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Autore: Crilu_98    05/03/2016    1 recensioni
François Marchand, appartenente ad una famiglia della media nobiltà francese, è alla disperata ricerca di sua sorella Amélie, sparita senza lasciare traccia; ancora non sa di essere diventato il bersaglio di un manipolo di congiurati e che per venire a capo dell'enigma dovrà ricorrere all'aiuto di una giovane ladra, Claire, dal passato misterioso. Amélie, invece, nel tentativo di riconquistare la propria libertà incrocia la strada di James MacMallon, un bandito scozzese in esilio perennemente diviso tra il profitto materiale e la propria coscienza.
Nel frattempo, a Parigi, il Cardinale Richelieu indaga sulle voci che girano a palazzo, avendo tra le mani un unico indizio: il simbolo del Giglio Scarlatto.
Tra briganti onesti, affascinanti contesse, spie, sicari e pedine si dipana la storia di una congiura che potrebbe mettere fine al regno di Francia...
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Amélie crollò sfinita su un morbido tappeto d'erba, sospirando profondamente. Aveva freddo, fame, sonno e si sentiva insopportabilmente sporca, ma tutto ciò non sembrava importare molto a James. In quelle ore di viaggio la ragazza era arrivata quasi ad odiarlo: la pungolava ogni qualvolta la vedeva rallentare, la scherniva e la trascinava anche quando lei puntava i piedi.
-Basta!- esclamò, davanti alla sua espressione esasperata -Non farò un passo di più!-
-Miss, volete arrivare o no da vostro fratello?-
-Sì, ma voglio arrivarci intera, per Dio!-
-Beh, questa è la strada e non si accorcerà per miracolo o per fare un favore a voi! In piedi, avanti!-
-Non sono un rude soldato come voi, Monsieur MacMallon! Sono reduce da una settimana in una cella buia e fredda, senza acqua per lavarmi e nutrita con quell'insipida minestra, e per di più non tocco cibo da quando mi avete salvata dall'avvelenamento!-
Nonostante avesse iniziato a parlare con foga e decisione, aveva terminato il suo intervento con voce stanca e sofferente:
-Non ce la faccio più!- piagnucolò -Mettetevi nei miei panni!-
Lo scozzese borbottò qualcosa nel suo dialetto, osservando criticamente la sua compagna di viaggio: aveva le vesti impolverate e stracciate, il viso sporco e i capelli unti e l'incarnato pallido in quell'insieme dava un'impressione di malattia.
-Va bene!- brontolò alla fine -Non ho intenzione di perdere altro tempo!-
Senza alcun preavviso ed ignorando i suoi acuti strilli di protesta, James la prese in braccio e continuò la sua marcia.
-Non ce la farete a portarmi in braccio a lungo: anche voi dovete riposare!-
-Voi mi sottovalutate, miss: riposerò quando sarò sicuro che nessuno mi taglierà la gola mentre dormo. Fino a che non siamo fuori dal raggio d'azione di Schmitt, non mi sentirò al sicuro.-
-Mmmm... Siete certo che non ci siamo persi? Mi sembra di aver già visto questo albero...-
-Gli alberi sono tutti uguali e voi li confondete!-
-Che modi!-
Lo scozzese si bloccò di colpo, realizzando all'istante due cose: la prima era che Amélie aveva ragione, avevano sbagliato strada ed erano tornati indietro. E la seconda, di gran lunga peggiore, era che udiva distintamente le voci dei loro inseguitori avvicinarsi.
 
