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Autore: Shayleene    27/02/2016    1 recensioni
Sapendo che Magnus ha sempre un occhio di riguardo per Alec, quest'ultimo viene mandato a casa dello stregone per chiedere di aiutarli ad interrogare un demone.
Ma si sa che lo stregone aveva adocchiato il ragazzo già da un po' di tempo, ed è anche risaputo che ottiene sempre ciò che vuole...
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chairman Meow likes you


-Perché proprio io?!- Il volto corrucciato di Alec esprimeva più irritazione del solito, ma sotto quella facciata c'era qualcos'altro, un qualcosa che solo sua sorella poteva notare. 
Izzy tuttavia non espresse ciò che pensava in quel momento, limitandosi a ribattere con una scrollata di spalle:-Andiamo Alec, lo sai benissimo anche tu che...-
-...che quello stregone sbrilluccicante di Magnus a te non negherebbe mai alcun tipo di favore- concluse Jace assestando una pacca sulla schiena al suo parabatai, il quale si scostò bruscamente.
-Oh avanti, le volte in cui mi ha aiutato è stato solo perché era di buon umore- sibilò Alec per difendersi, ma evitò accuratamente di incrociare gli occhi indagatori di Izzy che aspettavano solo la prova definitiva ai suoi sospetti. Il segreto che stava celando era piuttosto scomodo, e non aveva alcuna intenzione di ritrovarsi una sorella petulante ovunque pronta a distribuire consigli come caramelline o fargli un interrogatorio che sarebbe certamente finito per comprendere argomenti delicati.
Jace, impegnato com'era a cercare di convincerlo, non si accorse dell'espressione pensierosa di Alec, ma continuò imperterrito a parlare mentre giocherellava con un pugnale, lanciandolo in aria e riprendendolo per l'impugnatura. -E' per un'ottima causa, dovresti saperlo! Magnus è lo stregone più potente nelle vicinanze, e l'unico che possa compiere l'incantesimo di cui abbiamo bisogno. Potrei andarci io al posto tuo...- Jace scrollò le spalle con aria rassegnata. -...ma temo che finirei per essere buttato fuori dopo meno di un minuto. O divorato da quella specie di gatto che ha-.
-Ti preeego fratellone!- La voce smielata di Izzy e tutte le insistenze del parabatai fecero cedere Alec, che dopo un lungo sospiro esclamò:-Ho capito, ho capito! Ma poi non prendetevela con me se tornerò all'Istituto a mani vuote-, per poi afferrare bruscamente la giacca che aveva posato lì accanto ed uscire a passo rapido dalla stanza.
Poco prima di chiudere la porta sentì un'ultima frase pronunciata dalla sorella con finta nonchalance:-Mi raccomando, divertiti!-
"Presto o tardi la rinchiuderò in qualche cripta come minimo per un mese" imprecò il giovane Shadowhunter, sebbene quel pensiero venne presto sostituito dalla preoccupazione di ciò che sarebbe successo di lì a poco.

