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Autore: Marty_Lux99    08/03/2016    0 recensioni
Feilong e Scarlett
Un mafioso e una violinista.
Si incontrarono per la prima volta un'anno fa e ognuno sconvolse l'esistenza dell'altro.
Ora per un mese si separeranno, ma per lenire la distanza ci saranno trenta lettere.
Una per ogni giorno.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Furry
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Open When…
...You need to know how much I love you

Feilong aveva letto da qualche parte che un forte senso dell'abbandono si sentiva particolarmente i primi giorni di lontananza.
Dire che a Feilong mancava Scarlett era davvero riduttivo, ed erano solo passati cinque giorni!
Scarlett era via da cinque giorni e a lui sembravano cinquanta.
Gli mancava ogni piccola cosa di quella peste, ogni piccolo gesto.
Gli mancava quando lei lo seguiva nel suo ufficio, un uno di quei giorni dove poteva anche prendersela comoda e non comporre, si sedeva su una poltroncina e si metteva a leggere, di come lei riusciva sempre a trovare i momenti giusti per alzarsi ed andare a baciare Feilong, in un momento non troppo impegnativo per il giovane uomo.
Gli mancavano gli sguardi nascosti che si rivolgevano: lei mentre lui lavorava, lui mentre lei leggeva.
Gli mancavano i piccoli battibecchi, i monologhi della ragazza riguardo ad un libro appena finito di leggere, le lunghe conversazioni stesi sul letto a guardare il soffitto.
Conversazioni che potevano variare da argomenti di tutti i giorni, ad aneddoti riguardo la loro infanzia/adolescenza, fino ad arrivare ad argomenti più seri come l'arte , l'attualità e via dicendo…
Erano solo le due del pomeriggio e si era fatto un filmino mentale dall'inizio della loro storia fino a quel momento.
La concentrazione per Feilong quel giorno era un optional, non ce la faceva, il suo pensiero fisso rimaneva Scarlett: Cosa stava facendo? Dove si trovava? Era in casa o a fare shopping in centro? Si era già ammazzata di dolci o stava seguendo una dieta equilibrata? Com'era vest…
-Maestro Feilong?-
Yoh interruppe la raffica di domande che si era formata nella testa del suo capo
-Eh?-
Yoh capì che quel giorno il Leader delle triadi non era in forma e che quello che gli stava per dire lo avrebbe destabilizzato ulteriormente:
-Asami-Sama è arrivato, lo faccio accomodare?-
Eh? Cosa?! Asami era li?! Che strano scherzo del destino era mai quello?!
-Umh… si fallo entrare- Feilong ebbe appena il tempo di sistemarsi in una posa elegante che l'affascinante uomo era già entrato.
-Feilong-
-Asami… accomodati pure-
Feilong fece segno con la mano a indicargli una delle due sedie poste davanti alla sua scrivania.
-A cosa devo la tua visita? Vuoi cercare di entrare ancora da qualche parte?- disse Feilong congiungendo le mani sulla scrivania e guardandolo in maniera impassibile
-No, a dire il vero la mia è una visita di cortesia, dimmi come procede il resto della tua vita?- disse Asami accendendosi seducentemente una sigaretta.
Strano… molto strano.
Uno come lui che si interessava a questo genere di cose, specialmente riguardo la sua vita oltre il lavoro, sicuramente stava cercando di ottenere qualcosa, doveva tenere gli occhi aperti quell'uomo era furbo, molto furbo.
-Perché dovrebbe interessarti?-
-Perché sì-
-Non è una risposta Asami-
Era chiaro che Feilong si tenesse sulla difensiva, la cosa che premeva ad Asami era sapere cosa stesse cercando di proteggere.
-Come siamo schivi oggi Feilong-
Asami si alzò oltrepassando la scrivania, appoggiandocisi sopra in maniera da avere le spalle che davano sulla porta e il corpo rivolto verso al cinese.
-Puoi ben immaginare cosa mi turba-
Asami capì cosa intendeva l'uomo, ma non se ne curò più di tanto, anzi lo squadrò da capo a piedi.
Osservando la cura con cui il cinese aveva fatto lo chignon con le bacchette, in modo che due ciuffi lasciati liberi gli incorniciassero il viso.
Osservò il completo nero che risaltava e slanciava la sua forma, i piccoli dettagli con le sue iniziali sui gemelli.
Osservò l'ordine schematico in cui erano disposte le varie scartoffie sulla scrivania, una cosa che spiccava su quella scrivania c'era, un piccolo dettaglio azzurrino nascosto sotto diversi documenti.
-Carta da lettere azzurra Feilong? Non ti facevo così frivolo-
Feilong parve sbiancare, si era completamente dimenticato della lettera che si era portato dietro da leggere più avanti.
- C-come gestisco la mia posta non è affar tuo, torna al tuo posto-
Ma prima che Feilong potesse nascondere la busta sotto i documenti, Asami gliela prese di mano.
-Open when you need to konw how much i love you, ma come siamo diventati romantici-
-Asami, la mia pazienza ha un limite e tu lo hai già superato da un pezzo, posa immediatamente quella lettera-
Gli occhi di Feilong divennero taglienti come pugnali, lame pronte a spezzare tutto quello che avrebbe potuto ferirla, adesso capiva veramente lo scopo di Asami: Vendetta.
-Pft, non sono io che rubo le cose altrui Feilong. Sentiamo chi è? Una puttana di alto borgo? O una presa dal commercio di donne? Non dirmi che fai sul serio, uno come te innamorato? Spietato come sei mi sarei aspettato che dopo essertela scopata avresti venduto i suoi organi. Non sei estraneo a riservare questo tipo di trattamenti no? Non sarebbe la prima volta infondo-
Feilong si sentì sprofondare nell'intimo, era vero, era tutto dannatamente vero.
Quello infondo era il suo lavoro, la mafia cinese era forse la peggiore, tradizionalista, spietata.
Molte volte aveva fatto torturare vittime per cercare in formazioni, sanguisughe sulla pelle, la tortura della goccia, la pancia della tigre, il letto dei morti, non aveva mai visto nessuno sopravvivere dopo aver ottenuto quello che voleva.
Spietato? Sì.
Crudele? Sì.
Sadico? Sì.
Inumano? Sì.
Mostruoso? Atroce? Agghiacciante? Orribile? Raccapricciante? Brutale? Perverso? Feroce? Maligno? Scellerato? Efferato?
Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì. Sì.
Feilong era tutto questo, il suo mondo era tutto questo.
Era stato chiamato con gli appellativi peggiori, aveva fatto cose oltre l'etica umana.
Ma cosa si poteva pretendere da un uomo nato in quell'ambiente?
Non aveva deciso lui di nascere li, non era colpa sua aver ereditato “gli affari di famiglia”, lo avevano educato così, non gli era mai stata data la possibilità di scegliere.
Però ora poteva scegliere, e la sua scelta di proteggere Scarlett confermava il fatto che tutti potevano diventare umani con l'amore di una singola persona.
Scarlett sapeva ciò che era Feilong, cosa rappresentava nella società, ovviamente lei era estranea a tutto quello e non dava nessuna colpa all'uomo.
Non si può cambiare la natura di un uomo forgiato in quelle fiamme infernali, non si può cambiarne la mentalità, specialmente in un paese mentalmente chiuso come la Cina.
Lei aveva deciso di guardare oltre -ma non di ignorare- aveva deciso di aiutarlo, di farlo “migliorare” un piccolo passo alla volta, l'amore sarebbe stato in grado di aiutare un uomo come lui, l'amore sapeva aggiustare molte cose, l'amore andava a toccare punti del suo animo che nemmeno lui conosceva, con un piccolo passo alla volta ci stava riuscendo, stava cercando di mettersi in piedi come un agnellino appena nato, titubante ma deciso e nel caso fosse caduto Scarlett lo avrebbe aiutato ad alzarsi.

