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Autore: Anemone Grace    14/02/2016    4 recensioni
Se ne stanno sul divano a vedere la TV ormai da un quarto d'ora, ed entrambi non sembrano per niente interessati alla serie televisiva che stanno trasmettendo a quell'ora. Fa strano, perché è la loro preferita da quando hanno cominciato a passare i giovedì pomeriggio a casa di Kevin, mentre gli amici di Edd andavano in un parcheggio dietro la scuola a tenere su una bancarella per vendere qualche oggetto strano di loro invenzione.
KEVEDD - QUESTA FAN FICTION POTREBBE DIVENTARE ROSSA PIÙ AVANTI.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE AUTORE:
Dedica: Buon San Valentino a tutti!

ATTENZIONE: Questa storia potrebbe diventare con l'andare avanti dei chap di un rating diverso. Siccome la scrivo senza seguire una trama studiata, ma a ispirazione, non so fino a che rating arriverò.


 
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Oink, Oink!

 

Si erano addormentati molto in fretta una volta finiti sul letto, accoccolati l’uno tra le braccia dell’altro. Quel tepore aveva agito in modo così diretto che non aveva lasciato molte alternative ad entrambi, stanchi e raffreddati a causa del clima rigido della montagna: una combo micidiale insieme al giro in moto. Fortunatamente prima di mettersi sotto le coperte, entrambi, sotto una rigida volontà di Edd, si erano tolti i vestiti, rimanendo così solo in boxer. Inizialmente Kevin si era ritrovato ad avere diversi problemi a restare in quel modo, per giunta nello stesso letto con Edd, ma tutto era sfociato in una risata e una piccola lotta per il dominio del letto. Era stato estremamente dolce il modo in cui alla fine si erano ritrovati a stringersi dolcemente, addormentandosi con i sorrisi ancora stampati sul volto.

La mattina seguente però Kevin era stato costretto a lasciare la casa anche se non subito, ebbe giusto il tempo per finire la colazione, fare qualche coccola ad Edd e rubargli diversi baci in cucina. Sarebbe tanto voluto restare fino a pranzo, approfittando della casa libera per stare con lui ma… non era stato possibile a causa di un incedente improvviso. Nulla di grave, per fortuna: sua madre aveva urtato contro un altro veicolo a un incrocio, una cosa che si era risolta con la macchina dal carrozziere e una fasciatura per il collo.

Era passata esattamente una settimana e un nuovo giovedì apriva le porte per entrambi i ragazzi. La fine della scuola era alle porte e dopo quella settimana sarebbero mancati solo quattro giorni. Kevin aveva proposto a Edd di saltare le lezioni l’ultimo giorno, che non era altro che giovedì, e di passare quella mattinata da lui o da qualsiasi altra parte gli andasse di stare. A tal proposito, Double D, non sapeva ancora dargli risposta. Una parte del suo cuore strillava un grandissimo “sì!”, ma l’altra sentiva che se fosse rimasto da solo con Kevin non sarebbe finita in maniera molto pudica.

Quel giorno, proprio per questo motivo, era teso come una corda. A scuola nessuno sapeva niente, Kevin non aveva accennato a parlarne ed entrambi non sapevano come comportarsi. Si erano detti che forse avrebbero dovuto prendersi più tempo per metabolizzare la cosa, prima di affrontare il grande passo, ma…la verità era che entrambi non riuscivano a togliersi gli occhi di dosso quando si incontravano. Era come se ci fosse una calamita, un bisogno pulsante che premeva ad entrambi di guardarsi, avvicinarsi e salutarsi con aria da idioti, solo perché non erano molto sicuri di potersi baciare senza problemi lì, in mezzo al corridoio. Certo, nessuno avrebbe poi contestato molto, al massimo qualche bigotto stupido o qualche povera donzella che sbavava dietro uno di loro.

Il campanello della porta suonò tre volte prima che Edd si decidesse ad aprire. Kevin lo guardò stranito e indagatore, chiedendosi perché ci avesse messo così tanto ad aprire, ma vedendo il viso di Edd poté capire quanto fosse nervoso e di fretta e che probabilmente si era soffermato a pulire o sistemare qualcosa all’interno della casa, in modo da fargliela trovare impeccabile. Non aspettò di essere totalmente dentro casa per chinarsi in avanti, poggiare una mano sullo stipite della porta aperta e scoccargli un bacio a stampo. Edd arrossì vistosamente, trattenendo a stento uno squittio agitato, portando istintivamente, quando si staccarono, le mani a coprire la bocca.

“La prossima volta che mi fai aspettare così tanto passerò dalla finestra.”

Lo minacciò, mostrandogli un sorriso malandrino prima di rialzarsi e guardare l’altro dall'alto. Edd lo guardò storto, sebbene fosse ancora rosso per l’imbarazzo, si morse piano il labbro inferiore e lo fece entrare in casa.

“Stavo mettendo in ordine la credenza della cucina. Posso offrirti del tea?”

Chiese velocemente cambiando dunque discorso, evitando di esternare ancora di più il suo essere particolarmente maniacale nel tenere pulita la casa. Kevin si tolse la giacca in pelle, andandola a mettere all’attaccapanni situato all’ingresso.

“No grazie, sono a posto così.”

La risposta fu così dolorosa nello stomaco di Edd, perché se non avesse voluto il tea cos’altro poteva proporgli di fare per iniziare ad avere una conversazione normale?

