Non
E’ Mai Troppo Tardi
Epilogo
Nove
anni dopo
Non bastava che Drake e Sharon si sposassero.
Lui e la sua illustre fidanzata erano i testimoni.
Quindi si sarebbe dovuto sorbire l’intero iter,
senza esclusioni… visto che si sarebbe trovato sull’altare anche lui.
No, tanto per rendere l’idea.
Sistemò il papillon e si squadrò con occhio
critico… anche vagamente feroce.
Era perfettamente a disagio, quindi doveva andare
bene.
Il completo nero, la camicia bianca… quella con il
colletto ad ali a rondine, che piaceva tanto a sua madre e a Jennifer… avrebbe
aggiunto la cosa alla lista di quelle che Drake gli avrebbe ripagato, con gli
interessi.
Aveva deciso di sposarsi e aveva trascinato
sull’altare anche lui.
Era semplicemente il colmo.
Bussarono ed entrò Melissa, già dentro l’abito da
damigella. «A che punto s…? Wow! Drake sfigurerà!»
Sorrise divertito, «Dov’è il tuo complice?»
chiese.
«Arriva con la tua fidanzata!» rispose con ovvietà
da tredicenne.
Michael si era prestato ad essere… il damigello.
Il che significava che quell’altare sarebbe stato
piuttosto… affollato.
«Non credo tu possa fare di più» gli fece notare
la sua cuginetta adorata.
«Direi di no Lissa, più a disagio di così solo in
camicia di forza.»
Scoppiò a ridere «Dai, non fare così! Guarda come
hanno conciato me!»
«Cugina, se la memoria non mi inganna sei stata
proprio tu a scegliere quell’abito e ad imporre di seguito la versione maschile
a Michael…»
«Ho scelto il male minore!!!» si difese lei.
Alzò gli occhi al cielo: una McGregory D.O.C., anche
lei.
«Dai scendiamo.»
Arrivarono al salone che c’erano già tutti.
Sua madre lo squadrò con occhio anche più critico
del proprio e annuì soddisfatta.
«Juna, ti sei ricordato gli anelli, vero?» chiese
suo nonno.
«Certo.»
«E dove sono?» chiese sua nonna.
«Nella tasca interna della giacca» rispose.
«Siamo sicuri?» insistette sua nonna.
«Ce li ho messi meno di cinque minuti fa nonna, ma
si può sapere cosa avete tutti quanti?»
Sua nonna fu bloccata, per fortuna, dall’entrata
della famiglia Flalagan.
Jennifer puntò diritta su di lui e lo abbracciò,
«Sarei dovuta restare con te» lo informò abbracciandolo. «Non ho chiuso occhio
stanotte.»
Sorrise rendendole l’abbraccio, «Rimedieremo
stasera, tranquilla» le mormorò con una carezza sulla schiena.
Alla fine aveva indossato il vestito nero lungo e
aveva lasciato i capelli sciolti.
«Grazie.»
«Non sto dicendo che dormirai…» bisbigliò fra i
suoi capelli.
Jennifer sussultò appena e si scostò da lui
guardandolo sbalordita, poi scoppiò a ridere. «Sei impossibile!»
Le posò un bacio sulla bocca, «Lo so. Sei nervosa
per una firmetta?»
«Sono nervosa per tutto quello che potrebbe andare
storto oggi.»
«Se nessuno dei due interessati ci ripensa, andrà
tutto liscio come l’olio.»
«Non dirlo neanche per scherzo!!» esclamò la
ragazza picchiandolo su un braccio.
L’occhio gli cadde su Michael.
Stava leticando silenziosamente con il papillon.
«Serve aiuto, Michy?» chiese.
«Questo arnese mi sta strozzando.»
«Michael, se la pianti di tirarlo…» gli fece
presente Jeremy.
«Papà, è uno strumento di tortura! Quando posso
toglierlo?»
«Stasera a casa» rispose Sarah.
