Abbiamo una pausa di alcuni giorni, li userò per riposarmi e li passerò con il mio Max, a bere birra e magari, chi lo sa, giocare a nostro modo.
Avevamo un intero week end, il quale potevamo sfogarci e fare gli animali e chissà mai, anche sperimentare qualcosa di nuovo che insieme non avevamo mai fatto.
-Hei Maxie…Finalmente liberi.-  Dissi gettandomi sul divano.
-Eh già, non vedevo l’ora.- Disse guardandomi con una smorfia per la mia reazione.
-Da cosa possiamo iniziare?- Chiese alzando il sopracciglio sinistro e assottigliando gli occhi.
-Da quello che vuoi, possiamo fare quello che vogliamo.- Il suo movimento mi fece eccitare e mi fiondai dietro di lui prendendolo per i fianchi e portandolo verso di me.
-Signor Radke, come si permette di abusare così di un suo amico.- Mi disse cambiando voce, simile ad una segretaria. Era il tipico di Max, quando eravamo soli amava fare i giochi di ruolo e chi glie lo impediva?
-Insomma, io non abuso di nessuno, cerco solo di tenere la mia dignità- Dissi borbottando.
-Amo quando il tuo ruolo è quello del capo d’ufficio che fa l’intellettuale-Replicò alla mia reazione.
Trattenni una risata, dovevo restare nel mio ruolo da capo.
-Bhe, allora capo se dopo mi da una promozione faccia pure- Disse Max ricadendo nei panni della segretaria e accarezzandomi il viso, sfiorando le mie labbra con le sue.
 Lo so, lo faceva per stuzzicarmi, lo amo quando fa così.
-Oh! Si si eccome se avrà la sua promozione signorina, può ritenerlo già fatto.-
Max non resistette e si lasciò trasportare da una lunghissima risata, io seguì.
-Seriamente, che facciamo?!- Chiesi ancora con il fiatone.
-Non lo so, sono a corto di idee.- Disse piagnucolando e abbassando lo sguardo.
-Suvvia, troveremo qualcosa.- Fu proprio in quel momento che mi si accese una lampadina.
Corsi in cucina e aprì un anta, dove si celava un vecchio libro di arte culinaria. Me l’aveva regalato la nonna prima che mi trasferissi a Los Angeles.
-Cos’è?- chiese Max avvicinandosi a me incuriosito.
-Oh nulla. Solo un libro di cucina, regalato dalla nonnina.-
-Vuoi cucinare?- Chiese Maxi incredulo.
-Perché no, se troviamo qualcosa che ci aggrada, potremmo anche provare.- Max annuì, mi sembrava favorevole all’idea ma sempre un po’ perplesso.
Ci sedemmo sul divano a sfogliare quel mattone di cinquecento pagine in cerca del capitolo “ricette veloci”.
-E la tua nonnina si aspetta che tu faccia tutte queste ricette?- chiese Max in tono sarcastico.
Risi e gli risposi a tono –ovviamente-.
Sfogliavamo pagine su pagine, sembravamo quasi indecisi su cosa scegliere, la cosa bella è che non avevamo la più pallida idea di cosa significassero tutti quei nomi in francese riportati in ogni pagina.
Alla fine i miei occhi caddero su “torta Margherita”:
-Questa è semplice- esclamai.
-Va bene, proviamo questa, hai gli ingredienti?-
-Si credo di si.- Risposi grattandomi la nuca.
-Allora Ron, tu cercali nella dispensa mentre te li leggo…Farina-
-Si-
-Zucchero.-
-Si-
-Lievito-
-…Si-
-Uova?-
Guardai la data di scadenza-Si!-
-Burro e latte!- Urlò Max.
Gli lanciai un occhiata che andava da qui a Las Vegas. -Ho colto il doppio senso sai…comunque si, sono presenti anche loro.- Assottigliai gli occhi per rendere il mio sguardo ancora più accattivante.
Max si mise il libro davanti alla bocca e rise beatamente.
Gli ingredienti c’erano tutti, potevamo iniziare solo che la torta era troppo povera, io volevo magari la cioccolata o cose del genere.
-Maxie, ti va se aggiungiamo della panna ?!-
-Va bene ma, come si fa? Cioè, si lo so che si mette il latte ma, come viene fuori?-
- A me lo chiedi!? Prova a guardare nel libro di cucina per vedere se c’è qualcosa a riguardo.- Prese il libro ed iniziò a sfogliarlo mentre io mi cambiavo i vestiti per paura di sporcarli.
