi al cielo, per tutto il tragitto Mabel non aveva fatto altro che parlare, domandare e comportarsi in modo davvero irritante, e si chiedeva come mai avesse deciso così insistentemente di accompagnarla.

Certo, aveva piani misteriosi da portare a termine, ma forse non valevano quella tortura che stava vivendo.

-Siamo ai confini della casa dove Love God ha nascosto le pozioni. Appartiene ad un suo vecchio amico, Ade. Love God lo ha aiutato con sua moglie, e fidati, gli serviva proprio aiuto, dato che per conquistarla l’ha rapita. Ma è una storia inutile. Questo tipo deve un favore a Love God, e quindi ha messo a disposizione la sua camera blindata per nascondere le sue pozioni. E’ sorvegliata da un ferocissimo cane, Cerbero, ma ho un piano per entrare- spiegò il ragazzo, come se parlasse ad una stupida.

-Ok, basta che sarò io a prendere la pozione, non tu- annuì Mabel, convinta.

-Scusa, come?- chiese Bill, confuso, guardandola storto.

-Credi che non conosca i tipi come te? Non mi avresti mai accompagnato se non avessi avuto un secondo fine, quindi sarò io a prendere la pozione, e tu distrarrai il cane- questa volta era il turno di Mabel a guardarlo con superiorità, mentre lui lasciava perdere il solito sorrisino. Il suo evidente fastidio però non durò molto, e si riprese quasi subito.

-Beh, se questo ti fa piacere, ragazzina. Cerca solo di non prendere la boccetta sbagliata, o finiranno per diventare amanti della musica country o degli eucalipti- la prese in giro, ma Mabel lo ignorò e basta, felice di averlo messo in difficoltà.

-Allora, dimmi un po’ questo brillante piano- lo incoraggiò lei, e lui cominciò a spiegare.

Venti minuti dopo, con una boccetta dal liquido trasparente in mano, Bill e Mabel stavano scappando da un enorme cane nero e feroce, nei lunghi corridoi della casa di Ade.

-Se tu mi avessi lasciato fare il mio lavoro, ora ce la saremmo presa con molta più calma- si lamentò Bill, mentre correvano cercando una finestra non troppo alta da dove uscire.

-Ma volevi avvelenarlo!- obiettò Mabel, con il fiatone, tenendo stretta la boccetta.

-Era un sonnifero. E poi se anche fosse stato è solo un cane rognoso- la corresse Bill, che non riusciva a concepire la bontà d’animo di Mabel, era così assurda, per lui, così frivola, come l’amore che la sua compagna d’avventure sembrava tanto idolatrare.

-Ma fa solo il suo dovere, e poi è così tenero, o almeno immagino che lo sia con il suo padrone- suppose la ragazza, e Bill fu tentato di prenderla di peso e gettarla contro di lui. Chissà quanto l’avrebbe trovato tenero con quei denti affilati sulla sua gola. Purtroppo non voleva che quella ragazza si facesse del male. E si odiava per questo.

-Si, tenerissimo!- borbottò sarcastico, mentre raggiungevano le scale.

Il ragazzo stava per precipitarsi e probabilmente rotolare giù per tutta la rampa, ma Mabel lo prese con una forza sorprendente e lo fece scivolare giù dal corrimano, per poi mettercisi a sua volta.

Bill riuscì a cadere in piedi per un pelo, ma il suo precario equilibrio venne stravolto dalla ragazza, che gli cadde addosso, ridendo divertita.

Il cane però era sempre alle loro costole.

-Sei più comodo di quanto pensassi- osservò la ragazza, alzandosi e procedendo con la sua corsa.

Lui, suo malgrado, arrossì, e si affrettò a seguirla.

Quanto odiava come lo faceva sentire Mabel Pines!

Mabel stava per raggiungere la porta d’ingresso quando dei passi da dietro di essa la fecero bloccare.

