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Autore: pentolina    23/02/2016    6 recensioni
Continuazione di: “276 giorni per…”
La storia parte circa tre mesi dopo Natale.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Fillion, Stana Katic, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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2.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Jeff, hai per caso visto Nat e Stana?” Domanda Tamala guardandosi attorno.
“No.” Risponde svuotando un sacchetto di patatine nella ciotola sul tavolo.
“Ma quanta gente c’è?!” Chiede scioccato Bob osservando la ventina di bambini scorazzare allegramente per il giardino.
“Nathan ha conosciuto un casino di gente nuova con l’inizio del suo programma.” Considera Juliana.
“Ha invitato praticamente tutti! Parenti, amici, staff del nuovo lavoro e il vecchio cast di Castle.” Aggiunge Seamus.
“È il solito esagerato. Sembra di essere a un matrimonio.” Afferma Jon bevendo un sorso di birra.
“E poi che fanno?! Spariscono nel nulla!” Commenta Jeff.
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Nel mentre in casa…
“Stana… si. Così!” Grida Nathan.
“Toccami!” Dice portando le mani dell’uomo sul suo seno mentre continua a cavalcarlo.
Lui ubbidisce iniziando a stuzzicarle i capezzoli.
“Non venire!” Ordina Stana andando su e giù sempre più veloce.
“Non so per quanto ancora…” Sussurra a fatica.
“Resisti!” Lo zittisce toccandogli il petto nudo.
Nathan porta due dita sul clitoride nella speranza di farla venire prima.
“Oddio!” Grida soffocando le urla mordendo la spalla del compagno.
Ancora un paio di spinte ed entrambi vengono esausti.
Stana si sposta sdraiandosi sul letto cercando di recuperar fiato mentre Nathan controlla l’orologio.
“Amore, è più di quaranta minuti che siamo spariti.” Afferma scattando in piedi e riallacciandosi la camicia.
“Che fai?! Ora ti lamenti?!” Domanda mettendosi seduta.
“No… mai! Però è meglio se torniamo giù prima che qualcuno venga a cercarci.” Risponde accarezzandole la pancia e recuperando i boxer.
“Tu vai… io ho bisogno di attimo.” Dice pizzicandogli il gluteo.
“Ahi! Questa piccolina ti sta facendo andare gli ormoni alle stelle.” Commenta piegandosi per baciarla.
“Non mi pare ti dispiaccia!” Afferma sorridendo.
“Assolutamente… e poi non voglio far mancare nulla alle mie donne.” Risponde baciandola nuovamente.
“Fila giù… ruffiano!” Ordina spingendolo verso la porta.
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Nathan sistema il ciuffo controllandosi un’ultima volta allo specchio del soggiorno prima di raggiungere gli ospiti in giardino.
“Guardate chi si rivede!” Esclama Juliana vedendo l’amico uscire di casa.
L’attore si ferma a chiacchierare con dei colleghi mentre il gruppetto di Castle prosegue a spettegolare.
Una decina di minuti dopo anche Stana ricompare alla festa.
“Ben arrivata Signora Fillion… quale onore averla tra noi.” La prende in giro Jeff.
“Ehi… dov’eri finita?” Domanda Tamala maliziosamente.
“Dovevo controllare la torta.” Risponde posando il vassoio colmo di pizzette appena sfornate.
“Ma non la porta Cookie!?!” Chiede Bob.
“Qui casca il palco…” Scherza Jon.
“Dovevo controllare un’altra cosa… non devo mica raccontarvi tutto quello che faccio.” Afferma sbuffando e cercando di svignarsela.
“Dove credi d’andare…” La blocca Tamala prendendola sottobraccio assieme a Juliana e conducendola verso un luogo meno affollato, pronte a interrogarla.
“Ehi… ragazzi volete una birra fresca?” Offre Nathan raggiungendo il gruppo.
“Si, grazie.” Risponde Bob prendendone una.
“Dov’eri finito?” Domanda Jeff afferrando il cavatappi.
“In bagno.” Risponde restando vago.
“Quaranta minuti?!” Gli fa notare Seamus.
“Ognuno ha i suoi tempi…” Afferma Nathan agguantando un pugno di pop-corn.
“Stana ha detto che avete controllato la torta.” Dice Jon sperando di farlo cadere nel tranello.