«Appena terminata la cerimonia in chiesa» rispose
in contemporanea lui.
Si alzò un coro «Juna!!!»
Praticamente tutte le donne presenti, tranne la
sua per fortuna che stava ridendo.
Justin sbuffò, «Sono con te, cugino» lo informò.
«Anche io, figlio mio» disse suo padre.
«Ottimo, speriamo che Shasha e Drake si sbrighino
a sposarsi» disse Michael rincuorato.
Arrivarono anche Gary e Diana.
«Andiamo?» propose sua madre.
Si divisero nelle limousines e con lui e Jennie, neanche a dirlo, andarono Melissa e
Michael.
Jennifer si appoggiò a lui, la testa sulla sua
spalla.
«Come stai?» le chiese carezzandole con un dito la
mano intrecciata alla sua.
«Adesso bene.»
Annuì.
«Quando vi decidete voi due?» chiese Melissa.
«Ti lascio troppo tempo con la nonna e tua zia»
stabilì immediatamente.
Jennifer era perplessa, «Di che state parlando?»
«Quando vi sposate?» ripeté più diretta Melissa.
La sua famiglia era specializzata nel rompere le
uova nel paniere.
Jennifer la guardò. «Non sai che tuo cugino non è
credente?»
«Neanche Drake lo è» fece presente Michael.
«Basta che non vi sfugga di bocca davanti al
prete» sottolineò lui. «Per quell’uomo io e Drake siamo chierichetti in diretto
contatto con Dio.»
«Dopo la fatica che ha fatto a seguire tutto il
corso di preparazione…» aggiunse Jennifer, «ragazzi, mi raccomando.»
Melissa e Michael annuirono.
Drake si era piegato al desiderio di Sharon…
essenzialmente perché Sharon aveva sempre sognato il matrimonio in abito bianco
e quando aveva saputo che Drake non era credente, cosa che era avvenuta sette
anni prima, il suo unico commento era stato che allora poteva andare bene anche
la semplice convivenza.
Drake aveva ceduto su tutta la linea.
Ne avevano parlato fra di loro e la nuova visione
d’insieme di Drake era stata un fulmine a ciel sereno: era un passo che faceva
per far felice Sharon e sistemare sua madre e la madre di Sharon.
Amava Sharon con o senza un giuramento supremo e Sharon
lo sapeva, tanto bastava: tutto il resto era contorno.
Non credeva e continuava a non credere, ma per
Sharon, questo e altro.
Contorto nella teoria, ma funzionava nella
pratica.
Il bello della situazione era che Jennifer non
avesse mai affrontato il discorso… direttamente, era come se l’aver appreso del
suo ateismo lo avesse chiuso ancora prima di cominciarlo.
Sembrava semplicemente non concepire il matrimonio
al di fuori di una chiesa.
Si trovò a sorridere.
Lui era un genio… uno che sapeva trovare una
soluzione a qualsiasi problema.
Nel caso specifico era stato sufficiente una
piccola… deviazione.
Avrebbe funzionato e alla grande: sarebbero stati
sposati a tutti gli effetti senza preti e chiese.
Jennifer avrebbe potuto vestirsi del colore che
preferiva.
La cerimonia era durata circa un’ora ed era andato
tutto bene.
Anche il pranzo stava procedendo bene.
Mancava il dolce.
Juna e Drake non riuscivano a stare troppo
distanti, ormai era appurato: sembravano una calamita e il ferro, quindi si
erano trovati seduti relativamente vicini ai novelli sposi anche nella
disposizione dei posti.
Juna si era disfatto immediatamente della giacca,
del papillon e dei gemelli ai polsi, seguito all’istante dai suoi parenti più
prossimi e suo fratello, quindi la camicia si apriva morbidamente sul torace e
i polsi cadevano sui bracci seguendo i movimenti proprio come piaceva a lei.
