Serie TV > Vikings
Segui la storia  |      
Autore: ScarceWordsByVain    16/02/2016    2 recensioni
Raccolta di storie brevi che hanno come protagonista la coppia Rollo/Gisla (Rolisla?), che merita tutta la nostra attenzione perché, se due personaggi del genere iniziano a conoscersi litigando, l'esito può essere solo uno u.u
Possibili spoiler sulla serie.
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gisla, Rollo Lothbrok
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Vous pouvez embrasser la mariée..."


Era stato difficile trovare un prete, per quel matrimonio: dopo il fasullo funerale di Ragnar Lodbrok, l'intero corpo ecclesiastico della città si era rifiutato di condurre la cerimonia, nonostante si sarebbe prospettata alquanto solenne, ed era stato necessario invitare un cardinale appositamente per l'occasione: e questa fu solo una delle innumerevoli difficoltà del matrimonio tra il northman Rollo e la Principessa Gisla. L'intero popolo aveva reagito in maniera costernata alla notizia di quell'unione, non tanto perché Rollo era uno degli esponenti più illustri della fazione nemica, ma soprattutto per il fatto che era un pagano, un barbaro, e non conosceva la parola di Dio.
La Principessa Gisla aveva sperato di guadagnare tempo per sottolineare a suo padre, l'Imperatore, la scelleratezza di quell'alleanza proprio insistendo sul fatto che quel Rollo non era nemmeno un Cristiano e che, quindi, quel matrimonio non avrebbe potuto avere luogo. Fu decisamente una brutta sorpresa scoprire, invece, che Rollo era stato battezzato tempo addietro con il nome di Rolf. Ufficialmente, quindi, condividevano lo stesso credo, ma Gisla non era una sciocca: non conosceva le circostanze del battesimo, ma sicuramente quel selvaggio non era un uomo di Dio. Ciononostante, la data delle nozze era stata decisa e la principessa non era riuscita a far rinsavire suo padre: sarebbe stata disposta a sposare il Conte Oddone, pur di non concedersi a quell'animale, ma non c'era stato verso. L'Imperatore non era mai stato un uomo sicuro di sé, eppure per un'occasione del genere aveva ritrovato tutta la prepotenza degna di un dittatore... Poteva giustificarsi come voleva: che lo faceva per proteggere Parigi, per non far crollare l'impero, ma la verità era un'altra. L'Imperatore aveva paura, e stava sacrificando sua figlia - colei che aveva sempre preso le decisioni per lui - nella speranza di ritrovare una relativa sicurezza.
Parigi, però, non sarebbe stata più al sicuro come prima: quei northmen avevano scoperto una miniera d'oro e si sarebbero insidiati nel continente sempre più numerosi. I vichinghi guidati da Rollo erano solo un gruppo esiguo: quel matrimonio non avrebbe impedito altri attacchi.
Gisla aveva considerato molte possibilità e, tra queste, anche la fuga: suo padre, però, era stato previdente e aveva fatto in modo che almeno due guardie la sorvegliassero costantemente.
La principessa non poteva chiedere l'aiuto di nessuno: pregava quanto poteva, ma Dio aveva forse influenza su quei selvaggi?
Dio aveva previsto che, per salvare Parigi, avrebbe dovuto concedersi ad un pagano?
Dio aveva voluto questo?
Il fatto che quel matrimonio facesse parte del piano che Dio aveva in serbo per lei era l'unica speranza a cui Gisla riusciva ad appigliarsi, ma non le era per niente di consolazione.
E, prima che se ne fosse resa conto, il giorno delle nozze era giunto.
Era stata portata di forza davanti all'altare, le braccia strette con prepotenza dagli uomini di suo padre. Tutti i presenti la videro per la prima volta piangere come una bambina e lei non si sforzò nemmeno di ricacciare indietro le lacrime: che tutti capissero a cosa stava andando incontro, lei, da sola. Non volle dedicare nemmeno uno sguardo al selvaggio che stava per diventare suo marito, per timore di incrociare i suoi occhi. Gli occhi di una bestia: l'aveva visto combattere, durante l'assedio, e non si sarebbe mai scordata della furia con cui aveva ucciso gli uomini di suo padre.
