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Autore: Pizeta    01/03/2016    0 recensioni
- Vostra Maestà, in cambio, vi chiedo di entrare a far parte dei Knights of Round, l’élite dei cavalieri più forti dell’Impero. - Questa è una delle battute fatidiche di R2. Quello che voglio raccontare è come ha fatto Suzaku Kururugi a diventare Knight of Seven, le battaglie che ha affrontato, sia contro i nemici che contro sè stesso, descrivendo il percorso che lo ha fatto diventare " La morte bianca di Britannia"
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Di Britannia, Gino Weinberg, Kururugi Suzaku, Schneizel El Britannia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 5:Suzaku Kururugi, Knight of seven


La luce del mattino si fece strada sul terreno reso fangoso dalla pioggia che era caduta nei giorni precedenti.

Mano a mano che avanzava, ogni elemento lasciato in ombra dalla notte precedente si spogliava delle su impressioni per riprendere una forma che gli occhi umani potessero meglio distinguere.

Prima, gli alberi.

Poi, il muro di cinta che delimitava l'intero perimetro della zona.

Infine, le lapidi emersero nelle loro pose granitiche.

Al centro di quello che era un cimitero, la figura di Suzaku, avvolta nei suoi abiti di cavaliere, stava ferma a contemplare un immenso obelisco di marmo bianco, riportante un unico nome:

Euphemia Li Britannia.

Nella sua mano destra, stringeva un mazzo di fiori. Era rimasto fermo davanti alla tomba di Euphie non sapeva per quanto tempo ancora, sebbene inizialmente avesse programmato solo di depositare il suo omaggio ed andarsene. Ma quando si era ritrovato davanti a quel monumento che per lui era vuoto, non aveva saputo cosa fare.
“ I Giapponesi non credono in Dio, Euphie. ”

Era stato il suo primo pensiero.

“ Non so nemmeno cosa ci faccio qui. Forse avevo solo voglia di salutarti, un'ultima volta. Forse speravo solo che venendo qui, ad un certo punto, tutto il dolore che sento sarebbe scomparso, e io mi sarei sentito come se non ci fosse mai stato. Poi forse sarei riuscito a dimenticarmi di te, a vivere di nuovo come un essere umano. Ma la verità, Euphie, la pura e semplice verità è che non ci riesco. Non riesco a pensare che una volta depositato questo mazzo di fiori riuscirò a dimenticare quello che provo ancora per te, o l'odio che ancora prova verso Zero, verso Lelouch che ti ha ucciso. L'odio che provo verso la persona che ti ha portato via da me, davanti ai miei occhi, sapendo quello che io provavo nei tuoi confronti. Lui, che si proclamava mio amico, ma che così facilmente si è preso tutto quello a cui tenevo. Lui, che era l'uomo di cui più mi fidavo al mondo, quello per il quale non avrei esitato a dare la vita, si è preso la mia vita senza uccidermi. Si è portato via te Euphie, e adesso io non riesco più a pensare chiaramente. Continuo a pensare alla prima volta che ci siamo incontrati,di quando ti sei lanciata dalla finestra. Sei sempre stata così, fin dall'inizio. Così semplice, così onesta. Così forte. Alla fine, forse ho capito che tu non avevi capito: tu eri la mia forza, Euphie. Potevo alzarmi ogni giorni perché sapevo che c'eri tu. Potevo affrontare qualsiasi pericolo e battaglia perché sapevo che era per il tuo bene. Ma io, al contrario di tutto il mondo che ti reputa una criminale, ho potuto guardarti negli occhi, e sapere quali pensieri si celavano dietro di loro. Io ho conosciuto la Euphemia che al mondo non interesserà mai conoscere. Ho visto la persona dietro la britanna, e ho amato la donna dietro la principessa. Perché io, soltanto io, sapevo quanto soffrissi di non poter cambiare questo mondo maledetto, questo mondo che si rifiuta di cambiare, che vuole stagnare in sé stesso, e che mentre muore ride di chi cerca di salvarlo. Tu eri la cura di questo mondo, ma loro ti hanno cacciato, e adesso ti odieranno, per sempre. Ecco come il cane ringrazia il padrone, alla fine. Di te, dei tuoi sogni di giustizia e libertà, non resterà niente. Un solo ricordo resterà impresso nelle ciniche pagine della storia di questo mondo ipocrita, quello dell'assassina, quello della genocida. Ma in fondo, Euphie, non importa. Lascia che credano quello che reputano giusto. Io conosco la verità – io, ed io soltanto. E quindi sarò io a ricordarti, a ricordare il tuo dolce sorriso, la tua anima buona, la tua gentilezza, la tua generosità, che sì, erano così fuori dal comune, ma che ti rendevano così splendente. Lo sai Euphie? Non ci ho messo nemmeno un momento ad innamorarmi di te. Mi è bastato che mi parlassi una volta, e a quel punto ti sarebbe bastato chiedere perché io morissi per te. Ma io sono vivi, e tu invece no. E' successo per causa mia, perché io non ero li a proteggerti quando ne hai avuto davvero bisogno, quando era necessario che io fossi li al tuo fianco. Per questo, ti prego, perdonami, perché so che tu puoi, mentre io invece non potrò mai, mai farlo. Io ho fallito. Ho fallito nel proteggere te, e ho fallito nel proteggere il tuo sogno. Non posso fare nient'altro, adesso, che affrontare il futuro. Ma io ti prometto, Euphie, che non mi arrenderò, non mi arrenderò mai. Il tuo sogno, il nostro sogno, non è morto, e ti giuro solennemente che, qualunque cosa accada, fino a che ci sarà vita in questo mio corpo, io combatterò. Combatterò per far sì che il domani possa risplendere della tua luce, perché possa essere migliore di oggi, e lasciarsi ieri alle spalle. Combatterò per te, e per quello che abbiamo sognato insieme. Ancora adesso, mille ricordi che ho con te mi si affacciano alla mente. Non credo di avere ancora molto da dire, e del resto sai che non sono mai stato bravo con le parole. Ma il resto tu lo sai. Ti amo, Euphie. ”

