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Autore: Light Clary    11/03/2016    3 recensioni
La Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/
Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione.
Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quello che è.
Senza i sogni, senza l'amore, senza gli amici e senza i ricordi, nessuno sarà più lo stesso.
Disposti a tutto pur di aiutare la loro nuova amica Narumi a salvare la sua casa/
Finalmente i veri sentimenti di Nami verranno a galla.
E rivelerà a Sanji ciò che lui non si sarebbe mai aspettato di sentirsi dire.
Non da lei.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico Robin, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Verso le cinque del mattino, la misteriosa ospite dei Mugiwara, aprì lentamente gli occhi. Ci mise un po' a capire di trovarsi in un letto, dato che non sentiva una simile comodità da molto tempo. 
Il freddo pungente che l'aveva invasa da giorni, era stato sostituito da un piacevole calore e non sentiva più un goccio di umidità lungo il corpo. Si mise seduta, studiando l'ambiente.
Doveva essere per forza lo studio di un medico, visto i vari medicinali posati su un tavolo e una cassetta del pronto soccorso aperta.
Scoprì che il calore proveniva da una borsa dell'acqua calda che qualcuno le aveva messo sotto le coperte. La strinse forte respirando leggermente. Aveva ancora il naso tappato e un pò di tosse, ma nonostante questo era viva, si disse.

L'ultima cosa che ricordava era l'onda gigante che le veniva addosso. Poi il nulla.
Si accorse però, di non stare indossando la sua giacca verde, ma una camicetta rosa di seta. E lì andò nel panico.
Con un balzo si alzò dal letto sentendo un piccolo dolore alla gamba, ma non se ne preoccupò. Iniziò a guardarsi intorno. Sotto il letto, in un cesto dei rifiuti, negli armadietti. Non volle neanche ipottizare di averla persa.

-Ei! - la chiamò una voce all'improvviso facendola trasalire e voltare verso la porta della stanza di scatto.

Appoggiata sulla soglia, con le braccia conserte, c'era una ragazza che doveva avere più o meno 20 anni. 
Era molto carina, si accorse Narumi. Aveva lunghi capelli arancioni con qualche ricciolo, gli occhi più o meno dello stesso colore, solo più scuri. Indossava per completo, un costume verde e un paio di jeans.

-Che stai facendo? - le chiese entrando.

-I-io .... - provò a dire Narumi, ma dalla bocca non le uscì che un suono strozzato.

-Guarda che se cerchi dei tesori, sappi che non siamo così stupidi (del tutto) da lasciarli nel primo posto che capita. Sono ben custoditi - disse la ragazza con occhietti furbi - Ma infondo mi chiedo cosa se ne dovrebbe fare una bambina come te di una montagna d'oro.

-Io ... non stavo cercando ... di rubare - ribatté Narumi più convinta - Dov'è la mia giacca?

-Intendi quel pezzo di stoffa bucato che avevi addosso quando ti abbiamo trovato?

-Dov'è? - ripeté la ragazzina con più convinzione.

-L'abbiamo messa ad asciugare. Era fradicia - quella risposta la rincuorò. Poi passò alle domande più elementari.

-Tu chi sei? Dove mi trovo? Chi mi ha salvato?

Ma prima che la ragazza potesse dare anche solo una riposta, nella stanza irruppe un gruppo di persone tutte insieme.

Il primo era un ragazzo con il cappello di paglia che teneva in mano un filetto di manzo gigante che addentava ferocemente. Scappava, inseguito da un ragazzo con un lungo naso e un'aria adirata.

-RIDAMMELO RUFY! ERA LA MIA PARTE!

-Mangi troppo piano - disse di rimando il ragazzo col cappello cercando di finirselo prima che l'amico riuscisse ad acchiapparlo.

-RAGAZZI! NON POTETE ENTRARE QUI DENTRO! - gridò una vocina più minuta.

La quarta persona ad arrivare era un piccolo animaletto bipide che riusciva a parlare e indossava vestiti umani.§
Narumi per un istante pensò a un procione ma le corna che spuntavano dal cappello lasciavano intendere ad un parente del cervo.