“Si… vero! Dopo essere andato in bagno ho controllato la torta con lei.” Conferma lui.
“Ah si?!? Peccato che la torta debba ancora arrivare… dato che la porta tua madre!” Commenta Bob.
“Non avete altro da fare che controllare quanto tempo sto via con mia moglie?” Domanda bevendo un sorso di birra.
“Siamo molto annoiati…” Risponde Seamus divertito.
“Per caso ti sei spogliato mentre eri in “bagno”!?” Chiede Jeff notando la camicia allacciata male.
“Fratello, perché non socializzi un po’. Ci sono diverse donne single. Ecco vedi… quel gruppetto la giù? La ragazza bionda è libera ed è molto carina… non trovi?!” Dice indicando la donna dall’altra parte del giardino mentre si riallaccia i bottoni.
“Chi?” Domanda Stana apparendo alle spalle del marito.
“Nessuno, amore. Era un consiglio per Jeff.” Cerca di giustificarsi.
“Mi prendi per scema?” Chiede portando le mani sui fianchi.
“Assolutamente no!” Risponde sorridendo e baciandola sulla punta del naso.
“Papà!” Chiama Dylan correndo verso i genitori.
“Ringrazia tuo figlio…” Afferma Stana andando verso casa.
“Suscettibile la tua donna!” Commenta Jon.
“Ma no ti pare…” Scherza Nathan per poi rivolgere l’attenzione al piccolo.
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4.30 P.M. Fillion-Katic garden
Tutti riuniti attorno al grande tavolo cantano la canzoncina di buon compleanno a Dylan mentre Stana accende le quattro candeline sulla torta.
“Soffia!” Lo invita Nathan una volta terminata.
Dylan inspira profondamente per poi soffiare fuori tutta l’aria che ha nei polmoni riuscendo a spegnerle tutte al primo colpo.
“BRAVO!”
Grida di gioia e applausi si diffondono mentre Nathan cerca di contenere l’esuberanza di molti bambini che cercando di infilare le dita nel dolce.
Con non poche difficoltà riescono a far sedere tutti permettendo così a Juliana di tagliare la torta mentre gli altri l’aiutano a distribuirla.
“Zia, posso?” Chiede Allison sedendosi sulle gambe di Stana e indicando la pancia.
“Certo, tesoro. Senti.” Risponde prendendo la mano della nipotina e posandola nel punto in cui ha sentito l’ultimo calcio pochi minuti prima.
“Quando arriva?” Domanda curiosa.
“Ancora tre mesi... circa al tuo compleanno.”
“AH! Si è mossa!” Esclama entusiasta.
“Oggi è tutto il giorno che è agitata.” Confessa Stana.
“Forse è perché c’è un sacco di rumore.” Dice Allison accarezzandole il ventre con entrambe le mani.
“Forse si… allora hai pensato ad altri nomi?” Chiede dolcemente sistemandole i lunghi capelli castani.
“Si… abbiamo scritto tutto su un foglio con Sophia.” Risponde cercando la sorella con lo sguardo.
“SOPHIA!” Grida Allison ricevendo un altro calcio sulla manina.
“OPS… scusa, ho urlato troppo forte?” Domanda preoccupata.
“No, tranquilla. Sarà curiosa anche lei di sapere i nomi.” Afferma sorridendo.
“Ehi… cosa fai in braccio alla zia? Vi abbiamo raccomandato di non stancarla troppo.” Dice Jeff inginocchiandosi davanti alla figlia.
“Jeff, sono seduta che fatica pensi stia facendo?! Mi è già stato proibito prenderle in braccio quando sono in piedi non mi impedirete anche di tenerle sulle ginocchia quando sono seduta.” Controbatte Stana trattenendo la nipotina pronta a scendere.
“Ok, boss…” Scherza Jeff guadagnandosi una linguaccia da parte della cognata.
“Che c’è?” Domanda Sophia raggiungendoli.
“Dov’è la lista dei nomi?” Chiede Allison alla sorella.
“Ce l’ha papà!” Afferma scocciata per esser stata interrota al gioco a cui stava partecipando.
“Certo… adesso la cerco.” Risponde alzandosi in piedi iniziando a controllare tutte le tasche mentre Sophia corre via.
