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Autore: auaura    08/03/2016    16 recensioni
Me ne pento da morire.
Dal testo:
"Judy Hopps tremò, fissando le zampe coperte di quello scivoloso, strano, viscido liquido rosso.
Sangue.
Judy, la piccola e spaventata Judy, rabbrividì. Quello era sangue di Nicholas P. Wilde.
Quello era il sangue di Nick.
Del suo Nick.
Fissò i suoi occhi chiusi, desiderando ardentemente di vederli aperti. Di poter rivedere quel verde che le mozzava il fiato ogni volta. Quel verde che, se troppo vicino al suo muso, la faceva rabbrividire fin dentro le ossa. Quel verde che brillava ogni volta che faceva una battuta.
-Agente Wilde.- mormorò, riportando le zampe sul petto della volpe -Agente Wilde!- gridò poi, sentendo le lacrime che le scivolavano sul muso, nell’aria gelida della notte.
I rinforzi dovevano arrivare da un momento all’altro, ma allora perché non si sbrigavano? Perché ogni secondo durava un’eternità?
-Nicholas, per favore!- singhiozzò aggrappandosi alla sua camicia.
Sei un idiota, perché l’hai fatto?
-NICK!-"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Judy Hopps sollevò le piccole zampe e le osservò: quel liquido scivoloso le stava sporcando il pelo grigio...
Judy Hopps tremò, fissando le zampe coperte di quello scivoloso, strano, viscido liquido rosso.
Sangue.
Judy, la piccola e spaventata Judy, rabbrividì. Quello era sangue di Nicholas P. Wilde.
Quello era il sangue di Nick.
Del suo Nick.
Fissò i suoi occhi chiusi, desiderando ardentemente di vederli aperti. Di poter rivedere quel verde che le mozzava il fiato ogni volta. Quel verde che, se troppo vicino al suo muso, la faceva rabbrividire fin dentro le ossa. Quel verde che brillava ogni volta che faceva una battuta.
-Agente Wilde.- mormorò, riportando le zampe sul petto della volpe -Agente Wilde!- gridò poi, sentendo le lacrime che le scivolavano sul muso, nell’aria gelida della notte.
I rinforzi dovevano arrivare da un momento all’altro, ma allora perché non si sbrigavano? Perché ogni secondo durava un’eternità?
-Nicholas, per favore!- singhiozzò aggrappandosi alla sua camicia.
Sei un idiota, perché l’hai fatto?
-Nick!- non voleva scuoterlo, aveva terrore anche solo a guardarlo, come se avesse potuto peggiorare la situazione. Disperata, continuò a tremare. L’aria fredda le pungeva ogni centimetro del corpo, attraversando i vestiti e il pelo. Non sapeva se era il gelo a farla rabbrividire, o il fatto di poterlo perdere. Forse entrambi.
-Nick!- la parola le uscì con un singhiozzo disperato -Rispondi! Rispondimi, per favore.-
Judy  aveva pensato di poter rischiare la vita per poter seguire il suo sogno, per poter essere un poliziotto. Ma la cosa non le era mai sembrata così reale prima di allora.
 