Rabbrividì quando questo parlò di nuovo, rivolgendosi a lei: - Oh,ma ti sei svegliata - si avvicinò facendola indietreggiare.

-Tranquilla. E' lui il medico - le assicurò la ragazza con i capelli arancioni. 

Ne era arrivata una seconda altrettanto bellissima con i lunghi capelli neri e la giacca blu, che sorrideva tranquillamente.

A seguirla c'era un uomo altrettanto strano. Aveva metà corpo ricoperta di metallo e se non fosse stato per la faccia umana, Narumi lo avrebbe senz'altro scambiato per un robot.

-Ero sicuro di aver lasciato qui i miei occhiali - disse dando un'occhiata in giro.

-RUFY! PORCA MISERIA! - sclerava intanto il ragazzo dal naso lungo mentre quello col cappello si leccava le mani del pranzo finito. Era riuscito a seminare il suo inseguitore, allungando le mani fino al soffitto e aggrappandosi a una trave messa male, penzolando come una scimmia. Narumi rimase a bocca aperta.

-Se la smetti di lamentarti, Usop, oggi pomeriggio ti preparo un sorbetto all'ananas - disse un'altro ragazzo biondo e vestito di nero entrando nella stanza - Ovviamente dopo aver servito il te a voi, mie regine! - disse con un'espressione scema rivolto alle due ragazze.

-Ma cos'è tutto sto casino? - ne arrivò un'altro muscoloso e con i capelli verdi. Aveva una piccola cicatrice sull'occhio destro e alla cintura portava tre katane - Non riesco a dormire, per diamine.

-Dovresti smetterla di dormire! - le urlò in faccia il biondino - E renderti utile una volta nella tua vita!

-Non mi rompere a prima mattina! - urlò di rimando il verde.

L'ultimo a entrare fu uno scheletro.

-Buongiorno Bella Gente! - disse canticchiando.

Narumi sbiancò ed emise un piccolo urletto che la fece cadere sul letto.

Cervi parlanti, scheletri canterini, un ragazzo che riusciva ad allungare le mani fino a due metri di distanza.

Ma dov'era capitata?

-BASTA COSI'! - sbraitò infine la ragazza con i capelli arancioni interrompendo i battibecchi dei suoi compagni dando ad ognuno di loro una violenta botta in testa  - Non vedete che si è svegliata?

Loro rimasero per un attimo k.o. a terra.

Narumi non cambiò espressione nonostante trovasse quella scena dvertente.

-Come ti senti? - le chiese il piccolo cervo prendendole una mano e tastando il polso - Va meglio?

La ragazzina annuì.

-Come ti chiami? - le chiese la ragazza bruna mentre i maschi si rimettevano in piedi doloranti.

-Narumi - rispose lei senza troppe esitazioni. Aveva ancora uno sguardo sospetto su ognuno di loro.

-Tanto piacere! - le strinse troppo forte la mano il ragazzo col cappello - Io mi chiamo Rufy e un giorno diventerò ...

-Risparma la solita tiritera stavolta - lo spintonò di lato quello col naso lungo - Io sono Capitan Usop, il più grande guerriero che abbia mai salpato ...

-Finitela tutti e due! - li riprese di nuovo la ragazza arancione con altri due cazzotti in testa - Non badarci fanno sempre così. Per non girare troppo sulle lunghe, io sono Nami e loro sono Nico Robin, Chopper, Sanji, Zoro, Franky e Brook. Sei nell'infermeria della nostra nave. Siamo una ciurma di pirati. Fine della storia

-Pirati? - esclamò Narumi sgranando gli occhi.

-Sì, ma non pirati come forse hai sentito in giro - la rassicurò Chopper - Voglio dire, quando possiamo saccheggiamo e combattiamo, ma non siamo assetati di sangue come certi corsari.

-Ci limitiamo solo a esplorare il nuovo mondo alla ricerca del tesoro One Piece - concluse Rufy - Che mi renderà Re dei Pirati!

-Cosa ci facevi sulla piccola scialuppa dove ti abbiamo trovato? - le chiese Nico Robin più matura - Sei stata vittima di un naufragio?