“Eccola!” Esclama consegnando il foglio.
“Amy, Isabel, Cindy, Cloe, Ellen, Lexi, Grace, Joy, Kate, Kathlyn, Lisa, Emily, Hannah, Victoria, Julie, Erin, Chanel, Kelly…” Legge ad alta voce Stana.
“Ti piacciono?” Domanda Allison sorridendo.
“Sono stupendi… è difficile sceglierne uno.” Risponde baciando la nipotina sulla guancia.
“Io voto per Grace.” Confessa Jeff indicando il nome sul foglio.
“A me piace: Joy.” Afferma la bambina.
“Che fate?” Chiede Nathan sedendosi accanto alla moglie.
“Nomi.” Risponde passandogli la lista.
“L’abbiamo fatta noi!” Spiega Allison fiera.
“Siete state bravissime.” Si complimenta accarezzandole la gamba.
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6.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Capo, iniziamo a metter su la carne?” Domanda Jordan.
“Meglio… Siamo in tanti e dovremmo mangiare un po’ alla volta. Iniziamo con gli hamburger ci mettono poco a cuocere. Facciamo una sessantina di panini così per un po’ non si lamenta nessuno.” Propone Nathan aiutato da Jeff, Jon mentre Seamus si occupa di tagliare il pane.
“Ehi! Che fai! Resta nella tua metà di piastra!” Si lamenta Tamala.
“Abbiamo sessanta hamburger da cuocere!” Controbatte Jordan.
“E noi le verdure quindi non allargatevi troppo!” Afferma Rosy spingendo scherzosamente in là il fidanzato.
“Per quattro verdure non vi serve tutto questo posto!” Dice Jon mettendo la carne oltre la metà.
“Jon! Vuoi che te la tiri!?” Lo minaccia Tamala arrabbiata spostandola nella metà maschile.
“Non litigate…” Interviene Jeff.
“Tam, facciamo trequarti di piastra noi e un quarto voi!” Propone Nathan.
“Col cavolo… abbiamo diversi tipi di verdura.” Risponde Juliana.
“Guarda adesso ne avete di meno!” Esclama Jon rubando due fette di zucchina.
“Ascolta, lasciateci cucinare gli hamburger poi vi lasciamo il posto per le vostre verdure.”  Suggerisce l’uomo.
“Sei molto carino e simpatico, Jordan… ma il posto non lo mollo!” Chiarisce Tamala sistemando sulla piastra i peperoni.
Il gruppo prosegue per diversi minuti a discutere sui centimetri di piastra da dividersi mentre Stana dall’altra parte del giardino è impegnata a spogliare l’amico Alex.
“Che pasticcio… mi dispiace.” Dice con le lacrime agli occhi finendo di sbottonarli la camicia.
“Tranquilla, Stana… è solo un po’ di succo.” Cerca di tranquillizzarla lui.
“Lo so… ma mi dispiace comunque.” Sussurra lei asciugandosi le guance.
“Sei un po’ troppo emotiva, tesoro.” Commenta Alex lasciandosi togliere la camicia restando così a petto nudo.
“Stana, perché piangi?” Chiede preoccupata Victoria.
“Guarda che disastro!” Esclama mostrando alla collega del marito l’enorme macchia sull’indumento.
“Stana, è solo una macchia.” Cerca di rassicurarla accarezzandole il braccio.
Allison vedendo la zia in lacrime e preoccupata che possa esser successo qualcosa alla cuginetta nella pancia corre verso l’altro gruppo d’adulti.
“Papà!” Chiama.
“Tam, no…” Dice Jeff spingendo l’amica in là.
“Smettila… stai infettando tutto quelle melanzane.” Protesta Jon.
La piccola cerca di farsi sentire dallo zio ma anche lui è troppo impegnati a litigare per accorgersi di lei.
Allison decisa a farsi ascoltare grida a gran voce:”ZIA STA MALE!”
“Ssshhh! Zitti un attimo.” Ordina Tamala.
“Zia sta piangendo!” Spiega Allison indicando verso Stana.
Nathan molla la paletta correndo verso la moglie seguito a ruota dagli amici che lasciano carne e verdure incustodite.
“Stana!” Chiama Nathan agitato raggiungendola.
