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Autore: midnightsummerdreams    20/02/2016    2 recensioni
“Stasera avremo degli ospiti d’eccezione per presentare il loro nuovo singolo "Don't sit down cause I moved your chair"
Che razza di nome era per un singolo? Sicuramente chi aveva tirato fuori quel titolo prima di arrivarci si era imbattuto in chissà quali droghe si ritrovò a pensare Emily ridendo.
Si avvicinò alla radio per alzarne il volume curiosa di sentire le parole di quel testo.
Il sound era davvero buono, ma non riusciva proprio a capire di chi si trattasse.
Quando però a quell'intro di chitarra si aggiunse anche la voce le sue dita corsero veloci a cercare il tasto per spegnere tutto allontanando ancora una volta quei ricordi.
Erano passati sette anni, eppure nonostante avesse tentato in ogni modo di allontanarsi dal passato sembrava ancora non esserci riuscita.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quel week end di metà ottobre non poteva iniziare in maniera peggiore per Emily.
Un mal di testa da incubo accompagnato da nausea e dalle urla di sua madre per averla sentita rientrare più tardi del previsto.
"Ti rendi conto di non avere nemmeno l'età per bere alcolici?"
"Si, lo so"sbuffò Emily per la ventesima volta da quando si era seduta  al tavolo della cucina.
Sua madre sapeva essere davvero pesante. Se non usciva si lamentava perchè non usciva mai e quando invece usciva eccola a seppellirla di urla.
"E poi hai detto che uscivi con Jamie, ma non mi sembrava proprio lui il ragazzo che ti baciava"
Emily impallidì alle parole della madre.
"Allora chi era? Non credo di conoscerlo"disse sua madre passando improvvisamente dalla mamma incazzata a quella curiosa di sapere tutto sul ragazzo della figlia.
Versione forse peggiore di quella incazzata.
"Non ricordo chi mi ha accompagnata a casa"le rispose sperando così di chiudere quel dicorso.
"Come non ti ricordi? Ti rendi conto della situazione?" chiese sua madre scioccata.
"Ho commesso un errore di valutazione" disse Emily.
Ok, forse dirle che non ricordava con chi era tornata a casa per evitare il suo interrogatorio non era stata propriamente una buona idea, ma non aveva proprio voglia di sentirsi fare domande su Alex Turner.
Non c'era nulla da dire.
Si erano baciati, ma non significava nulla.
Era come se lui le avesse offerto un chewing gum, insomma nulla di speciale o perlomeno era quello che continuava a ripetersi per evitare di farsi inutili film.
"Promettimi che non ti ridurrai più in quelle condizioni"disse sua madre più comprensiva.
"Si mamma non accadrà più"
"Comunque sei in punizione per una settimana"
"Si"finse un leggero disappunto Emily a cui in realtà l'idea di non poter uscire di casa non creava poi molti problemi.
Qundo finalmente fu libera di tornare a rifugiarsi nella sua stanza si concesse una lunga doccia cercando a fatica di tenere lontano dalla mente qualsiasi pensiero riguardante Alex.
Ma più cercava di respingere quei pensieri più si facevano sentire.
"Come va l'hangover?" trovò scritto sul display del suo cellulare quando prese il cellulare dalla scrivania per controllare l'ora. Stranamente si trattava di un numero che non aveva in rubrica.
Ecco qualcun altro che come lei la sera prima aveva esagerato pensò scuotendo la testa.
"Credo tu abbia sbagliato numero"digitò con le mani ancora bagnate Emily tornando ad occuparsi di pettinare i suoi capelli.
"Non dirmi che non ricordi nemmeno di avermi dato il tuo numero. Sono il tipo che hai baciato ieri sera"Emily sorrise a quel messaggio maledicendosi subito dopo per averlo fatto.
"Niente film" quante volte se l'era ripetuto ormai?
"Io non ho baciato nessuno"rispose prontamente immaginando il sorriso fastidioso che sicuramente aveva stampato in faccia mentre le rispondeva.
