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Autore: KibiRain    11/03/2016    0 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia è il sequel di "Sono come la pioggia", se non avete letto la prima storia ci capirete poco e niente.
"Perché avete presente quelle giornate di pioggia? Quelle giornate in cui ti senti stanca e scombinata, quelle che vorresti solo passare in casa con un maglione extra large e qualcuno di speciale? Quelle giornate che vorresti fossero giornate per due?"
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Laughing Jack
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Toby's POV*
Presi il volantino e qualche soldo dal cassetto in cui Rain li teneva, ahimé pensai che fossero necessari.
Durante il tragitto sentii una strana calma pervadermi,sapevo di dover salvare Jack e che era una situazione rischiosa, avrei potuto fare una strage ma le conseguenze avrebbero messo nei guai tutti. Forse era perché anche io piacevo a Giulia, quella sensazione mi infondeva sicurezza, non mi ero mai sentito amato come Rain non si era mai sentita amata prima di Jack. Infondo ero parte di lei, infondo avevo sentito un pezzo del suo dolore quando mi aveva creato con la sua mente. Ma al pensiero di Giulia tutto spariva.
Arrivai finalmente nel parco ma mi ci volle un po' per trovare il tendone, era seriamente ben nascosto.
Diedi il volantino ad uno strano vecchio, che mi chiese 70 euro, come pensavo il biglietto costava molto ed inoltre non avevo un piano.
Un uomo grasso e pelato salì sul misero palchetto messo su.
-Signori e signore dallo stomaco forte, buona...sera siete pronti all'orrore? Allo strano,al macabro,al mai visto? -

C'erano abbastanza persone, non troppe, una più strana dell'altra, sembravano davvero persone mai uscite di casa, perverse, malate.
Mi sentivo soffocare da quello schifo.

*Jack's POV*
Me ne stavo in silenzio, avrei voluto scappare, raggiungerla, sapere almeno come stava. E invece me ne stavo immobile e paralizzato nei pensieri.
Avevo paura di muovere anche solo un dito, paura che se solo avessi fatto un passo falso qualcuno sarebbe arrivato da Rain prima di me.
Avevo l'inferno dentro coi diavoli che sussurravano "uccidi,vai!".
-Ehi naso a punta, a fine serata tocca a te!- la voce familiare del vecchio mi trascinò alla realtà.
-Abbiamo fatto un bel gruzzolo eheh peccato che a te non toccherà nulla- ridacchiò per poi rimettersi a contare le banconote.

-Credi che mi interessi di quelle inutili banconote?- urlai, mi stavo innervosendo e non riuscivo a controllarmi -Credi che me ne fotta? Se non fosse per Rain stareste già esanimi in una pozza di sangue! O stareste implorando perché non vi cavi gli occhi!-.
Il vecchio indietreggiò e mi guardò -Sta zitto aborto umano o non umano che sia. Non ti piacerebbe se facessi saltare la testa a Miss Stuzzicadenti! Pensa te le ho persino dato un volantino, così se mai vorrà venire assisterà a quanto patetico sei.- mi sfidò.
-Mi prendi in giro? Mi stai dicendo che potrebbe essere tra il pubblico stanotte?- una scintilla si accese in me. Più vicina era e meglio era, avrei potuto salvarla e fare la mia tanto agognata strage. Farla pagare a tutti gli schifosi vermi che avevano messo su questo teatrino dell'orrore.

-Naso a punta! Tocca a te! Fuori subito!-

Uscii a testa bassa e col sangue che mi ribolliva, mi sarebbe bastato un secondo. Bastava un pizzico di blu tra la folla per tingere tutto rosso sangue.

-Signori vi presento Jack! Reduce di molti incontri clandestini! Una vera bestia dalle doti sovrumane! Guardatelo, artigli grossi come forbici da cucito, naso a punta e la forza di spaccare qualsiasi cosa!-

*Toby's POV*
Era lui. Feci dei cenni con la mano e lui strabuzzò gli occhi. Cavoli, gli occhiali e la maschera!

