Hayley
era sdraiata sul letto, nel letto della Wammy’s House.
Finalmente un posto
calmo, accogliente. Guardava il vuoto, senza pensare a nulla,
apparentemente.
Ne erano successe, di cose. Troppe. Ora voleva solo dimenticare. Ma
tutti i
cerotti, le bende, la sensazione di sporco che ancora non
l’abbandonava…
Bruciavano troppo dentro di lei. Eppure si preoccupavano tutti per lei:
Mello
le portava ogni giorno la cioccolata, Near, seppure nel suo modo
freddo, la
invitava a giocare con lei, l’aiutava a riabilitarsi dalle
gravi distorsioni
alla gamba, l’aiutava a sedersi casomai le bruciassero le
spalle dalle
frustate. Wammy le portava la colazione a letto ogni giorno e
l’aggiornava con
lo studio. Chi mancava all’appello? L. Cioè, non
proprio. Era molto impegnato
col lavoro, quindi riusciva a vederlo poche volte. Però le
bastavano. Trovava
estremamente buffo L, che col suo modo impacciato le chiedeva come
stava. Il
modo in cui si sedeva, poi… Per non parlare della
quantità esorbitante di dolci
che le portava. Però, come una Cenerentola al maschile, a
una certa ora fuggiva
via, nella sua stanza, a lavorare su qualche complicato caso,
lasciandola da
sola senza nessun rimorso. Forse. Però in fondo andava bene
così. Sapeva di non
doversi aspettare troppo da uno come lui. E poi, che altro poteva
pretendere?
Lui per lei aveva fatto anche troppo.
Mentre pensava ancora a lui, Wamy bussò alla porta, per
portare a Hayley una
notizia.
-Abbiamo trovato una famiglia disposta ad adottarti-
Hayley ci rimase di sasso –Cosa?-
-Abbiamo trovato una famiglia disposta ad adottarti- ripetè
Wammy allo stesso
modo
-Ma…-
-Non c’è bisogno che ti prepari subito.
Aspetteranno che ti rimetta-
-E quanto tempo ci vuole?-
-Bè, a giudicare dalla gravità delle ferite
ancora un po’-
Hayley tirò un impercettibile sospiro di sollievo. Un
po’ le dispiaceva
andarsene. Voleva almeno salutare per bene tutti.
Il giorno dopo L andò a fare visita a Hayley –Come
stai oggi?-
-Meglio. La schiena non mi brucia più-
L la guardò per un momento –Sorridi anche di
più-
-Mh?-
-Bè, prima non ti facevi toccare da nessuno, a parte me.
Sono passate tre
settimane da quando il caso è chiuso e sorridi di
più. Notevole-
-Già…-
L sapeva dell’adozione? Sapeva che non si sarebbero
più visti per chissà quanto
tempo? Ne valeva la pena parlarne? In fondo, alla fin fine lui era solo
una
conoscenza di passaggio. Doveva aspettarselo che prima o poi sarebbe
stata
adottata da qualcuno. Senza contare che anche L prima o poi sarebbe
andato via.
-L… Io…-
-Lo so-
-Non ho nemmeno iniziato- disse con una faccia stranita Hayley
-Ti adottano. Guarda che lo so-
-Scommetto che lo sapevi anche prima di me, vero?-
-Sono stato il primo a saperlo- vide che hayley ci stava rimanendo
male, anche
se non riusciva a capire esattamente per cosa –Tranquilla.
È gente per bene. Il
tuo nuovo papà è avvocato e la tua nova mamma
dottoressa. Vivono a Londra,
quindi potrai sempre tornare qui quando vuoi-
-Come fai a saperlo?- chiese Hayley sorpresa. Ma poi ripensò
alla persona che
aveva di fronte -… Non dirmi che hai indagato su di loro,
vero?-
-Volevo levarmi una curiosità- disse L senza scomporsi
–Comunque non hanno
precedetni, sono giovani e pieni d’amore per te. Lei non
riesce ad avere figli,
e sono rimasti colpiti dalla tua storia-
-L…- si decise a dire Hayley
–Sinceramente… Che ne pensi?-
-Di cosa, Lorraine?-
Fu allora che Hayley comprese che per L lei era una qualunque, una
conoscenza
come tante che, anzi, gli è stata utile per un caso.
Lorraine… Odiava quel
nome. Non voleva essere chiamata così. E allora
perché lui si ostinava a
chiamarla per cognome? Eppure sull’elicottero… Per
abbracciarla…
-Niente… Lascia stare-
L rimase in silenzio, a guardarla. Era la prima volta che non riusciva
a capire
cosa passasse per la testa di una persona. Non sapeva esattamente come
comportarsi con lei. Ma decise di sviare quei pensieri, dicendo
–Comunque sono
venuto qui, oltre per vedere come stavi, anche per portarti una cosa-
-Ancora dolci?- disse hayley sbuffando. L non ingrassava anche
ingurgitandosi
di dolci, ma lei sì.