 
Prima di trovarsi in una gigantesca cassaforte, nel retro della banca più grande di Zootropolis, ad acciuffare (o, perlomeno, individuare) un criminale ricercato da giorni, colpevole di una serie di crimini con prove schiaccianti. Prima di vedersi puntare una pistola alla testa da quel criminale. Prima di sentire la zampa di quella tigre evasa dalla prigione schiacciarla, e con l’altra, puntarle l’ arma alla testa. Prima di vedere Nick eliminare le prove che avrebbero incastrato il criminale, come riscatto per farla rimanere in vita. Prima di correre verso di lui, verso il suo Nick, appena libera, presa da un istinto incontrollabile, e buttarsi fra le braccia di quella volpe con gli occhi pieni di terrore, di preoccupazione per quella coniglietta, che aveva ricambiato con forza la stretta, cadendo in ginocchio senza lasciarla.
-Sei salva- le aveva bisbigliato all’orecchio, con la voce sarcastica sostituita da una così tremante e fragile, da non sembrare nemmeno la sua. -Ti ho presa; sei salva… sei con me.- lo diceva quasi più a sé stesso come per convincersi di averla davvero fra le braccia,  che a lei.
Judy aveva lasciato uscire un singhiozzo, poi si era stretta ancora di più a lui.
Nick aveva sollevato il muso dalla spalla della coniglietta e aveva guardato la tigre con sguardo feroce. Una rabbia animale gli divorò il petto, una rabbia forte e gorgogliante degna di un predatore. Come aveva osato quell’essere spregevole solo provare a far del male alla sua Carotina? Iniziò a ringhiare. Senza rendersene conto, aveva lasciato Judy e l’aveva spinta dietro di lui.
-Nick…- aveva sussurrato lei, alzando una zampetta come per bloccarlo -Che…..che vuoi fare?-
Il criminale aveva afferrato tutto ciò che riusciva a portare nel suo sacco, e con un ghigno divertito cominciava a riempirne un altro.
-NICK!- Judy gli aveva preso una zampa e l’aveva guardato nei suoi profondi, bellissimi occhi verdi. -Che vuoi fare? Ti ammazzerà…-
Nick aveva scosso la testa, come per riprendersi. Aveva abbassato le orecchie e la aveva guardata, confuso.
Lanciando uno sguardo alla tigre, aveva preso la radiolina che aveva appesa alla cintura. Aveva premuto il pulsante rosso, quello che si collegava automaticamente alla centrale. Poi aveva serrato i pugni.
Judy aveva socchiuso gli occhi. Era stata una scelta saggia, forse anche troppo per uno come lui.
E Judy era troppo ottimista per pensare che quella tigre non l’avesse notato.
Judy era sempre stata troppo ottimista, vedeva il buono anche dove non c’era. E Nick glielo aveva detto (quasi rimproverato) tante volte.
Il mondo non era solo fiori, colori e allegria, ciò che vedevano quegli allegri occhioni viola ovunque. Il mondo, secondo ciò che Nick le ripeteva sempre, era  anche oscurità, tristezza e tante altre cose orrende che, secondo lui, avrebbero presto spezzato quel delicato fiorellino che era Judy. Ma Nick sapeva che Judy era forte, fortissima; e sperava di non vederla mai e poi mai crollare. Comunque Nick si era promesso di difenderla da tutto, e in fondo c’era riuscito.
Si era beccato in pieno petto  la pallottola che spettava a lei, no?
Ed adesso, privo di sensi, era fra le sue braccia. Le braccia tremanti della sua piccola Carotina.
 
 
Judy osservò la porta, lasciata aperta da quel maledetto nella fuga precipitosa. Il gelo entrava  e occupava la stanza già fredda, prendeva posto fra il buio e i singhiozzi della coniglietta, rendendo la scena molto più tetra di quanto non fosse già.
Perché diavolo non sono ancora qui? Judy prese la radiolina della volpe e, con voce tremante, richiamò la centrale.
-Judy?-
-Grazie al cielo, Clawhauser..- non era proprio la persona che voleva sentire in quel momento, però… -Wilde è ferito…gravemente.- deglutì, cacciando un singhiozzo -Vi ho chiamato poco fa, perché nessuno è ancora qui?-
-Stanno arrivando, Judy.-
- “Stanno arrivando” non mi basta!- la coniglietta sentì la rabbia salirle dal petto fino al volto che avvampò -E’ una situazione seria! Stanno inseguendo quel mostro, non è così? Lasceranno qui Nick, non è così?? Voi stavate solo aspettando una situazione del genere, vero? Non vedevate l’ora di liberarvi di lui, vero?-
-Judy…- provò Clawhauser, balbettando.
-Ma quale Judy e Judy!!! Devono venire subito!-
-Carotina…- bisbigliò con voce bassa la volpe, solleticando le ginocchia di Judy con il pelo muovendo il muso.
La coniglietta sobbalzò e lasciò la radiolina a terra:-Nick, oddio, mi senti?-
Lui rispose con un bisbiglio indistinto, cercava disperatamente di aprire gli occhi.
Lei poggiò la fronte su quella del partner:-Resisti…ce la farai, okay?-
La volpe emise un brontolio simile ad una risatina:-Non ti libererai così facilmente di me, Judy Hopps.-
Forse fu proprio il fatto che lui l’avesse chiamata per nome a far scattare un campanellino d’allarme nella testa della coniglietta. Raramente non usava soprannomi, e in questi pochi casi era solo quando era una situazione molto seria.
-Nick..- mormorò, con un singhiozzo -Sul serio….Non lasciarmi, io ho bisogno di te.-
Non quanto io ho bisogno di te, Carotina. Nick continuò a lottare contro l’oscurità, per rimanere con lei, continuò ad aggrapparsi alla voce delicata della coniglietta per restare vivo…però crollò.
Non voglio morire.
Non ora, non qui. Non ancora.
Non posso lasciarla.
Non voglio, non voglio, non voglio.
 
