Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: Rose Du Rembrandt    21/02/2016    0 recensioni
Ho provato ad immaginare un finale alternativo, un finale dove lo stesso Sephiroth porterà il mondo ad una florida rinascita ma il come, o grazie a chi, starà a voi scoprirlo
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Kadaj, Sephiroth, Zack Fair
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Advent Children
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Ti consideravo un eroe, cosa accadrà al mondo ora? -
Tutto qui? È davvero tutto qui Cloud Strife First Class, non riesci ad inventarti altro e te ne esci con una frase così banale? - Questo dipende da te - ti rispondo continuando a scrutarti dall'alto mentre le spire occupano il celo strisciando verso il suolo invadendo Midgar, con la città in pericolo tu pensi soltanto a me, sei più stupido di quanto pensassi, eppure, eppure sei arrivato lontano, molto lontano, di certo sei maturato, cresciuto da quando ti vidi alla Shinra per la prima volta ma ora mi rendo conto che sei soltanto uno scomodo ostacolo per i progetti della Madre, la Terra promessa non può attendere. - Lei ti amava Sephiroth, eri ammirato da tutti, specialmente da lei - e adesso cosa tirerai fuori dal cilindro Cloud, a chi stai alludendo? A qualcuna in particolare? Sai, è difficile non trovare una ragazza che mi sbavi dietro in tutto il pianeta, spiacente, dovrai fare di meglio
- Aerith, Sephiroth, lei ti amava davvero - No! Bastardo, non osare usare il suo ricordo contro di me - Come tutte Cloud - ti rispondo cercando di mantenere la calma, la mia solita calma, la mia disciplina, la mia perfezione, sono un SOLDIER dopotutto, non posso lasciare che le parole dolci di una sgualdrinella si frappongono fra me e mia Madre. - Hai giocato male le tue carte Cloud - rispondo secco godendo nel vederti sgranare gli occhi e stringere esitante fra le mani la spada, perfino da quassù vedo le dita tremare e la bocca serrarsi.
- Non è possibile che si sia sbagliata così tanto - continui cadendo in ginocchio, ti asciughi delle lacrime e mi osservi colmo di rabbia, rancore e ... pietà? Davvero stai provando per me, per il figlio di Jenova? Sbagli, dovresti provarne per il mondo distrutto dalla Shinra, per le vite che io stesso ho spezzato e fatto tornare nel Lifestream, ma a te sembra importare solo di me, del mio destino, della mia storia. - Non so cosa o chi tu davvero sia Sephiroth, né come hai fatto a cadere così in basso, ma non starò fermo a guardarti mentre distruggi ancora una volta il Pianeta, facciamola finita - Ah, finalmente, ecco che stringi la lama con la sola mano destra, la poggi alla spalla, ti pieghi sulle gambe e mi guardi determinato, quanto odio leggo adesso nei tuoi occhi, vediamo cosa hai imparato in due anni di rimpianti e sensi di colpa.
- Benvenuto allora, alla mia Unione - e mi lancio nel vuoto, evoco la mia fidata spada, la mia sorella, e anche tu prendi lo slancio e salti, prepari il colpo, faccio lo stesso, sento i nostri muscoli in fiamme, provo persino tensione, non sarà facile dimostrarti la superiorità di un dio.