Il problema era che non fossero nel salotto di
casa sua o dei McGregory o nell’attico che spesso usavano quando volevano
starsene da soli: erano ad un pranzo di nozze con oltre centocinquanta
invitati.
Aveva già registrato un numero che preferiva non
definire di donne che se lo stavano mangiando con gli occhi… ma erano veramente
tutte parenti di Sharon o Drake?? Da dove saltavano fuori?
«Te lo sei sognato.»
La voce di Sharon attirò la sua attenzione.
Juna stava fissando la sposa.
«Hai preso la mira» disse con il tono di voce che
di solito usava per sottolineare l’ovvio… e non per la prima volta.
«Vaneggi» ribatté Sharon.
Drake fissava entrambi divertito.
Con gli anni era diventata un’espressione tipica:
Juna e Sharon battibeccavano proprio come fratello e sorella.
A dirla tutta anche il prete li aveva scambiati
per fratelli, all’inizio.
«Per poco l’hai centrata in fronte, Sharon» disse
Juna paziente. «Ti hanno ripresa, sai? Non puoi raccontare favole: ho la prova
video.»
Sharon sembrò rifletterci.
«Ti dirò di più: ti sei voltata per accertarti che
fosse al centro del mirino» aggiunse portandosi i capelli indietro con la mano
in un gesto che adorava.
In quegli anni aveva parlato più volte di tagliarsi
i capelli, anche dietro pressione di Manaar, Madeline e Charmaine che ritenevano
dovesse abbandonare il look da ventenne,
come lo definivano loro, per passare ad uno più sobrio… ma lo aveva sempre
fermato.
Le piacevano così come erano e alla fine aveva
trovato un ottimo deterrente: nel caso se li fosse tagliati lui, lei avrebbe
fatto lo stesso.
Juna, alla notizia, l’aveva guardata fra
l’esasperato e il divertito e aveva ceduto.
Avevano ceduto anche Manaar, Madeline e Charmaine!!
I momenti che passava con lui a parlare giocando
con i suoi capelli erano secondi solo a quelli che passavano a letto al buio a
parlare dopo aver fatto l’amore.
Si rendeva conto che c’erano momenti in cui lo
guardava come in trance… ma non poteva farne a meno.
Lo amava alla follia.
Juna nascondeva un universo meraviglioso del quale
lei era entrata a far parte e che stava ancora scoprendo ogni giorno che
passava con lui.
«Non le ho fatto male» obiettò Sharon.
«Ti sembra un’attenuante?» chiese Juna
incuriosito.
«Jennie, fermali» disse Drake scoppiando a ridere.
«Ma di cosa stanno parlando?» chiese.
«Del bouquet che adesso hai tu!» rispose Drake con
le lacrime agli occhi.
Ricollegò tutte le frasi e scoppiò a ridere.
«Shasha adora quel bouquet amore, voleva essere
sicura che non sia allontanasse troppo da lei!»
«Ma stai scherzando?» chiese scandalizzata
Madeline «Tu hai preso il bouquet e la tradizione vuole che entro un anno anche
tu e Juna vi sposiate!»
Si voltò verso Juna che stava fissando la nonna
con una delle sue occhiate criptiche.
«Te lo ha chiesto lei?» chiese indicandola
rivolgendosi a Sharon.
Altro scoppio di risate.
Si appoggiò a lui abbracciandolo, «Non mi aspetto
una proposta di matrimonio da quest’uomo… solo che mi resti accanto per il
resto della sua vita.»
Juna la guardò e le passò un braccio intorno alla
vita sollevandola di peso e portandola comodamente a sedere sulle sue gambe,
«Sei una che si accontenta di poco, Flalagan.»
«Vero? Me lo dicono tutti.»
Lo vide sorridere divertito, «La mia vita sarebbe
di una noia mortale senza di te… e poi non mi conviene ricominciare tutto da
capo con un’altra.»
Annuì totalmente d‘accordo, «Dove la trovi
un’altra che ti sopporta?»