-Toby fermo- mi sussurrò.
Capii il labbiale perché non riuscivo a sentirlo.
-Rain è in pericolo, non fare nulla-
Capii dopo due o tre tentativi. Dovevo aspettare la fine della serata e fare tutto di nascosto. Niente stragi, niente che avrebbe messo in pericolo Giulia e Rain.

*Rain's POV* 
...Alcuni minuti prima...

Aprii gli occhi, ricordai tutto in un soffio.
Jack. Sparito.Rapito.Freakshow. Salta i pasti. Toby.Giulia.Volantino.Mezzanotte.Tendone. Svenuta.

-Giulia!- 
Giulia si era addormentata su di me e spaventata si svegliò.
-Che ore sono? Sono in tempo?- 
-Rain...è l'una e mezza... È andato Toby...- farfugliò Giulia in risposta.
Mi alzai di scatto e presi la giacca.
-Dobbiamo andare, Giulia io devo scoprire se è là!- urlai.
- Ma sei impazzita? Non hai energie!- Giulia aprì il frigo e prese la prima cosa che le capitò - So che non posso convincerti a restare ma almeno prendi questo pezzo di torta!-
Lo mangiai per la strada mentre correvo verso il parco, come una dannata con le lacrime agli occhi.
Giulia mi seguiva e di lì a poco saremmo arrivate.

Avevo dimenticato che il volantino lo aveva Toby, così arrivammo al parco e non avevamo idea di dove fosse il tendone.
Mi accasciai a terra e iniziai a piangere. Non sapevo neanche se Jack fosse lì...ero così inutile.
Non sapevo cosa fare così tesi la mano a Giulia che cercava di incoraggiarmi e la portai con me. Lì.
Dove pioveva sempre.
Alla CreepyHouse.

Bussai forte contro la porta e Slender mi aprì preoccupato da questa urgenza.
-Rain, quanto baccano che ti succede?- 
Lo strinsi forte, il mostro della mia mente, quello più grande.
Non mi accorsi che Giulia non era con me, che stupida ero stata a pensare che qualcun'altro potesse entrare nella mia mente, qualche altro essere umano almeno.
-Slend... Jack, non so dove sia, posso rimanere solo per poco, Giulia non sa che sta succedendo!- urlai.

-Rain, non puoi stare qui. Perché stavolta non so come aiutarti, non posso cercare Jack ora che non é più parte di questo mondo e nemmeno quell'impertinente di Toby.Ma questa è un'altra storia e ne riparleremo un'altra volta,ora corri!- e andai.

Era come se piovesse sempre, ed io avessi perso il mio ombrello. L'unica persona che amavo. 
Le gocce di pioggia come lame,laceranti,pesanti... era troppo anche per me che non sapevo com'era fatto il sole.

Aprii gli occhi. 
Giulia. Una bambina.
-Rain! Pensavo fossi svenuta di nuovo! Non sapevo a chi chiedere soccorso e poi questa bambina... Dice che sa dov'è il tendone.-

-D-davvero? E come lo sai?-

La bambina dai capelli corvini, che al massimo poteva avere 10 anni mi scrutava, nei suoi occhi potevo leggere la pioggia.

-Mio papà, esce ogni sera ubriaco ed io volevo sapere dove va, se c'è qualcosa di così brutto là fuori che lo fa arrabbiare e gli fa picchiare me e la mamma... Forse è arrabbiato per qualcosa, ma io sono forte e so che lui è mio papà e mi vuole bene e che lo fa per un buon motivo volevo sapere quale- fece un sorriso -e l'ho scoperto, lui combatte i mostri! Li ho visti in quel tendone!-.

Il mio volto si rigò di lacrime mentre Giulia singhiozzava. Io però quel dolore lo sentivo nelle ossa, dov'era la mia enorme forza ora? 
Dov'era Jack?

"Tagliente e freddo come il vento vivi fra i lupi
fai come loro zio, chi è uguale a te lo fiuti."

 

 
   
 
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