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Autore: Newtcarstairs    18/02/2016    1 recensioni
[Storia scritta a quattro mani || ChrisEvans x Nuovo Personaggio - Sebastian Stan x Nuovo Personaggio. ]
Quando aprii la porta mi trovai davanti due facce sconosciute ed estremamente belle. Entrambi mi fissavano curiosi, come se si fossero accorti solo in quel momento che davanti a loro c'era una porta e dietro, un appartamento. Il pianerottolo era totalmente ingombro di scatoloni, alcuni più piccoli, altri grandi come me, quasi. [...]
«In ogni caso» disse di nuovo il primo, e pure la voce non era male. «Io sono Chris.»
«Io invece sono Sebastian» disse il secondo completando la frase. «Ci siamo appena trasferiti qui, come puoi vedere da questo casino.» [...]
Non appena chiusi la porta dietro di me, poggiai il gatto a terra e svelta raggiunsi Jani seduta sul divano.
«Okay, ti sei appena persa l'incontro con i due ragazzi più fighi di questo mondo!» [...]
Ci sono ancora degli scatoloni fuori dalla portineria segno che i nuovi vicini, fighi, come dice Gary stanno ancora finendo di traslocare. [...]
- Tutto okay Jani ? - sento una mano sulla mia schiena.
- No, ho appena fatto una brutta figura con uno dei nuovi vicini " fighi " - dico facendo le virgolette con le dita - Voglio sotterrarmi. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO.




 

POV GRAYSON.

Mi stavo rigirando nel letto più o meno da dieci minuti quando suonò la sveglia. Mossi un braccio, scostando il pesante piumone e la spensi pigiando il pulsantino. Erano le sette e mezzo di mattina, ma ormai il mio corpo era talmente abituato alla mia routine che riuscivo a svegliarmi anche senza sveglia. Rabbrividii dal freddo, la sera, spegnevamo sempre il riscaldamento.

Borbottai tra me e me, non avevo nessuna voglia di alzarmi, ma non aveva nemmeno voglia di rimanere a letto tutto il giorno. Uscii da sotto il piumone, caldo e confortante, e recuperai da terra la mia felpa, era sporca, ma per stare a casa andava benissimo. Me la infilai, sopra la leggera maglietta del pigiama e uscii dalla camera. Fuori, era tutto silenzioso, evidentemente Janira dormiva ancora.

Camminai fino alla cucina e accesi la macchinetta del caffè e poi andai in bagno. Mi lavai il viso e legai i miei capelli castani in una coda di cavallo guardandomi allo speccio. Con la coda dell'occhio, vidi il mio gatto, Red, dormire beatamente dentro al cesto dei panni sporchi. Sorrisi, con tenerezza lo accarezzai, lui aprì un occhio e mi guardò male, l'avevo pur sempre svegliato.

Ritornai in cucina, presi la mia tazza preferita dalla credenza e ci versai dentro una doppia dose di caffè amaro, che allungai con del latte. Red trottò dal bagno fino alla cucina e saltò sul ripiano della cucina. Si strusciò contro al mio braccio facendo le fusa. Lo accarezzai dietro all'orecchio.

«Rufiano» lo apostrofai. Con la tazza di caffè bollente in mano camminai fino alla porta finestra che dava sul balcone. Non era di certo la terrazza con vista che tanto avevo desiderato quando io e Jan avevamo deciso di prendere casa insieme, ma ero comunque riuscita ad incastrarci la mia poltrona da lettura e la vista non mi dispiaceva troppo, alla fine. Aprii la finestra e uscii fuori.

Una sferzata d'aria fredda mi arrivò in pieno fiso e mi strinsi nelle braccia rabbrividendo. Poggiai la tazza sulla ringhiera e presi un bel respiro, quindi iniziai a sorseggiare la mia dose giornaliera di caffè, senza la quale non sarei riuscita a combinare granchè. Rimasi fuori all'incirca cinque minuti prima di decidermi a rientrare, era pur sempre una mattinata di gennaio e io ero in pigiama e perfino Red si accontentava di guardare la bellissima Los Angeles da dietro la tenda.

Non appena chiusi la porta del balcone, quella della camera di Janira si aprì e lei uscii trascinando i piedi fino al bagno, dandomi un leggero buongiorno con voce fin troppo assonnata. Ridacchiai e tornai in cucina, lavai la mia tazza e la rimisi al suo posto, tirando fuori, invece, quella di Jani che appoggiai sul tavolo. Mi ci sedetti e recuperai il mio libro dalla sedia alla mia destra, dove lo avevo appoggiato la sera prima, e mi misi a leggere mentre Jan si preparava la colazione e si sedeva di fronte a me.

