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Autore: Naoya    18/02/2016    0 recensioni
I Nex sono un popolo alieno pacifico, tecnologicamente molto avanzato e con una mentalità aperta. Vivono su un pianeta due volte e mezzo più grande della Terra e nonostante la vastità delle loro terre ed etnie presenti, sono un popolo unito. Ma poi, tutto cambiò quando uno scienziato pazzo attaccò i Nex per vendetta; un traditore che aveva dissertato il suo stesso popolo per ben due volte. Ora i Nex sono in fuga e in cerca di speranza, viaggiando di pianeta in pianeta aiutando e ricevendo aiuto dalle popolazioni presenti nell'universo; ma un popolo in particolare attira la loro attenzione: il genere umano.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Passarono alcuni giorni e da lì a poco si fece dicembre, la vita sulla Terra era pacifica e sull'isola di New Hope c'era molto fermento per via di una festività in arrivo. Master Zero insieme all'aiuto dei suoi collaboratori organizzò un grande evento nel parco della struttura, fu addobbato un gigantesco albero di natale e grazie a dei speciali cannoni la zona fu ricoperta da una sostanza simile alla neve, non era fredda ma aveva la sua stessa consistenza ed inoltre non si scioglieva al sole. Il gruppo di umani e Nex decise di farsi i regali ed ad uno a uno i ragazzi organizzarono delle sorprese per i propri amici, nonostante il fermento e la magia nell'aria un individuo non sembrava minimamente toccato dalla festività in arrivo, si trattava di Io il quale cercava di alienarsi. Due settimane prima dell'evento principale Elisa si stava allenando insieme al suo mentore e sotto l'occhio vigile di quest'ultimo la ragazza riceveva incitazioni dal Nex «Bene, continua a muoverti senza far scattare gli allarmi. Ci sei quasi».
Ma a pochi passi dal traguardo la ragazza cadde a terra «… Come non detto».
Mormorò Io dopo averla vista cadere «Rialzati, non hai completato il percorso!» 
Ma la ragazza con non sembrava reagire, preoccupato Io controllò la sua allieva e vedendo che ansimava si allarmò «… Cosa sta succedendo?» 
Mormorò il ragazzo per poi mettergli una mano sulla fronte «Accidenti! Scotti come una stella, ti sei presa la febbre. Sciocca se non stavi bene potevi anche dirmelo invece che sovraccaricarti!» Io caricò Elisa sulle sue spalle e con una velocità fulminea uscì dalla stanza, si recò in fretta e furia nello studio di Lexiax la quale era in pausa e si stava godendo un dolce al cioccolato «Lexiax!» 
Gridò il Nex aprendo la porta con irruenza, la poveretta si sobbalzò dallo spavento ed aggiustandosi gli occhiali rispose «I-io stai per caso testando un nuovo modo per assassinare facendo morire di paura gli altri? Insomma potresti bussare per diamine!»
«Non ho tempo per certi dettagli, più tosto… Elisa ha la febbre. Puoi fare qualcosa?»
«Ma capitano tutte nel mio momento di pausa? Sistemala sul lettino, ora gli do un occhiata».
Lexiax si avvicinò alla ragazza e gli fece un rapido check-up «Non è in gravi condizioni, probabilmente è soltanto un'influenza passeggera, ora gli preparo qualcosa per fargli abbassare la febbre».
Le Nex andò nel suo laboratorio ed Io rimase solo con Elisa, guardò la ragazza sofferente e per uno strano motivo si sentì in colpa, pensava ai momenti passati con lei e alla sua costante allegria che rendeva colorate le sue grige giornate “Non volevo farti del male” continuava a ripetersi dentro di se ma poi i suoi pensieri furono interrotti dalla sua collega la quale rientrò con la medicina «Eccomi qua, facciamogli bere questo e la febbre dovrebbe scendere».
I due diedero il composto alla ragazza la quale si tranquillizzò «Bene lasciamola riposare».
Io caricò la Elisa sulle spalle e disse «La porto nella sua stanza, se non altro dormirà nel suo letto».
«Ok, fa attenzione a non sollecitarla troppo. Intesi?»
«… Si, si… come vuoi tu».
