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Autore: The DogAndWolf    18/02/2016    1 recensioni
Il mondo di Batman, e in genere della DC, è pieno di continue lotte epiche tra bene e male, di eroi e supercattivi.
Ma chi ci pensa agli scagnozzi?
John Dawson è uno sfigato dalla vita ordinaria. Batman gli ha rotto il naso e un paio di altre ossa più volte di quanto abbia voglia di ammettere.
Ma per gli scagnozzi di Joker, Batman è solo il minore dei problemi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joker
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Schioccai le labbra con aria soddisfatta, posando il bicchiere vuoto sul bancone e urlando al cameriere: «Un altro!»
 Il bastardo mi osservò per pochi istanti, per poi fare finta di non avermi sentito.
«Ehi! Un altro scotch!» insistei, sbattendo il palmo della mano sul legno sudicio.
«Hai già bevuto abbastanza» mi rispose seccamente, per tornare a passare lo straccio sulla superficie appiccicosa.
Serrai con ira il pugno e le mie dita sfiorarono la pistola che portavo al fianco in una decisione che illuminò per un istante tutta la confusione puzzolente in cui stavo affogando. In cui volevo affogare. Una semplice pallottola in fronte e sarebbe tutto finito per quell’omuncolo insignificante che mi stava davanti. Una sensazione di potere sconfinato mi pervase appena sentii il tocco del freddo metallo sulla pelle.
Avrà pensato lo stesso quel giorno?
Mi immobilizzai dal disgusto e dalla paura. Riuscii solo a fissarlo, allontanando le dita dall’arma, come scottato, totalmente spiazzato da quello che avevo quasi fatto.
Sarò anche un criminale, ma non ho mai ucciso così a sangue freddo senza una valida ragione. Scossi la testa squadrata, tentando di trattenere le lacrime che si stavano già affollando nei miei occhi.
No, io non ero quello psicopatico.
Un involontario sospiro tremolante mi ricordò che erano già passati cinque anni.
«Che hai, dolcezza?»
Alzai gli occhi sulla donna che aveva parlato: era ben in carne, troppo truccata e i suoi capelli di un improbabile colore rosso fuoco con i ricci che le ricadevano flosci sulla testa e sulla faccia erano la cosa più unta di tutto il locale. Eppure in quel momento mi parve bellissima.
Forse perché ero sbronzo o forse per il destino, lei mi sembrò bellissima.
Le sorrisi, con le donne ci sapevo fare: mi avrebbero seguito ovunque anche se la mia pelata lucida aveva conosciuto certamente tempi migliori, anche se il mio grosso naso a patata era stato rotto e riaggiustato più o meno una decina di volte e non avevo più certo il fisico di un trentenne.
Le sorrisi malgrado il dente che mi mancava.
Era uno di quelli in fondo, quindi chi se ne frega.
«Come ti chiami, bellezza?»
La donna parve soppesare un momento le mie parole, come se dovesse decidere di essere stata presa in giro o meno. Poi scelse di credere nella mia onestà e mi mostrò degli storti denti gialli in un sorriso e compresi ancora prima che parlasse di avere a che fare con una prostituta.
Poco male.
«Puoi chiamarmi Rose, dolcezza. E tu chi sei? Non ti ho mai visto qui a Metropolis.»
Il nome mi rivelò il piano che il destino aveva per me e decisi di assecondarlo appieno, senza rivelarle che era lo stesso nome che avevo dato a mia figlia venticinque anni prima. Quella figlia per cui avevo abbandonato la sicurezza di una vita sicura in cambio dei soldi facili.
Il nome più dolce del mondo.
Io e quella donna eravamo destinati a stare assieme.
Mi interessai al bicchiere in cui stava il mio ultimo scotch, controllai che fosse proprio vuoto come mi immaginavo, mi feci cadere l’ultima goccia sulla lingua e mi pulii i baffi biondi ormai brizzolati con il dorso della mano. Alla fine la degnai di una risposta.
«Beh, sembrerebbe proprio che sei stata fortunata ad incontrarmi: è la mia prima e ultima serata a Metropolis.»
Rose si avvicinò al bancone con quello che considerava un passo leggero e una camminata seducente. Pur essendo completamente ubriaco mi chiesi come facesse anche solo a pensarlo. Ma niente mi importava: tutto era nel nome.
«Ah sì? Perché non mi racconti qualcosa di te, dolcezza?»
«Dopo» risposi semplicemente mettendole una mano sul culo e stringendo la natica che un tempo doveva essere stata soda con presa ferrea ma delicata.
Lei non mi urlò addosso né mi schiaffeggiò, ma si strinse a me e così seppi di averci visto giusto: quella era proprio una prostituta. Ero diventato bravo a notarle nella folla dopo tutte le feste del Pinguino a cui ero andato. Aveva sempre le donne più carine e l’alcool migliore, non mi era proprio chiaro perché Joker lo odiasse così tanto.
Allontanai il capo dai miei pensieri: quella notte era dedicata solo a me.
«Sicuro di non esserti bevuto tutti i soldi, stallone?»
Con un gesto incosciente e stupido, in tutta risposta, tirai fuori il portafogli gonfio di dollari e molti occhi avidi si posarono su di me. Quegli stessi occhi avidi dovettero anche notare il tatuaggio del Joker sul mio avambraccio destro e forse la pistola al mio fianco, considerando che quella sera nessuno mi tagliò la gola per rubarmi il portafogli.
Così biascicandole un patetico: «Mi chiamo John» che doveva essere sexy, in mezzo ad altre cose che non ricordo con l’inutile intento di sedurla, me ne andai barcollando allegramente con lei fuori da quel locale sudicio, diretto verso la mia camera d’albergo forse ancora più sudicia.

 
*****
Eccomi qua con una nuova fanfiction!
Ho in mente questa storia da molto tempo e finalmente mi sono decisa di farla uscire dal cantiere. Sono un'appassionata del mondo DC, in particolare del mondo di Batman. Il mondo dei cattivi di Batman mi ha sempre affascinata, soprattutto grazie alle trasposizioni filmografiche di Nolan e poi con la serie di videogiochi di Arkham. Il Joker e Harley sono i miei cattivi preferiti perché completamente folli e con questa storia ho voluto immaginare la vita di un povero scagnozzo del Joker e quello che può aver passato per colpa del folle Mr. J.
Aggiornerò ogni giovedì, dovrebbe essere una storia di sì e no sette capitoli.

Se vi piace la mia idea, avete suggerimenti o volete commentare la fanfiction non esitate a recensirla!
   
 
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