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Autore: bessielizzie    26/02/2016    1 recensioni
Gideon è il diamante, il penultimo viaggiatore del tempo. Sulle sue spalle c'è molto peso per compiere la missione della loggia, ma dopo che rubino sì è manifestata tutto è cambiato.
Gwen non è come Charlotte ubbidiente , perfetta e bellissima ma il vero rubino fa perdere la testa a Gideon e insieme vivono una serie di avventure che portano il giovane a farsi delle domande.
Succede che durante un ballo in un'altra epoca Gwen viene ferita mortalmente e qui tutto precipita portando a risvolti nuovi che porteranno ad un lieto fine per i due viaggiatori nel tempo
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon de Villiers, Gwendolyn Shepherd, Lucy Montrose, Paul de Villiers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Morire e nascere

GIDEON.

Quel pomeriggio fu per me il più tragico della mia esistenza perché avevo visto morire la donna che amavo. Eravamo in missione per conto del conte di Saint Germain quando Gwenny fu ferita a morte.

Ero troppo lontano e occupato per prestargli soccorsi, ma in un battibaleno riuscì a mettere fuori combattimento chi l’aveva ferita e non appena mi fu possibile la raggiunsi. Era stata colpita in profondità e ad un’arteria importante, la mia ragazza rischiava di morire per un emorragia interna. Cercai di fare il possibile per strapparla alla morte, ma sfortunatamente non ci riuscì.

“Gwenny non lasciarmi, ti amo” le dissi mentre le stavo premendo la ferita con tutta la forza che avevo, ma i miei sforzi furono vani. Immediatamente le testai il polso e non c’era alcun suono, mi sentì morire. Lord Alistar era riuscito nel suo intento di ucciderci. Sebbene non avessi nemmeno un graffio mi sentivo come il corpo che stringevo tra le mie braccia, privo di vita.

Sentì i tipici segnali dell’imminente salto di ritorno, ma non mi interessava perché nulla aveva più senso senza di lei. Strinsi Gwen per non lasciarla nel 1782, non me la sarei lasciata scivolare tra le mani.

Quando arrivammo nella nostra epoca e nella scuola di Gwenny il suo polso era ancora assente e cercai aiuto pur sapendo che non c’erano rimedi. Sapevo che neppure l’eccellente dottor White sarebbe riuscito a salvarla, per quanto eccellenti fosse un medico nessuno era riuscito a riportare tra di noi un defunto. Avrei voluto che ci fosse un rimedio.

 Quando il dottor White mi raggiunse per prestar inutile soccorso successe qualcosa d’impossibile. E fu proprio il mio mentore a dare voce al mio stupore, al mio unico grande desiderio.

“Gwendolyn ha una ferita superficiale. Anche il suo polso è forte e buono. Cosa studiate all’università?”

“Come? Non è possibile!” dissi stupito, ma allo stesso sollevato quando notai che la mia ragazza era riuscita ad aprire gli occhi. Com’era possibile che pochi attimi prima chiaramente non aveva polso e ora era qui con noi? Sentire il polso era la prima nozione che ci insegnavano a medicina. Ero sicuro di non aver sbagliato, ma ero enormemente felice, sollevato e mi sembrava di essere rinato.

Tutt’ora non so descrivere cosa provai in quei momenti. Ero tutto concentrato nell’osservare Gwen per notare qualsiasi cosa. Fu solo quando mister Whitman mi ripeté per l’ennesima volta informazioni sul conte che gli prestai attenzione.

“Lasciatelo in pace, non vedete che è ancora scosso!” intervenne mister George.

“No, sto bene!” dissi per tranquillizzarli.

“Credo che nell’ufficio del preside del whiskey.” Disse zio Falk

Dopo un ultima occhiata alla donna che amavo decisi di seguire i miei superiori.La riunione fu breve e non prestai ascolto dopo aver consegnato quella lettera.

Angolo autrice: spero che vi piacerà questa mia piccola long. Se ci sono degli errori o qualcosa che non va potete dirmelo

   
 
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