Prologo


Memoride, Sinnoh



Quel giorno in casa Bright, una residenza conosciuta in quanto dimora di alcuni celebri ricercatori, si udì un pianto. Jarred salì le scale di fretta dirigendosi verso la camera della figlia. Sentiva dei singhiozzi e dei lamenti prima lontani, ora sempre più vicini.
Aprì la porta ed entrò nella cameretta. Vide la figlia Camilla a letto, con le coperte colorate che coprivano solo le gambe.
Camilla era una bambina dai capelli biondi e lunghi, gli occhi, ora lucidi, erano di un inusuale color ferro, il nasino puntava verso l'alto, proprio come quello di sua madre Christine. Aveva un'altezza e un fisico nella media per una bambina di sei anni.
Jarred sorrise nel vederla fare il broncio e infilarsi sotto le coperte.
"Papà vai via..." disse la piccola.
"La nonna mi ha detto che eri triste perchè oggi a scuola i tuoi compagni ti hanno preso in giro... e a quanto vedo aveva ragione. Volevo sapere cosa ti hanno detto esattamente."
"Mi hanno detto che non sarò mai un'allenatrice forte e che ho dei capelli inguardabili... ma non è vero!" e detto ciò si pulì le lacrime con le coperte, ormai inzuppate d'acqua.
"Cami... non piangere. Non sanno quel che dicono. Lasciali perdere, non ascoltarli. Non devi farti condizionare da nessuno. Solo tu puoi scegliere se darli corda e rinunciare all'idea di essere una grande allenatrice oppure combattere per realizzare i tuoi obiettivi. Diventerai fortissima. E poi non capisco come facciano a prenderti in giro per i tuoi capelli... ti rendono una bimba meravigliosa."

Camilla sembrò calmarsi e, dopo aver tirato su col naso, domandò: "Papà lo pensi davvero? Lo dici solo per farmi sentire meglio?"
"No- rispose il padre - lo dico perché ne sono convinto. Anzi... - ed estrasse una Pokeball dalla tasca dei pantaloni -credo che potresti anche dimostrarglielo... Tieni, te la affido. Volevo regalartela per il tuo compleanno... ma forse ne hai più bisogno in questo momento" disse porgendo la sfera nelle mani della figlia.
"È.. è.. un Pokemon?!" si stupì lei.
"Certo. Che aspetti? Non sei curiosa di vedere di che Pokemon si tratta? Su, premi il tasto centrale della sfera."

La bimba eseguì e in un lampo di luce bianca azzurognola apparve sul suo letto una piccola creatura, simile a uno squalo bipede in miniatura.
"Questa è una Gible. L'ho catturata in un percorso del Monte Corona durante uno degli scavi. Era ferita, così io e gli altri archeologi ci siamo messi a curarla con alcune pozioni. Dopo questo servizio si è affezionata molto a noi, tant'è che ha voluto contribuire nel ritrovare i fossili. La sua mossa Fossa è stata davvero di gran aiuto. Ho pensato che ti sarebbe piaciuta come regalo di compleanno, visto che desideravi tanto un Pokemon. Tra l'altro devi sapere che si evolve in Garchomp... un Pokemon semilegg..."
Jarred non riuscì a completare la frase che già Camilla lo stava abbracciando in lacrime (questa volta di gioia), sotto lo sguardo perplesso di Gible che si guardò intorno cercando di orientarsi in quel luogo a lei sconosciuto.
"Papà... Grazie... Grazie infinite! Adesso potrò diventare un'allenatrice! Potrò iniziare il mio viaggio per Sinnoh!"
"Ehi aspetta... sei ancora troppo piccola per queste cose. Per adesso potrai tenere Gible come Pokemon da compagnia... ma prima di fare delle battaglie con lei e intraprendere il tuo viaggio dovrai completare la scuola allenatori." chiarì il padre con un tono amorevole quanto severo.

"Uffi... io volevo iniziare adesso" replicò Camilla.
"I grandi obiettivi richiedono tempo... non puoi pretendere di diventare la numero uno in un attimo. E poi il tempo che trascorrerete insieme approfondirà il vostro rapporto."
Gible e Camilla si scambiarono uno sguardo di reciproca curiosità Poi il Pokemon si strofinò contro di lei, come un gatto quando fa le fusa. Camilla in risposta l'accarezzò sulla testa e sulla pinna dorsale. Era convinta che loro due, insieme, avrebbero fatto grandi cose.
"Ah già disse Jarred interrompendo il momento delle coccole -per i tuoi "capelli inguardabili" ti ho preso queste" esclamò sarcastico, tirando fuori da un'altra tasca delle spille nere simili alle protuberanze vicino alle orecchie di un Lucario.
Camilla apprezzò l'ennesimo regalo e si mise le spille tra i capelli, sotto lo sguardo tenero di Gible.

"Come sto?"
Ora i capelli erano più ordinati e una lunga ciocca bionda ricadeva sull'occhio sinistro della bambina.
"Benissimo, tesoro. Quando crescerai e diventerai allenatrice ricordati sempre tre cose: sii pura come una perla, forte come un diamante e splendente come il platino. Se credi davvero nei tuoi sogni, stai pur certa che si realizzeranno."
Detto ciò baciò la fronte di Camilla, le diede la buonanotte e una volta uscito dalla camera raggiunse sua moglie Christine.
Già si aspettava i commenti negativi sulla sua scelta di donare alla figlia un Pokemon come Gible, noto per la sua rarità e, soprattutto, potenza. Ma a lui non importava. Sapeva di aver fatto la scelta giusta. Sapeva che quelle due avrebbero tirato fuori il meglio di loro, collaborando insieme.
Jarred non sapeva ancora quanto...


Team attuale
-Gible (f) liv.10





Ciao a tutti! Spero vi piaccia questa piccola ideuzza sul narrare la storia di una celebrità come Camilla! Assieme a Red è tra i miei campioni preferiti. Premetto che non so quando riuscirà a postare un nuovo capitolo, ma spero il prima possibile. Fatemi sapere, per ora, come vi è sembrato il prologo ;)

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