Finalmente incrociamo le spade, scintille azzurre volteggiano davanti a noi, ci separiamo, io atterro su un palazzo, tu su una piattaforma e aggiungi lane a quel pezzo di ferro, sinceramente, come fai a brandirlo?
Mi muovo in fretta e faccio scattare il polso sinistro davanti al corpo, sento il contraccolpo in tutto il braccio, e ti sorrido, non male per un mediocre SOLDIER, niente male.
Pare che tu intuisca i miei pensieri perché inizi ad ataccarmi con maggior foga, i fendenti sono rapidi e precisi e riesci ad impegnarmi in un corpo a corpo e non risparmi certo sugli attacchi magici, più volte mi ritrovo a scartare fulmini o improvvise fiammate, bene, alziamo il livello di difficoltà.
- Sei capace, Cloud, ma la Terra Promessa attende, la Madre mi invoca, non impedirmi di rispondere al suo appello - ti vedo esitare, è il momento.
L'ottacolpo ti prende di sorpresa, pari goffamente il primo colpo ma la spinta sposta il braccio verso l'alto e il peso dell'arma ti destabilizza l'equilibrio e scivoli all'indietro, appena in tempo, ti recido solo una ciocca di capelli procurandoti una ferita superficiale sulla fronte, il sangue ci mette poco a colare sul tuo viso e sei costretto ad abassare la guardia per ripulirti, pessima scelta.
La seconda serie di attacchi ti colpisce in pieno, e la Scintilla ti scaraventa al suolo. - Tutto qui? - - Vai al diavolo - e sei già in volo rispondendo con decisione alle mie mosse, devi un paio di fendenti e con in colpo audace mi ferisci un fianco, ironia della sorte lo stesso che mi feriste tu e Fair a Nilbehim, ma il taglio non è minimamente paragonabile a quello infertomi allora.
Però ti sei svegliato e qui, bloccati da colonne e cemento, in luoghi angusti e bui, le scintille salutano festose ogni attacco intercettato, così non va, spazio troppo angusto.
- Accetalo - affermò mandandoti contro una pioggia di fendenti che ti fanno arretrare di molto, sei finito con le spalle al muro, ancora - Sarò io a guidare i vostri destini, per sempre - ed evocando anche l'ala concessami da Jenova squarcio questo maledetto palazzo e volo verso il celo, sento il tocco amorevole della madre sulla mia pelle, la pioggia non è altro che il suo pianto di gioia nel percepire il Figlio così vicino - Aspettami, sto arrivando - le dico con un leggero sorriso sulle labbra tornando all'attacco, ma ho aspettato troppo, ti sei ripreso e riesci a cogliermi di sorpresa, sei veloce, molto veloce e mi costringi a terra, ringhi ad ogni affondò, gemi ad ogni fendente e sempre io ti fermo, parò con eleganza i tuoi brutali colpi incrociati che più volte si scontrano con i miei, annullandosi a vicenda. - Dove hai preso tutta questa forza? - ti chiedo canzonandoti, ma tu, contro le mie aspettative rimani calmo e anzi, riesci a colpirmi mandandomi metri indietro e subito torni alla carica - Non mi va di dirtelo - mi urli ingaggiandomi nuovamente in quella fatale danza che solo io e te riusciamo a intrecciare, solo con te posso dare tutto me stesso, ma ancora non mi basta. Forza Cloud Strife, supera il limite, mi hai sconfitto due anni fa, vediamo se i miracoli si ripetono.
Alla fine riesco ad interrompere le combo e con un fulmineo fendente dal basso ti lancio in aria, perdi l'arma, perfetto, sei stordito. Ma non faccio l'errore di poc'anzi e ti flagello con una serie di fulminei fendenti procurandoti vaie ferite su tutto il corpo, forse mi sono sbagliato, sei davvero una nullità - Dimmi, cos'è la cosa che consideri più preziosa? Voglio provare la gioia di portartela via - e riesco a trafiggerti allo sterno, irrigidisci i muscoli per la fitta, ma hai ancora la forza di guardarmi con pietà, e basta. - Puoi ancora salvarti - mi sussurri prima di afferrare la lama dandoti la spinta all'indietro cadendo di schiena, attiri a te la spada e torni in piedi - E non è ancora finita - sputi con rabbia tornando in posizione d'attacco.
Approfittando della pausa entrambi ci guardiamo intorno, la mia tempesta cresce rapidamente, vedo i fulmini scarlatti e azzurrini e verdi colpire la terra, scorgiamo colonne di fuoco e fumo innalzarsi da Midgar Edge e dalla terra e gli Shadow Creppers sbucano dalle spire piombando in mezzo ai civili in fuga, un paesaggio apocalittico, perfetto per quello che si preannuncia essere lo scontro finale.
Torno a guardarti e, e, fissi meravigliato e sorpreso un punto imprecisato alle mie spalle, abbassi la spada e casi in ginocchio, incredulo. Adesso, adesso posso attaccarti, trafiggerti al cuore, strapparti il flusso vitale dal corpo, ma, come uno sciocco mi giro anch'io e, la vedo, in mezzo alla pioggia, al vento, ai fulmini e agli Eoni

* * *

Tutto scompare, il fragore degli tornadi, delle fiamme, dei fulmini, perfino la presenza di Cloud mi è estranea, la spada scompare dalla mia mano ma non ci do peso, l'incredulità si fa strada nel mio corpo di Mako, le mie pupilli sottili indugiano, dopo anni sul tuo viso, mi sorridi dolcemente come tuo solito e ti avvicini ancora, riesco a sentire il tuo angelico profumo di fiori, sussurro il tuo nome. Ridacchi divertita e ti avvicini ancora, stupido il mio cuore a battere così forte, stupido io a piangere, ad accarezzare i tuoi capelli castano chiaro. Senza rendermene conto ti stringo forte a me, e tu, sempre con le delicate labbra piegate in un piccolo sorriso, poggi la testa al mio petto e ricambi delicata la stretta.
- Ciao, Sephiroth - dici semplicemente senza lasciarmi andare, e mi sento pervaso da emozioni che credevo perdute, dimenticate, obliate e come mosso da vecchi ricordi poggio la mia testa sulla tua, ti stringo con maggior veemenza e piango? È questo piangere? Delle gocce di Mako scivolano lente sulle mie guance, fino alla bocca, sono salate, amare e finiscono fra i tuoi capelli, dio, come mi è mancato il loro profumo, il tuo respiro calmo e rilassato contro la mia pelle, nel sentirti così vicina la mia anima trema, va come in pezzi e, piangendo più forte, invoco il tuo nome.... - Aerith - e tutto ha fine, un vento leggero soffia sulla Terra, sentiamo distintamente le tempeste placarsi fino a estinguersi, le fiamme a poco a poco si spengono e una nuova pioggia, leggera e delicata cala sul mondo, e le cose riprendono essenza, la mia ala sparisce, ma tu, tu no e mentre il mondo riacquista i suoi contorni, Cloud ci scruta confuso, ti fissa senza capire, ma non è l'unico, neanch'io mi capacito di quanto sta accadendo al mondo.
- Ben fatto Sephiroth - ci voltiamo nel medesimo istante, tutti e tre, e ancora rimango boccheggiante, davanti a noi, sorridente e sfrontato, Zack Fair ci rivolge un gioviale cenno di saluto e da una sonora pacca sulla spalla a Cloud che si alza a fatica contemplando il tutto. - Già, ci sei riuscito - mi dici seoarandoti un poco da me e indicando con un cenno le distese che ci circondano, la terra arsa e arida ora è ricoperta da un velo d'erba verde acceso e all'orizzonte un sole dorato fa capolino, e in cuor mio finalmente capisco, la Terra Promessa
- Torniamo a casa - mi dici dandomi le spalle e iniziando l'ardua discesa dai detriti seguita a ruota da Zeck e Cloud che mi rivolge un sorriso sincero prima di continuare il cammino, ma io non mi muovo subito, resto qui cullato da brezza, pioggia e sole, allargo le braccia e chiudo gli occhi, è tutto bellissimo...