Era un sabato mattina da manuale, io e Jani parlammo del più e del meno, come al solito, decidemmo cosa avremmo fatto quel pomeriggio e quella sera. Mentre parlavamo le rubai qualche biscotto, come facevo in pratica, sempre, troppo svogliata per andare a prendermeli da sola.

Eravamo ancora al tavolo, a ridere di qualcosa, quando cominciammo a sentire delle voci concitate sul pianerottolo, più che altro un gran baccano. Pensai fossero dei parenti in visita di qualche vicino e che avevano semplicemente sbagliato piano, ma non smisero per niente, anzi, continuarono per un bel po'.

«Ma cosa sta succedendo?» chiese Jani, spazientita, più rivolta allo stesso pianerotto al di là della porta, che a me. Io alzai le spalle, ma ovviamente, stavano dando fastidio pure a me, abituata com'ero alla tranquillità di casa nostra. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso il frigo, lo aprii e pescai il cartone del latte e quello del succo.

Il succo lo svuotai in due sorsi, il latte restate lo versai dentro a due bicchieri, mentre Jani mi guardava da sopra il tavolo inarcando le sopracciglia chiedendomi solo con un contatto visivo ma cosa stai facendo?

Riposi i bicchieri in frigo, tirai su i pantaloni del pigiama e uscii sul pianerottolo con i due cartoni in mano. Quando aprii la porta mi trovai davanti due facce sconosciute ed estremamente belle. Entrambi mi fissavano curiosi, come se si fossero accorti solo in quel momento che davanti a loro c'era una porta e dietro, un appartamento. Il pianerottolo era totalmente ingombro di scatoloni, alcuni più piccoli, altri grandi come me, quasi.

«Oh, scusate» borbottai imbarazzata.

«Tranquilla» il ragazzo più vicino a me mi sorrise e io lo fissai un po' troppo a lungo e un po' troppo intensamente e lui se ne accorse, perché mi sorrise di nuovo, sornione. «Scusa noi, probabilmente ti stavamo dando fastidio»

«Ma no» dissi in tutta fretta, indicando i cartoni del latte e del succo che avevo appoggiato vicino alla porta di casa. «Sono solo uscita a poggiare questi.»

Il primo ragazzo, quello più vicino a me, era alto e dai capelli biondo scuro, con occhi azzurri e probabilmete, aveva un fisico da paura. L'altro era forse un po' più basso, anche lui molto carino, coi capelli scuri e occhi chiari.

«In ogni caso» disse di nuovo il primo, e pure la voce non era male. «Io sono Chris.»

«Io invece sono Sebastian» disse il secondo completando la frase. «Ci siamo appena trasferiti qui, come puoi vedere da questo casino.»

«Oh, be', se volete una mano con il trasloco basta fare un fischio» mi pentii subito di averlo detto perché i due si misero a ridere. Nemmeno sapevo il motivo per cui me n'ero uscita con quella battuta, forse, prima di incontrare i miei nuovi vicini di casa, avrei dovuto lavarmi i denti.

Una sagoma rossa sfrecciò fuori dal mio appartamento e mi passò in mezzo alle gambe. Afferrai Red prima che scappasse giù dalle scale e me lo tenni stretto al petto, mentre lui protestava debolmente. Chris si avvicinò a me e al gatto, per quanto fosse possibile, per via degli scatoloni giganti, e accarezzò Red sulla nuca, lui fece le fusa.

«Ma che carino» continuava ad accarezzarlo, ma ogni tanto, spostava il suo sguardo dal gatto a me. «Mi piacciono i gatti. Come si chiama?»

«Ah, sì, si chiama Red» a sentir pronunciare il suo nome, Red drizzò le orecchie e miagolò, fatto che fece sorridere di nuovo Chris.

«Un gatto rosso di nome Red?» ridacchiò Sebastian, da dietro Chris, che si era avvicinato, anche lui per accarezzare la bestiola.

«Uhm... il giorno in cui decisi di prendere un gatto avevo appena finito di vedere Red & Toby...» spiegai chinando un po' il capo per l'imbarazzo.

«E come si chiama la padrona?» Chris spostò tutta la sua attenzione su di me, per la fretta di afferrare Red mi ero dimenticata di presentarmi.

«Sono Gary» sorrisi a mia volta piegando un po' il capo di lato.

«Gary?» chiesero entrambi, curiosi.

«Grayson in realtà, ma tutti mi chiamano Gary.»

«Davvero molto piacere, Grayson detta Gary» Chris fece un piccolo inchino, Sebastian mi porse semplicemente la mano, che io strinsi con piacere.

