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Autore: ChrisAndreini    11/03/2016    3 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Una capra mi aiuta, evviva!

 

 

A mia discolpa per essere scappata subito posso dire che capii che quella capra antropomorfa era dalla mia parte quasi immediatamente.

“Tsk, si si, ma spiega come”

Lo stavo facendo!

Mentre correvo per tornare all’inizio e rimanere lì per sempre, e questa volta davvero, inciampai sui miei piedi, e la capra-donna mi afferrò e mi rimise eretta, preoccupata.

-Non temere, piccola mia, sarai al sicuro con me- mi disse da brava pervertita, accarezzandomi la testa.

-Che vuoi farmi?- chiesi tremante, temendo fosse una di quelle donne sole che, beh… sono troppo sole, non so se mi spiego.

-Questo mondo è così crudele, ma io ti guiderò attraverso le catacombe- mi rassicurò lei, curandomi con un po’ di magia e facendo tornare sano il mio povero coccige.

-C_catacombe?- chiesi io, spaventata.

-Io sono Toriel, la guardiana delle Rovine, e il mio unico scopo è quello di salvare gli umani che cadono qui. Tu sei la prima dopo tanto tempo- mi diede un buffetto affettuoso sulla guancia, e in quel momento decisi di fidarmi, anche se, visto che i miei genitori mi hanno sempre detto di non dar retta degli sconosciuti, tenni sempre la guardia alta.

Solo che se lei non sospettava niente era molto meglio, quindi mi feci guidare.

E il fatto che mi strinsi al suo braccio con tutte le forze che possedevo  facendomi quasi trascinare non era perché ero spaventata a morte e non volevo perderla di vista, ma per confonderla ulteriormente.

-Piano, piccola mia, non stringere troppo forte, sei al sicuro con me- tentò di rassicurarmi Toriel, sorridendo amabilmente.

-Non mi lascerai sola, vero?- chiesi io, speranzosa.

-Ma certo che no, sarai sempre accanto a me, in ogni passo di questa avventura, ti insegnerò a risolvere gli enigmi di queste stanze, farò scappare i nemici che ti affronteranno e non permetterò che nessuno ti faccia mai del male- mi assicurò la donna-capra, e io lasciai la presa, tirando un profondo sospiro di sollievo.

-Bene, allora sarà facile per me tornare a casa- dissi contenta, iniziando a saltellare al suo fianco come chi non ha una preoccupazione al mondo.

Però mi venne un pensiero sgradevole, e guardai di sottecchi la mamma-capra.

-A meno che tu non sia una di quelle possessive madri che non permettono ai figli di respirare e non abbia intenzione di tenermi qui per sempre come fa una brava yandere a costo di chiudermi in casa e distruggere ogni singola via d’uscita. Ma tu non sei così, vero?- chiesi, iniziando a preoccuparmi.

-Le rovine sono piene di puzzle, e li devi affrontare per passare da una stanza all’altra. Ecco, ti faccio vedere- ignorando completamente la mia domanda e il mio discorso, premette quattro pulsanti a caso che spuntavano nel terreno, e aprì la porta per la stanza successiva.

-Già, eh eh, adoro il professor Layton quindi non sarà un problema, ma…- cercai di insistere, seguendola nella stanza accanto, con un corridoio e interruttori.

-Ora voglio che tu prema gli interruttori giusti- mi disse, raggiungendo la fine della stanza

-Aspetta, come diavolo dovrei…- iniziai io, poi notai che erano indicati da delle scritte a caratteri cubitali.

Ah!

“Finalmente qualcosa in cui non puoi sbagliare”

Ovviamente chiunque sarebbe arrivato alla conclusione…

“Ecco infatti”

…che era tutto un trucco e dovevo premere l’interruttore non segnato.

Che genio che sono, vero?!

“…”

Premetti quell’interruttore, ma Toriel mi riprese.

-No, no, sono gli altri, piccola mia, quelli segnati- me li indicò, e io, controvoglia, li premetti.

L’uscita si aprì, e Toriel procedette nella stanza accanto, dove c’era un pupazzo pieno di cotone.

-Ah, comunque, riguardo a quello che ti ho detto prima…- provai nuovamente ad insistere.

