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Autore: Seira Katsuto    07/03/2016    0 recensioni
Memoria di ogni battito d'occhio.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi e vedo una piccola figura rossa di fronte a me, non ho idea di cosa sia e men che meno di chi sia. 
Sembra fissarmi incuriosita, così provo a toccarla, ma mi ritrovo a sbattere contro un muro invisibile ai miei occhi. 
Anche quella figura ha urtato contro qualcosa, allora riproviamo entrambi ad avvicinarci e con una sintonia quasi surreale finiamo nuovamente contro la parete.
Sospiro e vedo tante bollicine uscire inaspettatamente dalla mia bocca, si stanno dirigendo verso l'alto, incomincio così a seguirle con lo sguardo.
Scorgo la superficie nella quale esse si librano.
Lo specchio d'acqua crea un miscuglio straordinario di colori, "mi piacerebbe raggiungerlo", ho pensato.
Salgo quindi fino ad emergere e mi sento improvvisamente mancare il respiro.
Apro gli occhi, sono senza fiato e non capisco il perché.
Vedo, di fianco a me, una femmina, è bellissima, ricoperta da sfumature rosse, mi sento ipnotizzato a tal punto da avvicinarmi a lei senza muovere consciamente il corpo. 
Me la ritrovo di fronte, sperando provi le mie stesse emozioni, i suoi occhi sembrano illuminarsi al contatto coi miei e l'istante dopo ci ritroviamo già nel vortice dell'amore.
Apro gli occhi, ho una fame da lupi.
Proprio in quell'istante vedo del cibo cadere dalla superficie, mi precipito a mangiarlo, vengo però spintonato da qualcosa che cerca di allontanarmi.
È una femmina molto aggressiva, capisco subito che vuole il mio cibo, ma non è mia intenzione permetterle di averlo così facilmente.
Combattiamo, alla fine ne esco vincitore e soddisfatto finisco la mia merenda.
Apro gli occhi e vedo un uovo, di chi sarà?
Decido di prendermene cura, assisto allora meravigliato alla nascita di una nuova piccola creaturina rossa e con una strana sensazione di gioia decido di accoglierla in questo mondo.

Così ho passato la mia esistenza e così l'ho continuata a dimenticare, momento dopo momento, fino ad arrivare ad oggi.
Il giorno della mia morte.
Adesso, disteso sul suolo di un acquario, mi vengono alla mente tutti questi ricordi.
Quei ricordi che avevo sepolto chissà dove nella mia mente.
Vista dall'esterno immagino che sia davvero monotona e noiosa la mia vita, quando invece per me tutto sembrava sempre nuovo e spettacolare.
Adesso che sto morendo me ne rendo conto e non riesco a fare altro che pormi infinite domande.
Come ho fatto a dimenticarmi di tutto?
Di quando cercavo di avvicinarmi alla mia stessa figura, ma il vetro me lo impediva.
Di quando ho provato ad uscire dall'acqua e non riuscivo a respirare.
Di quando ho fatto l'amore con lei, lei che ora mi sta accanto, osservando con uno sguardo confuso la mia dipartita da questo mondo.
E di quando l'ho sconfitta per il cibo, dimenticandomi persino di averla amata.
E soprattutto di quando ho accolto mio figlio al mondo, non ricordandomi nemmeno che lo fosse. 
Come ho potuto scordare tutto questo?
Probabilmente sono davvero un caso perso e tutt'ora temo di dimenticarmi della mia stessa morte.
Ahimè, è proprio vero che ho la memoria di un pesce rosso.
   
 
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