Depositò infine il mazzo di fiori ai piedi della tomba.

Si voltò.

Vedeva, parcheggiata fuori dalle mura del cimitero, la macchina della signorina Cecile, ancora addormentata sul volante. Lloyd dormiva sdraiato sul posto del passeggero di fianco a lei. Lo avevano aspettato, e sapevo che lo avrebbero aspettato ancora, se lo avesse voluto.
Ma non ce n'era più bisogno. Era stato fermo abbastanza. Era giunto il momento di rimettersi a camminare. Per Euphie, per il futuro. Perché lui era Suzaku Kururugi, il Knight of Seven. Era un santo, ed era un dannato. E lo sarebbe stato per niente. Ma tutto questo ormai non importava più. Avrebbe combattuto, e forse sarebbe morto. Ma sapeva che lo avrebbe fatto per realizzare il sogno di un futuro migliore.

“ Per qualcosa del genere, vale la pensa di mettere in gioca la vita. Per questo, anche se dovessi morire, tutta la mia vita la dono al futuro. Io lo renderò splendente. Te lo giuto, Euphie. ”

Il sole proiettò la sua ombra sul suolo.

La osservò un istante.

Poi, riprese a camminare.

Verso un futuro che non conosceva, ma per il bene del quale avrebbe dato tutto quello che poteva.

Questa convinzione, era incisa nel suo spirito a lettere di fuoco.

E questa convinzione, non lo avrebbe mai lasciato.


FINE


L'angolo di Pizeta:

Salve a tutti, qui è Pizeta. Mi rendo conto che sia passato tantissimo tempo dall'ultima volta, e che una pagina e mezza di scritto non è quello che la maggior parte di voi si sarebbero aspettati. Ho pensato di allungarlo, di metterci qualcos'altro, ma mi sento che va bene così. Ho scritto di getto questo ultimo capitolo, e l'ho scritto tutto in una volta. Penso che se cercassi di allungarlo o correggerlo perderebbe il suo senso. Ho finito con questo la fanfiction su Suzaku. Non so se sia piaciuto o meno, se possa avere interessato o meno. Onestamente, non so più se questo conti. Ho scritto una storia che volevo scrivere, e sono soddisfatto del risultato. Questo è il mio Suzaku, e se a qualcuno di voi sarà piaciuto, spero che me lo facciate sapere. Ovviamente, se vi va, anche se non vi è piaciuto. Comunque, grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui, e che magari, anche dopo due o tre anni, si prenderanno la briga di leggersi questo striminzito ultimo capitolo. Spero che sia stato un bel viaggio per tutti.


A presto, e grazie a tutti,


Pizeta.

  
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