«Mmmh, ora dovrei tornare in casa» dissi facendo un paio di passi indietro. «Ci vediamo, magari.»

«Sì, ci vediamo» i due mi salutarono e io tornai dentro in tutta fretta. Non appena chiusi la porta dietro di me, poggiai il gatto a terra e svelta raggiunsi Jani seduta sul divano.

«Okay, ti sei appena persa l'incontro con i due ragazzi più fighi di questo mondo!»







 

POV JANIRA.
 

Ho il collo indolenzito a forsa di stare piegata sui libri, mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina in cerca di cibo.

Apro il frigo e dentro esso regna il nulla. Gary si è scordata di passare al super mercato, pazienza scenderò io, ho bisogno di sgranchirmi le mani e riposarmi un po' gli occhi.

Busso alla porta di Gary - Tesoro - aspetto che mi risponda mentre infilo le scarpe.

- Jani entra ! - apro la porta e Red, il nostro amabile gatto rosso, mi assalta alle caviglie.

- Reed ! Miseriaccia - urlo mentre con la mano lo scaccio via.

- Jani poverino ! - guardo Gary che stava a gambe incrociate con il pc, sicuramente impegnata a guardare una serie tv. - E' lui che mi ha fatto male ! - mi difendo mentre mi avvicino alla mia amica.

- Vado al supermercato hai bisogno di qualcosa ? - sorrido mentre frugo nelle cose di Gary.

- No grazie - si alza dal letto levandomi dalle mani un suo braccialetto.

- Perfetto a dopo pupa ! -

Me ne esco dalla camera, affero le chiavi di casa e esco.

Il freddo di Gennaio si infrange fra i miei capelli neri, ci sono ancora degli scatoloni fuori dalla portineria segno che i nuovi vicini, fighi, come dice Gary stanno ancora finendo di traslocare.

La busta della spesa si sta piano, piano distruggendo ringrazio il cielo che sono arrivata.

Apro la porta, ma il sacchetto ha deciso proprio in questo momento di abbandonarmi.

Cibo, bottiglie e varie cose che mi servivano erano sparse per il pavimento della portineria.

Sospiro inginocchiandomi a raccogliere e cercare di tenere tutto fra le braccia.

- Ei ! Aspetta, aspetta ti aiuto -

Una voce maschile fa capolino da dietro le mie spalle, mi giro e una ragazzo alto, moro, con due occhi da mozzare il fiato si stava precipitando ad aiutarmi.

Rimango per qualche istante imbambolata.

- Non ... non ci sono problemi posso farcela, grazie.- cerco di alzarmi ma la confezione degli assorbenti casca dalle mie braccia.

Avrei infilato la testa sotto terra dalla vergogna.

Lui si china a raccoglierlo e me lo porge.

Gli faccio notare che ho le mani occupate, le sue guance diventano rosse, ringrazio il cielo di non essere l'unica imbarazzata.

- Tu dovresti essere uno dei nuovi vicini giusto ? - cerco di rompere il ghiaccio, cercando di prendergli dalle mani il pacchetto.

Il ragazzo davanti a me fa un piccolo sorriso - Si, piacere Sebastian. -

Allunga la mano ma la tira via immediatamente accorgendosi della mia situazione, non posso non farmi scappare una risata.

- Io sono Janira e con la mia coinquilina abito all'ultimo piano interno 27 B. - , mi guardo attorno - Beh io devo andare è stato un piacere conoscerti. -

gli faccio un piccolo sorriso e sfreccio ( come Flash ) su per le scale.

- Gary puoi aprire la porta perfavore ? -

Urlo piano cercando di non disturbare gli altri inquilini, appena la porta si apre corro subito verso il tavolo e ad abbandonare la spesa su di esso.

- Ma una busta ? - mi chiede Gary mangiando una barretta di cioccolato

- Si è distrutta all'entrata del condominio. - gli dico stremata buttandomi sulla sedia.

- Tutto okay Jani ? - sento una mano sulla mia schiena.

- No, ho appena fatto una brutta figura con uno dei nuovi vicini " fighi " - dico facendo le virgolette con le dita - Voglio sotterrarmi. - 



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Angolo Autrici.
Siamo due ragazze che abitano lontano ma che le accomuna la passione per la scrittura. Così, dopo  svariate settimane di - Dai proviamoci, come va va - abbiamo voluto rendervi partecipi di questa " malsana " storia.
Beh, non sappiamo più cosa scrivere,  speriamo che la storia vi piaccia 

un bacio e a presto Newtcarstairs

   
 
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