22/02/2016
1 recensioniEverything goes black
skillet-everything goes black
Sono solo. Triste, si Duncan Nelson il ragazzo con il cuore di pietra è distrutto. Per colpa di una ragazza. Una bellissima ragazza che mi ha rubato il cuore, è non me l'ha più ristituito. Lei, quella ragazza che è stata accanto a me per tutti questi anni se ne andata da me. Gwen. il suo nome mi risuona ancora nella mente.
Tu, Gwen, te ne sei andata per colpa di una delle mie solite cazzate, eri abituata a tutte le cavolate che mi mettevano nei guai, ma questa volta l'ho fatta grossa.
Eravamo stati invitati alla festa di compleanno di Geoff. Quando arrivai sotto casa tua per venirti a prendere eri magnifica, con i capelli corvini raccolti in uno shignon con alcune ciocche che ti coprivano i tuoi magnifici occhi color blu notte, un vestito nero senza spalline che ti risaltava le tue dolci forme. Mi ricordo che mi diedi un piccolo bacio sulle labbra, dopodichè ti avviasti in macchina. Arrivammo alla festa. Mi ricordo ben poco, so solo che mi ubriacai. Mi ubriacai così tanto da compiere l'errore più grande della mia vita, Courtney mi baciò davanti ai tuoi occhi. Io da stupido risposi al bacio senza pensare che era stata lei a baciarmi e non tu. Quando mi staccai dalle sue labbra, ti vidi scappare in lacrime. Poi vidi tutto nero. Mi ricordo che mi svegliai sul divano di casa mia, non so come ci arrivai, ma non mi interressava, eri tu l'unico mio pensiero, come tutt'ora. Sentii suonare il campanello, aprii e vidi che eri tu. Non con il tuo solito sorriso che mi scalda il cuore, ma con un espressione arrabbiata, delusa.
" sono venuta a prendere le mie cose che avevo dimenticato qui, poi me ne vado."
Dissi fredda. Io annui lasciandoti entrare e raccogliere le tue cose senza aprire bocca.
" Duncan, Tra noi è finita, dopo ieri sera ho capito che dobbiamo farci una nuova vita, entrambi una propria...ciao duncan".
Dissi fredda prima di uscire dalla porta e lasciarmi da solo.
Sono passate tre lunghe settimane da quell'episodio, sono passate tre settimane che mi hai lasciato solo.
Sono qui, seduto sul divando che tanto amavamo per farci le coccole. Le tapparelle abbassate lasciano passare solo pochi raggi del sole. Non ho ragioni per andare avanti. Non provo nulla, sento soltanto un vuoto dentro di me. mi avvio al bagno. Allo specchio non c'è riflesso il ragazzo di sempre, quello che non ha paura di nulla, fiero di se stesso. No, c'è un ragazzo stanco, con gli occhi gonfi e pieni di lacrime, la cresta verde smeraldo che copre metà del mio viso.
"Non ho più ragioni."
penso aprendo il cassetto e prendendo la prima confezione di medicinali, la apro e senza pensarci ingoio tutta la confezione. Mi accascio a terra per colpa di un dolore atroce allo stomaco. Mi alzo aiutandomi con il bordo della vasca.
"troppa sofferenza."
penso ancora dirigendomi in cucina, apro il cassetto delle posate e tiro fuori un coltello, il primo che trovo.
mi siedo a terra fissando la lama di esso.
"mi arrendo."
dico trattenendo le lacrime. Con la visuale offuscata mi tiro su la manica e inizio a incidere nel polto tanti tagli profondi, finchè non capisco che è abbastanza, lascio il coltello cadere affianco al mio corpo. Il sangue esce dal mio polso senza fermarsi. Inizia tutto a divetare nero.
" questa é la mia fine."
sussurrai lanciandomi nelle braccia della morte.
Tu, Gwen, te ne sei andata per colpa di una delle mie solite cazzate, eri abituata a tutte le cavolate che mi mettevano nei guai, ma questa volta l'ho fatta grossa.
Eravamo stati invitati alla festa di compleanno di Geoff. Quando arrivai sotto casa tua per venirti a prendere eri magnifica, con i capelli corvini raccolti in uno shignon con alcune ciocche che ti coprivano i tuoi magnifici occhi color blu notte, un vestito nero senza spalline che ti risaltava le tue dolci forme. Mi ricordo che mi diedi un piccolo bacio sulle labbra, dopodichè ti avviasti in macchina. Arrivammo alla festa. Mi ricordo ben poco, so solo che mi ubriacai. Mi ubriacai così tanto da compiere l'errore più grande della mia vita, Courtney mi baciò davanti ai tuoi occhi. Io da stupido risposi al bacio senza pensare che era stata lei a baciarmi e non tu. Quando mi staccai dalle sue labbra, ti vidi scappare in lacrime. Poi vidi tutto nero. Mi ricordo che mi svegliai sul divano di casa mia, non so come ci arrivai, ma non mi interressava, eri tu l'unico mio pensiero, come tutt'ora. Sentii suonare il campanello, aprii e vidi che eri tu. Non con il tuo solito sorriso che mi scalda il cuore, ma con un espressione arrabbiata, delusa.
" sono venuta a prendere le mie cose che avevo dimenticato qui, poi me ne vado."
Dissi fredda. Io annui lasciandoti entrare e raccogliere le tue cose senza aprire bocca.
" Duncan, Tra noi è finita, dopo ieri sera ho capito che dobbiamo farci una nuova vita, entrambi una propria...ciao duncan".
Dissi fredda prima di uscire dalla porta e lasciarmi da solo.
Sono passate tre lunghe settimane da quell'episodio, sono passate tre settimane che mi hai lasciato solo.
Sono qui, seduto sul divando che tanto amavamo per farci le coccole. Le tapparelle abbassate lasciano passare solo pochi raggi del sole. Non ho ragioni per andare avanti. Non provo nulla, sento soltanto un vuoto dentro di me. mi avvio al bagno. Allo specchio non c'è riflesso il ragazzo di sempre, quello che non ha paura di nulla, fiero di se stesso. No, c'è un ragazzo stanco, con gli occhi gonfi e pieni di lacrime, la cresta verde smeraldo che copre metà del mio viso.
"Non ho più ragioni."
penso aprendo il cassetto e prendendo la prima confezione di medicinali, la apro e senza pensarci ingoio tutta la confezione. Mi accascio a terra per colpa di un dolore atroce allo stomaco. Mi alzo aiutandomi con il bordo della vasca.
"troppa sofferenza."
penso ancora dirigendomi in cucina, apro il cassetto delle posate e tiro fuori un coltello, il primo che trovo.
mi siedo a terra fissando la lama di esso.
"mi arrendo."
dico trattenendo le lacrime. Con la visuale offuscata mi tiro su la manica e inizio a incidere nel polto tanti tagli profondi, finchè non capisco che è abbastanza, lascio il coltello cadere affianco al mio corpo. Il sangue esce dal mio polso senza fermarsi. Inizia tutto a divetare nero.
" questa é la mia fine."
sussurrai lanciandomi nelle braccia della morte.
ANGOLO DELL'AUTRICE
ehy! okay, questa è la mia idea di Duncan depresso XD
forse non è granchè lo so.
alla prossima :D
(la prossima credo proprio che sarà una degli Evanescence vista dalla prospettiva di Gwen)