Indossai una lunga maglia bianca che usavo per farmi la tinta, ormai era piena di macchie rosse e con qualche foro all’estremità, mi tolsi i pantaloni, tanto la maglia era abbastanza lunga da arrivarmi fino alle ginocchia.
Appena uscì dalla camera da letto vidi Max trattenersi da una smorfia infinita e la sostituì ad una semplice frase che diceva tutto -Sexy Radke-.
-Si si, vediamo dopo chi è il migliore- dissi in tono infastidito.
-Il migliore in quale campo? A letto!?- Scoppiò a ridere.
-Patetico- mormorai. Mi limitai a tirargli addosso la prima cosa a portata di mano cioè un cucchiaio.
-Visto che ti piacciono i giochi di ruolo avrei una bellissima cosa da mostrarti- Mostrando un sorrisino falso.
-Cioè, io faccio il pompiere e uso il cazzo come pompa? Potrebbero venire fuori mille doppi sensi a riguardo.-
 Aveva le lacrime agli occhi da ridere, ma io non li davo corda. Per me era sempre un bambino cresciuto, mi irritava quando faceva il finto spiritoso, poi li non c’era nessuno ad ascoltare o testimoniare le sue idiozie, peccato.
-Smettila, mi dai sui nervi quando fai così- dissi seccato.
Ritornai in camera e presi quel costumino che mi aveva lasciato qui Jenna ancora tempo fa, era una sottospecie di grembiule aperto dietro, quelle cose molto manga per così dire, era composto da balze e merletti, insomma, una cosa fru-fru.
-E questo cos’è?- chiese Max inorridito.
-E’ per il gioco di ruolo.- Risposi molto semplicemente.
-Si, a me piace quando ci giochiamo per finta, ma non quando indossiamo anche i vestiti, questo mi sembra troppo.-
-Mi hai fatto incazzare Green, ora mettitelo e sta zitto.- Lo sa benissimo che quando lo chiamo per cognome non scherzo affatto.
Me lo strappò di mano, si allontanò da me ed iniziò ad esaminarlo.
-Posso tenerle le mutande vero?-
-No no, allora che gusto c’è- dissi spazientito.
-Stai esagerando Ron-
-Non mi sembra affatto, mi hai fatto incazzare? Ora paghi.- Mi diressi verso camera mia.
-Ti lascio solo, così ti cambi.-
-Chissà, come se non mi avessi mai visto nudo.- Sentì farfugliò Max.
Dopo qualche minuto.
-Finito?- chiesi.
-Quasi!- sentì urlare dall’altro lato della porta.
-Ok fatto, ora puoi venire.-
Aprì la porta, vidi Max in piedi, devo dire che non è niente male, è bellissimo, quasi quasi gli salto addosso, no no devo resistere.
-Oh! Ma che belli che siamo!-
- Dai su, non fare il frocio, facciamo questa torta che sia finita.-
-Ricordo, da quanto tempo è che non lo facciamo?-
I suoi occhi si illuminarono ma cercava comunque di nasconderlo.
-Da troppo perché?-
-No perché… sei lì, come pesce, tutto nudo come un verme…-
-Smettila di paragonarmi a degli animali- disse in modo scontroso.
-Oh! Ma tu sei un animale.- Mi avvicinai a lui e lo baciai sulla guancia, subito vidi che il suo viso si rilassò, lo sapevo, non può resistermi.
- Ok, continuiamo-.
Max mi si attaccò ad un braccio, circondandolo con i suoi arti superiori e supplicandomi.
-Scusa Ron, perdonami- Aveva quegli occhioni pieni di smeraldi, irresistibili.
-Stai tranquillo Maxie, tutto passato.-
 
 
 
† ANGOLINO DELLA SCRITTRICE †
Salve a tutti. Ho deciso di dividere questa One shot, che tecnicamente diventa una storia a capitoli ma ok… Preferisco fare 2 one shot che 2 capitoli perchè il secondo capitolo non lo legge mai nessuno! 
Spero vi piaccia e vi garantisco che il continuo sarà mooolto HOT.  6_6
Scusate se ho scritto gli ingredienti della torta ma, mi serviva per la storia, più avanti capirete. CX
Recensiteeee vi Pregoooo, ne ho proprio bisogno, fatelo per una piccola bambina ammalata!
Grazie per aver letto e che il ®onnie ®adke sia con voi! CX