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Autore: BELIEBER_G    24/02/2016    0 recensioni
Tanto tempo fa, in un villaggio assai verde, pieno di abitanti e di vegetazioni, viveva un piccolo hobbit dai piedi grossi e il carattere solitario.
Il suo nome era Bilbo Beggins e il suo era un semplice buco hobbit e non lo condivideva con nessuno..o quasi.
C’era una hobbit che l’affascinava molto e i due erano amici da molto tempo.
Il suo nome era Violet Gamgee e sono qui per raccontarvi la storia del loro viaggio inaspettato
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo Baggins, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tanto tempo fa, in un villaggio assai verde, pieno di abitanti e di vegetazioni, viveva un piccolo hobbit dai piedi grossi e il carattere solitario.
Il suo nome era Bilbo Beggins e il suo era un semplice buco hobbit e non lo condivideva con nessuno..o quasi.
C’era una hobbit che l’affascinava molto e i due erano amici da molto tempo.
Il suo nome era Violet Gamgee e sono qui per raccontarvi la storia del loro viaggio inaspettato.
 
Bilbo Beggins era un hobbit dai capelli ricci e dorati, invece, Violet era una bellissima hobbit dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri.
La nostra storia, inizia in una calda mattinata di primavera, dove Bilbo si era seduto su un tronco fuori dalla sua dimora a fumare erba pipa di prima qualità.
Gli hobbit non avevano mezzi di trasporto come carrozze o cavalli, camminavano semplicemente per i loro verdi prati ed era quello che Violet faceva ogni giorno per raggiungere il suo amico Bilbo.
-Buongiorno Bilbo.-
-Buongiorno a te Violetta.-
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?-
Violet si fece spazio in modo brusco sul tronco in cui era seduto anche lui.
-Senti un pò: erba pipa appena raccolta.- Bilbo le mise sotto il naso la pipa e gli occhi di Violet rotearono all’indietro per il buono odore.
-Se mia sorella sa che la fumo..- commentò lei, dando un tiro e soffiando il fumo verso l’aria.
I due sospirarono contemporaneamente godendosi il panorama della loro amata Contea hobbit.
Ma dopo un pò, giunse qualcuno che avrebbe scombussolato la loro giornata.
Da dietro le colline comparve un vecchio con un abito grigio, un capello a punta, una folta barba bianca e un bastone.
Egli si mise a fissare i due senza un motivo e i due si sentivano un pò troppo osservati.
-Buongiorno.- disse Bilbo stranito.
-E pensare che dovevo arrivare fin qui per essere buongiornato dal figlio di Belladonna Tuc.- commentò il vecchio.
-E voi siete..?- domandò Violet, esaminandolo da cima a fondo e ricordandosi di averlo già visto da qualche parte.
-Come chi sono? Io sono Gandalf!- esclamò l’altro.
Violet ci rifletté su.- Non Gandalf lo stregone che faceva quei bellissimi fuochi d’artificio?!-
-Esattamente quello.- confermò l’uomo.
-E che ci fate qui?- chiese Bilbo.
-Stavo cercando qualcuno con cui condividere un’avventura.-  rispose lo stregone.
Violet sorrise entusiasta: aveva letto così tanti libri di impossibili imprese e interminabili viaggi.
Bilbo, invece, amava la sua Contea più di qualsiasi altra cosa e non l’avrebbe abbandonata facilmente.
-Oh, no,no, non vogliamo immischiarci in queste faccende!- esclamò egli, afferrando la mano della sua amica ed entrando in casa.
A Violet sarebbe piaciuto, ma a quanto pare Bilbo non era d’accordo, quindi stette in silenzio anche quando lo stregone tentò di entrare in casa.
 
