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Autore: _Brandy_    08/03/2016    0 recensioni
Clarisse ha un nuovo spasimante e Chris non ci sta proprio.
Una nuova profezia, una nuova avventura e un nuovo pericolo attendono i nostri eroi del Campo Mezzo-Sangue.
Un trio (o forse due) molto improbabile partirà per una difficile prova.
Si parla di amore, passione e di uno spietato omicidio .... (ah no, quella era un'altra storia -.-') comunque non mancheranno intrighi, tradimenti e tanto, tanto, tanto Chrisse *^*... in tutte le forme possibili ed immaginabili *^*.
Speriamo (storia a 4 mani) che questa introduzione vi invogli a leggere il nostro racconto ... in caso contrario leggetelo lo stesso ... fidatevi, merita ;)
Tratto dal capitolo 5 ... finalmente, l'avventura sta per cominciare *^*
"Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell'ombra seguirà
...
Per trovarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male."
Ok ... ci abbiamo messo un po' per ingranare e far partire i nostri eroi per la loro impresa, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ^^
Tratto dal capitolo 6
Con una risata stridula si avvicino alla semidea disarmata. -Sei in mio potere.- la sollevò da terra con una mano artigliata alla gola. -Un ultimo desidero?-
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse La Rue, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo in Altro delle Autrici
Ciao a tutti cari lettori mezzosangue, siamo tornate con un nuovo ed entusiasmante capitolo ^^ ^^ e soprattutto a tutte le donne, Buona Festa della DONNA ^^ ^^
Volevamo scusarci per la lunga attesa ma siamo state un po’ impegnate e poi c’è stato un leggero blocco dello scrittore, ma ci siamo riprese e siamo pronte all’azione *^* *^*
Volevamo inoltre dirvi che abbiamo cancellato il “Dietro le quinte”, non perché ci sia stato imposto dalla direzione perché qualcuno si era lamentato, ma semplicemente perché I-chan si era stancata di scrivere.
I-chan: Eh, perché il mio papy divino non mi ha trasmesso la passione per la scrittura. T^T
Detto questo, vi auguriamo buona lettura ^^ ^^

 


 
Sogni
 
Talia era immersa nella nebbia più fitta. In ogni direzione in cui si girasse non era in grado di vedere niente, ma riusciva comunque a sentire una potente presenza.
-Ehi! C'è nessuno?- gridò nel bianco vuoto.
Nessuna risposta.
-Se questo è uno scherzo, non è divertente.- prese l’arco ed incoccò una freccia. -Vieni fuori, chiunque tu sia.- All’improvviso sentì l’aria crepitare ed i capelli corti rizzarsi sulla nuca, oltre che ad un senso di nausea crescerle dentro.
-Non credo sia questo il modo di rivolgerti a tuo padre, Talia!- Zeus uscì dalla nebbia nel suo completo gessato.
-Ah davvero? Tu ti riferisci allo stesso padre che voleva uccidermi a causa di una profezia?-
-Non rivanghiamo il passato. Sono qui per affidarti una missione.-
-Ah! Cosa ti fa pensare che abbia intenzione di accettare!?-
-Cosa ti fa pensare di avere scelta.-  e detto questo se ne andò così com'era venuto.
Talia si svegliò di soprassalto nel cuore della notte, con la fronte imperlata di sudore ed il cuore a mille.
-Maledizione.- ringhiò a denti stretti, nel silenzio della cabina di Artemide, consapevole di non poter dire di no.
 