"Giusto ti ho baciata io"rispose lui lasciandole una strana sensazione alla bocca dello stomaco con quelle parole.
"Che fai oggi?"scrisse ancora senza darle tempo di rispondere al messaggio precedente.
"Sopravvivo e sono in punizione" digitò subito Emily.
Quel "sopravvivo" strappò un mezzo sorriso ad Alex che lanciò un occhiata al pendolo in salotto e gli rispose.
"Le punizioni valgono solo per le uscite serali.Ti aspetto tra un ora al solito posto"
"Ok"digitò semplicemente lei senza pensarci troppo.
Ed Alex effettivamente proprio torto non aveva visto che quando avvertì la madre che sarebbe uscita ricevette solo un cenno di saluto e il solito "Non fare tardi".
Vestirsi per uscire di tutta fretta senza pensarci due volte con i capelli praticamente ancora umidi strideva molto con il suo proposito di tenersi alla larga da lui, ma poco le importava quel sabato non aveva nessuna intenzione di rinchiudersi in casa, e poi uscire a fare un giro con lui non significava illudersi.
Arrivata davanti al cafè in centro che conosceva anche lui lo vide seduto qualche metro più avanti su una panchina intento a scrivere qualcosa.
Si avvicinò cercando di fare meno rumore possibile per non distrarlo ma le foglie secche e i rametti che scricchiolavano sotto le sue scarpe la tradirono attirando la sua attenzione che le sorrise con ancora la penna a mezz'aria pronta a mettere su carta le sue parole.
"Scrivi un testo?"chiese Emily non trattenendo la curiosità.
"Forse"disse Alex
"Entriamo?"chiese Emily indicando il cafè dove si ritrovavano spesso ormai.
"Ho la macchina di mia madre"disse Alex tirando fuori dalla tasca le chiavi della station wagon della signora Turner.
"Dio no. Va bene tutto ma non voglio morire a 17 anni"scosse la testa Emily.
"Guarda che guido meglio di Jamie"
"Oh molto incoraggiante"
"Ti ho anche riportata a casa intera ieri, fidati"disse Alex alzandosi dalla panchina e avvicinandosi alla macchina parcheggiata proprio di fronte.
"Ok, ma prima puoi prestarmi carta e penna?"gli chiese avvicinandosi all'auto.
"Perchè?"chiese Alex non capendo mentre apriva la portiera del conducente.
"Vorrei scrivere il mio testamento" disse Emily fingendosi seria.
"Che stronza ed io che volevo portarti a Peak District" disse Alex sedendosi al posto di guida.
"Peak District?"chiese Emily sorpresa sedendosi al suo fianco.
 Non lo faceva un tipo da escursioni a Peak District ma dopo tutto probabilmente erano molte le cose che ancora non sapeva di lui.
"E' una bella giornata, insolita per essere ottobre. Mi sembrava una buona idea"
"Perchè l'hai chiesto a me e non agli altri?"chiese Emily cercando di allacciarsi la cintura.
"Gli altri oggi si vedono per giocare a calcio, non ne avevo voglia"
"E poi volevo uscire con te"ammise quasi sottovoce Alex voltandosi per aiutarla ad agganciare la cintura.
Emily rimase colpita da quelle ultime parole e si ritrovò a guardarlo per un istante lasciando la presa sulla cintura.
"Grazie"disse non capendo nemmeno lei se si stesse riferendo solo alla cintura o anche alle sue parole.
Forse proprio come stava accadendo a lei anche a lui non dispiaceva la sua compagnia.
Alla fine non era poi il ragazzo che credeva ed era anche piuttosto lontano da quello che tutti pensavano di lui.
Non credeva si sarebbe mai trovata a pensare a lui come ad un buon amico,  solo un mese prima Alex era il ragazzo inquietante che qualche volta scriveva relazioni di letteratura inglese più brillanti delle sue.