Antoine de La Marche attendeva con impazienza l'arrivo della Contessa, che sentiva procedere nell'anticamera. Stringeva le grandi mani sudate con preoccupazione: sapeva che Madie Lefevre non avrebbe accolto con gioia la notizia che era arrivata quella mattina dal castello del Conte di Blois. Quando finalmente la donna entrò, fasciata in un abito azzurro all'ultima moda con un elaborato cappello in tinta, l'uomo scattò in piedi più per l'agitazione che per una forma di rispetto e cortesia.
Le labbra della Contessa, piegate nella sua usuale smorfia di accondiscendente astuzia, ebbero un fremito nel vedere lo sguardo corrucciato dell'aristocratico.
-Conte, quale problema vi ha spinto a convocarmi così di fretta? Sapete bene che i nostri incontri devono passare inosservati, e questo certamente sarà sulla bocca di ogni dama di Corte entro poche ore!-
La Marche fece un gesto irritato con la mano:
-Lasciate che quelle oche, compresa mia moglie, parlino quanto gli pare e piace: penseranno che io sia il vostro nuovo amante, e lasciateglielo credere... Il motivo per cui vi ho chiamato è talmente grave da considerare la segretezza dei nostri incontri una bazzecola! Questa volta potremmo rimetterci seriamente tutti la testa!-
-Addirittura? Ma se sta andando tutto a gonfie vele! Ebbene, parlate!-
-La ragazza... Amélie Marchand... E' fuggita.-
Un silenzio attonito e carico di rabbia accolse quelle parole; la Contessa si diresse con passi lenti e misurati alla finestra, stringendo con forza il ventaglio che aveva tra le mani, arrivando quasi a romperlo.
-Vi avevo ordinato di farla uccidere!- ringhiò -Come potete aver fallito in un compito così semplice?-
-La ragazza ha corrotto una guardia, Contessa, uno dei miei uomini che le portava il pasto...-
-Non avete controllato chi fosse al vostro servizio?- urlò improvvisamente Madie, lanciando il ventaglio sul tavolo -Perché siete stato così stupido, La Marche, perché? Dopo tutto quello che abbiamo impiegato per arrivare fino a qui! Ormai è troppo tardi per cambiare piano!-
La Marche chinò il capo di fronte a quello scatto d'ira.
-Lo so, avete ragione, ma quel soldato era un mercenario, uno scozzese a quanto mi dicono, come potevamo immaginare che...-
-Non mi interessa!- tagliò corto la donna -Evidentemente vi siete affidato a degli incompetenti! Dio onnipotente...-
-Gli incompetenti- ribadì il Conte risentito -Stanno setacciando la foresta nei dintorni del castello per scovarli, Contessa: state pur certa che li troveranno ed uccideranno all'istante!-
-Deve essere così: ho lasciato trapelare l'informazione del Giglio Scarlatto fino al Cardinale per intrappolare Marchand! Se sua sorella lo raggiunge, François avrà le prove da presentare a Richelieu e al Re e a quel punto tutto crollerebbe!-
Riprese in mano il ventaglio e si aggiustò i capelli che nella foga del discorso le erano scivolati fuori dall'acconciatura: nulla della rabbia che ancora covava traspariva dal volto altero.
-Come procede l'altra mansione che vi avevo affidato?-
Gli occhi di La Marche scintillarono sollevati:
-Abbiamo forse trovato il soggetto giusto, ma ancora non abbiamo potuto contattarlo da solo per corromperlo...-
Le labbra rosse della Contessa si piegarono all'ingiù:
-Lui non sarà affatto contento di tutto ciò...- sibilò, prima di uscire a grandi passi dalla stanza.
 