-Come umano che vive nelle Rovine potresti incontrare mostri, e io voglio che tu parli con loro per prendere tempo fino al mio arrivo- mi interruppe Toriel, con un tono dolce e mieloso che mi preoccupò ulteriormente.

Stava deliberatamente ignorando tutto quello che avevo detto, e poteva significare solo una cosa:

“Che aveva intenzione di tenerti con se per tutta la vita”

… stavo per dire che non ci sentiva bene, ma ODDIO!POTREBBE ESSERE!!

“Sei proprio un’idiota”

E tu non sei d’aiuto.

-Allora, piccola mia, parla con il pupazzo- mi incoraggiò Toriel, con un largo sorriso.

-Ehm, se io mi trovassi in un combattimento con un mostro a dire il vero non credo che parlerei- ammisi incerta, scrutando il manichino di stoffa come se mi avesse fatto un torto personale.

“Ecco, brava, uccidilo, distruggilo, riducilo in piccolissimi pezzettini con inaudita rabbia”

-In effetti credo proprio che scapperei a gambe levate senza preoccuparmi di fare la figura del coniglio- dissi con onestà, rivolgendomi a Toriel e ignorando la voce assassina nella mia testa.

-Oh, ma cara, non devi temere, i mostri non sono cattivi, sono solo spaventati- mi rassicurò Toriel, accarezzandomi la testa con affetto.

-Già, logico, spaventati da un singolo umano, disarmato, terrorizzato e che gioca in territorio sconosciuto mentre loro sono in casa e sono un miliardo. Chi non si spaventerebbe- dissi ironica, e Toriel non seppe come obiettare.

-Comunque prova a parlare al manichino per fare pratica- mi incoraggiò nuovamente, indicando il pupazzo.

-Io non parlo ai manichini, già ho toccato il fondo parlando con la mia testa- obiettai io, incrociando le braccia.

-Coraggio, non temere, non ti farà niente- mi rassicurò la capra antropomorfa.

-Lo spero, ma non mi rivolgo ad oggetti inanimati così tanto per…- Toriel mi lanciò un’occhiataccia.

-Parla a quel manichino!- mi disse quasi minacciosa.

-Ehi! Ciao Manichino, ma lo sai che sei molto, ehm, pupazzoso oggi? Come dici, sarebbe più corretto scappare invece che parlare al nulla? Era proprio quello che dicevo a Toriel, ma sembra che la farò felice così quindi immagino che… beh… non so che altro dire!- guardai Toriel, che aveva assunto nuovamente lo sguardo amorevole.

-Molto bene, piccola mia. Procediamo- si complimentò, prima di dirigersi nella stanza successiva.

-Ok, ok…- feci per seguirla, poi però mi sembrava di lasciare questioni in sospeso, perciò feci pat pat sul muso del Manichino.

-Ciao caro, spero di rivederti- gli dissi, con un sorriso, prima di correre a raggiungere Toriel

“Sei un caso senza speranza”

Sta zitta, abbiamo avuto un confronto davvero piacevole, e non posso dimenticarlo così, di punto in bianco.

“Senza speranza è riduttivo”

Comunque, raggiunsi Toriel in una stanza porpora come tutte le stanze fino ad ora.

-Eccoti, c’è un altro enigma in questa stanza, spero ce tu riesca a risolverlo- mi informò, e procedette oltre.

Io mi guardai intorno, e notai che il pavimento era in due colori diversi.

Poi lessi una scritta su un muro che diceva che la sala ad ovest era l’impronta di quella ad est.

Io non riconosco molto bene le coordinate se devo essere sincera, ma immaginai che la sala che avevo attraversato fosse uguale a quella che dovevo attraversare, che notai era completamente piena di spuntoni.

Non ci mesi molto a fare due più due.

“Scommetto che ora dirai che dato che nell’altra stanza non c’erano spuntoni di alcun genere allora non dovevi preoccuparti e potevi procedere tranquillamente per tutto il tappeto di spine”

Non sono così idiota, è ovvio che la zona più chiara è quella che devo attraversare!

“…mi sa che un pochino ti ho sottovalutata”

Memorizzai ogni singolo passo, e mi preparai ad affrontare il puzzle, così nessuno mi avrebbe mai più potuto dire che ero un’idiota.