Cercando tutto l'autocontrollo che Dio gli aveva fornito il cinese si alzò per andare di rimpetto al giapponese
-Asami, non lo ripeterò ancora una volta: posa la lettera e vattene-
-Ricordati Feilong, io restituisco tutto, grazie per avermi fornito ciò che stavo cercando-
Asami spegnendo la sigaretta sulla scrivania se ne andò come era venuto, silenziosamente come un'ombra, pronto a distruggere come il freddo vento dell'est.
Feilong rimase li, immobile.
Non si era nemmeno reso conto di star trattenendo il respiro.
Lo sapeva! Lo sapeva cazzo!
Era da un po' che la cosa gli puzzava, perché la Yakuza era arrivata così all'improvviso? Era tutta una stupida copertura!
Asami era venuto per quello! Per cercare di scoprire qualcosa su di loro, per meditare vendetta, e lui gli aveva appena dato le carte per farlo.
Il cinese in uno scatto d'ira ribaltò sedie, oggetti… ebbe l'istinto di strappare la lettere ce l'aveva li tra le mani.
E adesso?
Che cosa sarebbe successo?
Ovviamente lui avrebbe difeso la sua principessa, ma si poteva definire un principe?
Se fosse veramente stato il principe perfetto per Scarlett l'avrebbe lasciata andare tempo prima, se avesse veramente tenuto a lei come diceva si sarebbe allontanato per proteggerla.
Ma lui era egoista.
L'aveva tenuta con se, e adesso era li con una rabbia e una delusione di se stesso che lo stavano distruggendo.
Aveva appena fornito all'antagonista della fiaba il mezzo per rapire la sua principessa.
Ormai era inutile piangere sul latte versato, era il momento di mettersi l'armatura ed andare veramente a proteggere il suo fiore.
Lei era il fiore nato dopo una tempesta, il primo che che fioriva dopo un temporale, lei era il fiore luminoso sbocciato tra dita che avevano visto l'oscurità.
Lentamente poggiò la schiena al muro, stremato si lasciò cadere fino a sedersi, lentamente aprì quella lettera che sembrava l'unico raggio di sole che avrebbe visto in quella giornata.