Il Nex portò la sua amica nella sua camera e la mise delicatamente sul letto, prese una sedia e cominciò a vegliare su di lei; durante la notte Io si sentì afflitto dai sensi di colpa per aver sovraccaricato la ragazza, anche se Lexiax aveva rassicurato il suo amico lui rimase in pensiero per lei. Il mattino seguente Elisa trovò Io che si era addormentato sulla sedia, non capiva cosa succedeva così facendo mente locale di cosa era successo il giorno prima sì ricordò che il suo fisico non aveva retto finendo così con il perdere i sensi, in quell'istante il ragazzo si svegliò e trovando la ragazza che lo fissava gli disse «Sei già sveglia? Pensavo che ti avrei anticipato… come ti senti?»
«Molto bene».
«… Capisco… m-mi dispiace...»
«Eh?»
«N-non farmelo ripetere… è già abbastanza imbarazzante dirtelo una volta!»
«Non devi scusarti, anzi, ti ringrazio per esserti preso cura di me. Pensavo di esserti un peso eppure tu hai continuato ad allenarmi».
«Non era un tuo desiderio… diventare più forte?»
«Si… e lo sono diventata. Sai… credo di non aver più bisogno di allenarmi o come minimo ho bisogno di una pausa, in entrambi i casi sento di essere diventata forte, ho scoperto i miei limiti ed ora non credo che mi rimane molto da fare».
«I limiti sono fatti per essere superati».
Elisa sorrise gentilmente e rispose «Siamo umani, non possiamo andare così tanto oltre».
In quell'istante, vedendo il volto della ragazza Io comprese una cosa che ignorava del tutto; lui addestrato per anni nelle unità assassini scoprì quanto potesse essere fragile la vita cominciando così a chiedersi il motivo per il quale era un guardiano e qual'era la vera natura dei suoi poteri.
Trascorsero i giorni ed arrivò la vigilia di natale ed i ragazzi avevano organizzato una piccola festa nell'appartamento di Phil il quale perdendo una scommessa fu costretto da Anies a concedere il suo spazio ed i primi ad arrivare furono Rin e Lexiax, quest'ultima indossava un abitino di natale sexy per incendiare gli animi «Hey, ciao a tutti… eh? Non dirmi che siamo i primi ad arrivare!»
«Ehehehe… a quanto pare sembra proprio di si». Rispose Rin.
Dopo qualche minuto arrivarono Anies ed Helios anche loro con abiti natalizi «Buona sera».
«Helios… smettila di essere cosi formale, siamo tra amici non siamo mica politici intergalattici».
«Scusami Anies, è... soltanto la forza dell'abitudine».
Poco dopo arrivarono Elisa ed Io ma quest'ultimo non ne voleva sapere di indossare dei vestiti a suo parere “strani”così si presentò con una camicia, calzoni eleganti e mocassini, quando Lexiax lo vide vestito in quella maniera si fiondò su di lui «Oh cavolo Io, sei fighissimo. Se vai in giro così conquisteresti tutte le ragazze che incontri, una bomba sessuale vivente. Però ti manca un piccolo dettaglio». La Nex slacciò i primi due bottoni mostrando così una parte del petto del ragazzo «Opplà, ora si che sei in grado di rendere schiava ogni ragazza che incontri».
Io distolse lo sguardo ed imbarazzato rispose «N-non credo che certe cose mi interessino».
I ragazzi si sedettero intorno al tavolo ed alzando i bicchieri gridarono tutti «Auguri!» Poi Phil si guardò intorno e disse «Aspettate… non ci stiamo dimenticando di qualcuno?»
I ragazzi si guardarono attorno e Lexiax esclamò «Shira! Ehm… qualcuno l'ha vista?»
Io rispose «Ho visto un tipo sospetto aggirarsi da queste parti… probabilmente era lei».
«Vado a cercarla». Rispose Lexiax alzandosi dalla sedia.
Pochi minuti dopo la ragazza rientrò insieme ad un individuo vestito con una tunica nera che lo copriva dalla testa ai a piedi e spingendolo a forza Lexiax disse «Per caso Io era questo l'individuo sospetto?»
Il Nex lo guardò e rispose facendo un cenno con la testa e la sua amica rispose «Bene, signori e signori è con immenso onore che vi presento l'anima della festa, ciò che riscalderà i nostri animi ed i nostri corpi ufufu». Prese la tunica dell'individuo e glie la tolse dicendo «Tadà!»