-Allora, due passi avanti, due a sinistra, tre avanti, due a destra, quattro avanti, due a sinistra e tre avanti- mi ripetevo tra me, mentre raggiungevo Toriel.

Improvvisamente una specie di rana gigante bianca mi comparve davanti.

-OH MIMMA!!!- esclamai io.

La rana non capì quello che stavo dicendo, ma probabilmente neanche un qualsiasi altro essere con il dono della parola lo avrebbe capito.

-Ribbit Ribbit- disse lei, e neanche io capii quello che stava dicendo lei, ma supposi si trattassi di qualcosa del tipo: -Voglio fare un gioco con te-

Toriel mi spuntò dietro e guardò male la rana prima che potesse fare qualsiasi cosa.

Essa se ne andò con la testa bassa, e io mi ritrovai davvero felice di avere quella madre yandere iperprotettiva, e tirai un sospiro di sollievo.

“Pffff, comunque si chiamava Froggit, non Mimma”

Fingerò di non aver sentito.

“Ma se è tutto scritto, è ovvio che non senti”

Fingerò di non aver letto.

-Allora, piccola mia, sei pronta?- mi chiese Toriel, incoraggiante.

-Sono completamente, cento per cento, definitivamente, senza nessun dubbio di nessuna entità… pronta!- dissi, convinta.

-Bene piccola mia… mmmmm… questo puzzle mi sembra così pericoloso per te. Ecco, prendi la mia mano- mi incoraggiò, ma non aspettò la mia approvazione, e me la prese lei.

-Ehi, aspetta un attimo- provai ad obiettare, delusa, ma lei aveva iniziato a  procedere, con me alle calcagna come un cagnolino.

-Ma… ma…- dissi io, tristissima, una volta superato il puzzle.

-Bene, procediamo- mi incoraggiò Toriel, andando nella stanza seguente.

-Noi due ci rivedremo- promisi, guardando storto gli spuntoni.

Inutile dire che Chara stava ridendo come una matta nella mia testa, e probabilmente non riusciva neanche a respirare.

“N_Non… AHAHAHAH… ho…. AHAHAHAH… i… AHAHAHAH… p_pol… AHAHAHAH… polmoni… AHAHAHAH… c_creti…”

Vabbè, avete capito.

Mi ripromisi in quel momento di non impegnarmi mai più così tanto per risolvere un qualsivoglia enigma.

Tanto ci sarebbe sempre e per sempre stata Toriel al mio fianco e non avevo assolutamente niente di niente da temere, quindi avrei affrontato ogni cosa senza il minimo pericolo e senza paura, perché avevo una donna capra pronta ad aiutarmi e a… 

-Piccola mia, vedi, devo chiederti una cosa importante adesso. Voglio che tu attraversi questa stanza da sola- 

…proteggermi per sem…

-Come?- chiesi io, sperando di aver capito male.

-E’ per testare la tua indipendenza. Dovrò fare delle commissioni e ti dovrò lasciare sola per un po’. Spero che capirai- mi disse mortificata.

OH C…

“…A**O!?”

…APPERUNCOLI!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Beh, il tuTORIEL è finito xD

Ora sinceramente non ho idea di che cosa farò, anche se la scelta mi pare ovvia: aspetterò Toriel in quella stanza, e stavolta Chara non mi farà cambiare idea

“Sicura? Sai che un bersaglio fermo è facile preda per i mostri?”

… Beh, comunque il capitolo è finito.

Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e a quelli che hanno recensito.

Gli aggiornamenti continueranno credo con una frequenza così.

Ho già una mezza idea di come andranno le cose e vi dico che potrebbe esserci, nel prossimo capitolo, un’altro personaggio inatteso.

Comunque ci tenevo a precisare che io personalmente vedo Chara e Frisk come femmine perché semplicemente sono femmina io, quindi mi appare inconscio relazionarmi a loro, ma non voglio assolutamente dare per certo il loro sesso.

Semplicemente è una scelta stilistica, e se volete voi potete cercare di leggere al maschile.

E se vi risulta difficile sappiate che comunque Chara è una voce nella mia testa, e io quindi essendo femmina ho una voce nella testa femminile.

Vabbè, questo è tutto, un bacione e alla prossima :-*

“Buona morte a tutti! >:D”

Argh, come devo fare con te -.-‘

   
 
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