“Ho sporcato la camicia ad Alex…” Ammette mostrando anche al marito il danno.
“Stai bene?” Chiede preoccupato accarezzandole il ventre.
“Certo… ora però devo smacchiare questa!” Afferma sfuggendo al suo abbraccio e dirigendosi verso casa.
“Cos’è successo?” Domanda confusa Tamala.
“Niente… è scoppiata a piangere dopo essersi accorda di avergli sporcato la camicia.” Spiega Victoria
“Mi dispiace non pesavo reagisse così.” Si scusa Alex.
“Tranquilli… non è colpa di nessuno. Ultimamente piange per molto meno.” Spiega Nathan prima di seguire la moglie dentro casa.
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9.30 P.M. Fillion-Katic garden
“Zia, mi aiuti.” Chiede Sophia consegnandole le due corde annodate.
“Vediamo se riusciamo a disfare questo pasticcio. Avete mangiato, ragazze?” Domanda mentre inizia a sciogliere i nodi.
“Si!” Risponde Sophia per entrambi.
“Ehi… ti serve una mano?” Chiede Nathan sedendosi a cavalcioni sulla panchina dietro di lei.
“No… ce la faccio… ne manca solo uno.” Risponde slegando anche l’ultimo.
“Grazie zia…” Ringrazia prendendo una corda e consegnando l’altra a Rebecca la nuova amichetta.
“Prego.” Risponde sorridendo appoggiandosi con la schiena contro l’ampio petto del marito.
“Come state?” Sussurra all’orecchio accarezzandole dolcemente il ventre.
“Bene… un po’ stanca.” Ammette posando le mani sopra alle sue.
“Vuoi che cacci via tutti?” Domanda baciandole il collo.
“Mmm… non mi tentare.” Scherza piegando la testa di lato permettendogli di avere miglior accesso.
“Disturbo?” Chiede Terry sedendosi di fronte ai due.
“No… figurati.” Risponde Stana sorridendo.
“Bellissima giornata, ragazzi. È stato tutto perfetto.” Si complimenta la donna.
“Avete mangiato a sufficienza?” Domanda Nathan.
“Troppo!” Afferma toccandosi la pancia.
“Gliel’hai già detto?” Chiede Andrew sedendosi accanto alla moglie.
“Non ancora.”
“Detto cosa?” Domanda Stana curiosa.
“Vorremmo approfittare del tuo stato per registrare una decina di puntate di Castle.” Confessa Andrew.
“Sempre se siete d’accordo e se Stana se la sente.” Chiarisce Terry.
“Sarebbe fantastico… sono stufa di stare a casa.” Afferma entusiasta.
“Mi pare che tuo marito però non sia del tuo stesso parere.” Commenta accorgendosi della faccia dubbiosa dell’attore.
“No, è che vorrei discuterne con Stana, con calma. Ci lasciate un paio di giorni di tempo?” Chiede Nathan.
“Si certo… L’ABC aspetta una risposta entro dieci giorni.” Spiega Andrew.
“Mamma…” Chiama Dylan avvicinandosi seguito come sempre da Black.
“Ciao amore… ci sei anche tu. È tutto il giorno che non ti vedo.” Scherza Stana.
“Ti sei divertito, Dylan?” Chiede Andrew.
“Si!” Risponde sorridendo appoggiando la testa contro la spalla della madre.
“Sei stanco?” Domanda Nathan accarezzandogli la schiena.
“Un po’…” Risponde sbadigliando.
“Altro che stanco… sei cotto.” Commenta Stana baciandolo sulla fronte.
“Forza su… inizio a portar dentro un po’ di cose voi andate a lavarvi e sistemarvi per la notte.” Propone Nathan aspettando che la moglie si alzi.
“Aspetta… ti diamo una mano.” Si offre Terry raccogliendo i piatti.
“Ragazzi… al lavoro!” Urla Andrew richiamando all’ordine Tamala, Jon, Juliana, Seamus, Jeff e altri che se la stanno ridendo seduti un paio di tavoli più in là.
“Ciao ragazzi! Grazie di tutto!” Saluta Stana tenendo per mano Dylan che appoggiato con la fronte alla sua anca sta per addormentarsi in piedi.
“Ciao dolcezza!” La saluta per prima Tamala abbracciandola e accarezzandole la pancia.