Il rumore di delle chiavi che venivano messe nella toppa fece scattare sull’attenti entrambi i ragazzi, ma Bill fu più reattivo, prese Mabel di peso e si nascose in uno sgabuzzino, sperando che il cane non fosse anche in grado di aprire porte.

Mabel fece per protestare, ma lui le mise una mano sulla bocca, e lei si irrigidì di scatto, diventando tutta rossa.

Il biondo si guardò intorno, e scorse una finestra poco lontano. 

Sempre tenendo stretta Mabel vista la poca fiducia che nutriva nel suo silenzio, si diresse alla finestra, e si sporse per aprirla, dato che era un po’ alta.

Mabel capì i suoi piani, e con il piede prese un grosso baule poco distante, che spostò sotto la finestra.

Bill le fece un cenno d’approvazione, e la lasciò andare per arrampicarsi per primo.

Mabel, con la pozione stretta in mano, osservò nel frattempo la porta, preoccupata, ma sembrava che con l’arrivo del padrone, il cane si fosse calmato.

Quando Bill fu saltato giù, Mabel si arrampicò a sua volta per uscire, mettendo in tasca la pozione in modo che non le intralciasse le mani.

Però, mentre passava dall’altra parte, facendo attenzione alla boccetta, la porta fece per aprirsi, e colta dalla sorpresa, Mabel scivolò e cadde, dritta tra le braccia di Bill che si affrettò a prenderla al volo, per poi venire buttato a terra per l’ennesima volta.

-Ti piace proprio urtare gli altri, eh, Mabel?- chiese sarcastico, facendole cenno di spostarsi dal suo esofago.

Mabel però non lo stava ascoltando, e per prima cosa si assicurò che l’oggetto che aveva scatenato tutto il macello fosse ancora integro, cosa che per fortuna si rivelò vera, poi tirò un sospiro di sollievo, e solo a quel punto si accorse di stare praticamente premuta sui polmoni di Bill, con il ginocchio malamente infilzato nello stomaco, e soprattutto, con il suo volto a pochi centimetri dal biondo.

Sgranò gli occhi e si alzò di scatto, andando a sbattere contro il muro alle sue spalle.

-Era ora, ho avuto tutto il tempo per morire asfissiato tre volte prima che ti decidessi a muoverti- disse seccato Bill alzandosi a sua volta.

Mabel evitò il suo sguardo, mentre si massaggiava la testa sbattuta, poi venne colta da una rivelazione, e guardò ad occhi socchiusi il ragazzo davanti a lei.

-Sbaglio, o mi hai chiamato Mabel?- gli chiese, con un leggero sorrisino.

Bill non tradì l’ombra di nessuna emozione, e si limitò ad alzare le spalle.

-Sbagli, ovviamente. Allora, hai preso la pozione anti-amore?- chiese, indicando la boccetta che la ragazza aveva preso.

-No, ho preso la pozione che annulla gli incantesimi di un’altra pozione precedentemente usata. Ho pensato che fosse meglio. Perché ero combattuta all’inizio, ma poi ho pensato che la pozione anti-amore poteva cancellare anche l’amore tra Jack e Rapunzel e quello tra Hiccup e Merida, e non me la sono sentita- ammise Mabel.

Quando si era ritrovata davanti a tutte quelle pozioni aveva subito pensato di prendere quella più scura, che magari avrebbe potuto utilizzare anche su suo fratello. Ma poi aveva cambiato idea.

Si era resa finalmente conto che non poteva permettersi di infilarsi a forza nella vita di Dipper e cambiare i suoi sentimenti per Pacifica, anche se voleva proteggerlo. Lui si era sempre fatto in quattro per sostenerla in ogni situazione, e lei doveva ricambiare il favore. Forse Pacifica gli avrebbe spezzato il cuore, ma lei sarebbe stata lì a raccogliere i pezzi.

Bill, comunque, non sembrò prenderla bene.