-N-n-o - disse Narumi - A dire il vero sono ... - s'interruppe ancor prima di cominciare a raccontare.

Quelli erano veramente pirati? Avevano un'aria così vispa e rasserenante da lasciar intendere che fossero semplici marinai. Ma ad ogni modo non le ispiravano ancora del tutto fiducia.
Perché andare a raccontare la sua storia ai primi scorfani che passavano?
Tutto quello che al momento voleva sapere era dove fosse la sua giacca.

-L'abbiamo messa ad asciugare - disse Chopper confermando la risposta che le aveva già dato Nami - Era piena di grandine e alghe marine.

-Anche tu lo eri - le spiegò Rufy sorridendo - All'inizio pensavamo avessi i capelli bianchi, ma quando si sono sciolti abbiamo capito che erano solo infiniti fiocchi di grandine.

-Posso ... riavere ... la mia giacca? - chiese Narumi.

Tutti si guardarono. Come mai desiderare riavere un indumento così malandato? Ma contenta lei ...

Chopper scomparve un secondo in corridoio e ritornò stringendola fra le mani, ancora mezza zuppa.

Narumi gliela prese di mano un pò troppo aggressiva e si affrettò a infilare una mano nella tasca. Tirò un doppio sospiro di sollievo. C'era ancora. La nascose nel pugno tirandola fuori e mettendola sotto le coperte.

-Grazie ... - disse facendo cadere la giacca a terra.

-Tutto qui? Volevi solo vedere se stesse bene? - disse Zoro sfottente.

-N-no ... cioè ... - gli sguardi che quelle persone le puntavano addosso le mettavano tanta ansia da riuscire a parlare a stento.

-Non devi aver paura di noi, dolce fanciulla - disse Brook impressionandola - Nessuno qui ha in mente di farti del male. Lo giuro sulla mia vita ... ah già ... io non sono vivo -tutti lo ignorarono.

-Che cos'hai lì?- Nami si era accorta che la ragazzina stringeva in mano qualcosa - Possiamo vedere?

-No! - rispose decisa lei prima che qualcun'altro si avvicinasse - Io ... non posso ... davvero ... non voglio ...

-Cos'è, un gioiello? - Nami aveva occhi sempre più curiosi - Oro?

Tutti avanzarono.

-No! Veramente! Non posso! - Narumi si fece più piccola accovacciandosi di più nel letto, ma trovando solo il muro alle sue spalle.

-Dai, guarda che non te lo prendiamo. Vogliamo solo vedere.

-Non posso!

-Non puoi cosa?

-Vi prego! State indietro!

La ciurma allora si allontanò. Ma non come le era stato chiesto. Fu proprio scaraventata dall'altra parte della stanza da una strana forza che si era sprigionata dal corpo della ragazzina che ora era bianca cadaverica e tremante.

-Ma cosa ... - borbottò Rufy rimettendosi in piedi - Come hai ...

I suoi compagni, pensando a un avvertimento di pericolo, si misero in posizione di combattimento, pronti a qualsiasi passo falso.

-Chi sei tu? - chiese Chopper restando calmo.

-Mi ... dispiace ... io - Narumi fece cadere un piccolo oggetto sul letto per usare le mani per coprirsi la faccia trattenendo i singhiozzi.

Tutti poterono finalmente vedere cosa stava nascondendo con tanta ostinazione.

Un piccolo cerchio troppo grosso per essere considerato una moneta, con un foro al centro e delle strane incisioni ai lati in greco antico.

Nico Robin si sbigottì: - Ma io ... l'ho già visto ... non è per caso ... - non terminò la riflessione.

Si avvicinò alla ragazzina e le mise con fare materno una mano sulla spalla: - Tu provieni da Cinis?

Narumi ancora titubante, annuì e non riuscì a più a trattenere le lacrime.

-Va tutto bene- le disse Robin accarezzandole i capelli.

-Scusa Robin-chan, non credo di capire - disse Sanji concordato da tutti gli altri.

-E' tutto apposto ragazzi - premesse lei - Almeno per ora, se tutto va bene.
  
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