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Autore: Novelist Nemesi    26/03/2009    0 recensioni
Ho deciso di migliorare questa storia, nel senso di aggiungere finalmente il famoso "a capo" dato che era una cosa orrenda tenerlo com'era. Questa è la mia prima fan fiction su Death Note, e ha ue seguiti: Murder Case Before Halloween, seguto da Remember My Name. La protagonista esce dal mio immaginario e si trasferisce alla Wammy's House. Ho notato che è piaciuta a diverse persoe e ne sono davvero contenta! Scusate per l'oscenità di prima, senza andare a capo, ma non avevo ancora scaricato NVU!
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Mello, Near, Watari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hayley era sdraiata sul letto, nel letto della Wammy’s House. Finalmente un posto calmo, accogliente. Guardava il vuoto, senza pensare a nulla, apparentemente. Ne erano successe, di cose. Troppe. Ora voleva solo dimenticare. Ma tutti i cerotti, le bende, la sensazione di sporco che ancora non l’abbandonava… Bruciavano troppo dentro di lei. Eppure si preoccupavano tutti per lei: Mello le portava ogni giorno la cioccolata, Near, seppure nel suo modo freddo, la invitava a giocare con lei, l’aiutava a riabilitarsi dalle gravi distorsioni alla gamba, l’aiutava a sedersi casomai le bruciassero le spalle dalle frustate. Wammy le portava la colazione a letto ogni giorno e l’aggiornava con lo studio. Chi mancava all’appello? L. Cioè, non proprio. Era molto impegnato col lavoro, quindi riusciva a vederlo poche volte. Però le bastavano. Trovava estremamente buffo L, che col suo modo impacciato le chiedeva come stava. Il modo in cui si sedeva, poi… Per non parlare della quantità esorbitante di dolci che le portava. Però, come una Cenerentola al maschile, a una certa ora fuggiva via, nella sua stanza, a lavorare su qualche complicato caso, lasciandola da sola senza nessun rimorso. Forse. Però in fondo andava bene così. Sapeva di non doversi aspettare troppo da uno come lui. E poi, che altro poteva pretendere? Lui per lei aveva fatto anche troppo.
Mentre pensava ancora a lui, Wamy bussò alla porta, per portare a Hayley una notizia.
-Abbiamo trovato una famiglia disposta ad adottarti-
Hayley ci rimase di sasso –Cosa?-
-Abbiamo trovato una famiglia disposta ad adottarti- ripetè Wammy allo stesso modo
-Ma…-
-Non c’è bisogno che ti prepari subito. Aspetteranno che ti rimetta-
-E quanto tempo ci vuole?-
-Bè, a giudicare dalla gravità delle ferite ancora un po’-
Hayley tirò un impercettibile sospiro di sollievo. Un po’ le dispiaceva andarsene. Voleva almeno salutare per bene tutti.
Il giorno dopo L andò a fare visita a Hayley –Come stai oggi?-
-Meglio. La schiena non mi brucia più-
L la guardò per un momento –Sorridi anche di più-
-Mh?-
-Bè, prima non ti facevi toccare da nessuno, a parte me. Sono passate tre settimane da quando il caso è chiuso e sorridi di più. Notevole-
-Già…-
L sapeva dell’adozione? Sapeva che non si sarebbero più visti per chissà quanto tempo? Ne valeva la pena parlarne? In fondo, alla fin fine lui era solo una conoscenza di passaggio. Doveva aspettarselo che prima o poi sarebbe stata adottata da qualcuno. Senza contare che anche L prima o poi sarebbe andato via.
-L… Io…-
-Lo so-
-Non ho nemmeno iniziato- disse con una faccia stranita Hayley
-Ti adottano. Guarda che lo so-
-Scommetto che lo sapevi anche prima di me, vero?-
-Sono stato il primo a saperlo- vide che hayley ci stava rimanendo male, anche se non riusciva a capire esattamente per cosa –Tranquilla. È gente per bene. Il tuo nuovo papà è avvocato e la tua nova mamma dottoressa. Vivono a Londra, quindi potrai sempre tornare qui quando vuoi-
-Come fai a saperlo?- chiese Hayley sorpresa. Ma poi ripensò alla persona che aveva di fronte -… Non dirmi che hai indagato su di loro, vero?-
-Volevo levarmi una curiosità- disse L senza scomporsi –Comunque non hanno precedetni, sono giovani e pieni d’amore per te. Lei non riesce ad avere figli, e sono rimasti colpiti dalla tua storia-
-L…- si decise a dire Hayley –Sinceramente… Che ne pensi?-
-Di cosa, Lorraine?-
Fu allora che Hayley comprese che per L lei era una qualunque, una conoscenza come tante che, anzi, gli è stata utile per un caso. Lorraine… Odiava quel nome. Non voleva essere chiamata così. E allora perché lui si ostinava a chiamarla per cognome? Eppure sull’elicottero… Per abbracciarla…
-Niente… Lascia stare-
L rimase in silenzio, a guardarla. Era la prima volta che non riusciva a capire cosa passasse per la testa di una persona. Non sapeva esattamente come comportarsi con lei. Ma decise di sviare quei pensieri, dicendo –Comunque sono venuto qui, oltre per vedere come stavi, anche per portarti una cosa-
-Ancora dolci?- disse hayley sbuffando. L non ingrassava anche ingurgitandosi di dolci, ma lei sì.