-Ah, perfetto! Lo sapevo che dovevo essere io ad occuparmi delle pozioni, e non tu!- si lamentò, prendendosi seccato la testa tra le mani.

La porta della casa che si aprì interruppe la loro conversazione, e li convinse a tagliare la corda, prima che Mabel potesse chiedere il perché di tutta quella veemenza.

Ma sarebbe andata a fondo nella faccenda.

 

-Cioè, se ti piacciono i cervelloni, allora io sono perfetta per te. Lo so che sembra che io non lo sia, dato che ho problemi nelle materie, ma, ma in realtà sono io che aiuto Hiccup, non viceversa, e vado male solo perché lui prende sempre i miei compiti. E io faccio finta di niente perché… perché voglio fingere di essere stupida perché… ehm, perché ho complessi di inferiorità, come Hiccup. Perché vuoi Hiccup quando puoi avere me?- dopo aver tentato l’infallibile tecnica dell’uccisione del rivale che andava molto forte, ma che non sembrava funzionare in posti diversi dal videogioco Yandere Simulator, Merida aveva iniziato ad utilizzare la tecnica del fingere di essere il proprio rivale, ma Rapunzel non la degnava di un’occhiata, e continuava a pensare a Hiccup, incidendo nei muri di polistirolo della cella per bambini del centro commerciale le loro iniziali e disegnandolo per potersi esercitare a sbaciucchiarlo una volta fuori.

-Se tu potessi liberarmi da questa prigione di polistirolo sarebbe davvero fantastico. Sono convinta che Hiccup ci impiegherebbe pochi secondi. Ha delle doti da meccanico davvero sorprendenti- sospirò Rapunzel, passando con il dito sui contorni del volto che aveva inciso, sognante.

-Ma io sono meglio di lui. Ecco, guarda- Merida si alzò in piedi, e, per dimostrare con sicurezza e convinzione il suo amore, si diresse verso il muro inciso e spezzò il polistirolo con un pugno netto, aprendo un grande varco nel muro, e poi girandosi con grande soddisfazione verso la bionda, che però non sembrava apprezzare, e la guardò furente.

-Questo non è minimamente elegante. Hiccup avrebbe fatto di meglio e poi ci ho messo tanto impegno ad incidere il polistirolo, avresti potuto avere un po’ più di rispetto- incrociò le braccia e fece per superarla e andare a cercare il suo amato, ma Merida le prese un braccio, e la guardò mortificata.

-Ti prego, Punzie, almeno dammi una possibilità- la supplicò, prendendole il volto tra le mani, ma un arpione spuntato fuori dal nulla le separò, e per poco non le fece a fette.

-Non avvicinarti a lei, stupida barbie!- la voce di Jack, arrivato proprio in quel momento accompagnato da Hiccup, vece voltare entrambe.

-Brutto idiota! La stavi per fare a fettine!- lo aggredì verbalmente Merida, togliendo l’arpione dal muro dove si era conficcato, gettandolo a terra e mettendosi davanti a Rapunzel per proteggerla.

-Hiccup, tesoro. Non badare a quello che stava facendo è solo molto invadente. Lasciami stare, maschiaccio!- Rapunzel cercò di raggiungere il moro, ma Merida la tratteneva con forza.

-Bah, il mio piano iniziale in realtà era quello di fare a fettine entrambe, ma a quanto pare ho fallito- commentò tra se Hiccup. Jack gli lanciò un’occhiataccia, e il ragazzo abbassò lo sguardo.

-Beh, Merida, ti ho trovato, giusto in tempo per liberarti dalla tua prigio… ma ti sei già liberata, eh. Come sempre sei una ragazza incredibilmente fantastica e piena di inventiva- la complimentò Jack, avvicinandosi e mollando l’arpione in mano a Hiccup, che lo guardò ferito.

-Visto, Rapunzel. Sono una ragazza piena di inventiva! Lo dice pure Jack- cercò di farsi bella la rossa, Hiccup alzò gli occhi al cielo.