Alex tirò un sospiro di sollievo quando capì che non ci sarebbe stata un altra domanda conseguente alla sua risposta e mise in moto sperando di non rendersi ridicolo per aver fatto spegnere il motore.
Imboccò la Motorway un pò incerto.Odiava guidare e quindi aveva fatto quella strada davvero poche volte, in genere era Jamie che si offriva di guidare o meglio ancora chiedeva un passaggio a sua madre.
Si, e non se ne vergognava nemmeno, perchè  per lui nulla era peggio di guidare e quando si trattava di imboccare una Motor way la situazione poteva diventare davvero drammatica.
Eppure quel pomeriggio non ci aveva pensato due volte a prendere la macchina per portare Emily a Peak District. Quella però era un informazione che preferiva non condividere con lei.
Come preferiva non condividere con lei il testo che gli aveva ispirato di recente.
Si sentiva così stupido, da quando in qua una ragazza l'aveva spinto a scrivere di lei?
Se solo gli altri ne fossero stati a conoscenza l'avrebbero preso in giro per sempre e ne avrebbero avute tutte le ragioni.
Però in lei c'era una spontaneità e una purezza che non facevano altro che attirarlo sempre più vicino.
Non era semplicemente il suo viso o il suo corpo, ad attrarlo era proprio il desiderio di vedere cosa nascondeva la sua mente. Anche se certo dare un occhio a cosa c'era sotto quel maglione lungo non gli sarebbe dispiaciuto affatto.
Si concesse di guardarla per un istante persa a guardare i campi che iniziavano a mostrarsi e in silenzio da troppo.
"Siamo fortunati a vivere qui no?"se ne uscì lui.
"A volte si"
"Dove vorresti vivere allora sentiamo"chiese curioso Alex
"Oh qualsiasi posto lontano dalla tua guida andrebbe bene"rise Emily voltandosi verso di lui.
"La mia guida oggi è migliore del solito"disse Alex più rigido di quanto avrebbe voluto.
"Scusa"disse Emily pentendosi per quella battuta.
"No, scusami tu tendo ad essere permaloso sull'argomento. E' vero guido da schifo"ammise infine ridendo.
"Stavo scherzando, oggi non te la stai cavando male"
"Grazie"disse Alex che senza accorgersene le manifestò la sua gratitudine poggiandole la mano sulla coscia.
Emily trattenne il respiro per un istante lasciando cadere lo sguardo sulla mano di lui ferma sulla sua coscia. Che diavolo stava facendo? E che cosa avrebbe dovuto fare lei? Chiedergli di spostare quella mano? Così però gli avrebbe fatto capire di essere in imbarazzo.
Alex quasi ascoltando le sue paranoie mentali scostò la mano ed Emily potè tornare a respirare.
"Questa è un Indian summer in anticipo"disse Emily cercando di tirare giù il finestrino e riuscendoci solo dopo qualche tentativo.
"Questo non lo scrivono sui tuoi libri?"la prese in giro Alex ridacchiando.
"Non me l'avevano mai detta questa"disse Emily rimanendo a guardare fuori dal finestrino.
"Scusa, non volevo farti la solita battuta idiota"disse Alex voltandosi a guardarla
"Ho sentito di peggio non preoccuparti"
"Dicono un sacco di cazzate a scuola"cercò di sminuire la questione lui.
"Peccato che nel mio caso ci credano tutti" sospirò Emily notando dei cavalli selvatici nella campagna adiacente. Loro di sicuro non dovevano preoccuparsi di ignorare le voci che i compagni di scuola mettevano in giro e sicuramente non dovevano chiedere scusa a nessuno se pensavano responsabilmente al proprio futuro.
"Io non credo a niente di quello che dicono"disse Alex mentre finalmente entravano nel parco nazionale di Peak District.
"Però pensi che sia una secchiona"
"Beh quello è vero"rise Alex
"Ma questo non significa che debba essere evitata come la peste però. E poi praticamente passo compiti e relazioni a tutti"sbuffò Emily voltandosi finalmente verso di lui.
