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Autore: nikita82roma    24/02/2016    0 recensioni
Una missione sotto copertura, una cosa semplice, come tante altre per l'Agente Di Nozzo. Un vecchio trafficante d'armi giordano da trovare e la moglie di lui che è una vecchia conoscenza: Ziva David.
Perchè è sposata con un uomo accusato di terrorismo? Cosa ci fa a Washington? Perchè Tony è così sconvolto dal rivederla dopo un anno che era tornata in Israele, tanto da mettere a rischio anche il suo lavoro?
Ambientata circa un anno dopo S11 E02.
Un Tony arrabbiato, un Gibbs cinico, una Ziva cambiata. Ma sarà realmente così? Voglia di vendetta e passione si interecciano in una storia TIVA sì ma un po' diversa
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” Luigi Pirandello


La sala è piena di silicone, gioielli e botulino. Tutto addosso a quelle signore che vogliono apparire più giovani della loro età, accompagnate da mariti che le espongono solo alle loro occasioni ufficiali per mantenere il loro status di buoni padri di famiglia. Poi si sarebbero divertirti nel tempo libero con le loro giovani amanti dell'età delle loro figlie o poco più.
Ecco perché non voglio relazioni stabili, non voglio mogli, matrimoni, niente di niente. Non voglio finire ad avere a casa una moglie insoddisfatta che si consola dal chirurgo e con qualche ragazzino che cerca la "nave scuola". E non voglio nemmeno passare io da una giovane amante all'altra per cercare quello che il matrimonio non mi può dare. Innamorarmi no, ho capito che non è una cosa che deve essere nel mio destino: una volta sola mi sono lasciato andare e cosa avevo ottenuto? Niente, anzi sì, avevo ottenuto dolore. Amare comportava troppa sofferenza e non voglio soffrire più, certe cose da “vissero tutti felici e contenti” succedono solo in quei film melensi adatti ai gruppi di casalinghe che si riuniscono una volta a settimana per andare al cinema insieme. Quindi Anthony DiNozzo Junior sarebbe rimasto single e in cerca di avventure senza nessuna implicazione sentimentale.

Questa missione sotto copertura stasera mi sta dando i nervi. Non succede nulla e il nostro sospettato non arriva, in più questo questo papillon mi sta facendo diventare matto, non capisco come Ducky possa portarlo sempre.

- Agente DiNozzo lo sa che con questo smoking è proprio elegante!
- Kim ti ho detto che quando siamo in missione non devi chiamarmi così qualcuno potrebbe sentirti!
- Oh mi scusi Agente!
- Tony, Kim, mi devi chiamare Tony! Ed ora vieni, andiamo a ballare così guardiamo un po' in giro.

La ragazzina che mi hanno mandato per fare questa missione è un disastro, però almeno è carina, magari dopo le chiedo il numero per un'uscita più informale e più divertente.

- Di Nozzo allora? Novità su Al Akkhad?
Gibbs mi chiede novità tramite l'auricolare ma del nostro sospettato nessuna traccia. Eppure secondo le nostre fonti avrebbe partecipato a questa serata di beneficenza con sua moglie.
- No capo, ma ancora stanno arrivando molte persone, magari evitano il cocktail e verranno dopo.

Nasser Al Akkhad era un tipo che non passava inosservato. Nonostante la sua età era un uomo affascinante, assomigliava a Sean Connery in "Caccia ad Ottobre Rosso", capelli bianchi barba ben curata più alto di Connery dalla scheda che ci hanno fornito.

Questa Kim non sa proprio ballare, me lo dovevo ricordare in caso l'avessi invitata ad uscire. Ed infatti ecco che per evitare che andasse addosso ad una coppia faccio un passo indietro tirandola e vado a sbattere io contro la schiena di qualcuno. Mi giro e… Bingo! Ecco il nostro Al Akkhad ed io ho appena "tamponato" sua moglie! Bella mossa Di Nozzo, bravo.

- Scusateci, mia moglie non sa ballare bene... - dico con un sorriso finto cortese mentre lei ride come una delle tante bionde accompagnatrici di plastica presenti in sala.
- Non si preoccupi - mi risponde Al Akkhad in perfetto inglese, si sente appena il suo accento arabo, ma presumo abbia studiato qualche università in Gran Bretagna, perchè la sua pronuncia è così stucchevolmente british.
- Spero di non averle fatto male, signora - mi scuso con la donna che era stretta al petto del marito dandomi le spalle… Però che spalle la signora… E che schiena che lascia scoperta quel vestito con quella scollatura così profonda…
- Oh non si preoccupi, non mi ha fatto nulla, signore. - La sua voce. Non c’è bisogno che si volti per capire chi sia. Mio Dio. Ziva.
- Ne sono felice - le dico cercando di far finta di nulla - Dai dolcezza andiamo a prendere qualcosa da bere! - prendo Kim sotto braccio ed vado verso il bar tirandola tanto che quasi le faccio male. Ma devo allontanarmi da Ziva, devo riprendere fiato.