-Molto probabilmente hai solo spaccato un muro con un pugno, ti piacciono le cose facili, eh?- la mise in cattiva luce Hiccup.

-Ma appunto perché sei forte e potente mi piaci tanto. Dai, Merry, dammi una possibilità- Jack continuò ad avvicinarsi, e Merida lo allontanò con un calcio, che lui incassò sognante.

-Sei troppo fantastica, lo sai?- insistette, con un occhiolino.

-Ma lasciami in pace, maniaco- sempre tenendo stretta Rapunzel, Merida agitò un pugno davanti al viso per scoraggiare l’albino davanti a lei.

-Lo sapevo che mi stavi usando solo per arrivare a lei- si lamentò offeso e profondamente ferito Hiccup, rigirandosi tristemente tra le mani il suo arpione.

-Oh, cucciolo mio! Non ti crucciare, ci sono sempre io. E posso darti qualcosa che loro non potranno darti mai: Una bellissima canzone solo per te- Rapunzel accennò qualche nota cristallina, ma l’unica colpita sembrava Merida.

-Oh, Rapunzel, te l’hanno mai detto che la tua voce ricorda quella di un usignolo in primavera?- chiese, ammirata.

-Già, torturato a morte- aggiunse Jack, seccato.

Merida gli lanciò un’occhiata assassina, e lui alzò le mani in segno di resa, con sguardo appagante.

Hiccup continuava a rigirarsi l’arpione tra le mani, e poi lanciò uno sguardo a Jack, uno sguardo che non prometteva nulla di buono.

-Sai che ti dico, Jack. Ho provato ad averti con le buone, ora è il momento di passare alle cattive- lo minacciò, sfoderando una funzione speciale dell’arpione, che lo legò come un salame, e lo portò tra le sue braccia.

-Per tutti i fuochi fatui, Hiccup è determinato. Perfetto, portate qui le slash shipper!- esclamò Merida, divertita, e iniziando a trascinare via Rapunzel, che quasi in lacrime, tentava di liberarsi e raggiungere Hiccup.

-Noo, non farlo, ti prego. Jack è un pessimo fidanzato, si dimentica persino i regali per San Valentino e sta sempre a fare battute orribili. Non è il tipo per te. Ti prego, Hiccup!!- Merida però era più forte di Rapunzel, e la tirava via.

-Ehm, Hiccup, che vuoi fare?- chiese Jack, mentre il moro si avvicinava.

-RAGAZZI!! FERMATEVI!- esclamò Anna, sopraggiungendo completamente sporca di vernice con un Kristoff ricoperto di piume dalla testa ai piedi (è una lunga storia).

-Ragazzi, sono torna… ODDIO!!!- Mabel, zompettando allegramente con la pozione in mano, quasi si prese un colpo vedendo Hiccup in procinto di baciare Jack, e corse come una matta per gettare la pozione contro i quattro prima che facessero una sciocchezza.

Bill si tenne in disparte, cercando di non scoppiare a ridere.

Anna e Kristoff fermarono le due ragazze, e le spinsero verso il resto del gruppo, e Mabel gettò la pozione su tutti, felice di non aver preso quella dell’anti-amore perché Kristoff e Anna sarebbero stati investiti a loro volta.

E tutto fu bianco.

Quando il fumo si diradò, con effetti più veloci rispetto alla prima volta che erano stati colpiti da un incantesimo, purtroppo la scena non era delle migliori.

Infatti Hiccup era, in quei pochi secondi prima della salvezza, riuscito nel suo intento, e in quel momento era lì, che baciava Jack, completamente tornato in se.

Sgranò gli occhi, completamente sconvolto, ma prima che potesse anche solo pensare di spingerlo via, ci pensò Merida, che prese Jack di peso e lo gettò dall’altra parte della stanza.

-Cosa credi di fare con il mio ragazzo!?!- esclamò, piena d’ira.