"Io non ho nessuna intenzione di evitarti" disse Alex sorridendole.
"Che consolazione, l'unico che non vorrei intorno non vuole evitarmi"annuì ironica Emily.
"Una cosa non la dicono mai però. Sei proprio stronza"disse Alex scuotendo la testa mentre cercava un posto dove lasciare la sua auto.
Il motore della macchina si spense un paio di volte mentre cercava di affiancarsi ad una Vauxhall rossa ma Emily fece finta di niente ignorando anche le sue imprecazioni.
"Odio guidare"ammise Alex scendendo dalla macchina.
"Da che parte del parco vuoi andare? Io conosco molto bene la parte est" cambiò argomento per non metterlo in imbarazzo alla fine se l'era cavata bene e non guidava in maniera così disastrosa come diceva Jamie.
"Vuoi andare a camminare per boschi?"chiese Alex perplesso
"Beh io di solito vengo a camminare qui"
"Tu? Cioè fammi capire ci vai da sola?"
"Perchè no?Conosco benissimo la zona"disse tranquilla Emily.
"Tu sei pazza"sorrise Alex "Andiamo c'è un posto dove vanno le persone normali in cui fanno una cioccolata con i marshmallows fantastica"
"Cioccolata calda? Davvero?"
"Non commentare e fidati"disse Alex poggiandole una mano sulla schiena e stranamente quel gesto non la mise in imbarazzo.
Non era mai stata al cafè nel centro del parco. In genere andare a Peak District era un occasione per rimanere in contatto con la natura ed evitare il più possibile il genere umano, però una cioccolata calda non le dispiaceva come idea.
Il The Crown sorgeva proprio nel bel mezzo del parco e sembrava una di quelle case di legno che si vedevano solo nelle fiabe per bambini.
Varcata la porta che Alex le stava tenendo aperta venne invasa dal profumo di muffin appena sfornati.
Quel posto era un paradiso per una golosa come lei, vi era ogni sorta di biscotto torta o croissant. Era letteralmente un sogno.
Mentre Emily osservava ogni dettaglio di quel posto rapita Alex prese posto ad uno dei tavoli vicino alla vetrata.
"Signorina vuole un tavolo?"le chiese la cameriera vedendola guardarsi intorno.
"No, grazie" rispose Emily guardandosi individuando subito Alex seduto vicino alla vetrata. Una mano a sorreggere la testa e lo sguardo perso sul menù che sfogliava distrattamente.
Ok non voleva dare a vedere proprio nulla, però in quel momento poteva concedersi di guardarlo un pò di più, nessuno l'avrebbe saputo.
"Allora è stata una cattiva idea fidarti di me?"chiese Alex quando Emily lo raggiunse.
"Non ci ero mai venuta è un posto davvero carino"disse Emily sedendosi.
"Mi fa piacere" le sorrise Alex
E anche sulla cioccolata calda aveva davvero ragione, era ottima.
"Questa cioccolata salva sicuramente il mio week end"annuì convinta Emily assaggiandola.
"Perchè sei poi finita in punizione?"chiese Alex curioso
"Ma vediamo perchè sono tornata a casa tardi mezza ubriaca e mi ha visto baciare un ragazzo che gli ho detto di non conoscere"
Ecco forse quell'ultimo dettaglio se lo sarebbe potuta risparmiare.
"Beh ci credo che sei finita in punizione. Avrà pensato che hai passato la serata fuori con Pete Doherty"rise Alex
"Si beh grazie"
Si persero nei loro soliti discorsi che non portavano da nessuna parte senza parlare di quei baci che si erano scambiati la sera prima senza tirare fuori quei sentimenti che entrambi cercavano di sminuire per ragioni diverse ma anche simili.
