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Autore: Lily_of_the_Valley    01/03/2016    0 recensioni
"Quelli che scriverò saranno i giorni della mia vita. Tutto ciò che mi accadrà da oggi in poi lo riporterò qui in queste pagine.
Chissà che poi la vita non abbia in serbo per me qualcosa di meraviglioso."
Un diario, una ragazza e una delle band più famose del globo.
Il fato, che ha deciso di combinare insieme questi tre elementi.
Perché la vita può sempre tenerti in serbo qualcosa di meraviglioso
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm having such a good time
 

 

Il comodino affiancato al letto di Mindy cominciò a tremare.

Mindy allungò il braccio tremolante verso l'oggetto malefico e lo spense, anche se era consapevole che da lì a poco si sarebbe dovuta alzare.

Doveva mettere la sveglia anche in estate, purtroppo.

Nonostante la scuola fosse ormai finita, ogni mattina, era costretta ad alzarsi comunque non dopo le otto di mattina, siccome avrebbe dovuto aiutare sua madre in pasticceria, poiché una dipendente era andata in maternità.

Vorrei essere anche io incinta, a questo punto, si diceva sempre la biondina.

Gli ultimi tre mesi erano stati stressanti per lei proprio a causa della mancanza dell’impiegata in dolce attesa.

Dopo una manciata di minuti, si alzò finalmente dal letto e andò a spalancare le tende della sua stanza.

Anche quel sabato il sole splendeva su tutta Londra.

Strano. Ma non durerà per molto, pensò la ormai sedicenne, conoscendo ovviamente alla perfezione il clima atlantico della metropoli.

Uscì dalla sua stanza, intravedendo i suoi due fratelli che si divertivano a rincorrersi per il corridoio della casa, poi si diresse in bagno.

Dopo essere uscita bella profumata e pronta, ritornò in camera sua.

Guardò i regali che aveva ricevuto il giorno prima, tutti ordinati sulla scrivania: il diario verde dei suoi genitori, il libro di Jane Eyre, il vestito arancione, la scatola di penne colorate, l’astuccio dove poterle contenere, e infine l’LP della "Sonata al chiar di Luna" di Beethoven.

Beethoven non era i Queen, ma non le dispiaceva.

Sistemò tutti i regali, compreso il vinile, e aprì nuovamente il suo diario:

16 Giugno 1981

Caro diario,

Ieri ti ho lasciato un po' in disparte, così ho deciso di raccontarti tutto ciò che è successo ieri sera.

Sono tornata a casa, dopo essermi fatta una bella chiacchierata con il mio compagno di classe Leonardo.

Leonardo accentato sull'ultima "o", altrimenti comincia a fare uno di quei discorsi linguistici interminabili.

Il francese non è il mio forte. Scusa, Leo.

Dicevo, non appena sono rincasata, ho trovato tutti i miei parenti: i miei nonni materni Carl e Suzanne, i miei zii Matthew e Betty e la loro figlia diciottenne Tris, mia zia Clare, mio nonno Michael e mia nonna Winifred.

Chiesi di mia nonna? Oh! Solo Dio sa quanto le sono legata!

È praticamente uguale a me e Roger: occhi grandi azzurri e capelli biondi.

E beh, non voglio di mancare di rispetto a quelle persone che hanno le nonne rompiscatole e scocciatrici, ma la mia è semplicemente perfetta.

Gentile, premurosa nei miei confronti…

Tornando a ieri, ho ricevuto tanti fantastici regali: il libro di Jane Eyre, regalo di Leo, una scatola di penne di tutti i colori, regalo dei miei zii materni e di Tris, un astuccio a forma di tubo rossa da parte dei miei nonni materni - sicuramente si sono accordati -, un elegante vestito color arancione di mia zia Clare e "La Sonata al chiar di Luna" di Beethoven, da parte di mia nonna.

Mi piace molto Beethoven. È stata mia nonna a farmi scoprire questa sonata visto che anche lei suona il piano in una maniera eccellente.

Comunque, anche oggi devo accompagnare mia madre alla sua pasticceria, dopodiché credo che mi andrò a fare un bel giro al mio negozio di dischi preferito, quello di Mr. Curtis.

Ti prometto però che oggi scriverò ancora qualcosa.

Sii paziente.

 

Mindy chiuse il diario ed uscì dalla sua stanza per andare a mettere qualcosa sotto i denti prima di uscire.

Scese frettolosamente le scale che separavano le camere da letto dalla cucina, il salotto e la camera da pranzo.

Ai fornelli della cucina vi era impegnata una signora alta, dai capelli corvini e sui quarantacinque. “Buongiorno, Anne!” Mindy salutò la governante della casa, cominciando a frugare nella credenza alla ricerca di qualcosa.