“Ciao principino della zia!” Dice spettinandogli i capelli.
Dylan a fatica sussurra un flebile: “Ciao…”
Dopo aver salutato tutti Stana accompagna il figlio dentro casa.
“Mi porti?” Chiede guardandola con gli occhi rossi e assonnati.
“Ok… vieni.” Dice sollevandolo e posizionandolo sul fianco per non schiacciare il ventre.
“Zia!” La chiama Allison correndole dietro.
“Dimmi, tesoro?” Risponde girandosi verso la nipotina.
“Ti sei dimenticata il bacio!” Spiega baciandole la pancia.
“Grazie, stella. Ci vediamo domani.” La saluta Stana.
“Stana! Cosa stai facendo?!” Esclama Nathan vedendola con in braccio il figlio.
“Niente…” Risponde girandosi verso le scale.
“Ferma lì. Lo prendo io.” Le ordina superandola.
“Nate, per piacere. Smettila di preoccuparti sto solo portando mio figlio a letto non sto scalando una montagna.” Afferma cercando di superarlo.
“Non m’interessa!” Controbatte tentando di prendere Dylan dalle braccia della moglie.
“NOOO!” Protesta stringendo la presa sia sul collo che sulla vita della madre.
“Dylan, non stringere con le gambe.” Lo rimprovera Nathan.
“A quest’ora sarei già su.” Gli fa notare Stana.
“Ok, vai.” Esclama infastidito per la testardaggine della moglie liberando il passaggio.
“Papino, non ti arrabbiare…” Scherza stampandogli un dolce bacio sulla guancia per poi proseguire su per le scale.
Nathan sorride tornando a caricare la lavastoviglie.
“Ehi… Terry, spero di non avervi creato problemi chiedendovi tempo ma Stana tende a strafare e voglio che si riposi e si rilassi.” Spiega incontrando la donna in cucina.
“Tranquillo, Nathan… capisco. Parlatene con calma.” Dice rassicurandolo.
“Stana è impressionante non si ferma mai.” Aggiunge Jeff posando il vassoio colmo di bicchieri sporchi.
“Mi ricordo bene… quando giravamo Castle era sempre l’ultima ad andare via e la prima ad arrivare. Dava sempre il 100%.” Ricorda Terry.
“Lei pensa di non far nulla ma si fa in quattro per i bambini. Accompagna Allison e Dylan in piscina, porta Sophia a danza, va a prenderli a scuola, gli fa fare i compiti, ogni fine settimana organizza una gita da qualche parte: visite ai musei, giostre, parchi… e come se non bastasse aiuta Alex nella realizzazione del suo film.” Racconta Nathan.
“Cavoli… se avessi saputo che era già così impegnata non vi avrei mai fatto la proposta.” Ammette dispiaciuta.
“Non sentirti in colpa. Se non arrivava la vostra proposta saltava fuori sicuramente qualcos’altro.” La tranquillizza l’attore.
“Ti aspetta una dura battaglia, amico.” Afferma Jon dandogli una pacca sulla spalla.
“Ti preparo il letto per domani sera…” Scherza Jeff immaginandosi già la scena.
“Molto simpatici… comunque se prima che rimanesse incinta era difficile trattare con lei ora è praticamente una battaglia persa in partenza.” Ammette Nathan sconsolato.
“Purtroppo ti capisco. La gravidanza trasforma le donne in tigri non solo a letto ma anche fuori.” Dichiara Seamus.
“Chissà però come mai vi lamentate solo per la parte fuori dal letto.” Commenta Tamala.
“È dura capirvi da normali figurati quando siete in dolce attesa. Avete degli sbalzi d’umore allucinanti.” Conferma Jeff.
“Ma ne vale la pena guardate che meraviglie che vengono fuori!” Afferma Juliana indicando Allison, Sophia e Kevin impegnati a giocare a carte in veranda.
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11.30 P.M. Fillion-Katic house
Finito di sistemare, salutati e ringraziati gli amici Nathan spegne le luci del soggiorno salendo al piano superiore.
Si ferma a controllare nella cameretta trovando Dylan profondamente addormentato. Si china a baciarlo sulla fronte sistemandogli le coperte per poi uscire lasciando la porta socchiusa.
