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Autore: Lady A    02/03/2016    4 recensioni
Lo baciai. Un giorno al tramonto.
Lo baciai senza remore o esitazioni. Lo baciai con le labbra e con il cuore.
Mi strinse forte a sé con un sorriso che sapeva di un triste addio.
L’indomani avrei dovuto indossare un abito da sposa ma non per lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Madame Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sotto lo stesso cielo

 
Il mio amore per lui era stato inaspettato, come un temporale in piena estate.
Era l’alba dei miei diciassette anni quando lo incontrai per la prima volta.
Grandier, questo il suo cognome.
Aveva due anni più di me, era alto, i capelli neri come il manto del cielo, gli occhi verdi come smeraldi, sorriso dolcissimo, bello come il sole che splende di giorno sul mondo.
Non apparteneva alla nobiltà, era il figlio di una governante e di un falegname deceduto ancor prima di vederlo nascere.
Così diverso dai nobiluomini che mi corteggiavano, così semplice eppure affasciante, intrigante, che me ne innamorai dal primo sguardo.
Ero molto ingenua allora, credevo nell’amore con tutta me stessa.
Unico figlio di Marie Grandier, la governante di colui che sarebbe divenuto mio marito, accompagnò un giorno sua madre al mio palazzo, venuta per consegnarmi personalmente uno dei tanti doni del mio futuro sposo.
Mai nella mia vita, avevo visto giovane più bello.
Fu questione di sguardi e il giorno dopo, incamminandomi da sola nel bosco adiacente al mio palazzo, lo incontrai di nuovo. Continuammo a vederci in segreto per mesi.
Facevamo lunghe passeggiate, amavo ascoltarlo parlare, la sua voce era una dolce melodia per il mio cuore innamorato.
Le nostre mani si sfioravano e accarezzavano in un’innocenza che tremava di peccato ogni volta. 
Lo baciai. Un giorno al tramonto.
Lo baciai senza remore o esitazioni.
Lo baciai con le labbra e con il cuore.
Mi strinse forte a sé con un sorriso che sapeva di un triste addio.
L’indomani avrei dovuto indossare un abito da sposa ma non per lui.
Avrei dovuto assistere al sorgere del sole e al calar della notte senza di lui.
Alla Luna è vietato amare il Sole, anche se vivono nello stesso cielo e nel nostro mondo vigeva la medesima legge.
Mi donò un fiore, una piccola e delicata margherita, incastonata a fermaglio nel legno, la posò con gentilezza tra i miei capelli. Mi baciò più volte la fronte.
Con trasporto, mi abbandonai al suo magnifico calore.
Piansi lacrime amare.
L’oscurità della sera ci trovò stretti in un abbraccio tremante come il vento.
Guardammo le stelle in cielo, desiderammo essere liberi come loro, unite in un infinito senza tempo.
In segreto, ci sposammo di baci, innamorati com’eravamo uno dell’altra.
In un mondo dove il Re era alla pari di Dio e gli individui non erano considerati tutti uguali non era permesso essere felici.
Le nostre esistenze si arresero alle leggi della Terra, l’alba di nuovo giorno ci salutò profanatrice di desideri.
Ci salutammo per sempre.
Gli anni trascorsero veloci.
Generammo nuove vite che si incontrarono e amarono come noi.
Infelici sotto lo stesso cielo.
 

 
  
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