 
DRIIIN … DRIIIN … DRIIIN …
Clarisse mugugnando contrariata allungò un braccio sul comodino per spegnere la sveglia, ma lei non era lì.
DRIIIN … DRIIIN … DRIIIN …
Sollevò nuovamente il braccio e colpì un po’ più in là, ma niente, così sollevò la testa dal cuscino ed intravista la sveglia con la poca luce che filtrava dalla finestra andò per spegnerla, ma la sveglia venne spostata da … un manico di scopa. O^O
DRIIIN … DRIIIN … DRIIIN …
La ragazza si voltò di scatto verso i piedi del letto e vide Chris, seduto sulla sedia presa dalla sua scrivania, con in mano il manico di scopa. -Chris!? Ma che diavolo fai?-
Il ragazzo sorrise  -Scusa, ma era già da qualche giorno che pensavo a questa cosa!-
-Oh dei!- sospirò girandosi verso la sveglia per spegnerla.
DRIIIN … DRIIIN … DRIIIN …
Chris la spostò ancora.
-Piantala!- e spense la sveglia. Scostò le coperte e si alzò dal letto -E poi, dove sei sparito ieri? Dovevi aiutarmi a fare i bagagli e invece te la sei filata … e perché mi stai fissando con quell’aria da beota!?- lo rimproverò stizzita.
-Perché sei stupendamente autoritaria anche di prima mattina.- le si avvicinò sorridendo e poggiandole le mani sui fianchi le diede un leggero bacio sulle labbra. -Comunque, quando sono tornato ho controllato i tuoi bagagli e mi sono permesso di aggiungere un cambio di biancheria, una scatola di cerotti e una di garze con bende annesse. E poi … ero andato a finire una cosa per te!-
-Oh!- gli cinse il collo sfoderando il suo ghigno migliore -E cosa, di grazia?- si alzò sulle punte dei piedi ricambiando il bacio con un altro altrettanto rapido e giocoso.
-D’accordo,- si scostò da lei -ma prima, devi chiudere gli occhi!-
-Aspetta, sarà una cosa piacevole? Perché lo sai che detesto le sorprese!- lo fissò allarmata.
Chris sorrise divertito -Sta tranquilla, ti piacerà te lo prometto, insomma, lo spero … Beh! Allora, chiudi gli occhi!-
Clarisse sospirò, ma lo fece contento.
-Apri!- le disse Chris dopo un attimo e la ragazza lo vide con una scatolina tra le mani.
-Ah!- “Cazzo è una scatolina dannatamente piccola! Non vorrà mica farmi QUELLA domanda!? No. Non sono pronta! Che cosa faccio! Ritirata, ritirata! Tutti in trincea. Cazzo il nemico ci sta accerchiando”
-Clarisse? Tutto ok?-
-Ah! Sì, sì! Ahm!- la ragazza deglutì e si asciugò le mani sudate sui pantaloncini del pigiama molleggiandosi nervosamente sul posto.
“Noooo! Non ci credo! Crede d’avvero che voglia farle QUELLA proposta!? Beh! Almeno so come fare per mandare nel panico la figlia del dio della guerra! Certo che se fosse vero, questa reazione sarebbe…” un sorriso amaro gli si dipinse in volto “Beh! Un passo alla volta!” -Su prendilo!- le lanciò la scatolina e per istinto, la ragazza lo afferrò.
-Su aprilo avanti! Non avere paura!- la stuzzicò lui.
-Io non ho paura!-
“Ah! Ha abboccato!” sogghignò il ragazzo. 
-Io non ho paura di niente.- Clarisse impettita iniziò ad aprire il pacchetto e quando sollevò il coperchio rimase un attimo interdetta, sollevata certo, ma … quasi, delusa. -Eh! È un portachiavi!?-
-Sì!-
-A … forma di … proiettile!-
-Sì! Per la precisione è un Full Metal Jacket 5,56 mm e sul fianco del proiettile ho inciso il cinghiale dei figli di Ares.- *^* le spiegò eccitato il ragazzo.
-Beh! Grazie! Ci metterò le chiavi di casa!- gli sorrise imbarazzata.
-Credo che quelle poi potrebbero risultare scomode però!-
-Come scusa?- lo guardò confusa lei.
-Permetti!?- le prese il portachiavi di mano -Sei pronta … ad amarmi alla follia?- le chiese con sguardo languido.
Per tutta risposta la ragazza incrociò le braccia al petto spostando il peso su una gamba e sollevando un sopracciglio con fare scettico.
-Donna di poca fede!- la schernì lui.
Chris si schiarì la voce facendo in modo da concentrare tutta l’attenzione della guerriere sul palmo in cui teneva il portachiavi. Chiuse la mano a pugno e con un gesto deciso del pollice, premette l’innesto del proiettile, come fosse un pulsante e il meccanismo scattò, un leggero sfrigolio metallico risuonò nella camera della ragazza che ammirava a bocca aperta il metallo prendere forma davanti a lei.
In pochi istanti, sotto i suoi occhi, si era formata uno splendido esemplare di lancia, robusta, pregevole, in un certo senso truce, dato il suo colore nero. La punta era la parte più affascinante dell’arma, in lucente bronzo celeste, battuto ed affilatissimo lavorato talmente tanto da renderlo dello stesso colore dell’acciaio. In oltre, la punta era diversa da quella classica a triangolo, infatti presentava degli spuntoni concavi a forma di zanne di cinghiale ai lati che ne aumentavano sensibilmente il potenziale offensivo. Asta e punta erano separate da un pezzo di bronzo celeste battuto, reso rotondo e finemente decorato, situato alla fine di un pezzo, che ricordava lo zoccolo di un cinghiale e all’inizio dell’altro.
-Wow-
-Bella vero?! Lo so che di solito tu le preferisci rosse, ma credo che essendo nera, i lampi elettrici risaltino molto meglio e in modo più truce.-
-Lampi elettrici!?- Clarisse stava entrando in uno stato d’estasi che non aveva mai provato.
-Oh! Sì!- le sorrise lui. Prese la lancia a due mani e ruotò il lato superiore, diviso da quello inferiore da un alto anello di bronzo con delle incisioni in senso orario e degli scintillanti e scarlatti lampi elettrici danzarono sulla punta rendendola splendidamente spaventosa.
-La amo!-
-Dovresti amare me!- -_- si lamentò Chris.
-Oh! Sì, anche te, va bene!- protese le mani verso la lancia.
Il ragazzo sospirò sorridendo -E poi, con uno scatto dall’altra parte, in senso antiorario, l’elettricità si spegne e con un ulteriore scatto la lancia torna ad essere un portachiavi.- le spiegò lui mostrandole il procedimento -In pratica ha lo stesso meccanismo della spada di Percy, solo … con più stile.- le sorrise restituendole il proiettile.
-Chris … è bellissima, davvero, è stupenda … ma come?-
-Ho chiesto ai ragazzi della cabina di Efesto di darmi una mano e dopo che ho spiegato loro il progetto erano abbastanza interessati da farmi stare temporaneamente nelle fucine con loro, per non parlare del piccolo Harley che era talmente entusiasta da aiutarmi in tutto e per tutto. Se non fosse stato per lui non sarebbe mai stata pronta per oggi e non volevo che andassi in missione senza la tua lan…-
Chris non fece in tempo a finire la frase che Clarisse gli si lanciò al collo rischiando di farlo cadere a terra ringraziandolo con il più profondo ed appassionato bacio che gli avesse mai dato.
-Wow. Devo prendere nota di regalarti armi più spesso.- le sorrise riprendendo poi a baciarla.
-Bene, ora devo vestirmi, quindi ora esci e aspettami fuori e fingi di essermi venuto a prendere. Ok? Ok.- la ragazza si scostò da lui ed andò ad aprirgli la finestra. -Forza, rapido.-
Chris sospirò a malincuore e fece come gli era stato detto.
Sceso a terra si guardò in giro per vedere che non ci fosse nessuno davanti le cabine, quindi si portò tranquillamente davanti la casa 5, aspettando che Clarisse, tra una botta ed un’imprecazione, scendesse le scale e uscisse dalla porta in pieno stile “figlia di Ares”.
Non erano passati neanche cinque minuti, che Chris sentì alle sue spalle un rumore di passi e quando si voltò, gli si rovesciò lo stomaco.
-Ah! Sei tu!- esclamò deluso Henry.
-Sì! Sono io, Chris. Il ragazzo di Clarisse. Io la sto aspettando per accompagnarla all’albero di Talia prima che parta in missione. Tu che ci fai qui?- gli chiese irritato con le braccia conserte.
-Oh! Ero venuto a prendere Clarisse per accompagnarla …-
-Ma come puoi vedere ci sono già io. Tu non servì. Quindi va pure avanti, noi ti raggiungeremo subito.- lo interruppe Chris.
-Non mi piace ricevere ordini e non mi piace il tuo tono.-
-Sono terribilmente desolato!- ribatté ironicamente il figlio di Ermes.
-Sai, ho sentito delle voci, su di te, Chris …- Henry fece qualche passo verso di lui -e non credo che un traditore come te, abbia il diritto di dire a me, che cosa possa o non possa fare.-
Chris strinse così forte i pugni da farsi sbiancare le nocche. -Questo, non ti deve riguardare White e poi, non ricordo di averti dato il permesso di chiamarmi per nome.-
-Oh!- il figlio di Era alzò le mani in con un gesto teatrale -Le mie scuse, Rodriguez.- si voltò poi verso la casa 5 rimanendo ad aspettare con le braccia incrociate e con un disgustoso ghigno sulla faccia -Sappi però, che non avrò bisogno del tuo permesso per prendermi Clarisse,- girò appena la testa per guardarlo mentre il suo sorriso si allargava sempre di più -Rodriguez.-
A quelle parole, Chris girò la testa lentamente verso il verme che aveva accanto, con l’unico desidero di pestarlo a sangue.
Se in quel momento non fosse uscita Clarisse di certo lo avrebbe ucciso.
-Ehi! Che succede?-
-Niente!- le risposero all’unisono.
Clarisse li guardò con l’espressione di una che ci credeva poco, ma lasciò perdere.
Chris allora, si schiarì la voce, fece un paio di passi verso di lei e le prese lo zaino delle mani -Lascia!-
-Guarda che ce la faccio!-
-Lo so!- poi si voltò verso Henry -White!- e gli lanciò lo zaino. -Grazie dell’aiuto.- Poi mise un braccio sulle spalle di Clarisse -Andiamo!?-
Lei gli sorrise, annuì e s’incamminarono verso il luogo dell’incontro.
-Clarisse, vuoi che ti porti anche la spada?- chiese ironico, rivolto però a Chris.
-Ma che dici, sei impazzito?- il ragazzo ispanico si fermò di colpo -Vorresti togliere un’arma dalle mani di una figlia di Ares? Vuoi morire per caso!?- poi ci rifletté un attimo -No, no! A pensarci bene, dovresti provare a prenderle la spesa.- continuò strafottente Chris.
La ragazza finse di leggere l’orologio al polso -Oh, ma guarda come si è fatto tardi. Andiamo.- si scostò dalla presa del suo ragazzo ed a passo di marcia si diresse verso la collina.
 
