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Autore: Elissa_Bane    01/03/2016    0 recensioni
Dopo "We Might Fall" il seguito-nonseguito che vi avevo promesso.
Tutti i ricordi di William, Elaine, Joanne, Greg, Alyssa e Jaime. Le loro storie, spezzettate e in disordine così come le ricordano loro, i loro momenti più felici e quelli più tristi.
I momenti che li hanno resi chi sono e che li hanno portati a sacrificare i loro ricordi per una nuova vita.
I loro amori.
Le loro famiglie.
I loro amici.
I loro sacrifici.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The World Around Us'
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Like the Sun in the Night
 
Parigi, 13 giugno 1853
Odiava i compleanni, ma a quanto pareva i parigini li amavano, e William aveva deciso che sarebbe stato il parigino più parigino che si fosse mai visto. Anche se questo significava spendere una fortuna per una festa assolutamente inutile e fasulla, dato che il giovane dichiarava spudoratamente di avere diciott'anni, quando la realtà era che ne aveva trecentoventotto.
 Sbuffò ben poco signorilmente, aggiustandosi le balze dell'abito color cipria e scendendo dalla carrozza. Salì le scale di marmo del palazzo in cui risiedeva l'amico, sola ma accompagnata dagli sguardi degli altri invitati, che sapeva bene soffermarsi a lungo sulla sua capigliatura color della neve, ed entrò nel salone.
Luce.
Vetro.
Specchi.
Bianco.
Oro.
Furono le prime cose che riuscì a vedere entrandovi, gli occhi feriti dall'opulenza della stanza illuminata da centinaia lampadari. Molti invitati erano già lì, compreso Gregory. Al suo fianco, in un completo bianco e nero c'era il festeggiato, circondato da cinque o sei fanciulle con abiti luminosi come fiori estivi, tutte intente a ridacchiare e arrossire ad ogni parola dell'amico. Si avvicinò lentamente, e le ragazze si spostarono per lasciare passare i due giovani che la raggiunsero a metà strada.
 «Siete bellissima» mormorò Greg, accennando un baciamano. Alyssa ridacchiò divertita.
«Greg. Ci conosciamo da più di trecento anni. Quando la smetterai di darmi del “voi”?»
«Siamo in pubblico, Alyssa» rettificò William con un sorriso smagliante «Permettetemi di dire che sarebbe osare troppo, persino in una città così...» indicò con un gesto rapido la città che si apriva fuori dalle grandi vetrate.
«Auguri, William» la Sirena gli prese una mano tra le sue, coperte da lievi guanti e la strinse con dolcezza.
«Vi ringrazio»
I musicisti cominciarono a suonare, ed immediatamente Gregory venne attirato dalla gonna giallo sole di una fanciulla, mentre William si allontanava con la scusa di dover parlare con qualcuno.
Lei rimase per un po' ad osservare tutte quelle persone, persone che in segreto andavano da lei, perché non importa che tu sia una donna che di nascosto lavora come medico, l'importante è che i tuoi metodi funzionino. C'erano teste bionde, more, alcune sfoggiavano riccioli ribelli tenuti a malapena a bada dai nastri, altre erano acconciate in onde morbide sopra la fronte. E in mezzo a loro, una fiamma, un sole, una goccia di sangue. La vide avvicinarsi con passo delicato, l'abito color prato che scivolava delicatamente a coprire le scarpine altrettanto verdi.
 La sua mano calda le si posò sulla pelle nuda del braccio, e Alyssa la guardò in viso. Non poteva avere più di quindici anni, magari sedici, e la pelle d'alabastro era cosparsa di piccole efelidi del colore dei tizzoni ardenti, che incorniciavano due occhi del colore del cielo in una giornata di pioggia e come pioggia scendevano sulle spalle bianche quelle ciocche sanguigne scivolate dall'acconciatura.
«Passeggiate con me?» le domandò e Alyssa sorrise a quella piccola umana.
«Con grande piacere, ma non credo ci abbiano già presentate. Sono certa che rammenterei il vostro nome» rispose scivolando con la giovane sul lucido pavimento di marmo verso uno dei balconi. L'abito di seta le fasciava la vita sottile e lo scollo esponeva la sommità candida dei seni, che continuavano a catturare lo sguardo della Sirena.
«Mi chiamo Joanne Ameliè Seymourt» si presentò la fanciulla «E il vostro nome è Alyssa Onelle»
«E come lo sapete, di grazia?» la Sirena sorrise divertita. Non erano tanti a dire di poterla conoscere, specialmente ragazzine di buona famiglia come lei.
«Vi ho vista a Notre Dame» ammise la giovane «E poi le voci girano in fretta»
«Quali voci?»
«Quelle di un angelo dai capelli fatti di raggi di luna che cammina tra noi, naturalmente» rise deliziosamente Joanne.
Alyssa la osservò illuminarsi di bellezza e gioventù, e decise che forse non odiava poi tanto i compleanni.
  
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