Bilbo invitò Violet a restare a cena, come quasi tutte le sere: ma al contrario di come poteva pensare l’intera Contea, i due erano solamente ottimi amici.
Lo hobbit aveva cucinato due ottimi pesciolini con patatine fritte, ma prima che entrambi potessero mettere mani sulle posate, bussarono alla porta.
I due si guardarono straniti.
-Chi può essere a quest’ora?- domandò Violet.
La porta del buco hobbit era rotonda, bassa e fatta di legno.
Bilbo andò ad aprire e si trovò davanti un nano muscoloso, con una folta barba nera, vestito di un’armatura e lo sguardo serio.
-Dwalin, al vostro servizio.- disse egli, facendo un mezzo inchino.
-Veramente io non.. aspettavo ospiti.- balbettò mormorando lo hobbit, senza nemmeno che lui gli desse retta.
Il nano si spogliò delle sue armi e senza darci conto, le mise nelle mani di Violet che guardava ancora stranita Bilbo, non avendo idea di chi fosse quel Dwalin.
-Dov’è il cibo? Lui ha detto che ce ne sarebbe stato tanto.- continuò Dwalin.
Non sapendo cosa servigli, Bilbo gli mise davanti i due piatti appena preparati ed egli se li mangiò in pochi bocconi, mentre Violet fu costretta a mangiare qualche biscotto con gocce di cioccolato.
Solo qualche minuto dopo, ecco ribussare alla porta.
Questa volta fu Violet ad andare ad aprire: un altro nano, solo che questo era più cicciotto che muscoloso, aveva un lungo naso e barba bianca.
-Balin, al vostro servizio.- disse egli, inchinandosi anche lui.
La hobbit, non sapendo cosa fare, lo fece entrare e i due nani si salutarono come se non si vedessero da tempo.
Poi, ecco altri ospiti: due nani, all’apparenza fratelli, anche se uno aveva i capelli scuri e l’altro li aveva rossi.
-Kili e Fili, al vostro servizio.- dissero contemporaneamente, chinando il capo.
Violet fu sorpresa nel pensare che certi nani, allora, erano anche carini.
Ne Bilbo ne Violet sapevano perché quei nani erano in casa e gli stavano consumando tutta la dispensa, ma era sicuro che stavano facendo un gran disordine e Bilbo iniziò a spazientirsi quando bussarono di nuovo alla porta.
-No, basta! Ci sono già abbastanza nani nel mio soggiorno!- esclamò per poi aprire la porta.
Contò una fila di altri otto nani che caddero davanti all’entrata, inciampando fra loro.
Insieme ad essi, c’era anche Gandalf che per farsi spazio nella piccola casa, dovette chinarsi.
Lo stregone si divertiva nel vedere la smorfia arrabbiata di Bilbo e mentre i nani si facevano spazio sulla tavolata mettendo piatti e bicchieri, Gandalf li contava uno ad uno.
-Balin, Dwalin, Fili, Kili, Dori, Nori, Ori, Òin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur.-
Ben 12 nani erano entrati nel buco hobbit e facevano un gran chiasso.
Violet se la divertiva, Bilbo invece no.
-Ci manca un nano.- commentò Gandalf.
-Tranquillo, verrà. E’ andato a salutare dei nostri parenti.- gli disse Dwalin.
-Io voglio sapere perché tutti questi nani sono in casa mia!- esclamò Bilbo, su tutte le furie.
I nani si passavano piatti come fossero giocattoli e battevano le posate sul tavolo a ritmo.
Bilbo teneva molto alle sue posate.- Così spunterete le lame!-
Tutti si misero a ridere.
-Avete sentito?! Dice che gli spunteremo le lame!- intervenne Kili, ridacchiando.
Si tiravano i piatti verso il lavandino per lavarli come fossero giocolieri e questo divertiva Violet.
Iniziarono anche a canticchiare una canzone.
Spuntar le lame neanche poco
Romper bottiglie e tappi al fuoco
Scheggiar coppe con tutto il resto
Questo Bilbo lo detesta!
La tovaglia per mangiar
Sopra il letto le ossa lasciar
In dispensa il latte versar
Il vino ovunque puoi schizzar.
Le stoviglie nell’acqua e poi,
Nel mortaio le puoi pestar
E se alcuna si salvò
Forte in terra gettar si può!
Questo Bilbo lo detesta!
 
E intanto, durante la canzoncina, erano riusciti a lavare e riordinare tutto.
Gandalf cercò di fare a Bilbo un sorriso, come per dirgli che andava tutto apposto.
Quando la situazione si fu tranquillizzata, qualcun altro bussò alla porta.
  
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