Arrivati all’albero, dove dormiva acciambellato il drago Peleo, a guardia del Vello d’Oro, li trovarono già ad aspettarli Percy, Annabeth che gli stava facendo tutte le dovute raccomandazioni del caso e Talia, che se la rideva sotto i baffi insieme a Rachel.
-Ehi!- li salutò Percy con un gesto della mano, felice di poter interrompere il noioso elenco della figlia di Atena. -Ce ne avete messo di tempo!-
-Vediamo di non cominciare subito male, Jackson.-  lo rimproverò subito Clarisse con le mani sui fianchi.
-Cercate di non uccidervi tra di voi piuttosto.- intervenne ironica Rachel cercando di placare gli animi.
-Sapete già da dove partire?- s’informò Talia.
-Ah! Sì, ieri sera ne parlavo con Annabeth e considerando i versi “Pavone, cinghiale, cavallo una bianca cerva braccheranno.”…- iniziò Percy e poi la figlia di Atena terminò la frase come suo solito -Gli ho suggerito di dirigersi nel Parco Nazionale di Yellowston in Wyoming.-
-Dovremmo stare attenti a Yoghi e Bubu.- sorrise divertita Clarisse.
-Ehehehéh! Ricordatevi di portare il cestino della merenda!- esclamò Chris con la stessa intonazione del famoso orso goloso di cestini da pic-nic.
I due si scambiarono uno sguardo complice e divertito, mentre gli altri si scambiavano occhiate allarmate.
-Ok!- Talia tentò di riprendere il controllo della situazione -Ma per quanto riguarda invece i versi che dicono “Se spargerà il sangue dell’animale della Luna di vite non ne rimarrà nessuna.”, non sarebbe il caso di lasciarla lì, dov’è, al sicuro?-
-Se la “catturassimo”…-
-Non potete catturare l’animale sacro ad Artemide, ma dico siete impazziti!-
-Se mi lasciassi finire…- Percy alzò di nuovo le braccia ed enfatizzò nuovamente le virgolette -Dunque, se la “catturassimo” potremmo tenerla al sicuro e liberarla in seguito, evitando contemporaneamente che dei possibili mostri al servizio di questo nuovo cattivo le possano fare del male.-
-Sì, in effetti è un buon piano Annabeth!- rifletté Talia.
-Veramente è una mia idea!- le fece notare Percy.
-Beh! Senz’altro l’influenza di Annabeth è stata fondamentale.-
-Guarda che non è malata.-
… -.-…
-Comunque, genio, hai idea di quanto disti da qui il Wyoming?- le chiese Clarisse ignorando la freddura di Prissy -Tipo, 28 ore di macchina senza traffico!?-
-Ma solo 3.30 col treno! Argo è già pronto, vi accompagnerà alla NY Penn Station e da lì prenderete un diretto fino a Rock Springs.- precisò Annabeth. -Senza contare il prezzo speciale per i semidei, infatti con lo Sconto Impresa sono solo 31.290 dracme a testa per biglietto. Poi da Rock Springs fino al parco ci vogliono circa 5 ore di macchina, però mi sembra un buon compromess…-
-31.290 dracme a testa?- Clarisse strabuzzò gli occhi. -E dove credi che le dovremmo andare a prendere così tante dracme?-
Annabeth sospirò ed assunse un’espressione schifata. -Fortunatamente, il divino intervento economico della divina Era, la divina madre degli dei, ha risolto la situazione.-
 
La sera prima alla cabina 3
-Il parco di Yellowston?- Percy strabuzzò gli occhi sedendosi sul letto accanto ad Annabeth. -Quello nel Wyoming?-
-Sai! C’è solo quello!-
-Hai idea di quanto sia distante? Sei sicura che quella cerva non sia un po’ più vicina?-
-Sì! E sì, sono sicura, hai presente, figlia di Atena, dea della saggezza!? Quando il polo del potere si è spostato dalla Grecia agli Stati Uniti, i territori nei pressi della regione di Cerinea, dove la cerva sacra ad Artemide era solita trovarsi, si sono spostati nel Wyoming.-
-Nel parco di Yellowston!-
-Nel parco di Yellowston!- ripeté a conferma la ragazza.
Percy sospirò esasperato, non aveva speranze contro Annabeth.
-Comunque, in macchina ci vorrebbe una vita, è vero, ma in treno, no! Guarda!- esclamò la ragazza girando il portatile di Dedalo.
-Ah! Solo 3 ore e mezza. Bene, ottimo!- le sorrise compiaciuto, ma poi i suoi occhi caddero sul prezzo del biglietto. -31.290 dracme?- le chiese afferrando il portatile.
-Eeeeh! Sì! … A testa!- specificò Annabeth riprendendosi il prezioso ascito di Dedalo.
-A testa?- ripeté sconvolto Percy.
-Beh! È il prezzo speciale Sconto Impresa! Altrimenti sarebbe costato molto di più!- gli sorrise lei.
-Ah! Per fortuna che c'è lo Sconto Impresa! E dove le troviamo così tante dracme? A testa!?- sospirò passandosi una mano tra i capelli.
-Basta chiedere!- una cantilenante voce femminile, spiacevolmente familiare si intromise nella loro conversazione. Un istante dopo, nella stanza, di fronte a loro comparve la divina Era, col suo divino finto sorriso da madre comprensiva e disponibile.
-Chiedere cosa di grazia?- chiede Annabeth trattenendosi a stento dal prendere la penna di Percy dalla tasca del suo ragazzo e farla scattare trapassando la dea.
-Ma non eri tu la figlia di Atena? La dea della saggezza?- la canzonò Era sempre sorridendo.
“Ok! Voglio quella penna!”
Annabeth sospirò profondamente ed implorò a tutta la saggezza di qui era in possesso di domare i suoi desideri e di aiutarla a continuare una conversazione pressoché pacifica. -La prego divina Era, ci illumini, in fondo, anche se figlia della dea della saggezza sono pur sempre per metà umana.-
-Ma è ovvio!- schioccò le dita e nella sua mano comparvero tre foglietti rettangolari verdognoli -I biglietti del treno, con i miei divini omaggi!- sorrise la dea porgendo i biglietti a Percy.
-Ah! Ecco, grazie!- boccheggiò uno stupito  figlio di Poseidone.
-Di niente caro! Volevo darli a mio figlio, ma poi ho pensato alla faccia che avrebbe fatto una semidea di mia conoscenza e non ho resistito.- rispose guardando Annabeth. -Ah, dimenticavo, ho anche messo nei vostri bagagli dei sacchetti con qualche dracma aggiuntiva. Non si sa mai.- agitò una mano -Bene!- congiunse le mani in grembo -Buon viaggio cari!- e com’era venuta se ne andò.
 