François si svegliò con la lama di un coltello puntata alla gola e il grido acuto di Claire nelle orecchie. Aprì di scatto gli occhi e le sue iridi verdi si colmarono d'ira e di preoccupazione: come la ragazza aveva temuto, erano stati sorpresi da dei briganti. Erano uomini grandi e robusti, dalle folte barbe sporche e dai vestiti impolverati, tutti bene armati e con un'aria famelica dipinta sul viso; quello che sembrava il capo, con un fazzoletto rosso al collo, lo stava minacciando con un sogghigno, mentre altri due stavano trattenendo le risate nel tenere Claire che scalciava e mordeva come un animale selvatico. Erano in tutto sei banditi, arrivati a cavallo nella notte.
"Come abbiamo fatto a non accorgerci di nulla? Che stupidi che siamo stati!"
-In piedi!- ordinò sgarbatamente l'uomo che lo teneva sottotiro. François obbedì, notando con una smorfia che era già stato disarmato.
Uno dei briganti ululò di dolore quando Claire gli rifilò un calcio nelle parti basse:
-Brutta puttana, ora ti sistemo io!- ringhiò l'uomo, iniziando a sfilarsi la cinta. Il moschettiere stava per lanciarsi contro di lui, ma la voce del capo lo fermò:
-Mauviette*! Non alzare un dito su mademoiselle!-
Mauviette, il più basso della comitiva, chinò il capo e masticò qualche imprecazione, prima di allontanarsi verso i cavalli lanciando un'occhiata minacciosa alla ragazza. Il capo banda tornò a posare i suoi occhi, di un castano intenso come il tronco di un noce, su François:
-Allora: chi abbiamo qui?-
La sua voce era morbida e calda, con una nota di divertita ironia che riecheggiava tra una parola e l'altra; per qualche bizzarro motivo, invece di timore quell'uomo gli ispirava fiducia.
Il moschettiere aprì bocca per parlare, ma Claire lo precedette:
-Un fuorilegge!- Tutti si girarono verso di lei e François per un attimo temette che l'avrebbe tradito per salvarsi. Ma come la ragazza continuò poté tirare un sospiro di sollievo e vergognarsi di quei pensieri meschini: aveva compreso il suo piano.
-Un fuorilegge e la sua compagna, in fuga per sfuggire alla giustizia del re!-
Il capo le si avvicinò, studiandola a fondo, soffermandosi sulle ciocche corvine scarmigliate, sugli occhi che brillavano decisi senza lasciar trapelare nessuna traccia di paura, sulle labbra dischiuse in attesa di una risposta al suo azzardo.
-La sua compagna...- mormorò l'uomo assorto, girandosi verso François.
-Dai vostri abiti vi credevo semplici viandanti, invece vi scopro compagni di sventura. Non sposati, a quanto mi pare di capire.-
Preso in contropiede, il giovane si limitò ad assumere la sua solita faccia inespressiva e ad annuire.
Il capo fece una mezza risata cristallina, prima di far cenno ai suoi uomini di abbassare le armi:
-Beh, quello che avevate ve l'abbiamo già preso, e non sono ancora del tutto convinto che due poveri cristi che debbano sfuggire alla legge possano portare con sé tutto quell'oro: a meno che, ovviamente, non l'abbiate rubato, e ciò vi renderebbe dei ladri alla pari con noi. Mi spiegherete meglio questo aspetto della faccenda questa sera a cena. Forza, ragazzi, lasciate la ragazza e torniamo al campo!-
Gli uomini obbedirono, affrettandosi a predisporre le cavalcature per tornare alla loro base con i prigionieri.
Appena fu libera, Claire corse a rifugiarsi contro il petto di François; il moschettiere non seppe dire se per reale spavento o per rendere più credibile la messinscena, ma trovò piacevole poterla stringere tra le braccia ed accarezzarle i capelli con fare protettivo. Avrebbe osato anche di più, se l'uomo dal fazzoletto rosso non avesse richiamato la loro attenzione per farli salire sulle cavalcature:
-Di chi abbiamo l'onore di essere ospiti?- chiese beffardamente François, attirandosi occhiate poco amichevoli da diversi briganti.
-Il mio nome è Jean Martin, ma nei dintorni sono noto come Mouchoir Rouge**, per via del fazzoletto che porto al collo... Mi potete chiamare come più vi piace!-
 
-Non emettete un solo suono!- intimò James, acquattandosi accanto ad Amélie nel cespuglio in cui l'aveva gettata. La ragazza lo guardò con gli occhi azzurri spalancati e deglutì a fondo più volte per impedire alle lacrime di iniziare a scorrerle sulle guance.
"Non piangere. Non parlare. Non piangere, non parlare... Non piangere..."
Strizzò gli occhi, sentendo gli ordini bruschi del capitano Schmitt a pochi passi da lei. L'uomo comparve alla loro vista così all'improvviso che entrambi sussultarono sgomenti: i loro nemici erano dunque così vicini?
Schmitt era un uomo alto e longilineo, i cui sobri baffi contrastavano con le folte e disordinate barbe dei suoi uomini; i capelli, di uno scialbo color paglierino, erano portati lunghi e legati strettamente con un codino simile - pensò Amélie - a quello di suo fratello François. I suoi occhi color del ghiaccio scrutarono attentamente il sentiero, alla ricerca di un indizio per riprendere le ricerche dei fuggiaschi. Ad un tratto si abbassò sul terreno con un sorriso malcelato di trionfo ed Amélie udì al suo fianco James imprecare in inglese.
-Non ho avuto tempo di cancellare tutte le tracce!- mormorò l'uomo accostandosi al suo viso per essere certo che lei afferrasse ogni sua parola. -Non c'è molto tempo, miss. Le strade sono due: o restiamo fermi qui e aspettiamo che ci scovino, oppure adesso voi seguite precisamente ogni mio ordine senza esitare.-
 
*"Mezza Calzetta"
**"Fazzoletto Rosso"
 
Angolo Autrice:
Capitolo in cui entra in scena uno dei miei personaggi più riusciti: Jean Martin, alias Mouchoir Rouge! Che è anche l'unico personaggio sconosciuto del banner (per i nomi e gli "interpreti" degli altri andate a vedere le note dello scorso capitolo).
Claire e François in mano ai banditi, Amélie e James quasi scoperti da Schmitt... Come ne usciranno stavolta?
Come al solito, se i lettori silenziosi lasciano il loro parere mi renderanno molto felice :)          
   
 
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