«Vedo che ci capiamo.»
Si guardarono per qualche secondo poi scoppiarono
a ridere.
Quando quei due partivano a punzecchiarsi si
fermava il mondo.
Sua moglie lo prese per
mano intrecciando le dita.
Si voltò verso di lei.
«Signora Tyler…» esordì.
«Sì?»
«Hai veramente preso la mira con quel bouquet?» le
chiese a voce bassa.
Sharon lo fissò imbronciata, «Cominci anche tu
adesso? Ok, ammetto che ho controllato
dove fosse Jennie… ma in realtà volevo centrare Juna…»
La guardò sbalordito, «Cosa volevi fare??» le chiese.
Sharon annuì seria, «Ma Jennie gli sta sempre
appiccicata, maledizione: per poco ho preso lei in testa!! Miravo al torace di Juna!!»
Cercò di soffocare una risatina ma non riuscì a
trattenersi: scoppiò a ridere.
«Fate ridere anche noi?» chiese Aaron incuriosito.
Il suo beneamato suocero… anche questa era tutta
da ridere.
«Questi sono segreti fra marito e moglie…» disse
cercando di riprendersi.
Aveva sposato un autentico fenomeno!!
«Giusto… ho appena ammesso una verità tremenda»
gli andò dietro Sharon.
«Quale?» chiese Juna distogliendo l’attenzione
dalla sua fidanzata.
«Che faccio, glielo dico?» gli chiese Sharon.
«Cioè mi riguarda?» s’informò Juna.
«Sei un genio amico mio.»
Juna lo gratificò di un sorriso che era una
smorfia. «Allora?» chiese rivolto a Sharon.
«Ho sbagliato mira.»
«Come sarebbe a di…?» cominciò perplesso il suo
migliore amico.
Poi capì, come sempre.
Guardò Jennifer e scoppiò a ridere, «Volevi lanciarlo a me???» esplose con le
lacrime agli occhi da come rideva.
Jennifer fissava l’amica sbalordita, poi scoppiò a
ridere anche lei.
Michael, nel frattempo, stava riprendendo tutto
con la telecamera coadiuvato da Melissa che sbirciava con lui lo schermo
dell’apparecchio per controllare la ripresa.
«Shasha, se tu e questo qui andate così d’accordo,
una spiegazione ci deve essere!» fu il commento di Juna che ancora rideva.
«E ti pareva!» si lamentò «Che c’entro io adesso?»
«Chi è riuscito a trascinarmi sull’altare quando
ha deciso di sposarsi?» fu la retorica domanda del suo migliore amico.
«Io» ammise rassegnato. «Siamo proprio fatti l’uno
per l’altra» aggiunse rivolto a sua
moglie.
«Vice presidente?» lo chiamò Connor.
«Sì?» rispose in automatico.
Già da cinque anni, per di più.
«I camerieri stanno aspettando il vostro via per l’ingresso
della torta.»
«Almeno quella non devono lanciarla…» fu il
commento di Juna che scatenò altre risate.
Era stata durissima, ma era riuscito a deviare
Jennifer all’attico.
Drake e Sharon sarebbero partiti quella notte
stessa per la Luna di Miele e si prospettavano tre settimane senza di loro.
Jennifer lo seguì in camera liberandosi della
borsetta, degli orecchini, collane e armamenti vari.
Era ora di cominciare… a rendere partecipe
Jennifer dei suoi piani.
«Ti va qualcosa da bere?» le chiese.
«Mh, quello che prendi tu.»
«Ti aspetto in sala.»
Lo raggiunse un secondo dopo che aveva fatto
scivolare l’anello dentro il bicchiere di Coca Cola light.
Sorrise pensando che lui e Jennifer non erano
proprio tagliati per la classicità. Forse lo spumante era meglio…
Era stata una giornata impegnativa.
Aveva intuito la perplessità di sua nonna per
quanto riguardava gli anelli.