-Ecco, è andata così!- sospirò una esasperata ed ancora irritata figlia di Atena finendo di raccontare come si era svolta la vicenda.
Percy le mise un braccio intorno alle spalle e la trasse a se. -Sai, sono davvero orgoglioso del tuo autocontrollo.- Le sorrise. -Credevo l’avresti uccisa!-
-Oh! Ci ho pensato! Eccome se c’ò pensato!- si voltò velocemente verso Henry -Senza offesa Henry!-
-Tranquilla!- minimizzò col gesto di una mano -Credo che ognuno di noi abbia dei trascorsi con almeno un dio!-
-Bene!- Clarisse si strofinò le mani. -Dato che il problema economico è stato risolto, possiamo partire. Sì? Sì! Bene! Andiamo.- disse, o meglio ordinò al gruppo partendo in quarta.
-Ehi scheggia! Aspetta, salutami almeno!- Chris la prese dolcemente per un polso.
Clarisse sorrise nervosa. -Ma ci siamo già salutati prima. Ricordi!?- gli fece notare lei a denti stretti. Ma lo sguardo di Chris non ammetteva un “No.” come risposta. Essere messa alle strette, a Clarisse, non piaceva affatto, però tutta quella decisione e sicurezza che vedeva negli occhi di Chris, l’affascinavano e le davano un senso d’eccitazione e desiderio.
“Ahgr! Dannazione, Chris sei un bastardo! Per gli dei, come riesce a farmi provare così tante emozioni in un solo istante!?”
-Ok!- intervenne Percy. -Cominciamo noi!- si voltò verso Annabeth le sorrise e le diede un tenero bacio sulle labbra. -A presto sapientona!-
-A presto testa d’alghe.-
-Ciao Rachel.-
-Ciao Percy, sta attento.-
Loro si salutarono con un abbraccio, così come con Talia. -Mi raccomodando Percy, non fare stupidaggini.-
-Ne ho mai fatte?- le chiese sconcertato.
-L’unica cosa di intelligente che tu abbia mai fatto è stata quella di metterti con Annabeth!-
Clarisse sospirò. -Chris, sei impossibile!- velocemente si avvicinò e gli diede un bacio a stampo, stile “toccata a fuga”, ma il ragazzo la afferrò per la vita e ci pensò lui a salutarla come si deve. -Torna da me.-
-E-eh- si schiarì la voce e deglutì -È un ordine?-
-Sì.- le rispose tenendola ancora tra le braccia.
-Lo sai vero, che non mi piace ricevere ordini!?- gli sussurrò lei.
Chris le rispose con uno di quei sorrisi sornioni che le piacevano tanto, senza però aggiungere altro.
La truce guerriera allora si morse un labbro e si sollevò sulle punte dei piedi per raggiungere l’orecchio del ragazzo. -Ma, solo per questa volta, farò un’eccezione.- e gli diede un dolce bacio sulla guancia.
Talia osservò per tutto il tempo il comportamento di Henry, che sembrava visibilmente disgustato dalle effusioni tra Chris e Clarisse, ma ad un tratto si accorse di lei e la sua espressione cambiò totalmente, esibendo un sorriso quasi timido. Talia non aveva mai visto un ragazzo così agghiacciante.
-Ehmm!-  Henry le si avvicinò guardingo. -Allora … che ne dici, un abbraccio d’incoraggiamento?-
Per tutta risposta Talia incrociò le braccia al petto ed iniziò ad ignorarlo.
-Oh! Andiamo, solo perché mia madre ti odia, non vuol dire che ci dobbiamo fare la guerra, no!? E lo stesso vale per te Annabeth!- continuò rivolgendosi poi, anche alla figlia di Atena. Purtroppo per lui però la cosa non sembrò sortire alcun effetto. -E dai! Andiamo, Atena e Poseidone si odiano però tu sei addirittura la ragazza di Percy!-
-Ehi! Cosa vorrebbe dire “addirittura”?!- si lamentò il ragazzo.
-Sì! Ho capito quello che intendi!- Annabeth interruppe le lamentele del suo ragazzo -Però, Poseidone non mi ha mai scagliato addosso l’ira dei mari, mentre tua madre ha disseminato il suolo sotto ai mie piedi di cacche di mucca.-
A Chris e Clarisse scappò una risata e Annabeth li fulminò con uno sguardo.
-Fortuna che non è figlia di Zeus, altrimenti saremmo già morti!- sussurrò il figlio di Ermes alla sua ragazza, che sorridendo annuì.
-E va bene! Ma che colpa ne ho io, se mia madre è permalosa?-
-In effetti, non ha tutti i torti!- esclamò Percy.
-Mmm- mugugnò Annabeth.
-D’accordo, allora comincio io!- s’intromise Rachel, cercando di rompere il ghiaccio avvicinandosi al figlio di Era e regalandogli un abbraccio di buona fortuna. -In bocca al lupo.-
Annabeth e Talia si scambiarono un’occhiata come per dire “Ma dobbiamo proprio farlo?”
-Su, forza ragazze!- le incitò Rachel -In segno di pace!-
Le due amiche sospirarono e una dopo l’altra salutarono Henry con un abbraccio un po’ troppo forzato, ma facendo entrambe lo stesso avvertimento.
-Se succede qualcosa a Percy, giuro che ti troverò ovunque tu sia e ti spedirò nel Tartaro, vivo.-
Intanto, Chris si era avvicinato a Percy per salutarlo mettendosi in disparte, ma soprattutto per chiedergli un favore -Senti Percy, devo chiederti una cosa!-
-Dimmi.-
-Potresti, controllare Clarisse?-
Dopo un attimo di smarrimento si riprese -Come scusa?-
-Credo che Henry possa provarci con lei.-
-Non ti fidi di Clarisse?- gli chiese sconcertato.
-Cosa? No! No, ma che dici? È di Henry che non mi fido! E per quanto riguarda Clarisse credo non capisca quando qualcuno ci provi con lei! Anzi no, non credo, ne sono certo! Quindi …- Chris sospirò. -Insomma , lo so che dati i miei trascorsi, dire che non mi fidi di qualcuno sia un po’ … ipocrita da parte mia, però…-
-Ehi! Tranquillo amico, quella è acqua passata, io di acqua me ne intendo, sai com’è! Comunque tranquillo, ci darò un occhio.- promise dandogli una pacca sulla spalla.
-Grazie Percy.- si strinsero la mano e si diedero un paio di pacche sulla schiena -Sta attento anche tu.-
-Tranquillo c’è Clarisse a proteggermi.-
-Sì! Certo! Contaci Prissy!- si sistemò meglio lo zaino in spalla -Bene, ora che abbiamo finito con tutte queste moine, muoviamoci. Abbiamo un treno da prendere.- e s’incamminò verso l’auto ai piedi della collina, dove Argo aspettava a braccia conserte.
Velocemente Percy prese lo zaino e sospirando la seguì verso la macchina. -A presto gente.-
Anche Henry si sistemò meglio lo zaino in spalla e nel farlo urtò Chris e dopo un ultima occhiata in cagnesco tra i due, il figlio di Era se ne andò con un sorrisetto viscido e soddisfatto sulle labbra.
Un ultimo saluto di Percy agitando la mano e dopo essere saliti tutti sfrecciarono diretti alla stazione.
 
Chris sospirò visibilmente scontento. -Quel tizio proprio non mi piace.-
-Neanche a me!- esclamarono in coro Annabeth e Talia a braccia conserte.
-Oh! Andiamo, forse non è poi così male se … se lo si conosce meglio!?- provò ad ipotizzare Rachel.
I tre semidei la fissarono per un istante come se avesse detto la cosa più sconcertante che mente umana potesse concepire. -No!- esclamarono all’unisono senza ammettere repliche.
-Ok!- decise di concordare l’oracolo per non contraddire gli amici, ma soprattutto per il quieto vivere e poi girò i tacchi per tornare alla sua grotta.
-Beh, ragazze, ora vado anch'io. Devo trovare qualcosa per distrarmi. Ciao.-
-Ciao.- lo salutarono le ragazze mentre si stava già avviando verso il campo, soffermandosi però prima a dare una grattatina sotto la gola del drago Peleo, che ricambiò con quelle che dovevano essere delle … fusa.
 