Chiedo un martini e lo bevo tutto di un fiato. Poi ne prendo subito un altro.
- Tony ma è quello l'uomo che stiamo cercando
- Sì lo so. - Rispondo mentre finisco il mio secondo cocktail di seguito.
- E allora dovremmo stargli vicino per capire qualcosa in più no? Magari posso attaccare bottone con la moglie avrà più o meno la mia età al contrario di tutte queste altre signore qua intorno!
- No Kim! Lascia stare la moglie, non è lei che ci interessa
- Ah, pensavo fosse una buona idea ma ok, sei tu il capo.
- Scusami ma devo andare un attimo in bagno.
Mi allontano e vado diretto al bagno degli uomini senza guardare ulteriormente nella sala se Al Akkhad sia sempre lì. Devo riprendermi un attimo e così contatto Gibbs per aggiornarlo che il nostro uomo è qui.

- Capo è arrivato.
- Bene stagli vicino e metti un segnalatore nella tasca della sua giacca come stabilito
- Va... Va bene capo.
- C'è altro DiNozzo?
- No Gibbs, devo chiudere ora sta venendo qualcuno.

Mentire a Gibbs è difficilissimo e non avrei mai voluto farlo ma è Ziva! Come gli posso dire che la moglie di un terrorista trafficante d'armi è Ziva! Cosa ci fa lei con quell'uomo? L'ultima volta che l'avevo vista era poco più di un anno fa e ci stavamo baciando sulla pista di un maledetto aeroporto di Tel Aviv. Mi sciacquo il viso e chiudo gli occhi per riordinare le idee e non solo. Vederla è stato un colpo al cuore: fanculo, perchè mi fai questo effetto Ziva?

Quando riapro gli occhi era dietro di me
- Vedo che ti piace sempre frequentare i bagni degli uomini. - Avrei voluto dirle mille cose diverse ma non le voglio dare la soddisfazione di nulla, non voglio farle capire che mi fa ancora effetto vederla, anzi mi fa molto effetto, soprattutto in quella veste.
- Togliti l'auricolare Tony, non voglio che Gibbs ci senta
Lo tolgo ma lo avevo già spento prima
- Come sapevi che lo avevo?
- Abbiamo lavorato insieme 8 anni, pensi che mi sono dimenticata?
- E così ora ti sei sposata, effettivamente volevi cambiare vita, che dire, un bel cambiamento.
- Non è come sembra?
- Ah no? Da agente del Mossad prima e dell'NCIS poi a moglie di un trafficante d'armi che potrebbe essere tuo padre o tuo nonno! 
Comincio ad urlare ed invece so che mi devo controllare. Fortuna al bagno non c’è nessuno.
- Abbassa la voce Tony. So chi è Nasser e proprio per questo l'ho sposato. Sono anche io sotto copertura da 11 mesi.
- Sei tornata nel Mossad?
- Sì - mi dice abbassando lo sguardo. Bene si vergogna anche lei di avermi trattato come un idiota un anno fa. Almeno se ne rende conto, altrimenti non avrebbe mai lasciato il contatto visivo. Se non sostiene il mio sguardo vuol dire che sa di essere in torto marcio.
- Per fortuna che doveva essere "niente distintivi" David… che dovevi rimanere in Israele per cambiare vita. Bel cambiamento in effetti…
- Tony... -  Ecco, la sua mano si avvicina per accarezzarmi il viso ma, no Ziva, non mi faccio toccare da te adesso, non più. Faccio un passo indietro e la sua mano rimane sospesa a mezz’aria e lei mi guarda stupita. Non puoi toccarmi. Non ora. Non così. Non dopo tutto quello che ho passato per cercare di dimenticarti.
- No, non mi toccare Ziva - le dico con voce ferma. Lei abbassa la mano e vedo un velo di tristezza negli occhi. Ma non mi commuovo, anzi voglio infierire, voglio farle male - Ziva o come ti chiami adesso…
- Amal
- Bene Amal - le dicco sottolineando con la voce quel nome bugiardo, come lo è stata lei con me - Addio.