Non sfuggiva niente a quella donna: lo aveva visto
imboscare l’anello per Jennifer e aveva pensato chissà che cosa… probabilmente
che pensava di boicottare il matrimonio di Drake!!
Ci teneva alla sua vita!!
Passò il bicchiere a Jennifer che lo prese e gli
cinse la vita appoggiandosi a lui.
«Sono sopravvissuta anche a questo, ci pensi?»
Le rese il gesto e le posò un bacio fra i capelli,
«Alla grande direi.»
La vide bere… ma non inclinò abbastanza il
bicchiere.
Facilità era un concetto
totalmente astratto se di mezzo c’era Jennifer Flalagan.
Neanche il favore di trovare subito l’anello gli
concedeva…
«Vuoi farti la doccia prima di andare a letto?»
gli chiese.
«Tu la farai?»
Gli posò addosso uno dei suoi sguardi migliori,
«Facciamo a chi arriva prima?» propose.
Rise. «Ti amo, lo sai vero?» le chiese con una
tenera carezza sulla guancia.
La vide annuire felice… «Anche io. Alla follia.»
«Finiamo la Coca Cola e… andiamo a letto?»
«Ah, quindi abbiamo stabilito che la doccia la
facciamo domani mattina.»
Sorrise mentre lei alzò il bicchiere per finire il
contenuto.
La vide sussultare e smettere di bere.
Lo guardò improvvisamente confusa.
Rimase per qualche secondo indecisa, poi lentamente
infilò un dito fino al fondo di liquido scuro rimasto e tirò fuori l’anello.
Aveva chiesto a Sharon di stare attenta se
Jennifer mostrava interesse verso un anello e quando era andata a ritirare le fedi con
l’amica, Jennifer aveva visto quell’anello e le era evidentemente piaciuto…
Effettivamente rispecchiava il gusto semplice ed
elegante che da sempre contraddistingueva la sua fidanzata: era una semplice
fascia d’oro bianco e giallo con un brillante di taglio classico.
Sharon gli aveva immediatamente inviato un mms con
la foto dell’anello per avvisarlo e lo aveva comprato quel giorno stesso.
Quasi un mese prima ormai.
«Juna…» mormorò sbalordita.
«Ti piace?»
Lo fissò con occhi sgranati. «Ma è bellissimo…» La
vide sgranarli ancora di più mentre lo guardava da vicino «Ma…! Ma è l’anello
che…! Oh Juna!!!!»
Posò il bicchiere e gli saltò al collo. «Juna l’ho
visto quando…»
«Lo so… avevo chiesto a Shasha di stare in
campana…»
«Grazie amore…!!!»
«Jennie…»
Lo strinse con tutta la forza che aveva, «Dimmi…»
«Vuoi sposarmi?»
La sentì sussultare e trattenere il respiro.
Si scostò da lui e lo fissò.
«Juna… non… non c’è bisogno…» cominciò confusa.
«… che te lo chieda perché la risposta è
ovviamente sì?»
Gli occhi le si riempirono di lacrime, «Non c’è
bisogno che tu me lo chieda perché non è… importante. Non voglio che tu ti
senta in qualche modo costr…»
«Flalagan, guardami, stai parlando con me, ok? Credi che sia possibile costringermi a fare qualcosa?»
Le prese l’anello dalla mano e lo fece scivolare
intorno al suo dito.
«Veramente vuoi sposarti?» chiese Jennifer con una
vocina flebile.
«Mah, se con
te ne possiamo parlare.»
Lo fissò inebetita per qualche secondo, poi… poi
si mise veramente a piangere e gli saltò di nuovo al collo.
«Anche domani!!» esplose «Juna ti amo da morire!!»
La tenne sollevata da terra per un po’ lasciandola
piangere, poi… «Avrei un piano… vuoi sentirlo?»
«Certo… che ne dici se andiamo a letto?»