-Allora, ti va di allenarti un po' con me nell’arena, prima di colazione?-
-Ah! Scusa Annabeth, ma non posso, ho … delle cose da fare.- rispose Talia infilandosi le mani nelle tasche posteriori dei jeans.
-Quali cose da fare?- le chiese sospettosa incrociando le braccia.
-Cose da cacciatrice!- puntualizzò la ragazza incrociando le braccia a sua volta.
-È top secret?-
-Sì! Bene, ora vado. Ciao.- dileguandosi il più in fretta possibile.
-Cia … o.- la figlia di Atena la guardò andarsene verso la casa di Artemide -Ok Annabeth, dovrai trovare un altro modo per passare il tempo e soprattutto per distrarti.- sospirò e poi si diresse verso la propria cabina in cerca di qualcosa di interessante nel portatile di Dedalo.
 
-Rachel?-
La ragazza si sentì chiamare poco dopo aver disceso la collina, quando si voltò vide Chris correrle dietro.
-Chris!-
-Ciao, senti … posso chiederti un favore?- indicandole di continuare pure a camminare.
-Se posso!-
-Ecco, tu sai che tra me e gli atri ragazzi della casa di Ermes non … insomma, al momento non è tutto rose e fiori, sai … per quella faccenda di Crono.-
-Quando hai tradito il campo e hai seguito Luke?!- Rachel cercò di essere il più gentile possibile, non aveva niente contro Chris e anche se in passato aveva tradito il campo, alla fine era tornato sui suoi passi ed era tornato dalla parte dei suoi amici e per quel che poteva valere, a Rachel, Chris era simpatico, insomma, sembrava un bravo ragazzo … paziente di sicuro, per riuscire a stare con Clarisse.
-Già.- Chris cominciava ad esitare.
-Dimmi allora, che cosa posso fare?- cercò d’incitarlo l’oracolo.
-Volevo chiederti se potevo …- si schiarì la voce e cominciò a parlare più piano -… se potevo dormire dietro la tua grotta, fino a quando Clarisse non torna.-
-Perché fino a quando Clarisse non torna? … Oh!- la verità si fece lampante nello sguardo dell’oracolo. -Hai dormito con Clarisse!?-
-Schsss! Abbassa la voce!-
-Oh scusa! E da quanto tempo va avanti questa storia?-
-Da circa una settimana!- Chris si guardò intorno per controllare che nessuno li avesse sentiti, se quella voce giungeva alle orecchie di Chirone si sarebbe preso una bella strigliata … “Ah ah strigliata, Chirone è per metà cavallo. Chris, cazzo, non è il momento di pensare alle freddure!”
-E nessuno vi ha scoperti?-
-No, altrimenti credo si sarebbe saputo! Allora, posso accamparmi dietro la tua grotta?- le chiese implorante
-Oh! Sì! Certo, hai un sacco a pelo o una tenda, hai bisogno di qualcosa?-
-No, no! Tranquilla, oggi pomeriggio mi intreccerò un’amaca.-
Rachel si fermò di scatto. -Allora facciamo che ti lascio stare dietro la mia grotta se fai un’amaca anche per me!- lo fissò risoluta l’oracolo.
Chris la osservò per un attimo interdetto, cercando di capire se lo stesse prendendo in giro o meno. -Non stai scherzando,  vero?-
-Non sono mai stata così seria.-
-Ok! Avrai la tua amaca. Preferenze?-
-Reticolato a fasce larghe. Tessuto morbido, ma resistente. Dimensione medio-grande!-
-Medio-grande? Ma se sei uno scricciolo!?- cercò di controbattere il ragazzo.
-Prendere o lasciare.- e gli allungò una mano per sugellare l’accordo.
Chris sospirò e le strinse la mano. -Prendo, prendo.-
-Bene!- gli sorrise la ragazza -Allora avvertimi quando arrivi. Ok?-
-Ok!- rispose un meno solare Chris, che già si vedeva tutto il giorno impegnato a reperire materiale ed a intrecciare amache.
 
Dopo cena, Chris si diresse furtivo alla grotta dell’oracolo con armi e bagagli.
-Rachel? Rachel?-
-Oh! Ehi! Credevo arrivassi più tardi e dove sono le tue cose?-
-Mi sono già sistemato! Ti ho portato l’amaca. Ti aiuto a sistemarla se vuoi!?-
-Certo!- le risospese felice lei. -Wow! Chris … è bellissima!- una volta aperta era davvero grande, le fasce erano larghe il palmo di una mano e il tessuto che aveva usato era cotone verde, dello stesso colore delle tende all’entrata, rinforzato da diversi strati per renderlo più resistente, ma mantenendo la morbidezza del tessuto.
-E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio.-
Una volta posizionata l’amaca, praticamente sopra al letto. Scelta bizzarra secondo Chris. Il ragazzo tornò nel suo alloggio di fortuna e stesosi sulla sua amaca, in breve tempo prese sonno.
 
Il luogo in cui si trovavano era buio, illuminato solo da alcune fiaccole che emanavano una fiamma verde giallastra. Probabilmente erano dentro una grotta viste le pareti di roccia, roccia nerissima e levigata. Clarisse e Percy erano feriti e sporchi dal lungo viaggio, gli scontri e la fatica. Di Henry, nessuna traccia. Ad un tratto furono accerchiati dai mostri. Gli occhi di Clarisse si fermarono su di lui.
-Chris, NO!-
 
Le grida della ragazza lo svegliarono terrorizzato e madido di sudore. -Clarisse.- era notte fonda e ci mise qualche secondo prima di capire che era solo un sogno, ma per i semidei, i sogni, non sono mai, solo sogni.
-Chris!?- Rachel si precipitò dal ragazzo, indossava il pigiama più assurdo che avesse mai visto, con un motivo psicadelico ed ipnotico. -Chris è terribile ho visto Percy e Clarisse incatenati e feriti, cosa facciamo?- e poi cominciò a parlare a mitraglia. -Ma forse è stato solo un sogno, indotto dalla suggestione, dato che prima di addormentarmi stavo ascoltando la profezia che avevo fatto ad Henry, speravo di trovare qualcos’altro per poterli aiutare e poi li avrei contattati con un messaggio Iside, però tutte le altre volte che ho avuto dei sogni non erano semplici sogni, però è anche vero che non sono una semidea, ma comunque resto pur sempre l’oracolo e poi…-
-Ok! Ora, calmati!- la interruppe il ragazzo. -Allora io preparo le mie cose…
-E io vado a svegliare Annabeth!-
-Annabeth!? Perché?-
-Beh! Perché anche Percy è in pericolo e poi perché le conoscenze di Annabeth sarebbero molto utili in missione, non credi?-
-Ok! Sì, hai ragione, scusa.- Rachel stava già andando quando Chris la fermò. -Aspetta un attimo!- e scese dall’amaca -Hai detto che stavi riascoltando la profezia di Henry, vero? … Ma come?!...- il ragazzo la guardò confuso.
A quel punto Rachel sollevò il cellulare che aveva ancora in mano -L’ho registrata! Sai, per qualsiasi evenienza!-
-Posso ascoltarla?- le chiese improvvisamente Chris. Che non si fidasse di Henry era più che provato e un sospetto si faceva sempre più largo nella sua mente.
-Ah! Sì, certo!- Rachel fece partire la registrazione.
“Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell’ombra seguirà
il vero servo di chi il padre uccise,
figlio del tradimento che nell’odio, il cuore intrise.
Per mano sua, gli dei, in schiavi si vedran finire,
con una chiave il mondo potrà perire.
Se spargerà il sangue dell’animale della Luna,
di vite non ne rimarrà nessuna
e se il Padrone, nel sangue dorato si bagnerà
nessuno più lo sconfiggerà.
 