*

La verità era che, nonostante avessero sempre insegnato ad ogni Shadowhunter a non fidarsi dei Nascosti e men che meno degli Stregoni, ciò che provava verso Magnus non era affatto diffidenza. Alec aveva cercato più di una volta di giustificarsi, dicendosi che era solo dovuto al fatto di essere stato salvato da lui più di una volta, ma questo non spiegava quella specie di disagio percepito quando si trovava nelle sue vicinanze. Anzi, "disagio" non era la definizione corretta. Si sentiva scrutato dagli occhi dello stregone, che parevano quasi capaci di leggergli l'anima. Era quello che lo preoccupava più di ogni cosa. Allo stesso tempo però quello stesso sguardo pareva comunicargli comprensione come non era mai successo con nessun altro.
Arrivato davanti al portone dell'anonimo edificio in cui viveva lo stregone scrocchiò le dita per scaricare la tensione, per poi bussare due volte. La porta si dischiuse silenziosamente rivelando un breve corridoio in penombra che si concludeva con una scalinata conducente all'appartamento. 
-Ehm... sto entrando...- mormorò il ragazzo, e superò la soglia avanzando con cautela.
"Cosa dovrei dirgli? Ehi Magnus, scusa se piombo a casa tua a quest'ora ma abbiamo bisogno del tuo aiuto e gli altri dicono che sono il tuo Shadowhunter preferito?" Sentiva già crescere quella specie di inquietudine che persisteva ad ogni incontro con lo stregone.
I suoi pensieri vennero interrotti dal rumore di una maniglia che si abbassava. Alec sollevò lo sguardo, e non poté fare a meno di sollevare le sopracciglia per ciò che vedeva: in cima alle scale, Magnus era appoggiato allo stipite della porta indossando una vestaglia viola scuro con decorazioni oro sopra il petto nudo e dei pantaloni neri completi di brillantini. Furono però le pantofole oro ricoperte di quelle che sembravano piume a fargli storcere maggiormente la bocca. Lo stregone parve notare l'espressione perplessa del ragazzo, perché si portò una mano alla fronte ed esclamò:-Cielo, che sbadato! Non mi sono ancora tolto la mia mise notturna!-, e con un gesto aggraziato si sfilò la vestaglia lanciandola da qualche parte dietro di sé.
Alec aprì e richiuse la bocca un paio di volte, incapace di trovare qualcosa da dire che non fosse "Ma si può sapere dove compri i vestiti?". 
Magnus lo anticipò, invitandolo ad entrare con un cenno. -Presumo che tu non sia venuto qui perché ti mancavo terribilmente e volevi fare due chiacchiere, vero?- chiese, la mano destra ora impegnata con una tazza di caffé comparsa da chissà dove.
Lo Shadowhunter tossicchiò un paio di volte. -Uhm, be', a dire il vero no-. Chairman Meow, il gatto dello stregone, miagolò come saluto non appena lo vide, e le labbra di Magnus sembrarono sollevarsi leggermente. -Sì insomma, so che tu non aiuti molto volentieri noi Shadowhunters se non è strettamente necessario,- continuò il giovane mentre cercava di non calpestare le varie cose disseminate per terra. -Ma sei l'unico che può preparare l'incantesimo di cui abbiamo bisogno per ottenere delle informazioni da un demone, quindi...-
Appoggiato con il gomito ad un mobile scuro coperto di boccette colorate, Magnus esalò un lungo sospiro passandosi una mano affusolata dei capelli scuri che sembravano avere qualche riflesso dovuto a dei glitter. -Non potevi proprio rispondere che eri venuto per me, vero? Voi Shadowhunters pensate solo a combattere...- scosse la testa in segno di disapprovazione. -Dovreste imparare a godervi un po' di più la vita invece- concluse, un'espressione furba dipinta sul volto.
Alec sentì quella strana sensazione dentro di sé farsi sempre più forte, ma ribatté cercando di sembrare impassibile:-Ehm... già. Davvero, non te lo chiederei se non fosse strettamente necessario, ma quel demone ha delle informazioni che potrebbero servirci per trovare gli altri della sua specie che stanno combinando fin troppi casini-
Chairman Meow scese dalla poltroncina su cui era acciambellato, per poi camminare con passo felpato verso Alec e strusciarsi sulle sue gambe. Infine si allontanò baldanzoso verso un'altra stanza.
-Pare che tu stia particolarmente simpatico a Chairman Meow. Dovresti esserne orgoglioso, non succede poi così spesso- dichiarò Magnus. Si avvicinò di qualche passo al ragazzo con le braccia incrociate al petto.  Poi, quando furono uno di fronte all'altro, allungò la mano destra toccando con l'indice il petto di Alec. -Per cui, date le circostanze credo che farò uno strappo alla regola e vi aiuterò con quel demone. Ma solo perché a chiedermelo sei tu e non uno dei soliti finti paladini della giustizia che infestano l'Istituto-.
Quando staccò la mano, Alec percepì un intenso calore irradiarsi dal punto in cui lo stregone lo aveva toccato. -Allora... grazie- mormorò. -Tornerò dopo insieme agli altri per l'evocazione-. Mosse qualche passo verso la porta, ma visto che Magnus non aveva aperto bocca si volse nuovamente verso di lui.
-Perché sembri sempre avere un occhio di riguardo per me?- La domanda gli sorse spontanea prima ancora che potesse pensare a ciò che stava per dire.
"Dannazione, ho rovinato tutto!" si maledì. Gli stregoni erano esseri molto volubili e permalosi, bastava pochissimo per fargli cambiare totalmente idea o peggio, farli arrabbiare. Tuttavia la reazione di Magnus non fu affatto quella che si aspettava. Quest'ultimo infatti sorrise malizioso, replicando:-Sai, Alec Lightwood, io e te non siamo poi così diversi. Abbiamo entrambi una "particolarità" in comune, solo che io l'ho accettata e tu no-
Il ragazzo tentò invano di mantenere il controllo, e quando rispose la voce era incerta. -Non... non so a cosa tu ti stia riferendo. Ora scusami, ma devo andare-
Aveva afferrato la maniglia per aprire la porta ed uscire al più presto da lì, ma venne bloccato dalla figura dello stregone che era ora vicinissimo a lui. Quest'ultimo si chinò in avanti e gli sussurrò nell'orecchio:-So che non è stato facile per te accettare quello che sta succedendo tra Clary e Jace, ma era una partita persa in partenza. Perciò...- lo stregone sollevò il mento del ragazzo con la mano. -...quando finalmente ti sarai dimenticato di quel biondino sbruffone, ricordati che io sono qui ad aspettarti.-
Prima che Alec potesse minimamente reagire, le labbra dello stregone furono sulle sue. Fu un bacio rapido, ma non per questo non lo sconvolse totalmente rischiando di farlo crollare a terra. Poi, come se non fosse accaduto nulla, Magnus aprì del tutto la porta e lo mandò fuori con una leggera pacca alla base della schiena. -A oggi pomeriggio allora, ci si vede- concluse, prima di chiudergli la porta in faccia.
Alec uscì come una furia dall'edificio, appoggiandosi sconvolto al muro e portandosi una mano alle labbra. Avrebbe dovuto essere furioso, sconvolto per la facilità con cui il mago aveva scoperto il suo segreto. E come prima cosa si sarebbe dovuto ribellare. Era o non era uno Shadowhunter?
Eppure, in quell'esatto istante la sua mente era completamente concentrata sulle ultime parole del mago e sulle sue labbra al sapore esotico. Si passò una mano sul viso, più esausto di quando terminava una sessione di allenamento. Il peggio tuttavia doveva ancora venire. Avrebbe potuto nascondere l'accaduto quando avrebbe raccontato agli altri che aveva completato la "missione", ma quante possibilità avevano che sua sorella non si accorgesse di nulla quando il pomeriggio sarebbero tornati dal mago?
"Sono finito" pensò demoralizzato, avviandosi a passo lento verso l'Istituto.
   
 
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