“Buongiorno, Mindy.” ricambiò la governante. “Dormito bene?”

“Come al solito. Sai per caso se mamma ha preparato qualcosa?”

“C'è ancora qualche avanzo della torta di ieri. È nella tortiera sul frigo.”

Mindy prese un fettone di torta e fece per sedersi sul tavolo, ma Genoveffa la interruppe. “La tovaglietta, mia cara.”

La sedicenne sbuffò come una bambina di cinque anni, prese un rettangolo di stoffa e finalmente si sedette.

“Ieri Nicholas ha sporcato tutta la casa. Ho trovato pezzi di torta persino sotto il divano.”

“Un giorno di questi picchio entrambi.”rispose Mindy, a bocca piena.

“Ti metteresti veramente nei guai per me?”

“In realtà voglio solo togliermi il vizio di farlo. Sarebbe una soddisfazione immensa poter schiaffeggiare i loro sederi” disse sarcastica, guardandosi il pezzo di torta in mano.

“Invece di scherzare, ricordati di sparecchiare, quando hai finito”.

La ragazza si mise sull’attenti:“Signorsì!”

Dopo pochi secondi, Mindy finì la torta e, come d'ordine, sparecchiò.

Sua madre raggiunse le due in cucina.

“Buongiorno, signora!”la governante salutò cordialmente la padrona di casa.

Paige era una donna sui trentacinque, molto alta. Nonostante fosse nel pieno della sua giovinezza - era rimasta incinta di Mindy a soli diciannove anni - aveva un carattere schivo, addirittura acido, talvolta.

“Buongiorno, Anne. Ricordati che devi lavare i pavimenti di tutte le camere e lucidare le finestre. Ah, e c'è anche la biancheria da stendere.”

Anne cercava in tutti i modi di non guardare male Paige, rispondendo solo: “Sarà fatto!”

Paige le sorrise e si rivolse alla figlia. “Mindy, Andiamo. È già tardi.”disse ed uscì dalla cucina.

Mindy si rivolse poi alla governante. “Dammi tempo e faccio fuori anche lei”, disse, mostrando un pugno.

La governante ridacchiò e Mindy, dopo averla salutata, uscì di casa insieme a sua madre.

Madre e figlia salirono in macchina e si avviarono alla pasticceria che avevano a qualche isolato da Harrods, a Knightsbridge.

“Dopo posso uscire?”chiese discreta Mindy.

“Posso sapere dove vai? Sei sempre in giro a fare i comodi tuoi” rispose con tono acido la donna.

“A farmi semplicemente un giro. Credo che andrò un po' in qualche negozio di vestiti a dare un'occhiata” mentì.

“Fai bene. È mai possibile che hai sedici anni e ti vesti come un maschiaccio?”.

Non ci fu risposta. Mindy amava indossare quelle maglie da marinaio.

Inoltre, fu proprio la leggendaria Coco Chanel a introdurre quel capo negli armadi femminili, quindi non potevano non definirsi tali.

“Devi prima sistemarmi i sacchi di farina in magazzino, poi sei libera”.

Mindy ascoltò distrattamente. La sua mente era già nel negozio di dischi, pronta ad ascoltare i capolavori di quella rock band meravigliosa.

Per una mezzoretta rimase al negozio ad aspettare che i fornitori alimentari portassero dieci sacchi da cinque chili ciascuno, e, dopo aver fatto un po' di palestra con il percorso retro-magazzino, fu finalmente libera.

Corse subito al negozio di Mr. Curtis, non molto distante dalla pasticceria.

Una volta arrivata, entrò e andò subito al bancone.

“Buongiorno, Mrs. Curtis!”

Melvin Curtis era un uomo sulla sessantina con la mania del golf e dei cantanti della Popular Music americana degli anni quaranta, rimasto vedovo della moglie, e con due figlie.

Mindy amava la filosofia che l’uomo aveva nei confronti della musica: “L’importante non è il genere musicale che si preferisce, ma che ognuno sia libero di ascoltare quello che vuole”.

Teoria molto diversa da quella di suo padre Jeff, che considerava la musica come qualcosa di puramente inutile.

Il proprietario del negozio alzò lo sguardo dal giornale dello sport e incontrò quello della bionda. “Oh, ciao, Mindy. Ieri non sei venuta, o mi sbaglio?”, chiese l’uomo.

“No, purtroppo. Ieri era il mio compleanno e sono stata impegnata”.

“Auguri, allora! Quanto hai compiuto?”

“Sedici”, rispose Mindy, che da buon maleducata qual era fece già per avviarsi verso la sezione di musica leggera del negozio, finché il proprietario non la fermò.

“Mindy, Aspetta!”

La ragazza si fermò di colpo e ritornò indietro.