Pavone, cinghiale, cavallo
una bianca cerva braccheranno.
Servi e vendicatori li potran squartare,
ma il metallo maledetto, sangue, non dovrà toccare.
Quando il traditore si mostrerà
per quel che è, nella notte di tenebra mal farà.
Per trovarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male.”

“…trovarlo…” pensò Chris “Per trovarlo, non per fermarlo, come aveva riferito Henry a Clarisse, certo forse si era sbagliato, in fondo il significato non sembra cambiare molto … sempre che non si trattasse di una profezia!”
-Senti Ra…-
Improvvisamente Rachel lo afferrò per un braccio, così forte che il figlio di Ermes stentava a credere che avesse tanta forza in mani così piccole e sottili. Poi si piegò in due, come se qualcuno le avesse dato un pugno nello stomaco. Poi drizzò la schiena e i suoi occhi brillarono di una luce verde smeraldo luminescente.
Quando parlò, la sua voce sembrò come triplicata - come se ci fossero tre
Rachel che parlavano in contemporanea e un denso fumo verde la avvolse come spire di serpente.
-Segui la chiamata,
si formerà una squadra inaspettata.
Dell’amore la fiducia dovrà provare
che nella forza, in vero, dovrà testare.
E che cadere tu non possa
nel fuoco della fossa.
I desideri, in fine, si vedrà avverare
Se con la chiave, gli dei saprà ingannare.-
 
La coda del serpente di vapore scomparve nella bocca di Rachel, chiudendosi. La ragazza reclinò la testa in avanti chiudendo gli occhi. Un istante dopo inspirò come se avesse una crisi asmatica e si riprese. Aveva la fronte imperlata di sudore mentre afferrava Chris con entrambe le mani intanto che lui la sorreggeva. Rachel aveva il fiatone e le ginocchia molli. Dopo un attimo, riprendendo fiato, riuscì ad essere un po’ più stabile, si umettò le labbra e deglutì.
-Ho, ho avuto una profezia!?-
-Già!- la guardò preoccupato Chris. -Stai bene?-
-Sì! Sì sto bene! Cosa diceva la profezia?-
-Che sarà dura. Ce la fai ad andare da Annabeth?-
-Sì!- annuì decisa lei
-Bene, allora ci troviamo all’albero di Talia.-
Rachel annuì e si avviò verso la casa di Atena.
 
Velocemente Chris si vestì e prese il necessario per partire, lo zaino con un cambio di vestiti, qualche barretta energetica che aveva preso di nascosto dal magazzino, un paio di bottiglie d’acqua, dracme, portafoglio con dollari americani presi in prestito da Trevis e Connor, una borraccia di nettare ed un sacchetto di cubetti d’ambrosia. Senza dimenticarsi del lungo astuccio in cuoio che si agganciò alla cintura e della spada da oplita che gli aveva regalato Clarisse non appena si era ripreso dalla follia in cui l’aveva indotto Minosse nel labirinto. Lama in bronzo celeste della miglior qualità, affilatissima, impugnatura in cuoi nero e fodero del medesimo colore, borchiato, da duro.
-Bene, ho tutto.- si mise la spada agganciata alla spalla e lo zaino su quella libera, dirigendosi poi verso il luogo dell’incontro, quando, ad un tratto, gli squillò il cellulare.
 
Rachel era appena arrivata davanti alla cabina 6, realizzando solo in quel momento che gridando il nome dell’amica, non avrebbe fatto altro che svegliare tutto il campo e questo era assolutamente da evitare, così decise di scassinare la porta per andare a svegliarla furtivamente. Aveva appena aperto la porta quando si trovò Annabeth davanti, sveglia, vestita e pronta per andare in missione.
-Rachel!? Che ci fai qui?- poi guardò la porta corrugando la fronte -Hai scassinato la porta!? No! Non importa, devo andare, Percy è in pericolo.-
-Lo so! Ho sognato lui e Clarisse incatenati e feriti. Chris ti sta già aspettando.-
-Incatenati? Io li ho sognati circondati da mostri e … Chris, Chris era lì! Clarisse urlava “Chris NO!”, forse lui centra qualcosa.-
-A proposito,  quando ero con lui prima, ho avuto una profezia.-
-E cosa diceva?-
-Chris ha detto solo “che sarà dura!”- fece le virgolette con le dita. -Se solo l’avessi re…- Rachel guardò il cellulare e si bloccò -Ma io l’ho registrata, sopra la profezia di Henry!- sfiorò lo schermo touch ed in un paio di mosse riuscirono a riascoltare la profezia che riguardava Chris.
“Segui la chiamata,
si formerà una squadra inaspettata.
Dell’amore la fiducia dovrà provare
che nella forza, in vero, dovrà testare.
E che cadere tu non possa
nel fuoco della fossa.
I desideri, in fine, si vedrà avverare
se con la chiave, gli dei saprà ingannare.”
 
-Non sembra buona!- esclamò Rachel.
-Io direi che è proprio pessima, considerando che nella profezia di Henry c’erano i versi “Per mano sua, gli dei, in schiavi, si vedran finire, con una chiave il mondo potrà perire.” Chris potrebbe essere tornato dalla parte dei seguaci di Crono o peggio, potrebbe non averli mai lasciati.-
-Aspetta, ora non credi di esagerare! Sembra tenere veramente tanto a Clarisse, insomma, non credo le farebbe del male.-
-Nemmeno io credevo che Luke potesse mai tradire…- la voce le si spezzò in gola -… tradire il campo, invece l’ha fatto.-
-Allora cosa facciamo con Chris?-
-Tu niente! Dovrai restare qui e coprirci con Chirone, se venisse a sapere che due gruppi di semidei sono partiti per la stessa missione non la prenderebbe molto bene e ci manderebbe dietro le cacciatrici per fermarci. Per quanto riguarda Chris, io e lui raggiungeremo insieme il gruppo di Percy, almeno in questo modo potrò tenerlo d’occhio!-
-Se non puoi batterlo, alleati con lui, giusto?!-
-Precisamente!- sospirò Annabeth. -Allora, dove ha detto di trovarci?-
-All’albero di Talia!-
-Andiamo!-
 