"Vieni, andiamo a farci un giro visto che d'ora in poi sarai sotto chiave hai bisogno di prendere un pò d'aria"disse Alex alzandosi dalla sedia aspettando che Emily finisse la sua cioccolata.
C'era davvero un sole insolito quel giorno e sentirlo sulla pelle era così piacevole che non fosse stato per il vento avrebbe voluto addormentarsi lì da qualche parte.  Proprio come faceva quando d'estate gli altri giocavano a calcio e lui dopo un paio di calci al pallone si tirava sempre fuori dicendo che era stanco.
"Oh il cielo è così limpido"alzò gli occhi al cielo Emily serena.
Alex invece di guardare su si soffermò a guardare lei. Addormentarsi al sole accanto a lei sarebbe stato anche meglio.
"Aspetta"disse avvicinandosi
"Che c'è?"chiese Emily confusa.
Alex non rispose le passò soltanto un pollice al lato della bocca.
"Eri sporca"disse abbassando gli occhi a guardarla e quello scambio di sguardi lo condusse direttamente sulle sue labbra mentre le mani scivolavano sulla sua schiena ad avvolgerla.
Emily mandò al diavolo i buoni propositi e rispose a quel bacio senza pensare a nient'altro.
Avrebbe avuto modo di pentirsene più tardi.
I baci di Alex si fecero più profondi e le mani raggiunsero i  suoi fianchi sotto il maglione facendole venire i brividi lungo la schiena.
In un attimo si ritrovò schiacciata contro il tronco di un albero e le labbra di Alex lungo il suo collo.
"Andiamo a casa mia?"le chiese lui respirando contro il suo collo.
"No Alex"disse Emily allontanandolo piano.
"Siamo qui per vedere il parco"aggiunse recuperando il controllo del suo corpo.
"Giusto si, da che parte andiamo?"chiese Alex sentendosi un perfetto idiota.
Più tardi quando fu sola in camera sua con la luce spenta e il buio fuori dalla sua finestra Emily ripensò a quel momento e si pentì di averlo respinto.

 

Si sono ancora viva, se qualcuno di voi si è chiesto che fine avessi fatto da luglio beh la risposta è che il 2015 è stato l'anno più orrendo che abbia mai vissuto finora e come la maggior parte delle persone là fuori sono abituata agli anni no a perdere qualcuno a cui tengo ai ragazzi stronzi e ai fallimenti. Però il 2015 ha davvero picchiato duro.
Questo capitolo lo stavo scrivendo durante le mie tre settimane di vacanza studio a Bournemouth una cittadina molto carina nel Dorset dove ho potuto inspirare a fondo l'atmosfera brit.Credevo l'avrei postato mentre mi trovavo lì ma poi tre settimane sono volate facendo sei ore di lezione al giorno. Poi sono tornata a casa e mi hanno accolta i ladri e poi praticamente un mese dopo la mia piccolina che vive con me da quando ho 10 anni ha iniziato a stare male e lì è iniziato il mese più brutto della mia vita tra esami e scleri con le flebo fino all'epilogo che mi ha costretto a scegliere per lei di dire basta. Qua e là giustamente qualche uomo stronzo come sempre XD
Vabbeh ho detto davvero abbastanza di questa storia non posso dimenticarmi anche perchè Alex Turner viene a visitarmi ogni tanto nei miei sogni.
Proprio di recente uscivamo insieme per un appuntamento al quale naturalmente portavo anche il cane corso della bambina a cui faccio da baby sitter. Inutile dire che mi sono svegliata quando avevo trovato il guinzaglio per uscire.. Beh sempre meglio di niente.
Continuo anche a rileggere costantemente i capitoli vecchi che avevo scritto specialmente gli ultimi e devo assolutamente rielaborare tutto, si alla fine sarà tutto un pò diverso da quello che avevate già letto però penso proprio che migliorerà.
Vi lascio ad un capitolo dove non è che ci siano questi gran colpi di scena, però ce ne saranno eccome XD




 
   
 
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