“Ti piacciono i Queen, vero?” chiese Mr. Curtis.

Ridacchiarono entrambi, perché sapevano che quella band era l'ossessione della ragazza.

“Vieni con me sul retro, devo mostrarti una cosa”.

Melvin si avviò verso uno stanzino dietro il registratore di cassa e fece segno a Mindy di seguirlo.

La porta li condusse in un megastanzone. Il negozio era già grande di suo, ma quel magazzino lo faceva divenire ancor più gigantesco del dovuto.

Vi'erano un vecchio giradischi in legno, dei manifesti cartonati, una poltroncina di pelle rovinata e un tavolo, sul quale Mindy intravide un gigantesco poster.

Si avvicinò incuriosita al tavolo

Quando mise bene a fuoco, si accorse che vi era raffigurata la sua band preferita.

Da sinistra, Roger, Freddie, Brian e John.

La foto era semplicemente perfetta: i quattro erano stati ritratti in modo spettacolare.

Ed era magnifico anche il titolo, “Queen Greatest Hits”, scritto con un carattere tipografico regale e sofisticato, bello da morire.

“Domani mi arriveranno trenta di questi, volevo che tu sapessi che posso tranquillamente mettertene da parte uno” spiegò Curtis.

Una raccolta? Semplicemente qualcosa di fantastico! pensò Mindy.

Di colpo le venne in mente che non avrebbe potuto comprarlo.

Avrebbe potuto chiedere a suo padre anche cento sterline, ma non gli avrebbe mai permesso di comperare i dischi dei Queen.

“Non posso comprarlo. I miei non mi daranno mai i soldi, non considerano la musica qualcosa di affascinante come lo penso io”mentì Mindy, anche se in un certo senso era vero.

Mr. Curtis rimase un po' pensiero.

Era molto affezionato alla ragazza e gli faceva pena il fatto che nonostante fosse molto legata a lui e al negozio non poteva comprare nulla.

Ci pensò un po', poi finalmente disse: “Tolgo una copia dalla vendita. Te la lascio in magazzino così la potrai ascoltare quando vuoi”.

Mindy lo guardò sbigottita. “Ma lei non può…”

“E' il minimo che possa fare per te.” posò la mano sulla spalla della bionda che, con gli occhi un po' lucidi, mormorò un "grazie".

I due tornarono nel locale. Mr Curtis si ripresentò dietro il bancone, mentre Mindy andò nella sezione rock a cercare la "Q".

Dopo aver trovato quello che stava cercando, tirò fuori i primi singoli che gli capitarono davanti gli occhi: "Don't Stop Me Now" e"Killer Queen".

Aspettò che una cabina si liberasse ed entrò lei con i singoli.

Ascoltò prima il più recente.

Tonight I'm gonna have myself

a real good time

I feel alive

And the world it's turning

Inside out, yeah

I'm flooting around in ecstasy

So, don't stop me now

Era uno dei suoi brani preferiti, gli dava una tale esplosione di energia anche se sapeva benissimo che era un inno esplicito alla sfrenatezza sessuale, ma la amava.

Dovette ascoltarselo un'altra volta prima di passare a "Killer Queen".

She keeps her Moet et Chandon

In her pretty cabinet

"Let them eat cake", she says

Just like Marie Antoinette

A built in remedy for Krushchev and Kennedy

And anytime an invitation

You can't decline

 

Quella canzone era così sofisticata e maliziosa.

Le faceva venire in mente un cupcake.

Che dolce buono che era, quello.

DOLCE?

Era tardi, sarebbe già dovuta tornare in pasticceria mezz’ora prima.

Misi i dischi a posto, salutò Curtis e si piombò immediatamente fuori dal negozio.

Cercò di arrivare alla pasticceria il prima possibile.

Arrivò ed entrò come una matta, starnazzando un “Eccomi!”, facendo sobbalzare sua madre intenta a servire un cliente.


Eccomi di nuovo!

Che dire, è l’ennesimo capitolo un po’ palloso, questo qui.

Ma i Queen sono ovunque e comunque, quindi non sono mancati nemmeno stavolta.

Diciamocelo, però: quanto cavolo sono stati fortunati i ragazzi e le ragazze che hanno avuto la fortuna di attendere l’uscita di un disco della loro band preferita? *_*

Beh, io ho voluto riprendere un po’ questo argomento, e voilà: eccovi a voi il primo Greatest Hits dei Queen, appena uscito!
Mi sono informata, la sua data di pubblicazione risale a novembre di quell’anno, ma è una ff quindi ho potuto ‘modellare’ un po’ il passato.

Io non ho altro da aggiungere, al momento vi saluto. Vado a prepararmi qualche cupcake mentre ascolto Killer Queen…
   
 
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