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Autore: NonnaPapera    03/03/2016    0 recensioni
Quando i Walker si riunivano per una delle loro cene di famiglia la casa di Nora si riempiva di vita e di schiamazzi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando i Walker si riunivano per una delle loro cene di famiglia la casa di Nora si riempiva di vita e di schiamazzi.
Quel Natale, per fare qualcosa di ancor più speciale per i figli e per i nipotini, che sarebbero andati da lei per il pranzo, aveva deciso di comprare un pollo verace e di ucciderlo personalmente.
Di certo quel pollo nostrano, allevato con prodotti biologici, sarebbe stato molto più buono ed anche molto più genuino rispetto a quello comprato già pulito in un supermercato.
Forte nel suo proposito e della sua brillante idea, Nora -come suo solito- si era lasciata completamente prendere dall’entusiasmo e così, senza neppure pensarci su due volte, aveva acquistato la piccola bestiola starnazzante in un allevamento vicino casa.
Durante il tragitto di ritorno in macchina però, iniziò a pensare che quel povero pollo, che presto avrebbe dato la vita per sfamare la sua famiglia, non aveva neppure un nome.
Ogni creatura, per quanto insignificante potesse essere –come ad esempio quel pennuto- aveva diritto ad un nome con il quale essere ricordata e ringraziata.
Fu così che Nora Walker portò a casa per il pranzo di Natale il pollo Simon.
***
Quando finalmente tutti furono seduti a tavola il primo ad accorgersi che qualcosa non andava fu Justin.
“Mamma, ma dov’è la portata principale? Io qui vedo solo verdure”
“Oh, sì. Ecco, volevo dirvelo prima ma poi non ne ho avuto il tempo”
Tutti fissarono lo sguardo verso Nora, in attesa che la donna parlasse, presagendo che quello che avrebbe detto non sarebbe piaciuto a nessuno dei presenti.
Proprio in quel momento, Simon il pollo decise di fare il suo ingresso nel salone.
“Mamma, perché un pollo scorrazza nella sala da pranzo?” domandò Sarah inarcando un sopracciglio perplessa, senza però voler sentire realmente la risposta.
“Oh, Simon, ti avevo raccomandato di restare in cucina” borbottò Nora sbuffando e, alzandosi in piedi, afferrò il pennuto prendendolo in braccio con fare materno.
“Simon?” chiese Kitty basita dal fatto che la madre avesse deciso di dare un nome al loro pasto, ed ancora di più che il loro pasto fosse ancora vivo.
“Già… Ecco vedete, è successa una cosa divertente” iniziò Nora cercando di tergiversare sulla spiegazione che di lì a poco avrebbe dovuto fornire hai figli.
“Mamma… Non posso crederci, hai dato un nome al piatto principale del nostro pranzo natalizio” rincarò Kevin sconvolto dai morsi della fame che si stavano facendo sentire.
“Oh non è poi così grave! Ho Acquistato Simon perché credevo di…” si interruppe mettendo le mani sulla testa del pennuto con l’intento di non fargli sentire le proprie parole, “cucinarlo per il pranzo” disse tenendo basso il tono di voce.
“E perché non lo hai fatto?” domandò Justin, anche se sapevano tutti il perché.
“Perché è una crudeltà!” rispose Nora indignata.
“Bene, mamma! Ammettendo anche che tu abbia ragione… Noi cosa mangiamo?” si limitò a chiedere Sarah per interrompere quella assurda conversazione.
“Bhè, ci sono le patate, i broccoli, le salse, le carote, i piselli…”
“Niente carne?” sussultarono tutti sconvolti.
“Non fate quelle facce, se per una volta mangiate solo le verdure non vi succederà nulla”
A quelle parole calò il silenzio infine Saul si schiarì la voce e sospirando si alzò dalla sedia dicendo:
“Va bene ho capito, vado a prendere il numero della pizzeria”
Nora stava per replicare, ma gli sguardi dei figli la fecero desistere.
“Ok va bene, fate come volete, ordinate la pizza” concluse esasperata mentre tutti i presenti si affollavano per dare le loro ordinazioni.
Nora rimase da sola con Simon in braccio e accarezzando il pollo mormorò:
“Vedrai Simon, i miei figli non sono poi così male una volta che impari a conoscerli”
   
 
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