-Ehi, tecnicamente è stato lui a baciare me!- tentò di giustificarsi Jack.

Rapunzel era crollata a terra, e stava dondolandosi avanti e indietro pregando un dio qualsiasi di svegliarsi.

Hiccup era rimasto di sasso, e riuscì a sussurrare un -S_scusate, de_devo andare a disinfettarmi la bocca- prima di sparire verso un bagno.

-Neanche per me è stato un piacere, sai?- gli urlò dietro Jack, offeso, ancora legato come un salame -Qualcuno potrebbe darmi una mano, per favore?- Anna e Kristoff, cercando di togliersi dalla testa la triste immagine vista poco prima, si affrettarono ad aiutarlo.

Merida gli tirò un calcio e si affrettò a seguire il suo, ehm, non sapeva più se considerarlo ragazzo, ex, o altro.

Una volta libero, Jack si affrettò a passarsi una mano davanti alla bocca per cercare di togliersi il sapore di Hiccup rimasto, e si avvicinò a Rapunzel, borbottando tra se commenti poco lusinghieri circa Hiccup e Merida, per poi accucciarsi vicino alla sua forse ex ragazza.

-Hey, Punzie, come va?- chiese, cercando di non arrossire troppo.

Era profondamente imbarazzato da quello che era accaduto.

-Oddio, ho cercato di metterti in forno!- fu la risposta della ragazza, che non riusciva a trattenere le lacrime.

Jack le mise un braccio intorno alla schiena, per rassicurarla, e lei sobbalzò, come se il contatto non fosse gradito, così lui si affrettò a rimuoverla.

-Scusa, Punzie. Ma non preoccuparti, eravamo sotto l’effetto di un incantesimo, non è stata colpa tua- cercò di tranquillizzarla, e lei lo guardò tra le lacrime.

-Puoi davvero perdonarmi dopo tutto quello che ho fatto per cercare di mettermi con Hiccup?- chiese, incredula, cercando di non singhiozzare troppo vistosamente.

-Ma che domande fai?! Certo che ti perdono! Scusa tanto, ma alla fine sono stato io a baciarlo, no?- la mise sul ridere lui, cercando di tirarla su di morale.

Lei pianse più forte, gettandogli le braccia al collo, e lui le accarezzò i capelli, con tristezza.

-Tu puoi perdonare me per le cose orribili che ti ho detto e per aver cercato di rimorchiare quella testa calda di Merida?- le chiese, in un sussurro, che lei sentì a stento.

Lei sciolse quello strano abbraccio, e lo baciò profondamente, togliendo tutti i residui del bacio di Hiccup, cosa di cui Jack fu davvero felice.

Certo, l’amico non baciava male, lo doveva ammettere, ma Rapunzel era tutta un’altra storia.

Solo che entrambi erano convinti che ci sarebbe voluto un po’ di tempo a superare quella storia.

 

Nel frattempo, nel bagno dei ragazzi, Hiccup stava facendo i gargarismi con l’acqua senza ottenere troppi successi, e Merida era accanto alla porta, a braccia incrociate e occhi socchiusi, aspettandosi qualcosa che Hiccup non sapeva darle. In effetti Hiccup a malapena riusciva a guardarla negli occhi. Ok, a stento riusciva a guardare una qualsiasi parte di lei, ad eccezione del ricciolo più a destra, rosso come la sua faccia in quel momento.

-Allora?- lo spronò Merida. Hiccup fece un altro gargarismo.

La rossa alzò gli occhi al cielo, e sbuffò.

-Va bene, ho capito, andrò da sola a restituire i biglietti per il concerto di Love God. Mi sarei aspettata che da bravo cavaliere mi avresti accompagnato, ma ormai la cavalleria è morta, vedo!- Hiccup sputò tutta l’acqua nel lavandino, non era certo quello che si sarebbe aspettato.

