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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    05/03/2016    2 recensioni
Ciò che sarebbe accaduto durante la notte dell'addio al celibato di John, se Sherlock avesse avuto un po' meno autocontrollo.
[Johnlock]
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The kiss of deception
 
 
 «È il tuo turno.» disse Sherlock, sorridendo.
 John, seduto sulla sua poltrona, si sporse in avanti. Prima di potersi reggere a qualcosa, perse l’equilibro. Cadde in avanti e se non fosse stato per i braccioli della poltrona di Sherlock, ai quali si resse prontamente, sarebbe caduto di peso addosso all’amico. Si bloccò appena in tempo prima di finirgli completamente addosso.
 «Scusa…» mormorò e puntò un ginocchio tra le gambe di Sherlock, sulla poltrona, per rimettersi dritto e tornare al suo posto. Tuttavia, incontrò la resistenza delle braccia di Sherlock, che gli circondarono la vita impedendogli di allontanarsi. Nonostante i fumi dell’alcool gli stessero annebbiando la mente, qualcosa nel suo cervello scattò. «Sherlock…»
 Sherlock gli accarezzò i fianchi e lo tirò verso di sé, senza dargli la possibilità di proseguire. Il ginocchio di John strisciò contro il cavallo dei suoi pantaloni e le mani del medico si poggiarono sul suo petto. I loro occhi si incontrarono per qualche secondo, poi il consulente investigativo tirò l’amico verso di sé e poggiò le proprie labbra sulle sue.
 Il corpo di Watson inizialmente si irrigidì, ma dopo qualche secondo, il suo cervello si spense e i freni inibitori scomparvero, lasciando il posto soltanto alla passione. L’uomo si inginocchiò tra le gambe di Sherlock e prendendogli il volto fra le mani prese a ricambiare il bacio con foga.
 Le loro labbra e le loro lingue si cercavano famelicamente, accarezzandosi, succhiandosi e stuzzicandosi a vicenda, tra gemiti e ansiti sommessi. E quando le mani di Sherlock si poggiarono nuovamente sui fianchi dell’amico per sollevarlo dalla poltrona, automaticamente le gambe del dottore si chiusero intorno ai suoi fianchi magri, aggrappandovisi.
 Il consulente investigativo si mise in piedi e, camminando lentamente, trasportò Watson fino alla sua camera da letto. Lo adagiò delicatamente sul materasso e si posizionò sopra di lui, riprendendo a baciarlo. I loro corpi si incastravano perfettamente, modellandosi l’uno sull’altro, quasi fossero stati plasmati appositamente per essere un tutt’uno.
 «Mi mancherai, John…» ansimò Sherlock sulla bocca dell’altro. 
 John gli circondò il collo con le braccia. «Stai zitto…» sussurrò e lo tirò verso di sé, riprendendo a baciarlo.
 
 Il mattino seguente, quando Sherlock si svegliò, si trovava nel suo letto, ancora completamente vestito e con un’emicrania martellante ad annebbiargli il cervello. Si portò una mano alla fronte e si mise a sedere sul letto. Inspirò profondamente, tentando di riordinare le idee. Quando i ricordi della sera precedente riemersero, l’uomo si voltò per cercare John, ma il letto era vuoto. Considerando che era ancora completamente vestito, poté dedurre che dovessero essersi fermati prima che succedesse l’irreparabile.
 L’uomo chiuse gli occhi. Al ricordo dei baci e delle carezze che si erano scambiati a notte precedente, e alla pressione dei loro corpi premuti l’uno contro l’altro, il suo cuore accelerò.
 Solo quando li riaprì e si voltò, notò il biglietto poggiato sul comodino. Lo prese e lo osservò: da un lato il nome “Madonna” spiccava scritto nella sua calligrafia elaborata. Non appena lo voltò, vide che dall’altro lato era stata scarabocchiata una sola parola, nell’inconfondibile calligrafia di John.
 
 Perdonami.
                 JW
 
 Sherlock chiuse gli occhi e serrando la mano intorno al biglietto, se lo portò al petto, dove un vuoto incolmabile si era fatto strada fino al suo cuore.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Lo so, è la seconda storia in un giorno solo, ma in mia difesa posso dire che è stata tutta colpa di un post su internet! ;) È una One-Shot scritta di getto sulla festa d’addio al celibato di John. È fluff. Molto fluff. Fino alla fine, almeno. Lì ovviamente è angst. Molto angst.
Chiedo perdono, non volevo creare una cosa del genere, ma il brutto tempo mi fa uno strano effetto.
^.^” spero comunque che non sia così male e attendo qualche commento…
A presto, Eli♥
 
   
 
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