Hello dear!
Hai bisogno di sapere quanto ti amo? Te ne sei dimenticato? Bene allora ti ravviverò un po' la memoria.
Sai in una delle lettere ho scritto che hai sconvolto totalmente la mia esistenza, ed è vero!
Non ero gelosa prima che ci incontrassimo, ora ogni donna mi sembra una potenziale minaccia.
Sono possessiva, e non è bello.
Mi hai sentito dire che il fumo era il mio unico vizio, adesso non è più vero.
Adesso tutto è nuovo, e tutto quello che ho imparato si è capovolto.
Ti supplico, non sprecare le tue emozioni, affida tutto il tuo amore a me.
È stato come sparare ad un'anatra seduta, una breve conversazione, un sorriso, ero bloccata.
Ancora non so cosa mi hai fatto, una ragazza che cerca di essere seria non dovrebbe cadere così facilmente.
Sento una specie di paura quando non ti ho vicino a me, metto da parte l'orgoglio e ti supplico caro:
Non sprecare le tue emozioni, non andare a dividere la tua devozione, affida tutto il tuo amore a me.
Ho avuto poche e brevi relazioni, non sono durate tanto e sono state piuttosto scarse, pensavo fosse sensato alla mia età.
Tutto questo rende la verità addirittura più incomprensibile, perché tutto è nuovo, tutto riguarda te.
Che cosa posso fare se non amarti?
Affida tutto il tuo amore a me dear, non hai bisogno d'altro.*

I love you unconditionally
per sempre tua Scarlett ”

Feilong sentiva gli occhi pizzicare, Scarlett, Scarlett, Scarlett.
Non riusciva a pensare ad altro, non voleva pensare ad altro.
Come poteva meritare una ragazza come quella?
Come poteva svegliarsi tutti i giorni con una simile creatura tra le braccia?
L'amava, l'amava, l'amava.
Non voleva immaginare una vita senza di lei adesso che l'aveva incontrata.
Doveva proteggerla, Feilong doveva proteggere il suo bene più prezioso, ciò che lo rendeva umano, vero.
L'amava, e non poteva permettere che gliela portassero viva.
Dannazione! Voleva averla li, sussurrarle quanto l'amasse, abbracciarla, bearsi dei suoi baci.
Voleva prenderla e nascondersi sotto le coperte, dove la vita reale non li avrebbe raggiunti.
Adesso più stanco che mai si alzò e andò nella sua camera da letto con l'immagine di lei impressa nella sua mente.
Si addormentò, si addormentò pensando di averla accanto, dove il mondo non poteva raggiungerli.












*Per essere giusta dico che nella lettera ho incorporato e cambiato alcune frasi della canzone “Lay all your love on me” degli Abba.
  
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