 
La sua piccola piccola Judy…. La sua piccolissima Carotina.
 
Il suo piccolo raggio di luce nel mondo grigio e triste.
 
Non poteva abbandonarla…
 
 
 
 
Quando riuscì ad aprire gli occhi, incontro subito lo sguardo della sua coniglietta, attraverso le porte bianche.
Era in un’ ambulanza….
Circondato da sconosciuti.
Eccola lì, la piccola Judy Hopps. Con la divisa sporca di sangue, con gli occhi lucidi e terrorizzati, le orecchie basse. Non la smetteva di tremare. Accanto a lei tutti i colleghi, che lo fissavano senza fiato, erano immobili. Erano tutti così grandi in confronto a lei.
Judy non era mai sembrata fragile, ma, in quel momento, lo era. Nick riusciva a vedere oltre quella maschera dura che si stava dipingendo in volto la coniglietta.
Tornerò. Tornerò da te… Te lo giuro…
Judy Hopps non si sentiva quasi mai piccola. Però in quel momento sì. Era minuscola, il dolore era mille volte più grande di lei.
Il cuore le batteva con forza.
Se solo te l’avessi detto…se non ce la farai, Nick…come potrò continuare a vivere sapendo che non ti ho mai detto la verità?
Lei vide gli occhi verdi della volpe aprirsi e i loro sguardi si incatenarono per pochi interminabili secondi. Non c’era più nessun altro tranne loro.
Si dissero tutto quello che c’era da dire.
Judy..
Nick?
Ti amo.
Ti amo anche io, sciocco. Non lasciarmi qui. Torna da me.
Lo farò.
 
 
 
Quando le porte si chiusero, e Nick riuscì a vederla solo tramite il finestrino, mentre vari medici parlavano in modo ovattato alle sue orecchie, vide il dolore. Sentì il dolore. Più grande di lui. Più grande di lei.
Parlavano in modo confuso, i medici. I rumori erano confusi. E respirare era sempre più difficile.
Doveva lottare per lei.
Eccola lì, la piccola Carotina, con tutto l’ ottimismo accartocciato ai suoi piedi.
Lui riusciva a pensare solo a quanto fosse piccola, minuscola paragonata al dolore che gli provocava la distanza.
Si chiedeva come diavolo poteva essersi affezionato alla vita (che aveva più volte odiato) grazie ad una cosetta minuscola come lei.
Pensava….pensava…Al bisogno di poterla abbracciare di nuovo.
E tutto quel pensare lo affaticò tanto. Non riusciva a tenere gli occhi aperti.
Nella notte oscura, mentre si allontanava sull’ambulanza, Judy Hopps, tremante, piena di dolore, sembrò più piccola che mai, agli occhi di Nick.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 














Angolo autrice:
grazie per aver letto. Vi amo!!!! XD
Hello, sono nuova qui...Adoro scrivere roba depressa sulle OTP. Quuuuindi, non ricordo cosa dovevo scrivere....ah, sì. Continuerò questa "cosa"? Forse. Ditemi voi. XD
Rido per non piangere, lo ammetto.

Grazie a chiunque proverà a recensire, il vostro parere è importante per me.
Evaporo.
CIAU.
  
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