BANG!!

Lo sparo mi raggiunge al petto, al cuore, sento in lontananza Aerith che grida, sorrido, proprio adesso che ho trovato la pace, oh merda, che seccatura, arrivi tu, e vuoi portarmi via tutto, tu, che sei la mia ombra ... - Kadaj... - e avanzi strisciando i piedi, la Gunblade di Yazoo tremante tra le mani e il volto contratto in un'espressione di dolore e trionfo - Tu, vile traditore, la Madre.. - - .... La madre voleva questo - concludo io alludendo alla rinascita del pianeta ed evocando per l'ultima volta la mia Katana, con me fino alla fine.
Raccolgo le ultime forze, mi rialzo e ti vedo fare lo stesso, entrambi abbiamo a disposizione un solo colpo, ed entrambi vogliamo porre fine alla vita dell'altro ....
Scattiamo nello stesso, singolo istante, giro su me stesso, preparo il fendente e fai lo stesso; il vento, l'acqua, la tiepida luce del mattino, ognuno di questi fattori mi spingere a chiudere gli occhi, nuovo il busto in modo da evitare il tuo affondo e ti trafiggo al cuore, ripagandoti con la tua stessa medicina, ed entrambi cadiamo al suolo immersi nella pozzo del nostro stesso sangue
- Non potevo desiderare una morte migliore - dico senza rivolgermi a qualcuno in particolare osservando il celo tingersi di azzurro oceano, sento le urla di Aerith e degli altri, ma sono in pace, finalmente in pace. - Ehy fratellone, dici che la madre mi vorrà bene? - - Perché non dovrebbe? - ti chiedo di rimando ridendo piano, accidenti, ogni minimo gesto mi provoca una tremenda fitta al petto - Bhè, ti ho ucciso - risoondi fra le lacrime giranditi verso di me e indicando con gli occhi Aerith che si butta affianco a me poggiandomi la testa sulle sue ginocchia, ah, che pace. - Bhè, lei ci ama tutti - ti rispondo guardandola negli occhi per un ultima volta, e tutto si tinge di bianco ...




Mi sento leggero, felice, vivo, odo il vociare giocoso dei bambini, l'acqua lambirmi il corpo, il tuo tocco sul viso e le lacrime sulle labbra, sento applausi e ovazioni e aprendoli, riscopro i miei occhi, sempre con le pupille sottili e verticali, ma riesco come a percepire l'azzurro chiarissimo che ora li contraddistingue. Volto il capo e ti vedo stringermi la mano destra, ricambio e a fatica riesco a rialzarmi e mi ritrivo in quella vecchia foresta del settore 8, credo, la geografia non è mai stata il mio forte ad esser sinceri. Guardandomi attorno vedo decine di ragazzini e in prima fila l'Avalanche al gran completo che mi sorride, Zack mi saluta gioviale e Cloud si limita a guardarmi sorridente - ci sono ancora dei bambini con il Geostigma - dice e io, annuendo, mi avvicino a quello più vicino e con fare rassicurante gli tendo una mano - È tempo di guarire - dico sorridente e lui, dopo un attimo d'esitazione, la stringe ed entra in acqua e a breve lo seguono tutti gli altri e mentre con l'aiuto della mia dolce Aerith li purifico con l'acqua donataci dal Pianeta e dalla Madre scorgo presso l'ingresso due figure che consolano degli orfani e quando mi sorridono non riesco a trattenere delle lacrime, ho scoperto che mi piace piangere, mi fa sentire veramente umano.
E così, con un ultimo cenno, Genesis e Angeal scompaiono oltre una parete di luce e io, non resistendo a quella dolce tentazione, afferro Aerith per i fianchi attirandola a me e fra lo stupore e le risate generali, la bacio. Adesso è veramente finita, e io posso finalmente vivere la vita che sempre mi è stata negata.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Rose Du Rembrandt