I ragazzi in particolar modo i maschi rimasero stupiti nel vedere Shira che indossava abiti succinti simili a quelli della sua amica, si era tagliata i capelli ed ora li portava corti, tutti notarono che si era curata il suo aspetto esteriore più di quanto non facesse normalmente ma la cosa che stupì più di tutti era il suo atteggiamento timido «L-lexiax te lo avevo detto che questi abiti erano troppo… insomma mi fissano tutti».
«Ahahahaha dai non preoccuparti, sta sera accenderemo gli animi di tutti i maschi». Lexiax si avvicinò all'orecchio di Shira e gli disse «E poi guarda come ti guarda Phil, lasciatelo dire hai fatto bingo sta sera».
Shira vide Phil che lo fissava ed arrossì per poi mettersi timidamente seduta vicino a lui. La festa procedette in modo sereno finché il gruppo decise di andare nel parco per l'evento principale della serata e dopo un breve discorso di Master Zero, Nex ed umani si scambiarono i regali. Io non era particolarmente interessato e nel momento più magico della serata decise di andarsene ma poco prima di uscire dal parco sentì la voce di Elisa chiamarlo «Fermati Io».
Il ragazzo si voltò e rispose «Credo di averti addestrata anche troppo bene visto che sei riuscita a trovarmi ad un passo dall'uscita. Comunque dimmi, qualcosa non va?»
«Uhm.. no… niente di che… ti ho fatto un regalo e speravo di dartelo prima che sparissi».
«Un regalo? Per me?»
«Si… tieni».
Io prese il piccolo pacco, lo aprì e al suo interno trovò una sciarpa «Indossi sempre quella sciarpa logora così ho deciso di fartene una nuova».
«Questa sciarpa che indosso è impregnata del sangue dei miei compagni ed è diventato il simbolo di una promessa, no… di una vendetta verso gli Yom. Non puoi lontanamente capire il dolore che porto ogni giorno».
«So che è il tuo passato ed a malapena riesco ad immaginare il dolore che porti ma non credo che tutto questo ti possa far bene, inoltre... è davvero questo quello che i tuoi compagni  vorrebbero? Vedere un amico che si fa carico di tutto sulle proprie spalle? Per quanto asociale tu sia sappiamo entrambi che non sei cattivo come vuoi far sembrare, quindi… penso che dovresti aprirti di più e lasciare il tuo passato alle spalle come stiamo cercando di fare noi umani. Non ti sto chiedendo di dimenticare ma… semplicemente di voltare pagina».
Io cercò di ribattere ma non trovò le parole, la ragazza aveva ragione e ascoltandola realizzò che per quanto potesse essere forte, lui, era quello più bisognoso d'aiuto. Lentamente afferrò la sciarpa logora che portava al collo, se la tolse lasciandola cadere a terra e vedendo l'indumento giacere vicino al suo piede Io capì che grazie all'aiuto di Elisa era stato in grado di lasciare andare il suo passato e di aver trovato la forza e la volontà di guardare avanti. Spiegò la sciarpa nuova e cercò di mettersela al collo ma la ragazza si avvicinò e disse «Aspetta ti aiuto».
Dopo aver messo la sciarpa al ragazzo quest'ultimo imbarazzato disse «T-ti ringrazio… anche se io non ti ho fatto niente».
«Ah non preoccuparti, anzi.. se vuoi puoi farmelo ora un bel regalo».
«Uh? E cosa potrei fare sentiamo».
«Uhm… Sorridi. Da quando ci conosciamo non ti ho mai visto sorridere, sempre imbronciato e serio serio, ora un tuo sorriso mi renderebbe felice».
Vedendo l'allegria della ragazza per la prima volta dopo molti anni Io chiuse gli occhi e sorrise, in quel momento il Nex sentì quella sensazione che molti altri suoi simili avevano provato prima di lui, un sentimento che lo colpì nel profondo e sentiva come se tutte le sue emozioni irradiassero il suo corpo con una nuova energia; il ragazzo prese Elisa e la strinse tra le sue braccia e sussurrandogli nell'orecchio gli disse «… Grazie».

   
 
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