E lei stava per sposarlo.
Il cardinale aprì bocca e dette inizio alla cerimonia, ma Gisla non riusciva ad ascoltare una sola parola. Rollo era una figura insistente che se ne stava al suo fianco, immobile e silenziosa: non lo vedeva perché teneva lo sguardo fisso a terra, con le lacrime che precipitavano sul pavimento di pietra, eppure avvertiva la sua presenza e ne provava ripugnanza.
Nemmeno Rollo stava ascoltando le parole del cardinale: all'inizio si sforzò di comprendere qualcosa di quella lingua, che i Cristiani usavano solo per i riti religiosi. Non gli era mai piaciuto, il latino. Il franco, invece - che aveva appena iniziato ad apprendere - era una lingua affascinante, che avrebbe ascoltato volentieri dalle labbra di una donna. Parole amichevoli, magari, sussurrate all'orecchio con complicità: per ora, però, dall'unica donna francese che aveva sentito parlare aveva ricevuto solo insulti e, in quel momento, solo singhiozzi. Rollo sentiva la principessa piangere sommessamente e si chiese se gli avrebbe mai rivolto una parola amichevole.
La cerimonia proseguiva e lo sguardo di Rollo iniziò a vagare per la chiesa, ammirando le statue e gli affreschi di santi e personaggi biblici che non aveva mai sentito nominare: anzi, probabilmente Athelstan aveva raccontato a Ragnar di qualcuno di loro, ma non avrebbe saputo riconoscerli.
Ad un certo punto, le parole del cardinale si interruppero e un pesante silenzio piombò sulla chiesa: anche la principessa aveva smesso di singhiozzare.
Rollo ebbe la sensazione che avrebbe dovuto fare o dire qualcosa, ma si era completamente estraniato. Fissò il cardinale con uno sguardo interrogativo e quello, dopo un nervoso colpo di tosse, ripeté: "Vous pouvez embrasser la mariée..."
Rollo non capì. Lui poteva fare... cosa?
Il vichingo si voltò verso Sinric, che si era posizionato in prima fila, in cerca di aiuto. L'uomo si avvicinò titubante all'altare e gli sussurrò all'orecchio: "E' il momento in cui dovreste baciare la sposa".
Rollo strabuzzò gli occhi. "Baciarla?"
Il northman si voltò verso colei che stava per diventare sua moglie: come poteva baciare quella donna con le guance umide e gli occhi rossi, che non osava nemmeno lanciargli uno sguardo fugace? Probabilmente gli avrebbe sputato dritto in faccia, se avesse osato così tanto in un luogo che lei considerava sacro, per di più davanti alla sua gente.
Rollo fece uno sforzo: sollevò una mano, titubante, e fece per avvicinarla al volto della principessa, ma quella si ritrasse immediatamente e gli rivolse uno sguardo che esprimeva solo odio e paura. Era la prima volta che lo guardava negli occhi.
Il vichingo fece un altro tentativo, ma non per avvicinare il volto della donna al suo: allungò l'indice e il medio per asciugare le lacrime di una guancia, ma nuovamente la principessa non ne volle sapere.
Rollo avvertì che, alle sue spalle, l'Imperatore stava per innervosirsi. Ovviamente una scenata di "paparino" non avrebbe migliorato l'umore della principessa e nemmeno il loro rapporto, così cercò di agire rapidamente: sollevò uno dei candelabri appoggiati sull'altare e afferrò la pezzuola sotto di esso, per poi offrirlo alla principessa a mo' di fazzoletto. La donna fissò prima lui, poi la pezzuola, diffidente, ma alla fine la prese - stando molto attenta a non sfiorare le dita di lui - e si asciugò velocemente occhi e guance.
La cerimonia venne conclusa senza che tra l'uomo del nord e la principessa fosse stato scambiato un bacio simbolico, ma il matrimonio era ugualmente valido. Tuttavia, uno scambio era ugualmente avvenuto: non un semplice fazzoletto, ma un gesto di gentilezza in cambio di uno sguardo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Vikings / Vai alla pagina dell'autore: ScarceWordsByVain