Sorrise. Jennifer adorava parlare al buio, fra le
sue braccia.
Parlavano sempre dopo aver fatto l’amore… era una
delle tante cose che gli mancavano quando Jennifer rimaneva a dormire a casa
sua.
Si trovarono sdraiati nella penombra.
«Juna… voglio essere sicura che non stai…»
cominciò.
«Lasciami finire e vedrai che ho trovato la
soluzione migliore.»
«Come al solito…» fu il commento della sua
fidanzata con una carezza sul suo viso. «Ti ascolto.»
«Non ci sposeremo in chiesa. Ci sposeremo con rito
civile, nel gazebo.»
Silenzio. Aveva smesso di nuovo di respirare.
«Juna, è meraviglioso…»
«Aspetta… sarà tuo padre a sposarci.»
Jennifer ricominciò a piangere e affondò il viso
contro il suo collo.
«Avrei pensato ad una cosa solo per pochi intimi»
continuò a bassa voce accarezzandole i capelli. «Poi lasceremo alle nonne e
alle mamme carta bianca per una festa più… mondana… ma dopo la Luna di Miele,
ben inteso. Dove ti piacerebbe andare?»
«Con te anche in capo al mondo. Dove vuoi.»
«Eh no, non funziona così bella mia: questa
responsabilità ce la spartiamo al cinquanta per cento. Dove vuoi andare?
Parigi? Qualche isola paradisiaca, così puoi stare in bikini…»
«Parigi è una bella idea… mi piacerebbe anche
Vienna.»
«Niente bikini? Peccato.»
Scoppiò a ridere e lo baciò, «Andremo in qualche
isola paradisiaca questa estate, ok?»
«E indosserai il bikini?» insistette.
«Se trovi un posto appropriato… potrei anche decidere
di stare senza.»
Rimase un attimo spiazzato.
Jennifer era una delle poche persone al mondo in
grado di stupirlo.
«Guarda che ti prendo in parola Flalagan… sai che
non c’è qualcosa che io non possa trovare.»
«Certo che lo so… adesso dormiamo?» chiese
improvvisamente innocente.
Scoppiò a ridere, «Stamani ti ho detto che non
avresti dormito!»
«Ah già, è vero…»
«Ma ti lascerò riposare abbastanza da affrontare
le nostre famiglie e dargli la notizia!!» la tranquillizzò bloccandola sotto di
sé.
Jennifer lo baciò.
Jennifer era radiosa quella mattina.
Strano, avrebbe detto che con la partenza di
Sharon e Drake sarebbe stata un po’ triste.
Senza contare che quei due si fossero presentati
lì prestissimo rispetto a quello che si aspettava: quando Juna e Jennie
andavano all’attico, di solito non si vedevano prima di cena.
Suo figlio beveva il caffè in silenzio.
Improvvisamente squillò il campanello e suo marito
rimase con la tazza a mezz’aria, «Aspettiamo qualcuno?» chiese a tutti e a
nessuno.
Un brivido le percorse la schiena… un déjà-vu
improvviso.
«Sì» rispose Juna, spezzando la sensazione e
riportandola al presente, «Jeremy, Sarah e Michael. Anne, per favore, porta
altre sedie» chiese alla donna che stava ritirando i piatti.
Jeremy, Sarah e Michael fecero il loro ingresso.
«Buongiorno!» esordì Michael.
«Buongiorno» rispose Patrick perplesso. «Juna,
posso sapere cosa stai organizzando?»
«Nonno, sono almeno nove anni che non riesco più
ad organizzare qualcosa da solo…» fece presente suo figlio.
Jennifer ridacchiò divertita appoggiandosi a lui.
Che stava succedendo?
Quando furono tutti seduti, fu Juna a prendere la
parola. «Scusate un attimo…»
Prese il cellulare e fece partire una telefonata.