-Senti, Merida…- iniziò a dire, mordendosi il labbro e concentrandosi sul ricciolo destro.

-Certo che Jack è proprio uno sfigato, vero? Voleva baciare me e nel gruppo ha baciato solo te e Punzie. Si vede che io sono troppo forte per lui- commentò la ragazza, con un ghigno divertito.

Hiccup però non aveva intenzione di abbandonare l’argomento, e conosceva Merida abbastanza bene da dire che stava cercando di nascondere tutta la sua fragilità e rabbia per quello che era accaduto.

-Mi dispiace, mi dispiace tanto. Per quello che ho detto, per quello che ho fatto, per tutto quanto. Non ero in me, era come se fossi dentro un sogno, anzi, un incubo. E’ stato tutto così orribile, io…- Hiccup stava quasi per piangere dalla frustrazione, ma Merida gli si avvicinò e gli mise una mano sulle labbra per zittirlo. Lui non si aspettava minimamente un gesto simile.

In quel momento avrebbe preferito uno schiaffo.

-Non è colpa tua, è colpa di quel dio dell’amore. Ed io ho fatto e detto anche di peggio- lanciò uno sguardo alla protesi alla gamba sinistra che il ragazzo aveva da poco, e a quando l’aveva chiamato storpio.

-E poi, quando Jack per sbaglio mi stava facendo cadere, tu mi hai salvata- aggiunse, incoraggiante -Il resto delle volte hai tentato di ammazzarmi, ma in quel momento mi hai salvata, inconsciamente, come se una parte di te fosse ancora lì che cercava di emergere. Siamo stati due sciocchi ma non eravamo noi in quel momento. Quindi mettiamoci una pietra sopra, ok?- chiese con un sorriso che tradiva una certa titubanza.

Hiccup annuì, poi non riuscì a trattenersi dall’abbracciarla, frenando a stento le lacrime.

-Ti amo, Merida- le sussurrò, districando le mani tra quei splendidi capelli.

Merida si lasciò sfuggire una lacrima.

-Ti amo anche io, Hiccup- gli confessò. 

Chissà se sarebbero stati mai gli stessi.

 

Mabel tirò un forte sospiro di sollievo, finalmente era tutto finito.

Ma non aveva tempo per adagiarsi sugli allori, doveva assolutamente parlare con Bill.

Non capiva in realtà perché sentisse così forte quell’esigenza, ma aveva bisogno di capire il motivo che aveva spinto Bill a cercare una pozione anti-amore.

Perché anche per una ragazza non tanto intelligente come lei era chiaro come il sole che Bill la voleva usare solo per prendere per se una pozione anti-amore.

-Mabel, non c’è più bisogno di noi, vero?- chiese Anna speranzosa, raggiungendola insieme a Kristoff e a Sven -Avrei proprio bisogno di una doccia, e di un pomeriggio normale- 

-Si, grazie mille per l’aiuto, e scusate se ci ho messo tanto- annuì distrattamente Mabel, cercando il biondo con lo sguardo.

-Comunque, Mabel, ho visto che stavi con Bill. Stai attenta, ok? Eravamo in orfanotrofio insieme prima che Bulda mi adottasse. Non è un tipo affidabile- la mise in guardia Kristoff, allontanandosi poi con Sven.

-Bill? Bill Cipher?! Mabel, non dirmi che sei uscita con lui per vendicarti del fatto che Dipper è uscito con Pacifica!- esclamò Anna, guardandola incredula.

-Ma ti pare?! Io non farei mai una cosa del genere!- si difese Mabel, arrossendo -Mi ha solo aiutata con le pozioni- incrociò le braccia.

-Vabbè, io ti lascio, i miei mi ammazzeranno quando mi vedranno tutta sporca di vernice- e detto questo Anna scappò via, con un saluto veloce alla brunetta, che sospirò, seccata dalle supposizioni, e decisa a non cercare più Bill per non farne uscire di più.