Esco dal bagno e la lascio lì mentre mi rimetto l'auricolare. Vedo in sala Al Akkhad che conversa con Kim. Mi avvicino alla mia partner per quella sera e approfitto dell’occasione per piazzare il segnalatore in tasca all'uomo ma so già che sarebbe stato inutile perché Ziva l'avrebbe trovato prima di uscire e disabilitato appena avrebbe potuto. Comunque Kim alla fine è stata brava, mi devo ricordare di chiederle il numero. Ziva vede il marito e ci raggiunge. Oddio pensare a quell’uomo come marito di Ziva mi viene da vomitare tutti i martini che ho bevuto. Ma cosa mi frega con chi si sposa lei a me? Certo a dirlo è facile, ma il mio stomaco la pensa diversamente. Ci saluta come se nulla fosse, prende sottobraccio Al Akkhad e si allontanano. E’ proprio brava a recitare, ecco perchè ci sono caduto con tutte le scarpe. Che coglione che sono stato.

- Capo?
- Dimmi DiNozzo
- Potete attivare il segnalatore
- Ben fatto, rientrate.

Faccio segno a Kim di seguirmi e chiedo all’usciere di farci riportare la macchina, quindi ce ne andiamo verso l’NCIS. In auto finalmente posso sciogliermi quel dannato papillon e lo butto dietro. Non riesco a togliermi dalla testa l’immagine di Ziva abbracciata a quell’uomo.

- Agente DiNozzo, tutto bene? - Mi chiede Kim notando il mio nervosismo
- Sì, tutto bene, odio queste serate, tutto qui
- Eppure ieri mi sembravi felice di partecipare ad una festa con cocktail
- Lo dicevo solo per far ingelosire McGee
- Il suo collega giovane?
- Sì, il mio collega giovane… Vorresti dire che io sono vecchio?
- No, no Agente, però lei è quello esperto, no?
Si sta salvando in calcio d’angolo.


Arriviamo in ufficio e tutti stanno già seguendo il segnale sul monitor. Fuziona bene, sono ancora al ricevimento. Sicuramente Ziva avrebbe aspettato a toglierlo per non farsi scoprire subito. Mi sento un verme a mentire a Gibbs e penso che quando avrebbe scoperto che la moglie di Al Akkhad è lei, mi avrebbe giustamente massacrato, ma ora proprio non ce la faccio a dirgli la verità. Per fortuna Kim è arrivata da poco ed è di un’altra squadra e non ha idea di chi sia Ziva.

- Il segnale è perfetto Tony! - esclama McGee soddisfatto - Incredibile come quel minuscolo aggeggio dia un segnale così pulito e forte
- Come è andata la sua prima missione agente Sprouse? - chiede Gibbs
- Oh molto bene e poi l’agente Di Nozzo è stato un cavaliere perfetto fino a quando non è andato addosso alla moglie di Al Akkhad!
- Tony! Hai urtato una signora anziana!- mi riprende McGee ma prima che possa rispondere Kim interviene
- No McGee non era affatto anziana! Anzi forse era la donna più giovane a parte me! Una gran bella donna, mora, capelli lunghi, occhi scuri, carnagione olivastra, fisico atletico e poi devi vedere come guardava l’agente DiNozzo! - Chiacchiera troppo questa ragazza
- Ah sì? Beh non è la prima donna che corrisponde a questa descrizione che guarda così Tony!
Gibbs da uno scappellotto a McGee. Ha capito anche lui a chi si riferisce, sa cosa avevo passato dopo che ero tornato. La battuta di Tim è sicuramente innocente, ma in questo momento era devastante.
- McGee lascia il computer a tracciare tutti gli spostamenti. Direi che è ora che possiamo andare a casa. Agente Sprouse la ringrazio perla collaborazione, se avremo ancora bisogno di lei, la richiameremo.

 

Ci congediamo tutti e torno a casa. Se non fossi vestito come uno stupido pinguino sarei passato al pub a farmi un paio di giri di qualcosa di forte, ma conciato così, sembro il marito lasciato all’altare, in cerca di sbronza: meglio evitare.
Arrivo a casa e tolgo immediatamente quella maledetta fascia che mi comprime la vita e lo stomaco, come se già non lo avessi tutto sottosopra per altri motivi. Butto le scarpe in un angolo, la giacca sul divano, mi sbottono la camicia e prendo un bicchiere di quel Rum giamaicano che mi ha regalato Tim qualche tempo fa. Lo tenevo per un occasione particolare, e questa lo è. È un’occasione che fa “particolarmente” schifo. E allora brinda ai fantasmi del passato che sono tornati Anthony Di Nozzo Junior, brinda e fanculo a tutti soprattutto a Ziva.


   
 
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