«Ciao nonno, hai la nonna a portata di mano? … Ok, metti in viva voce, ho qui
tutti i McGregory e i Flalagan. … Ok.»
Mise a sua volta in viva voce e appoggiò il
cellulare sul tavolo.
«Io e Jennie abbiamo una notizia da darvi» riprese.
«Vi avviso fin d’ora che abbiamo già deciso e non sono in discussione i
particolari. Giusto amore?» chiese rivolto a Jennifer.
«Giusto» asserì la ragazza appoggiata a lui.
L’amore con cui quella donna riusciva a guardare
suo figlio la meravigliava sempre.
«Io e Jennie ci sposiamo.»
«Eh?» chiese Melissa.
«Cosa?» le fece eco Michael.
Sapeva di essere a bocca aperta… come anche tutti
i presenti.
Madeline stava già piangendo.
«Juna, giurami che non state scherzando…» disse la
voce di sua madre dal cellulare… stava piangendo anche lei.
«Abbiamo deciso per il rito civile, non religioso»
riprese Jennifer. «Si svolgerà nel gazebo, solo pochi intimi, e… papà, vorremmo
che presenziassi tu.»
Jeremy stava fissando i due sbalordito.
A quell’ultima frase, le lacrime gli scesero sulle
guance. «Non potete farmi regalo più bello» mormorò.
«Pensa, mi consegnerai tua figlia e poi ci
sposerai» disse suo figlio, «quando si dice fiducia…!»
Scoppiarono tutti a ridere.
«Non potevate darmi notizia più bella» disse suo
padre. «Avete deciso qualcosa per la Luna di Miele?»
«Abbiamo qualche idea» ammise Jennifer.
«Appena avete deciso tutto datemi tutti i dati,
sarà il mio regalo» disse suo padre. «Voglio almeno tre destinazioni!» li
avvisò.
Jennifer guardò Juna, evidentemente presa in
contropiede, e suo figlio le sorrise, «D’accordo nonno, ti facciamo sapere
tutto appena abbiamo deciso, ma sappi che Parigi e Vienna sono il pole
position.»
«Scusate…» disse Madeline con il poco fiato che
aveva ritrovato «definitemi pochi intimi…»
Juna e Jennie si guardarono, la classica
espressione Io lo sapevo, poi… «La
cerimonia nel gazebo sarà qualcosa di intimo
nonna» disse Juna. «Le famiglie, Drake e Sharon, rispettive famiglie, George,
Gary, Diana… lo stretto indispensabile. Io e Jennie ci teniamo molto. Quando
torneremo dalla Luna di Miele faremo una festa come piace a te e a nonna
Charmaine… vi diamo carta bianca per quella, vero Jen?»
Jennifer annuiva.
«Direi che è un equo compromesso» riconobbe sua
madre.
«Cosa ti aspettavi da nostro nipote?» chiese suo
padre retorico.
«Per quando deve essere tutto pronto?» riprese Madeline.
«Beh… pensavamo di sposarci nel giorno del nostro
nono anniversario insieme…» rispose Jennifer.
Madeline scattò in piedi, «Cooossaaa?? Benedetti ragazzi, mancano solo otto mesi!!!!»
«Nonna, non costringermi ad azioni contenitive!»
esclamò Juna «Per come vogliamo che vadano le cose otto mesi sono più che
sufficienti!»
«Senti, ti sposerai una sola volta Juna!» esclamò
Madeline.
«Lo spero bene…» fu il commento di Jennifer… che
li fece scoppiare tutti a ridere.
«Bambina mia, sai cosa intendeva dire Maddy!»
esclamò sua madre «Sarà intima quanto volete, ma per addobbi, decorazioni,
fiori e…»
«… aiuto…» fu l’unico commento di suo figlio.
Completamente ignorato.
«… e il vestito piccina mia?» stava infatti
dicendo sua madre «Come ti vestirai? Lo hai già deciso?»