Così iniziò ad avviarsi verso l’uscita del centro commerciale.

-Dove credi di andare?- una voce alle sue spalle per poco non le fece venire un infarto.

-BILL! Non farlo mai più, la prossima volta schiarisciti la voce o fammi tap tap sulla spalla- lo ammonì, girandosi di scatto verso il biondo, che la guardava con un sopracciglio inarcato, e ignorò completamente quello che Mabel aveva detto.

-Sbaglio o mi devi un favore?- le ricordò invece, e Mabel incrociò le braccia atteggiandosi come lui.

-Sbagli ovviamente… no, aspetta, non sbagli. Cosa vuoi da me?- chiese seccata. Avrebbe voluto solo andarsene via e tornare a casa a dormire, oppure stalkerare la sua cotta della settimana, anche se quest’ultima possibilità era un po’ difficile, visto che non ricordava più chi fosse la sua cotta della settimana, e chiunque fosse era di certo poco importante in quel momento, con Bill così vicino a lei.

Ma che andava a pensare?!

Lui la guardò, pensieroso, senza sapere bene cosa chiederle, in realtà.

-Vuoi tentare un’altra missione di svaligiamento della cassaforte di Ade per la pozione anti-amore?- suppose Mabel, con un sorriso furbetto.

-Perché lo credi?- chiese Bill, incrociando le braccia -A me non importa niente delle pozioni di quel cantante di serie B. A me non serve una pozione per dimenticare un amore che non voglio avere- disse con aria di superiorità.

-Aspetta, serve per te?! Pensavo volessi distruggere l’amore di qualcun’altro- Mabel cadde dalle nuvole, scioccata da questa rivelazione.

Bill aveva una cotta per qualcuno?! Era come se tutto a un tratto il mostro di Summerween si fosse messo a distribuire caramelle invece di chiederle agli altri.

E Mabel, dal canto suo, non fu molto lieta della notizia.

-Che?! Cioè, ma certo che voglio distruggere l’amore di qualcuno… o meglio, io… Sbaglio o tu volevi rovinare l’appuntamento di Pine Tree e la Northwest? Ora che farai per vendicarti, uscirai con il suo peggior nemico?- Bill cambiò in fretta discorso, ed era andato così tanto nel pallone che si accorse di quello che aveva proposto che era già troppo tardi.

Arrossì e distolse lo sguardo.

-Ma perché tutti pensano che farei una cosa del genere?! E poi Robbie sta con Ta… aspetta, mi hai chiesto di uscire o sbaglio?- Mabel rimase completamente a bocca aperta, e Bill divenne, se possibile, ancora più rosso.

-Chi, io?! NO! Sai che ti dico, Shooting Star, dimentica del favore, facciamo che è gratis e non avvicinarti più a me!- Bill fece per andarsene, ma Mabel, con il cuore che batteva furiosamente, lo fermò per un braccio.

-Sai, l’amore non deve essere estirpato. Se vuoi posso aiutarti ad accettarlo, io sono esperta di amore. Così ricambio il favore- la ragazza decise di ritornare al discorso iniziale, e Bill la guardò di sottecchi, senza sapere se fidarsi o no.

-Allora, dimmi chi è la (s)fortunata e mi metto subito a lavo…- e mentre Mabel iniziava a progettare appuntamenti, Bill fece una cosa che la spiazzò completamente.

La baciò velocemente, lasciandola di stucco, poi si allontanò, e lei era talmente scioccata che dovette rincorrerlo per non perderlo di vista.

-Siamo pari, Shooting Star, ora lasciami in pace- quando Mabel lo ebbe raggiunto, Bill cercò di scrollarsela via.

-Sai, Bill, mi hai reso il compito molto più facile- la ragazza lo baciò nuovamente, rossa per la corsa e per l’emozione.

Bill fece per obiettare, ma poi si lasciò andare, e poi Mabel aggiunse, per mettere le cose in chiaro.