-Più o meno- L tirò fuori il solito vassoio di
dolci –Questi li ho cucinati io-
-Tu sai cucinare?- chiese sorpresa Hayley. Di solito si faceva fare
tutto da
Wammy. Comunque, fu una piacevole sorpresa. Notò inoltre un
bigliettino –Posso
leggerlo?-
-Si, ma fai attenzione- dsse L –Dentro il biglietto
c’è un oggetto-
Hayley rimase ancora più perplessa. Non era da L. Ma era
meglio non farsi
troppe illusioni. In fondo, era una conoscenza di passaggio.
Aprì il biglietto bianco, con una sola decorazione,
cioè la L in old english,
ormai distintivo di L. Sulla gamba le scivolò qualcosa. Una
catenina, sembrava.
La prese. Era argentata, con delle bellissime decorazioni di angeli. E,
in
mezzo a questi angeli, c’era scritto il suo nome, Hayley, in
old english. Poi
notò la scritta dentro al biglietto…
“Per Hayley Lorraine, che possa finalmente vivere
felice”
Firmato… L
-L…- disse Hayley guardando la collanina
-E’ molto più carina della collana che avevi
prima, no? Il dorato non ti stava
bene- disse L senza un espressione particolare in viso
-Grazie…-
-Di niente. È una cosa che ti auguro davvero-
Lì Hayley riconsiderò tutti i suoi pensieri
precedenti. Era davvero solo una
conoscenza di passaggio? L’avrebbe dimenticato
così facilmente?
In fondo, chi se ne importava di lui. Aveva il suo lavoro, le sue cose,
i suoi
impegni. Non poteva permettersi di pensare ad altro. Si vedeva che non
ci
sapeva fare con le persone all’infuori di Wammy.
Eppure… Anche se era strano,
con hobby particolari, senza un briciolo di tatto, troppo
cervellotico…
Rimaneva pur sempre L. L’uomo che le aveva salvato la vita.
-L…- disse hayley, sdraiata sul letto –Potresti
avvicinarti? Non riesco ad
alzarmi-
L si avvicinò, dopo un primo momento di…
Insicurezza, forse. E successero dei
gesti velocissimi per delle persone normali.
Hayley si alzò di scatto, prendendo la maglietta di L, e si
avvicinò sempre di
più al suo viso. Non sapeva che le stava prendendo. Forse
era un suo modo di
ringraziarlo, forse era un suo capriccio, forse voleva solo vederlo
più… Umano.
Fatto stava che doveva farlo, si diceva con sé stessa.
Ma non riuscì nel suo intento: L si spostò di
pochi centimetri appena in tempo.
Ora le labbra di Hayley erano appoggiate a un millimetro dalle labbra
di lui.
L si alzò, lentamente, lasciando Hayley sorpresa dal suo
gesto –Forse è il caso
che me ne vado-
-Ma…- Hayley rimase a bocca aperta –Aspetta! Non
lascirami così!-
-Hayley, io…-
-Aspetta, aspetta…- disse hayley ancora più
sorpresa –Cioè… Ho dovuto tentare
di baciarti per farmi chiamare per nome?-
-Se non volevi che ti chiamassi per cognome, bastava chiederlo-
-Non è questo il punto!- perché L riusciva a
cambiare discorso in una maniera
così straordinariamente rapida? –Il fatto
è che… Perché?!
Cioè…-
-Semplicemente non me la sento- disse L
-Va bene, ma…- disse Hayley. Vedeva che L apriva la porta
–Fermati! Non mi
lasciare!-
L si fermò, voltandosi verso di lei –Che altro
c’è, Hayley?-
La chiamava ancora per nome? Ma che stava succedendo? Hayley non capiva
più
nulla, nemmeno il perché di quello che aveva tentato di fare
prima. Ma decise
di essere ancora più bastarda
-Che razza di uomo sei se non riesci a scaricarmi come si deve?! Mello
è molto
più uomo di te!- da dove saltava fuori Mello?
-Da dove salta fuori Mello?-
Appunto
-Ebbene sì… Mello mi ha baciata-
Grandissima cazzata
-Mello ti ha baciata?- ripetè L
-E anche molto bene-
Eccone un’altra
-E allora perché volevi baciare me?-
Lì hayley non ce la fece proprio più.