Jennifer guardò sua madre «Indosserò il vestito da
sposa di mia madre, se lei mi darà il permesso di farlo.»
Sarah non resse oltre: si portò una mano sulla
bocca e scoppiò a piangere. «Ma certo che puoi farlo!» esclamò fra i
singhiozzi.
Melissa e Michael li stavano ancora fissando a
bocca aperta.
Fu in quel momento che Juna le lanciò un’occhiata,
«Mamma, ci sei?» chiese.
Annuì.
Quello riuscì a farlo.
«Cosa aspetti a piangere? Sto cominciando a
preoccuparmi» la informò suo figlio con il suo solito unico, inimitabile stile.
Aprì bocca ma non le uscì un suono.
Le venne da ridere, in realtà.
Suo figlio si sposava.
«Manaar?» la chiamò Connor… anche lui preoccupato
«E’ sotto shock» concluse rassegnato.
«Dovevi vedere me quando me lo ha chiesto» disse
Jennifer. «E quando mi ha dato questo.»
L’attenzione fu catalizzata dall’anello che aveva
alla mano.
Semplice e bellissimo.
«Ma è stupendo!» esclamò Georgie.
«Per la cronaca» disse suo figlio, «la mia fede la
voglio esattamente così, ma senza brillante solo la fascia.»
«Questa
sarà la mia fede!» esclamò Jennifer portandosi la mano sul cuore come a volerla
proteggere «E la tua te la compro io!» aggiunse.
Juna le diede un buffetto sul naso.
Suo figlio si sposava.
«Cioè… porterete gli anelli già da ora?» chiese
Paul confuso.
«Sì zio» rispose semplicemente Juna.
Suo figlio si sposava.
«Signori, questo è uno dei più bei giorni della
mia vita» disse suo padre. «Credo che vi raggiungeremo presto, non lascerò che
il matrimonio di mio nipote si organizzi senza di me, sappiatelo!» Lo sentì
ridere, «Non vedo l’ora di dirlo alle mie nipoti! Convocherò un’assemblea straordinaria
degli Alifahaar!! Comincio subito a radunarli! Ci sentiamo dopo!»
Riattaccò fra un coro di saluti.
Jennifer abbracciò Juna, «Ancora Drake e Sharon
non ci hanno risposto…» disse.
«Gli avete mandato un sms?» chiese Justin
sconvolto.
«Sicuro» rispose suo figlio. «Per niente al mondo
vorrei interrompere qualcosa… sono in
Luna di Miele, rammenti Just? Mi telefonerà quando…»
In quel preciso momento il cellulare di Juna
squillò.
«Stai attenta eh?» disse rivolto a Jennifer.
Lo prese, lesse il display e rise, «E’ lui!» Lo
mise in viva voce «Dimmi tutto!» esordì.
«Dimmi
tutto???» ruggì Drake «Faccio in tempo a lasciare Boston per la prima volta
nella storia della nostra vita senza di te e tu chiedi a Jennie di sposarti!??
Ma non potevi aspettare altre tre settimane già che c’eri??»
Scoppiarono tutti a ridere.
Suo figlio si
sposava.
Finalmente le lacrime le scesero sulle guance.
«Oh, finalmente lo hai realizzato…» le mormorò suo
marito nell’orecchio.
Lo guardò.
«Juna si sposa…» mormorò.
Suo marito sorrise e annuì.
Ormai non ci pensava neanche più.
Roba da pazzi.
Era proprio vero: non era mai troppo tardi nella
vita.
«Senti Drake, se ne parla fra otto mesi, goditi la Luna di Miele, ok?»
stava dicendo suo figlio «Ah, e ringrazia ancora Shasha per il bouquet, almeno
quello è un problema risolto in partenza…»
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NOTE:
The End!
E’ la prima ff originale che concludo! *si
commuove*
Grazie per avermi seguita, per aver letto,
commentato, sopportato.
giunigiu95: grazie per la
pazienza!!!!
Alla prossima!