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Autore: mency    20/02/2016    1 recensioni
"Tu non ti volterai mai indietro, non tornerai mai. Non ti volterai mai indietro se si tratta di me."
Dopo la fine di una relazione o di un'amicizia rimangono tante parole non dette e nessuno dei due avrá mai il coraggio di dirle: questa storia racconta l'oppressione che si prova in questi casi. La voglia di parlare e chiarirsi, contro la consapevolezza di non poter fare più niente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei qui, davanti a me. Mi dai le spalle e guardi distrattamente un avviso sulla bacheca. Vorrei picchiettarti allegramente sulla schiena e parlarti, mentre aspetto che il mio thé sia pronto. Alzo la mano accennando un sorriso ma mi blocco all'improvviso: hai sospirato. La mano rimane in aria, a metà strada. Sei preoccupato, sei stanco, sei triste. Lo so. Anche se non mi guardi più, anche se non mi parli più, io so quello che stai provando.

La ragazza che ami lentamente è scivolata via da te. Era corsa da lui perché lo amava immensamente e tu sei rimasto fermo, immobile. Ogni giorno la guardi e ti maledici per non averle detto niente prima. Forse, se tu fossi arrivato prima lei avrebbe capito che non era lui la scelta migliore. Eppure è tornata da lui, ed è felice. Ma tu non riesci ad accettarlo. Vuoi andare avanti ma cadi sempre nella stessa trappola. Desideri così tanto un po' d'amore da cercarlo in vecchi ricordi, in vecchie relazioni. Vorrei dirti di lasciar perdere, di andare avanti, ma tu diresti "Non puoi capire".
Secondo te io non posso capire tante cose, io non so quasi niente di questo mondo. Non so niente dell'amore, nonostante sia più che sicura di provare qualcosa per te. Non so niente dell'amore, ma se sorridi il mondo si ferma e niente ha più importanza. Ci sei solo tu davanti a me, e mi sento al sicuro. Ma come hai detto tu, io non potrò mai capire.
Sapevo che non mi amavi, lo sapevo bene. Mi bastava la tua amicizia, mi bastavano le tue chiamate improvvise, il tuo bisogno di consigli e di sfogarti con me. Mi bastava la tua amicizia ma adesso non ho più neanche quella. Più mi avvicino più ti allontani.

Vorrei dirti tutto questo adesso, mentre sei davanti a me, ma tu inizierai a sbuffare, inizierai a guardarmi con i tuoi occhi stanchi e tristi, alzerai le spalle e per essere gentile mi dirai che proverai a darmi una possibilità. E poi te ne andrai perché hai troppo da fare, perché se dai troppo peso alle mie parole diventerei un ulteriore problema a cui pensare e tu, adesso, non hai tempo anche per me è le mie parole. È più facile considerarmi un problema secondario, un incidente di percorso. È più facile lavarsene le mani e non parlarne mai più. È la soluzione più facile ma non l'unica: eppure tu l'hai appena scelta.

Il mio thé è pronto.  Le dita che avrebbero dovuto picchiettare allegramente sulla tua spalla prendono il bicchiere dalla macchinetta. Mi rigiro e tu sei giá in fondo al corridoio. Abbasso lo sguardo verso il thé sospirando. Sento dei passi avvicinarsi: con ogni singola cellula del mio corpo spero che sia tu, pronto a dirmi le stesse parole che vorrei dirti io. Ma non sei tu: non sarai mai tu. Tu non ti volterai mai indietro, non tornerai mai. Non ti volterai mai indietro se si tratta di me.
   
 
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