Si dirige verso la loro camera da letto convinto di trovare anche la moglie nel mondo dei sogni ma quando apre la porta lei è lì sotto le coperte che legge un libro.
“Ehi… che fai ancora sveglia?” Domanda dolcemente iniziando a spogliarsi.
“Leggo e… ti stavo aspettando.” Confessa posando il libro sul comodino.
“Molto gentile da parte tua… ma pensavo fossi stanca.” Commenta togliendosi i pantaloni e gettandoli sulla sedia.
“Un po’… ma volevo parlare.”
“Parlare?” Domanda sorpreso.
“Voglio che accettiamo la proposta di Andrew e Terry.” Ammette mettendosi seduta.
“Stana… possiamo parlarne domani mattina?” Chiede sparendo in bagno.
“Voglio farlo davvero. Sono stufa di stare a casa.” Prosegue lei con la discussione.
“Sei a casa da due mesi e sei impegnata tutto il giorno con i bambini.” Le ricorda Nathan aprendo l’acqua della doccia.
“Non è questo il punto è che io non sono fatta per fare la casalinga. Ho bisogno di lavorare.” Spiega alzandosi.
“Lasciami pensare fino a domani mattina poi ne riparliamo.” Propone andandole incontro.
“Ok… posso insaponarti?” Domanda maliziosamente facendo la ruffiana nella speranza di far cambiare idea al marito.
“Stai cercando di corrompermi, furbetta?” Chiede ridendo e abbracciandola.
“Non oserei mai e poi mai!” Afferma, mordendogli il collo.
“Dai vieni tentatrice…” Dice Nathan sorridendo e spingendola delicatamente verso la doccia.
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“Mamma… siamo in ritardo!” Grida agitato Dylan correndo verso l’ingresso alle piscine.
“Dylan, attento a non scivolare!” Gli urla dietro.
“Zia, mi aiuti?!” Chiede Allison con l’elastico in mano.
“Si certo, tesoro. Entriamo poi ti faccio la coda.” Risponde Stana prendendola per mano e seguendo la direzione presa dal figlio.
“Ahi… ahi… siamo in ritardo!” Scherza Jesse vedendole arrivare.
“Ciao maestro!” Saluta Allison sorridendo.
“Ciao Allison.”
“Possiamo entrare?”  Domanda Dylan lasciando cadere l’accappatoio a terra.
“Prima si sistemano le cose sulla panchina poi si va in acqua.” Chiarisce con tono di rimprovero guardando il piccolo.
“Ok!” Dice sbuffando raccogliendo l’accappatoio e togliendosi le ciabattine mentre Stana fa la coda alla nipote.
“Come state oggi?” Domanda gentilmente Jesse.
“Benissimo… come sempre. Lei maestro come sta?” Risponde sorridendo.
“Oggi a differenza degli altri giorni così così… ho la testa che mi scoppia.” Ammette l’uomo.
“Ehi… non si usa più salutare la mamma?” Chiede Stana con tono offeso vedendo il figlio scendere i primi gradini in acqua.
Dylan in risposta gli manda un bacio con la manina per poi proseguire la sua scesa mentre Allison corre ad abbracciarla dandogli il solito bacio sulla pancia.
“Ciao stella… fate i bravi. Ci vediamo dopo.” La saluta Stana accarezzandole il viso.
“CINQUE MINUTI E POI INIZIAMO!” Grida Jesse alla decina di bambini che stanno giocando in acqua.
“Cosa stai cercando in quel pozzo?” Scherza facendo un passo verso l’attrice.
“Tieni un secondo… aiutami.” Dice Stana consegnandogli la borsa aperta e iniziando a scavare alla ricerca di qualcosa.
“Mamma mia… ma quante cose ci sono dentro? Pesa un quintale.” Afferma fingendo di faticare a sorreggerla.
“Non fare il finto pappamolle…” Lo ammonisce dandogli una sberla scherzosa sul petto.
“Sei fatto di cemento… senti che roba.” Aggiunge toccandogli i pettorali con l’indice, smettendo di cercare.
“Le piace quel che tocca signora Fillion?” Domanda Jesse prendendola in giro.
“Niente male… ma non è il mio genere. Troppi muscoli.” Ammette sorridendo e riprendendo la ricerca.
“Si può sapere cosa stai cercando?” Chiede curioso.