“A-Allora ti va di vedere la televisione? Dovrebbe esserci quel programma, sempre che non l’abbiano sospeso a causa delle vacanze estive.”

Propose, accennando all’altro un sorriso. Kevin lo guardò velocemente dall'alto in basso, cercando il più possibile di trattenersi dallo scoppiare a ridere. Come poteva anche solo non accorgersi di quanto fosse carino? Fortunatamente Kevin sotto quel punto di vista era piuttosto sveglio, leggere le emozioni e lo stato d’animo dell’altro era così facile, specie se Edd continuava a comportarsi in quel modo.

“Credo che lo abbiano sospeso, non lo avevamo già appurato settimane fa?”

Domandò, sfoderando un ghigno divertito mentre si avvicinava all’altro ragazzo lentamente, notando come il suo sguardo schizzasse su e giù per il suo corpo a ogni singolo movimento fatto. Si sentiva cattivo Kevin nel fare in quel modo? Beh, forse un pochino, ma d'altra parte trovava estremamente divertente il fatto che Edd fosse così nervoso nell’averlo in casa, oltretutto dopo quello che era successo la settimana scorsa. Smise di avanzare quando fu a pochi centimetri di distanza da lui, notando come Edd stesse stringendo rigido la maglietta ai lati del suo corpo, pronto quasi a morire sotto ogni genere di tortura. Kevin sorrise quando Double D chiuse istintivamente gli occhi nel vederlo avvicinarsi di più con il viso: uno di fronte all’altro, estremamente vicini. Alzò una mano e con un tocco leggerò premette sul suo naso, sussurrando con la bocca il rumore di un'esplosione.

“Boom.”

Edd aprì gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre.

“Che cosa—?”

Kevin rise piano, scuotendo il capo e portando un dito sotto il proprio naso, facendogli il verso del maiale.

“Oink, Oink!”

Grugnì, e Doubl D non poté fare a meno di scoppiare a ridere divertito. Kevin smise, l’attimo seguente, sorridendo caldamente nel vedere quella bellissima risata sul suo viso. Era davvero troppo carino, pensò.

Alla fine optarono per giocare a dei videogiochi sul divano, continuando a prendersi in giro in modo stupido, questo a causa principalmente di Kevin, che non faceva altro che fare facce buffe o idiote, assolutamente no-sense. Eppure era stato proprio questo suo fare l’idiota a far sciogliere completamente la situazione d’imbarazzo iniziale, quella in cui Edd era affondato a causa dei suoi forti sentimenti e del suo estremo disagio nell’affrontare una situazione del genere. Del resto era la prima volta per lui con qualcuno, la sua prima relazione e Kevin questo lo sapeva bene. Erano ormai le sei quando decisero che giocare ai videogiochi per quel giorno era stato anche fin troppo sufficiente, e Kevin si era avvicinato a lui lasciando il controller per terra, cingendolo con le braccia intorno al busto e poggiando al tempo stesso il capo sulla sua spalla. Non avrebbe lasciato la situazione in silenzio, creando nuovamente imbarazzo, ma avrebbe fatto in modo che quel gesto fosse del tutto normale per loro, doveva esserlo, in fondo si stavano frequentando adesso, no?

“Mi è venuta un sacco fame, sai?”

“Ahahah…essere battuto ti ha messo appetito?”

Kevin lo pizzicò sui fianchi, imbronciandosi appena per quelle parole, mentre Edd sussultò per la sorpresa e il gesto brusco, andando a portare le mani sulle sue. Erano calde le mani di Kevin e poco più grandi delle sue, più ruvide e piene di piccolissime cicatrici. Le accarezzò con i polpastrelli, inspirando senza pensarci tra i suoi capelli, che gli andavano a pizzicare il naso. Il giocatore di football era raro che si togliesse il proprio capellino dal capo, ma quel giorno era successo, proprio durante una delle tante sconfitte. Se lo era tolto d’impulso, tirandolo per terra e pretendendo la rivincita, da quel momento non se lo era più rimesso. I capelli erano a spazzola, terribilmente morbidi, sicuramente se fossero stati poco più lunghi sarebbe stato benissimo e sarebbero venuti su belli lisci. Si lasciò andare a quello che in definitiva divenne un abbraccio, soprattutto quando Kevin andò a cingerlo anche con le gambe, posizionandosi meglio dietro di lui. Il viso di Double D sfregò contro quella chioma, tuffandovi in mezzo il naso e inspirando piano il suo profumo, chiudendo gli occhi per godersi meglio quel momento.

“Allora saltiamo scuola prossima settimana?”

Domandò con voce rauca Kevin, sfregando appena la guancia contro la sua spalla, andando ad aprire le dita delle mani per stringere quelle dell’altro ragazzo tra esse, creando una sorta di intreccio.

“Mmmh…va bene, ma stavolta ti porto io in un posto.”

Kevin si alzò di scatto a quella risposta, guardando Edd con estrema sorpresa e curiosità.

“Oh! E dove andiamo?”

Double D per poco non ci rimise il naso a quel gesto veloce, ma fortunatamente lo aveva schivato in tempo. Ridacchiò, l’attimo dopo, notando meglio l’espressione che gli stava rivolgendo il proprio compagno, si avvicinò verso il suo viso e con voce bassa gli soffiò contro le labbra:

“S-o-r-p-r-e-s-a~.”

   
 
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