-Comunque non è per vendetta, eh. Io non le faccio queste cose-

Bill ridacchiò.

 

Quando la mora tornò a casa, a fine pomeriggio, trovò il fratello a leggere un libro in salotto, sul divano.

-Hey, Dip!- lo salutò allegra.

-Fammi indovinare… Roderick!- suppose Dipper, vedendo la sorella così raggiante.

-Cosa?- chiese Mabel, confusa.

-Sto cercando di azzeccare il nome della cotta della settimana che hai stalkerato tutto il pomeriggio- le spiegò il fratello, riflettendo -Roderick era quello della settimana scorsa, vero? Allora, vediamo, Gabe? O forse Charles- continuò a supporre il fratello, squadrandola bene.

-Non ci arriverai mai fratello, dopotutto è domenica, praticamente è già cominciata una nuova settimana. Com’è andato l’appuntamento con Pacifica?- Mabel cercò di cambiare argomento.

Dipper riseppellì il volto nel libro, per non far vedere che era arrossito.

-E’ andato bene, il ché è strano visto che mi aspettavo che tu cercassi di rovinarlo in tutti i modi. Certo, ad un certo punto Rapunzel ha tentato di usarmi come un surrogato di Hiccup, e non ho capito bene il perché, ma si è risolto tutto- spiegò il ragazzo, emozionato.

-Sono molto contenta per te, lo sai che ti sostengo sempre in tutto ciò che fai esattamente come fai tu, e sono felice di sostenerti anche in questo perché tu faresti lo stesso con me e…- sentendo questo discorso provenire dalla sorella, Dipper lanciò il libro in aria e le si parò davanti.

-Ti prego, ti prego, dimmi che non è Bill. Ti prego, non può essere Bill!- e iniziò a scuoterla, per farsi dire la verità.

Mabel fece un sorrisino che non faceva prevedere nulla di buono.

-Dov’è Love God quando serve!- esclamò Dipper, prendendosi la testa tra le mani.

-Fidati, non lo vuoi sapere- affermò convinta Mabel, prima di lasciare suo fratello a commiserarsi per avere una sorella cotta del suo peggior nemico.

Alla fin fine, era stato un San Valentino migliore di quanto si aspettasse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Posso dire la verità, questa fanfiction di 24 pagine è stata scritta in meno di una settimana, più precisamente in tre giorni, quindi se il risultato è un po’ così è dovuto a mancanze di tempo.

Avrei dovuto iniziarlo prima ma non sapevo inizialmente neanche cosa fare, e avevo due idee in testa.

La prima però era troppo tragica per San Valentino, e credo che la riciclerò per lo speciale di Halloween.

Poi vorrei fare delle postmesse(?):

 -Ho messo moltissimi personaggi di Gravity Falls perché tra un paio di giorni c’è la series finale e sono depressa, quindi dovevo sfogare l’ansia in qualche modo. Spero comunque che, per i tanti che non conoscono la serie, non sia stato troppo scomodo e incomprensibile.

-Il titolo deriva da Sogno di una notte di mezza estate perché in quella commedia tutte le coppie si scambiano e mi sembrava una trovata molto adatta per sperimentare

-Non shippo molto le coppie che ho dovuto trattare sui Big Four, quindi è stato difficile per me rappresentarle bene, e scusatemi molto.

Spero comunque che la fanfiction vi piaccia e spero anche di allietare la giornata ai forever alone come me ;)

Un grande bacione e alla prossima :-*

 

Inoltre vorrei ringraziare la mia fidata amica e consigliera Michy_66 che mi ha consigliato, aiutato e dato anche qualche prompt per la fanfiction, tra cui la scena del bacio Hijack (che tu sia maledetta, è stato un macello scriverla xD).

 

P.s. Perdonatemi se ci sono errori o ripetizioni, come vi ho detto ci sono stati un po’ di problemi nella scrittura causa tempo. :(

 

   
 
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