“Eccola!” Esclama Stana estraendo una bustina d’aspirina effervescente.
“È per me?! Molto gentile…”
“Maestro! Maestro! Sono passati cinque minuti!” Lo avverte un bambino indicando il grande orologio a muro.
“Arrivo… mettete via i giochi!” Ordina guardando verso di loro.
“Vado a cercarti un bicchiere d’acqua.” Afferma Stana schizzando via verso l’ingresso lasciando Jesse con la sua borsa in mano.
“JO, NON SPINGERE I TUOI COMPAGNI!” Lo rimprovera Jesse posando la borsa di Stana sulla panchina per poi togliersi la maglietta.
“Teniamo le squadre dell’altra volta… Kevin, Dylan, Katy, Ellen e Johnny squadra blu tutti gli altri rossi.” Dice scendendo in acqua e consegnando a ognuno una fascia.
“Jesse!” Lo chiama Stana ritornando con la medicina già sciolta e pronta da bere.
“Grazie… gentilissima.” Dice avvicinandosi al bordo per prendere il bicchiere.
“Ma figurati… l’ho fatto per mio figlio e mia nipote. Non voglio che si annoino per colpa del maestro stanco.” Scherza scoppiando a ridere per la faccia offesa del ragazzo.
“Molto simpatica…” Risponde bevendo in un sorso il medicinale e riconsegnandole il bicchiere vuoto.
“Ci vediamo dopo. Buona lezione.” Dice Stana alzandosi e recuperando la borsa.
“Arrivederci signora Fillion!” La saluta Jesse.
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“Ciao amore!” La saluta Nathan vedendola entrare in camerino.
“Ehi… come va? Sei in pausa?” Domanda raggiungendo il marito spaparanzato sul divano.
“Si… Vieni qui.” Dice afferrandola per un braccio facendola sedere sulle sue ginocchia.
“Come stanno le mie donne?” Chiede accarezzandole la pancia.
“Benissimo… Ascolta Nate, dobbiamo ancora parlare della proposta di Terry e Andrew. Sono già passati due giorni e domani si aspettano una risposta.” Afferma passando un braccio attorno al collo del marito mentre con l’altra mano gli sbottona la camicia.
“Signora Fillion così è sleale…” L’ammonisce infilando una mano sotto la maglietta della donna accarezzandole la schiena nuda.
“Perché? Hai difficoltà a discuterne se siamo nudi?” Domanda mordendogli il collo.
“Un po’…” Risponde deglutendo.
“Allora devo assolutamente approfittarne.” Sussurra all’orecchio dell’uomo scendendo con la mano al bottone dei jeans.
“ALT! Ferma… l’ultima volta che hai usato questo metodo di “discussione” mi sono ritrovato a fare l’autista per tutta la notte a tua sorella e alle sue amiche senza nemmeno ricordarmi di averti detto di si.” Afferma bloccandole la mano.
“Hai paura di cadere in tentazione e di finire in qualche altro tranello?” Chiede massaggiandogli il collo con l’altra mano.
“Si! Conosco i tuoi metodi persuasivi e so che se non ti fermo in tempo domani mi potrei ritrovare negli Studios di Castle a girare senza sapere come ci sono finito.” Risponde baciandole il naso.
“Ok… allora parliamo e basta.” Dice cercando di alzarsi.
“Dove vai? Resta qui…” Dice trattenendola a se.
“Sicuro? Non è che poi ti lamenti dicendo che ti ho convinto con l’inganno?” Chiede guardandolo negli occhi.
“No… tranquilla. Parliamo.” La rassicura accarezzandole il viso.
