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Autore: fly90    06/03/2016    1 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5


Maria si agitò nel letto facendo cadere la coperta leggera a terra.

Si sentiva soffocare e la pelle si velò di sudore mentre prendeva a respirare affannosamente rigirandosi da una parte all'altra inquieta.

Il cuore prese a martellarle nel petto così forte che sentiva le orecchie rimbombare.

I capelli corvini le andarono in faccia appiccicandosi alle guance bagnate, gemette, la testa pesante.

Maria...” una voce calda e profonda la chiamava da quella che pareva una distanza infinita.

Tese le orecchie cercando di captare ancora la voce.

Sapeva di stare dormendo ma era come se fosse cosciente.

Intorno a sé solo il buio.

Maria...” la voce si ripeté suadente ma sembrava arrivare da ogni parte.

Era come se fosse in una stanza buia, si voltava a cercare ma non vedeva nulla.

Si sentì inquieta come se qualcosa si stesse nascondendo nel buio, qualcosa che aspettava solo il momento opportuno per aggredirla.

Il cuore batteva sempre più forte incendiandole il sangue nelle vene.

Mosse qualche passo alla cieca allungando le mani davanti a sé ma trovò solo il vuoto e questo la spaventò ancora di più.

Maria...” ancora la voce roca la chiamò ma stavolta sembrava provenire da qualche parte alla sua destra.

Si girò lentamente e mosse qualche passo esitante verso destra.

Quel buio la opprimeva, era spaventoso non sapere cosa vi fosse davanti a lei e quella sensazione di essere osservata accresceva istante dopo istante.

Inciampò in qualcosa e cadde faccia avanti, istintivamente mise le mani avanti evitando di picchiare con il viso sul terreno.

Cadde con un gemito strozzato, sotto le mani qualcosa di duro e levigato, forse marmo non lo poté stabilire con precisione.

Ciò che le parve strano fu che invece di essere gelido, il pavimento sotto di lei era caldo.

Si alzò a carponi e girò su se stessa ispezionando il marmo con entrambe le mani finché non toccò qualcosa.

Si ritrasse bruscamente prima di prendere un respiro profondo e afferrare l'oggetto.

Al tatto era liscio con qualche increspatura, lo percorse con l'altra mano per tutta la lunghezza.

Era un oggetto abbastanza lungo con due rotondità sulla cima.

Inorridita lo lasciò cadere emettendo un suono strozzato.

Era una osso ne era certa.

Presa dal panico si alzò in tutta fretta e una risata simile al suono delle unghie sulla lavagna la fece voltare di scatto.

Stavolta la voce era alla sua sinistra.

S'immobilizzò desiderando stare ferma per l'eternità.

Sapeva che non era una buona idea seguire la voce ma qualcosa dentro di lei le urlava di avanzare.

Doveva farlo.

Passo dopo passo avanzò acquistando più coraggio mano a mano che procedeva.

Non si sentiva più osservata ora.

Maria...” la voce le arrivò ora più chiara da un punto davanti a lei.

Avanzò ancora per diversi minuti prima che i suoi occhi scorgessero un piccolo punto luminoso vermiglio.

Con un sospiro di sollievo affrettò il passo, doveva essere una via di uscita, non sapeva dove portava ma almeno non sarebbe più stata al buio completo.

Più si avvicinava e più sentiva calore, come se si stesse avvicinando al fuoco, l'odore di fumo le giunse all'improvviso.

Ben presto scorse quella che sembrava l'apertura di una grotta, le pareti simili a quelle di un vulcano.

Maria...” ora la voce era a pochi metri di distanza e proveniva proprio dall'interno della grotta.

Titubante entrò guardandosi attorno.

Fece scorrere lo sguardo sulle pareti rosso fuoco che donavano un bagliore sinistro al pavimento di pietra, guardò in alto dove le stalattiti e le stalagmiti in molti punti si univano a creare forme singolari.

All'improvviso ebbe la sensazione di non essere sola, come se qualcuno fosse dietro di lei.

Tremando e trattenendo il respiro si voltò lentamente.

Dietro di lei trovò una ragazza dalla bellezza singolare, teneva gli occhi chiusi come se stesse dormendo, i capelli neri come la notte le ricadevano in morbide onde sul viso minuto e pallido.

A occhio e croce poteva avere dai quattordici ai diciassette anni.

Era alta e magra, delicata.

Mosse qualche passo avanti incerta, la ragazza sembrava non sentirla.

Le venne in mente la bella addormentata che un sortilegio aveva costretto al sonno eterno.

Si fermò a poca distanza dalla giovane, si sentiva attratta, quasi non si accorse che stava sollevando la mano per toccarla.

Avvicinò la mano che tremava leggermente fino a portarla a pochi centimetri dalla guancia cerea.

Appena prima che le dita si posassero sulla pelle della ragazza, questa aprì gli occhi di scatto facendola retrocedere e inciampare nei propri piedi.

Cadde all'indietro sotto lo sguardo fisso della giovane.

Lentamente si appoggiò sui gomiti non osando distogliere lo sguardo da quello di lei.

Uno sguardo inquietante composto da un occhio azzurro come una distesa di ghiaccio e da una nero come il vuoto in un pozzo.

I loro occhi rimasero incatenati per un lungo momento, guardandola meglio si accorse che i tratti del viso erano vagamente famigliari.

Negli occhi della ragazza si accese una luce triste, impaurita.

D'improvviso ai piedi di colei divamparono le fiamme, fiamme alte che in un attimo l'avvolsero.

L'ultima cosa che vide furono le labbra della ragazza che sillabavano la parola: aiuto.


Maria sobbalzò seduta sul letto col respiro corto e il cuore a mille, un senso di angoscia che le attanagliava lo stomaco.

Non era solo un sogno, lo sentiva dentro di sé.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao ragazzi!

So che non capite chi sia Maria ma ne saprete di più lo prometto, fidatevi di me.

Un bacione da Fly90.


  
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