Il cellulare aveva cominciato a suonare insistentemente e quando Chris lo prese dalla tasca vide sul display la foto di Ange.
Rispose.
-Pronto, Ange scusa mi sono dimenticato di ringraziarti per avermi spedito il sensore, però ti sei scordata da mandarmi il link dell’app.-
-Non l’ho scordato, ho fatto apposta a non inviartelo, così potevi venire qui a prendermi e portarmi via, lontano da questo posto.- gli rispose una voce angelica e melodiosa come quella di una ragazzina, ma monotono.
-Ah!- rimase interdetto dopo aver udito il piano d’evasione della sua interlocutrice. -Le cose non vanno bene col divino Ermes? È troppo veloce per te? E lo sai che non dovresti chiamarmi col semiphone, dato che non ne è stata approvata la costruzione!- le fece notare sospirando e cercando di cambiare discorso.
-Il divino Ermes non si è visto oggi e neanche ieri e nemmeno il giorno prima! E ti ho chiamato col semiphone perché i messaggi Iside non funzionano, c’è una totale assenza di segnale!-
-Hai creato un arcobaleno come si deve? Non hai usato dracme false vero?- le chiese incredulo che i messaggi Iside non funzionassero.
-…-
-Ok! Hai fatto tutto come doveva essere fatto! Domande stupide.- Chris si scusò della poca fiducia, dato che non udiva più segni vitali dall’altro lato dell’apparecchio.
-Ti aspetto! Mi trovi qui! Ciao!- e riagganciò.
-No Ange, aspetta!- ma era troppo tardi, aveva già riattaccato.
Chris sospirò ormai arrivato accanto a Peleo, che sentendolo frustrato, ancora un po’ assonnato gli avvicinò il muso come a volerlo consolare e rassicurare. Il ragazzo sorrise e cominciò a coccolarlo -Grazie amico mio! Ora avrò bisogno del tuo aiuto. Pensi di poterlo fare?-
Il drago alzò orgogliosamente la testa gonfiando il possente petto, come per dire “Ma per chi mi hai preso? Per uno di quegli stupidi ronzini? Io sono un drago!” poi però, si voltò verso il grande pino, dove su un ramo vi era il Vello d’Oro, come se si fosse ricordato di quale fosse d’avvero il suo compito.
-Capisco, ma sarebbe solo per qualche ora, il tempo necessario per trovare Clarisse, Percy e…- sospirò disgustato -Henry!-
Anche il drago fece una smorfia, come se trovasse insopportabile anche lui il ragazzo.
-Chris!?-
Il figlio di Ermes si voltò e vide Annabeth che lo stava chiamando, seguita da Rachel, che aveva ripreso un po’ più di colore rispetto a prima.
-Dobbiamo sbrigarci, ho un brutto presentimento!- la incitò il ragazzo.
-Sì!- esclamò la figlia di Atena lanciando un’occhiata all’alta ragazza -Anch’io!-
-Allora forza!- Chris fece per montare in groppa a Peleo.
Annabeth e Rachel strabuzzarono gli occhi. -Chris che fai?-
-Ci accompagnerà Peleo, così saremo più veloci!-
-Peleo è a guardia del Vello, hai idea di cosa potrebbe accadere se qualcuno lo rubasse durante la sua assenza?- “Forse è proprio questo ciò che vuole!”
Chris si avvicinò ad Annabeth in modo tale da farle capire tutta la sua risolutezza. -Senti, Clarisse è in pericolo e anche Percy. Quindi se tu vuoi perdere tempo e fare un’altra strada accomodati, fai pure! Ma io, non permetterò a nessuno di far del male alla donna che amo. Intesi!?-
Sia Annabeth che Rachel annuirono intimorite ed affascinate.
-Bene!- poi si rivolse a Rachel -Ah! Abbiamo un altro problema! I messaggi Iside non funzionano!-
-Cosa? non è possibile!- esclamò Annabeth –Tu come lo sai?- gli chiese poi.
-Mi hanno chiamato!- Chris prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo diede all’oracolo -Rachel prendilo, con questo anche noi semidei possiamo, avere un cellulare, diciamo.-
-E poi voi come farete?-
-Passerò a prenderne un altro!- e tornò da Peleo rivolgendosi poi al drago. -Pensi di poter risolvere il problema della tua assenza?-
Il drago lo fissò per un istante negli occhi, uno sguardo intenso ed ipnotico, poi con una zampa creò una montagnola di terra e poi vi soffiò una leggera fiammata dorata, non rossa come suo solito, e la montagnola di terra prese vita, crebbe e si trasformò in un altro Peleo, solo col manto color terra invece di rosso ruggine, che si acciambellò vicino a pino da proteggere.
-Wow! Ma come?- Annabeth rimase a bocca aperta.
-I draghi sono creature magiche, dotate di grandi e antichi poteri!- spiegò Chris accarezzando il dorso del suo squamoso amico -Questo è niente per Peleo, vero!?-
Il drago inorgoglito da tanti complimenti gonfiò il petto tutto impettito.
-Ok amico! Abbiamo capito che sei molto figo, ora però abbassati, così possiamo salire e  partire.-
Il drago, ubbidiente, fece come gli era stato detto e Chris gli salì agilmente in groppa porgendo una mano ad Annabeth. La ragazza la guardò un istante e poi l’afferrò e salì in groppa a Peleo, dietro al ragazzo.
-Andiamo!-
All’ordine di Chris, il drago, con un poderoso colpo delle zampe e delle ali, prese il volo e in pochi istanti, si issò sopra gli alberi della collina e subito dopo stava già volando verso New York.
-Peleo, andiamo all’OPS, Olimpo Pacchi Spediti, dobbiamo recuperare un paio di cose.-
 
Quella mattina, sul treno diretto nel Wyoming.
Non appena saliti sul tremo e trovato un posto libero in disparte, Clarisse si sedette come se il treno fosse suo, appoggiando i piedi sul sedile davanti a lei e si isolò subito dal gruppo -Bene! Buona notte! Chiamatemi quando arriviamo.-
Percy e Henry si lanciarono uno sguardo rassegnato e si sedettero nei due posti rimanenti vicino al corridoio e cominciarono a mangiare la loro parte di colazione presa al bar della stazione.
-Lasciatemi un paio di ciambelle.- mugugnò Clarisse sistemandosi meglio sul sedile.
-Oooky!- la rassicurò Percy, ma più timoroso che potesse pestarlo in caso contrario.
Nell’ora e mezza successiva, Percy e Henry passarono il tempo parlando del più e del meno. Quando Clarisse si svegliò, il figlio di Poseidone stava elencando tutte le motivazioni possibili ed immaginabili del perché il cibo blu fosse migliore di tutti gli altri.
-Prissy, Di immortales, sta un po’ zitto! Hai parlato per tutto il tempo e sono stanca di sentire i tuoi sproloqui. Le mie ciambelle?-
Henry le passò il sacchetto e il caffè.
-Grazie.-
Percy la guardò allibito. -Tu, hai ringraziato?-
-Solo perché sono una guerriera super tosta, non significa che non sia educata!- e cominciò a fare colazione.
Nel giro di cinque minuti aveva già spazzolato tutto ed iniziato a lamentarsi di quanto fosse noioso il viaggio e che se ci fosse stata lei alla guida del treno sarebbero già arrivati.
Percy, stanco di sentirla parlare, si alzò.
-Dove vai? Non ho finito di lamentarmi.- le fece notare la ragazza.
-Al bagno! Posso … mamma!?- e senza aspettare la risposta se ne andò sospirando esasperato.
Henry sorrise. -Per fortuna che hai dormito per un po’, altrimenti credo che avresti già preso d’assalto la locomotiva!-
-Questa sì che è un’idea!- rifletté Clarisse prendendo seriamente in considerazione la battuta del ragazzo.
 