-Più o meno- L tirò fuori il solito vassoio di dolci –Questi li ho cucinati io-
-Tu sai cucinare?- chiese sorpresa Hayley. Di solito si faceva fare tutto da Wammy. Comunque, fu una piacevole sorpresa. Notò inoltre un bigliettino –Posso leggerlo?-
-Si, ma fai attenzione- dsse L –Dentro il biglietto c’è un oggetto-
Hayley rimase ancora più perplessa. Non era da L. Ma era meglio non farsi troppe illusioni. In fondo, era una conoscenza di passaggio.
Aprì il biglietto bianco, con una sola decorazione, cioè la L in old english, ormai distintivo di L. Sulla gamba le scivolò qualcosa. Una catenina, sembrava. La prese. Era argentata, con delle bellissime decorazioni di angeli. E, in mezzo a questi angeli, c’era scritto il suo nome, Hayley, in old english. Poi notò la scritta dentro al biglietto…

“Per Hayley Lorraine, che possa finalmente vivere felice”

Firmato… L

-L…- disse Hayley guardando la collanina
-E’ molto più carina della collana che avevi prima, no? Il dorato non ti stava bene- disse L senza un espressione particolare in viso
-Grazie…-
-Di niente. È una cosa che ti auguro davvero-
Lì Hayley riconsiderò tutti i suoi pensieri precedenti. Era davvero solo una conoscenza di passaggio? L’avrebbe dimenticato così facilmente?
In fondo, chi se ne importava di lui. Aveva il suo lavoro, le sue cose, i suoi impegni. Non poteva permettersi di pensare ad altro. Si vedeva che non ci sapeva fare con le persone all’infuori di Wammy. Eppure… Anche se era strano, con hobby particolari, senza un briciolo di tatto, troppo cervellotico… Rimaneva pur sempre L. L’uomo che le aveva salvato la vita.
-L…- disse hayley, sdraiata sul letto –Potresti avvicinarti? Non riesco ad alzarmi-
L si avvicinò, dopo un primo momento di… Insicurezza, forse. E successero dei gesti velocissimi per delle persone normali.
Hayley si alzò di scatto, prendendo la maglietta di L, e si avvicinò sempre di più al suo viso. Non sapeva che le stava prendendo. Forse era un suo modo di ringraziarlo, forse era un suo capriccio, forse voleva solo vederlo più… Umano. Fatto stava che doveva farlo, si diceva con sé stessa.
Ma non riuscì nel suo intento: L si spostò di pochi centimetri appena in tempo. Ora le labbra di Hayley erano appoggiate a un millimetro dalle labbra di lui.
L si alzò, lentamente, lasciando Hayley sorpresa dal suo gesto –Forse è il caso che me ne vado-
-Ma…- Hayley rimase a bocca aperta –Aspetta! Non lascirami così!-
-Hayley, io…-
-Aspetta, aspetta…- disse hayley ancora più sorpresa –Cioè… Ho dovuto tentare di baciarti per farmi chiamare per nome?-
-Se non volevi che ti chiamassi per cognome, bastava chiederlo-
-Non è questo il punto!- perché L riusciva a cambiare discorso in una maniera così straordinariamente rapida? –Il fatto è che… Perché?! Cioè…-
-Semplicemente non me la sento- disse L
-Va bene, ma…- disse Hayley. Vedeva che L apriva la porta –Fermati! Non mi lasciare!-
L si fermò, voltandosi verso di lei –Che altro c’è, Hayley?-
La chiamava ancora per nome? Ma che stava succedendo? Hayley non capiva più nulla, nemmeno il perché di quello che aveva tentato di fare prima. Ma decise di essere ancora più bastarda
-Che razza di uomo sei se non riesci a scaricarmi come si deve?! Mello è molto più uomo di te!- da dove saltava fuori Mello?