“Quando ho sentito la proposta di Terry mi sono sentita al settimo cielo all’idea di poter lavorare di nuovo con te e con i ragazzi. Mi manca lavorare e, anche se è solo due mesi che sono a casa, ho bisogno di recitare. So che ho già le giornate piene fra corsi pre-parto, yoga, i bambini e l’aiutare Alex con il suo film ma mi piacerebbe da morire poter star di più con te. Nell’ultimo mese ti vediamo poco. Ero abituata ad averti attorno per la maggior parte della giornata e invece ora ti vedo solo la sera e devo dividerti con Dylan e tra un po’ anche con questa principessina. Accettare la proposta ci darebbe l’occasione di stare più assieme ma…”
“Mi dispiace… non pensavo che questo lavoro mi portasse via così tanto tempo da te… da voi. Piacerebbe anche a me poter lavorare di nuovo assieme ma vorrei anche che riposassi un po’. Non voglio che vi succeda niente e stai già facendo molto. So che odi quando qualcuno ti dice cosa devi o non devi fare ma lascia che mi occupi di voi. Per me è tutto nuovo… sono spaventato e preoccupato ogni volta che non sei con me perché non posso accertarmi se state bene o meno. Non penso di essere mai stato così felice in vita mia. Ho tutto: un lavoro che mi soddisfa, un figlio pazzesco, una principessina in arrivo e te… l’amore della mia vita. Sei la cosa più spettacolare che esista e farei qualsiasi cosa per te… per voi. Quindi se vuoi accettare la proposta di Andrew per me va bene anche se preferirei che per questi ultimi mesi ti rilassassi e stessi un po’ tranquilla. Ma facciamo come vuoi tu amore mio. La scelta è tua.” Dichiara Nathan non smettendo mai di guardarla negli occhi mentre Stana ha iniziato a piangere già a metà discorso.
“Scusa... questi ormoni mi fanno impazzire.” Si giustifica asciugandosi il viso.
“Non preoccuparti… sei stupenda anche quando piangi.” Si complimenta.
“Grazie, amore. Comunque, se mi lasciavi finire il discorso, invece che interrompermi per farmi commuovere sapresti che non voglio accettare la proposta di Andrew.” Confessa Stana giocherellando con il bottone della camicia del marito.
“Sicura? Non è che poi domani ti sveglierai e te la prenderai con me?” Chiede preoccupato.
“No… le tue parole sono state dolcissime e apprezzo il fatto che vuoi assecondare i miei desideri ma non voglio girare altre puntate di Castle. L’altra sera ero entusiasta all’idea di poter lavorare ma poi ci ho riflettuto e non voglio complicarti la vita. Questo lavoro ti sta già portando via il 70% della giornata e Castle non farebbe altro che portarti via il restante 30%. Non è giusto nei tuoi confronti e soprattutto non è giusto nei confronti di Dylan. Ti vede già poco e non voglio privarlo di altro tempo con te solo per un mio capriccio. Abbiamo scelto di avere una famiglia e sai quando sia importante per me. Voi venite prima di qualsiasi cosa… prima del lavoro o di qualsiasi cifra. Sono già impegnata con Alex e i bambini… non mi serve altro.” Spiega Stana.
“Sei eccezionale…” Dichiara Nathan prima di avventarsi sulle sue labbra e coinvolgerla in un bacio appassionato.
Stana gli accarezza il petto mentre lui intrufola una mano sotto la gonna sfiorandole le gambe nude sempre più su quando vengono interrotti da qualcuno che spalanca la porta senza bussare.
“Nath…” Alla truccatrice muoiono le parole in gola mentre i due si staccano guardando verso la donna.
“Ciao Betty… Ti ricordi di mia moglie.” Dice Nathan togliendo la mano.
“Che domande fai?! La conosco meglio di te. Ciao cara.” Risponde Betty sorridendo.
“Come sta tuo marito?” Domanda educatamente Stana sistemando la camicia al compagno.
“Meglio, grazie… in pochi giorni dovrebbe tornare a casa. Nathan, ti do cinque minuti poi torno qui e ti trascino fuori come ti trovo… anche in mutande.” Lo avverte la donna.
“Tranquilla, Betty. Ora lo rivesto e me ne vado.” Spiega Stana.
“E mi lasci così?” Si lamenta Nathan.
“Come sta la piccolina?” Domanda Betty indicando la pancia.
“Benissimo… è un terremoto come la madre. Non sta mai ferma.” Risponde Nathan accarezzandole il ventre.
“Cinque minuti!” Ripete Betty prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.
“Meglio che vada…” Afferma Stana alzandosi.
“Sul serio mi lasci in queste condizioni?” Domanda indicando il rigonfiamento nei pantaloni.
“Sul serio! Preferisco lasciarti così piuttosto che ti vedano tutti in mutande.” Scherza mandandogli un bacio, recuperando la borsa prima di uscire.
  
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