Scoppiò a piangere, sempre più confusa in
testa –Non ce la faccio…
Più… Non capisci un accidenti delle altre
persone, L…
Non so nemmeno io cosa mi passasse per la testa, ma sentivo di farlo,
capisci?!- pianse sempre di più, bagnando le lenzuola
–Ma d’altra parte cosa
può saperne un freddo calcolatore come te?-
Ci mancava giusto che lo trattasse male
-Io no… Volevo farti del male…- disse L. Sembrava
davvero dispiaciuto
-Almeno non andartene… Dimostrami che ti dispiace che me ne
vada, no?!-
Hayley cercò d’alzarsi, per fermarlo. Non voleva
vedere L vicino a quella
porta. Ma le spalle le bruciavano come si muoveva. Era ancora troppo
debole.
Infatti cadde sul freddo pavimento lucido della sua stanza, dolorante.
Rimase
lì per terra a piangere. Ma perché doveva
piangere davanti a lui per una cosa
simile? Merda!
-Sei ancora stanca, Hayley- disse L. A Hayley venivano i brividi a
sentirsi
chiamare per nome da lui –Devi riposarti- si chinò
verso di lei –Posso
riportarti a letto?-
Come faceva a essere così gentile anche dopo essere stato
trattato male da una
ragazza? Boh, chi lo capiva era bravo…
Hayley accettò comunque. L la prese in braccio, per la
seconda volta,
portandola a letto senza farle troppo male
-Ti faccio male?-
-No… Grazie…- restò zitta, mentre L le
rimboccava le coperte –L… Mi dispiace.
Dimenticati di tutto quello che è successo negli ultimi
dieci minuti-
-E’ meglio se dormi. Resto qui finchè non ti
addormenti-
-Mi metti a disagio così-
-Tu comincia a chiudere gli occhi-
-Mmh… Va bene…- disse hayley, chiudendo gli
occhi. Cercò di riaprirli, ma L le
coprì la visuale con la sua grande mano.
-Non mi fido…-
-Ma guarda che…-
Subito Hayley si ammutolì, ma non per volontà
sua. Era stato tutto così
improvviso, così veloce… Eppure, sentiva che quel
momento non l’avrebbe
dimenticato mai.
Dopo quel piccolissimo momento, L tolse la mano, notando che Hayley
aveva gli
occhi spalancati. Sorrise e disse –Sbaglio o Mello era stato
bravo?-
-Eh… Io… Ehm…-
-Sapevo che mi avevi mentito. Sono un detective, Hayley… Non
dovresti mentirmi-
-Ah… Ehm…-
-Direi che il discorso termina qui. Facciamo come hai detto tu: non
è mai
successo- disse alzandosi –Riprenderemo le nostre vite. Anche
se… Mi dispiace
che te ne vai. Sul serio. Comunque… Riposati, che ne hai
bisogno-
L chiuse la porta. Facciamo finta che on sia successo? E invece era
proprio
successo! Oh, cavoli… Hayley non aveva la minima idea di
come baciasse Mello,
ma forse, in confronto a quel piccolissimo momento che aveva passato,
chiunque
sarebbe stato secondo. Ma in fondo, era meglio
così… Meglio far finta di
niente. Non pensiamoci. Dormiamoci su.
Il giorno dopo Mello vide hayley uscire finalmente dalla sua stanza
–Ti sei
ripresa?-
-Perfettamente! Ora le spalle non mi fanno più nulla!-
-Bene! A proposito, ho saputo che ti adottano! Congratulazioni! Ci
mancherai!-
-Anche tu mi mancherai, Mello… Ogni volta che mangio la
cioccolata penserò a
te!-
-Vedi di non far disperare i tuoi genitori con il tuo caratterino,
piuttosto…-
-Grazie della fiducia…-
-Vai via, allora?- disse Near facendo capolino dalle scale
-Già… Vedete di non litigare, voi due…-
-Non potrei mai andare d’accordo con Near, Hayley. Facci
l’abitudine, una buona
volta- disse Mello
-A proposito- disse Near sorridendo –Oggi escono i risultati
del test di
fisica-
-Questa volta ti ho battuto, stanne certo!-
Hayley rise. gli sarebbero davvero mancati quei momenti. Di certo non
sarebbe
stata la stessa cosa senza di loro.
Vide L uscire dalla sua stanza. Forse avrebbe dovuto arrossire, e
invece…
-Buongiorno, L-
-Buongiorno, Hayley- disse L –Domani allora vai via?-
-Già. Oggi faccio le valigie-
L sorrise. Finalmente la vedeva sorridere sinceramente, col cuore.
Finalmente
la poteva salutare col sorriso sulle labbra. E Hayley pensava la stessa
cosa.
Ce l’aveva fatta. Al diavolo il suo passato, al diavolo
tutto. Ora c’era una
nuova vita che l’aspettava. Con un bellissimo ricordo
dell’orfanotrofio Wammy’s
House e dei suoi abitanti. Il giorno dopo avrebbe cominciato una nuova
vita.