Percy temporeggiò più del dovuto nel bagno per rinfrescarsi il viso, ma soprattutto per stare un po’ lontano da Clarisse. “Di immortales, ma come fa Chris?” sospirò “Già Chris, gli avevo promesso di tenere d’occhio Henry!” -Ok! Ributtiamoci nella mischia!- disse alla sua immagine riflessa nello specchio, si asciugò le mani e fece per aprire la porta, ma un uomo corpulento e nerboruto dalla mascella quadrata e dalle mani grandi come pale lo anticipò.
-Oh! Mi scusi signore! Ho finito, se mi fa passare …-
-La tua corsa finisce qui, Percy Jackson!- disse l’uomo con una profonda e mostruosa voce gutturale.
Percy fece appena in tempo a capire che cosa stava succedendo, che la grossa mano dell’uomo lo prese per il collo sollevandolo da terra e bloccandolo al muro, lasciandolo senza fiato. Annaspando per un po’ d’ossigeno cercò di aggrapparsi alle dita dell’uomo, che diventavano sempre più grosse, forti e irsute, rivelando la vera identità dell’individuo, un lestrigone. Allora tentò di afferrare la penna nella tasca della giacca, ma l’aveva lasciata al suo posto. Se non avesse fatto qualcosa, qualcosa di più che tentare di graffiare quella mano enorme sarebbe soffocato, oppure quel mostro gli avrebbe rotto il collo prima.
All’improvviso sentì il suono metallico di una spada estratta dal fodero e un lampo verde mozzò il braccio del lestrigone. Il mostro ebbe appena il tempo di mugugnare un rantolo dolorante che un altro fendente verde gli mozzò la testa e divenne polvere. Henry infilò la testa dentro il bagno e vide Percy rosso in faccia mentre cercava di riprendere aria. -Tutto bene Percy.-
-Sì!- annaspò -Grazie amico!- ed accettò la mano che il figlio di Era gli aveva offerto per aiutarlo a rialzarsi.
-Ragazzi muoviamoci.- Clarisse si avvicinò velocemente a loro indossando la giacca in pelle e passando lo zaino e la giacca di Percy al ragazzo. -Ci sonno delle empuse! Ne ho contate almeno cinque. Vediamo di farle fuori lontano da occhi indiscreti.-
-E dove pensi di farlo? Siamo in un treno con dei normali esseri umani!- le fece notare Percy prendendo le sue cose e pronto con la penna in mano.
-Ci sarà almeno un vagone notte, no? Spazio ristretto, poca possibilità d’azione per noi, ma anche per loro.- si voltò a guardare indietro e le vide avvicinarsi vestite da assistenti di viaggio. -Muoviamoci.-
I tre semidei si diressero verso il fondo del treno, passando vagone dopo vagone, ma di un posto senza persone neanche l’ombra.
“Ma perché diavolo devono sparpagliarsi in questo modo, non possono sedersi in modo ordinato? Riempiendo un vagone e poi un altro e un altro ancora e invece no, devo essere un branco di pecore!” pensò sempre più nervosamente una Clarisse pronta all’azione.
Finalmente trovarono un vagone libero.
-Bene ragazzi, vediamo di sbudellare qualche mostro! Oh, e fatemi il favore di non crepare! Soprattutto tu Ga… Henry!- “Chris, quando torno ti uccido!”
-Farò del mio meglio!- rispose Henry.
-E tu, Prissy, vedi di non intralciarmi!-
-Sì, sì, ok!- poi Percy si voltò verso Henry e lo vide un po’ teso. -Tranquillo Henry, tutto sarà finito in men che non si dica!-
-Speriamo!- sospirò nervosamente il ragazzo.
-Sicuro! Con te ci sono Prissy e Cissy, il dinamico duo!-
-Cissy!?- gli chiese la ragazza disgustata.
-Sì! Non ti piace!?- le chiese con fare ingenuo.
Clarisse sospirò esasperata. -Ho già voglia di ucciderti Jackson.-
Una volta in posizione, attesero l’arrivo dei loro nemici.
Le empuse li raggiunsero in poco tempo e quando entrarono nel vagone si diressero subito verso il loro bersaglio, iniziando a trasformarsi del tutto, la pelle già chiarissima perse del tutto colore, diventando pallida come gesso, gli occhi diventarono rossi come sangue e i denti diventarono zanne. Poi le gambe, sotto la gonna della divisa mutarono forma, la sinistra era marrone e ispida, con uno zoccolo asinino, mentre la destra era umana, solo che era di bronzo.
-Oh! Poverina, i tuoi amici ti hanno lasciata tutta sola e sono scappati?- disse la prima empusa.
-Maschi!- disse disgustata la terza -Sono proprio inaffidabili.-
-Avete proprio ragione ragazze!- esclamò comprensiva Clarisse, spada alla mano. -Ma non è questo il caso.- le empuse fecero ancora due passi verso di lei e poi si fermarono sospettose.
-Adesso.-
Quando Clarisse diede il segnale, si scatenò l’inferno.
Henry e Percy si lanciarono dentro al vagone dai finestrini laterali aperti, calandosi dal tetto, dove si erano nascosti e presero le empuse da dietro e dai lati, con la figlia di Ares che le bloccava da davanti, non potevano fare altro che aspettare di essere disintegrate.
La lotta fu dura e per niente facile e Clarisse odiava gli spazzi piccoli, soprattutto perché non poteva usare la sua arma preferita, la lancia, ma l’idea di polverizzare quelle bastarde, la faceva sentire meglio.
Erano riusciti ad ucciderne tre, quando ad un tratto un lestrigone ancora più grosso del primo con le braccia tutte tatuate con carpe Koi, prese Clarisse alle spalle e la scaraventò dall’altra parte del vagone come fosse un fuscello.
-Occupati di lei.- disse il nuovo arrivato ad una delle empuse che si diresse verso la ragazza a terra.
Con una risata stridula si avvicino alla semidea disarmata. -Sei in mio potere.- la sollevò da terra con una mano artigliata alla gola. -Un ultimo desidero?-
“La mia spada nel tuo petto!” pensò Clarisse, poi si ricordò del regalo di Chris. L’empusa stava per strapparle il cuore dal petto. -Voglio dissetarmi col sangue del tuo cuore ancora pulsante!- esclamò divertita.



Angolo in Basso delle Autrici
Muahahahahah suspance al 100%
Babbo Natale è stato cattivo con noi e noi siamo cattive con lui e quindi vi beccate la suspance.XP
Comunque, come vi è parso questo capitolo? Finalmente i nostri eroi partono per la loro impresa … era ora!
Quale sarà la missione di Talia?
Vi è piaciuto il regalo di Chris? Se non sono riuscita a descrivervela bene vi mando il link della lancia a cui mi sono ispirata
http://www.commerciolot.it/carpentierilot/images/LanciaVortha.gif
ed anche dell’arma di Henry
http://i54.tinypic.com/20kro6b.jpg
Spero vi piacciano i flashback perché ce ne saranno altri e poi a I-chan piacciono (meno male, altrimenti sarebbe stata una guerra ….)
Cosa ne pensate della doppia profezia? *^*
E poi andiamo, non avete rivalutato il pigro e magico drago Peleo? Perché io sono fissata con i draghi *^* li LOVVO A BESTIA *^*
E poi vi piace il finale sospeso? Muahahahahah *^* *^*

Ringraziamo, come sempre, tutti coloro che hanno messo la nostra storia tra le preferite, seguite e ricordate ^^ ^^ e che ci hanno recensito Cianfri e Martina710 ci fa tanto piacere.
   
 
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