-Da dove salta fuori Mello?-
Appunto
-Ebbene sì… Mello mi ha baciata-
Grandissima cazzata
-Mello ti ha baciata?- ripetè L
-E anche molto bene-
Eccone un’altra
-E allora perché volevi baciare me?-
Lì hayley non ce la fece proprio più. Scoppiò a piangere, sempre più confusa in testa –Non ce la faccio… Più… Non capisci un accidenti delle altre persone, L… Non so nemmeno io cosa mi passasse per la testa, ma sentivo di farlo, capisci?!- pianse sempre di più, bagnando le lenzuola –Ma d’altra parte cosa può saperne un freddo calcolatore come te?-
Ci mancava giusto che lo trattasse male
-Io no… Volevo farti del male…- disse L. Sembrava davvero dispiaciuto
-Almeno non andartene… Dimostrami che ti dispiace che me ne vada, no?!-
Hayley cercò d’alzarsi, per fermarlo. Non voleva vedere L vicino a quella porta. Ma le spalle le bruciavano come si muoveva. Era ancora troppo debole. Infatti cadde sul freddo pavimento lucido della sua stanza, dolorante. Rimase lì per terra a piangere. Ma perché doveva piangere davanti a lui per una cosa simile? Merda!
-Sei ancora stanca, Hayley- disse L. A Hayley venivano i brividi a sentirsi chiamare per nome da lui –Devi riposarti- si chinò verso di lei –Posso riportarti a letto?-
Come faceva a essere così gentile anche dopo essere stato trattato male da una ragazza? Boh, chi lo capiva era bravo…
Hayley accettò comunque. L la prese in braccio, per la seconda volta, portandola a letto senza farle troppo male
-Ti faccio male?-
-No… Grazie…- restò zitta, mentre L le rimboccava le coperte –L… Mi dispiace. Dimenticati di tutto quello che è successo negli ultimi dieci minuti-
-E’ meglio se dormi. Resto qui finchè non ti addormenti-
-Mi metti a disagio così-
-Tu comincia a chiudere gli occhi-
-Mmh… Va bene…- disse hayley, chiudendo gli occhi. Cercò di riaprirli, ma L le coprì la visuale con la sua grande mano.
-Non mi fido…-
-Ma guarda che…-
Subito Hayley si ammutolì, ma non per volontà sua. Era stato tutto così improvviso, così veloce… Eppure, sentiva che quel momento non l’avrebbe dimenticato mai.
Dopo quel piccolissimo momento, L tolse la mano, notando che Hayley aveva gli occhi spalancati. Sorrise e disse –Sbaglio o Mello era stato bravo?-
-Eh… Io… Ehm…-
-Sapevo che mi avevi mentito. Sono un detective, Hayley… Non dovresti mentirmi-
-Ah… Ehm…-
-Direi che il discorso termina qui. Facciamo come hai detto tu: non è mai successo- disse alzandosi –Riprenderemo le nostre vite. Anche se… Mi dispiace che te ne vai. Sul serio. Comunque… Riposati, che ne hai bisogno-
L chiuse la porta. Facciamo finta che on sia successo? E invece era proprio successo! Oh, cavoli… Hayley non aveva la minima idea di come baciasse Mello, ma forse, in confronto a quel piccolissimo momento che aveva passato, chiunque sarebbe stato secondo. Ma in fondo, era meglio così… Meglio far finta di niente. Non pensiamoci. Dormiamoci su.
Il giorno dopo Mello vide hayley uscire finalmente dalla sua stanza –Ti sei ripresa?-
-Perfettamente! Ora le spalle non mi fanno più nulla!-
-Bene! A proposito, ho saputo che ti adottano! Congratulazioni! Ci mancherai!-
-Anche tu mi mancherai, Mello… Ogni volta che mangio la cioccolata penserò a te!-
-Vedi di non far disperare i tuoi genitori con il tuo caratterino, piuttosto…-
-Grazie della fiducia…-
-Vai via, allora?- disse Near facendo capolino dalle scale
-Già… Vedete di non litigare, voi due…-
-Non potrei mai andare d’accordo con Near, Hayley. Facci l’abitudine, una buona volta- disse Mello
-A proposito- disse Near sorridendo –Oggi escono i risultati del test di fisica-
-Questa volta ti ho battuto, stanne certo!-
Hayley rise. gli sarebbero davvero mancati quei momenti. Di certo non sarebbe stata la stessa cosa senza di loro.
Vide L uscire dalla sua stanza. Forse avrebbe dovuto arrossire, e invece…
-Buongiorno, L-
-Buongiorno, Hayley- disse L –Domani allora vai via?-
-Già. Oggi faccio le valigie-
L sorrise. Finalmente la vedeva sorridere sinceramente, col cuore. Finalmente la poteva salutare col sorriso sulle labbra. E Hayley pensava la stessa cosa. Ce l’aveva fatta. Al diavolo il suo passato, al diavolo tutto. Ora c’era una nuova vita che l’aspettava. Con un bellissimo ricordo dell’orfanotrofio Wammy’s House e dei suoi abitanti. Il giorno dopo avrebbe cominciato una nuova vita.

  
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