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Autore: fragolottina    03/03/2016    22 recensioni
«Ho messo il ragazzo dai capelli rossi nel mucchietto sbagliato», Helen sorrise. «Uccidere mio padre ha davvero riparato il mio errore?».
Questa volta lui fu costretto a rimanere zitto.
«Io. So. Tutto», ripeté lentamente. «Anche le conseguenze delle mie azioni».
Silenzio.
«E lei sa a cosa porteranno le sue azioni?».
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Synt'
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I Veglianti di Synt ehm...
lo sto facendo?
no, intendo lo sto facendo davvero?
ehm... diciamo che ci sto provando.
ho paura.


PROLOGO

    «Ciao, Helen», salutò il Signor Douquette entrando nella stanza.
    «Signor Douquette», ricambiò lei, tranquilla. Aveva i polsi stretti in un paio di manette fermate al tavolo, ma non sembrava curarsene.
    «Abbiamo preso nota della tua lista», iniziò.
    «Lo so».
    «Un po’ scarsa».
    «Lo so», confermò. «Le avevo detto che alla lunga avrebbero imparato».
    «Già», rifletté lui. «Idee per risolvere la questione?».
    Helen sorrise assottigliando lo sguardo. «Mortificata di non poterla aiutare».
    «Sa, negli ultimi tempi sua madre non è stata molto collaborativa».
    Per alcuni secondi Helen rimase in silenzio, poi indietreggiò appoggiandosi allo schienale della sedia. «È davvero venuto fin qui per minacciarmi, signor Douquette?», domandò. «Lo trovo poco furbo».
    «Se lei non collabora ho promesso di ucciderti».
    Helen arricciò le labbra in una smorfia dispiaciuta. «Oh, e privarsi così del mio spiccato intuito?», domandò. «Poi chi la aiuterà a fare i gruppi? Chi le dirà “Veggente. Vegliante. Umano”?».
    Logan Douquette la fissò in silenzio per un lungo momento. «Tu sai dov’è. Non è vero?».
    Helen rise e si appoggiò allo schienale della sedia. «Io so tutto».
    L’uomo si alzò, fiero della sua superiorità, legata com’era Helen Dandley non poteva alzarsi. Poteva fare la presuntuosa quanto voleva, poteva fingere di avere il controllo; ma non ce l’aveva, era in catene.
    «Ricordi il ragazzo con i capelli rossi?», le chiese. «Quando non hai aggiunto il nome alla tua lista l’hai pagata cara, avevi ancora un padre quando ci siamo resi conti della tua svista».
    Helen rimase zitta.
    «Credo che dovresti rivedere le tue posizioni, hai ancora uno zio ed una madre».
    Si voltò e fece per dirigersi verso la porta blindata.
    «È servito?».
    Logan Douquette aveva già una mano sulla porta e sapeva con ogni fibra del suo essere che voltarsi, guardarla, affrontarla, sarebbe stato un errore. Si girò e la fissò.
    «Ho messo il ragazzo dai capelli rossi nel mucchietto sbagliato», Helen sorrise. «Uccidere mio padre ha davvero riparato il mio errore».
    Questa volta lui fu costretto a rimanere zitto.
    «Io. So. Tutto», ripeté lentamente. «Anche le conseguenze delle mie azioni».
    Silenzio.
    «E lei sa a cosa porteranno le sue azioni?».


non riesco a credere che lo sto facendo.
Fragolottina.
   
 
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