“Phew! Ce l’abbiamo fatta!” esclama esausto il primo.
“Caspita quanto piove oggi…” lo segue il secondo.
Si siede sulla panchina e poggia la pesante borsa da calcio per terra. Fa così anche l’amico con la sua da basket. Intanto che il calciatore si asciuga il viso con la manica della felpa, l’altro si guarda attorno.
“Eh, già… Sembra che non smetterà tanto prest— oh.”
Il giovane con le lentiggini nota un poster appeso sul muro della fermata. Si avvicina, lo legge meglio e una marea di ricordi riaffiorano nella sua mente. Sembra essere passata un’eternità, eppure erano solo pochi mesi.
“Ehi… Ti va di saltare la scuola domani?” chiede poi.
Il ragazzo moro seduto sulla panchina si volta verso di lui, un grande punto interrogativo stampato sul volto.
“E perché scusa? Tu non marini mai la scuola.”
Lo studente lentigginoso gli indica il poster. La data indicava l’inizio di un torneo.
“Voglio andare a vederlo. Ti va di venire?”