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Autore: kuutamo    12/03/2016    1 recensioni
(dal prologo)
Tom aveva freddo, perennemente da quando era morto. Un freddo al quale non aveva saputo porre rimedio e non aveva neanche voluto farlo. Non riusciva ad emettere alcun suono, quando provava a parlare era completamente afono. I suoi pensieri però, grazie alla mente apparentemente ancora funzionante, non smettevano di fermentare e alimentarsi gli uni con gli altri facendolo impazzire. Tra quelle mura cadenti e putride che si addossavano su loro stesse credeva davvero che avrebbe perso il senno, un giorno o l'altro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edith Cushing, Lucille Sharpe, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thomas Sharpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never Apart - Farewell

 

Edith e Thomas lasciarono la residenza di Allerdale Hall preceduti e guidati dal fedele sciamano verso i cancelli, probabilmente per non farvi mai più ritorno. La neve cadeva ancora copiosamente e in fretta i loro capi candidamente s'imbiancarono. La donna si ritrovava sempre a fuggire da quel posto che tempo prima seppur con qualche stranezza l'aveva accolta, ma questa volta era lei ad offrire il suo braccio per sorreggere qualcun'altro e questa volta faceva ritorno verso un'ipotetica casa con l'uomo che amava. O avrebbe dovuto dire fantasma? Che Alan non glie ne volesse, ma infondo era palesemente evidente che nonostante le sue attenzioni lei avrebbe sempre e solo avuto occhi per quella piccola infinita oscurità che Thomas incarnava.

 

Nel pomeriggio arrivarono ad una modesta fattoria abbandonata molto fuori mano e lontana dal sentiero battuto così da essere il meno visibile possibile a occhi estranei. La scelta più ovvia sarebbe stata fermarsi per ristorarsi alla stazione di posta, ma laggiù erano venuti a conoscenza di ciò che era successo a casa Sharpe e iniziavano anche a circolare voci e storie ricamate sui due fratelli, Edith le aveva udite per sbaglio mentre aspettava il suo accompagnatore fuori dall'edificio la prima volta che vi fece ritorno.

Nascosero il calesse sul lato posteriore ed entrarono facendosi largo tra le tavole di legno dismesse che servivano per sigillarne l'ingresso: l'interno era molto spoglio se non per qualche balla di fieno secca e qualche botte vuota, ad un angolo il tetto era inesistente, probabilmente ceduto nel corso degli anni a causa del peso delle forti nevicate che colpivano quella striscia di terra del Cumberland. Faceva molto freddo, ma in un certo senso quella totale inospitalità ricordava casa. 

L'uomo con la mantella di feltro sistemò delle coperte sul fieno fino a formare una sorta di giaciglio per riposare almeno un po' prima di dirigersi verso un luogo più sicuro ma soprattutto lontano da lì. Accese tre delle candele che erano servite per il rituale e congedandosi uscì dalla gelida dimora per abbeverare e approvvigionare i cavalli. Lasciò ai due del cibo avvolto in un fazzoletto, ma solo Tom ne assaggiò qualcosa. Ovviamente ora lo sciamano aveva terminato i suoi servigi e si sentiva di troppo in una situazione tanto delicata quanto personale, nonostante fosse a conoscenza di segreti così oscuri e intimi.

Tom mandò giù qualche boccone di pane, tornare dal mondo dei morti doveva aver richiesto molte energie anche se non sapeva bene come funzionava in realtà: era successo e basta e non gli era stato concesso nemmeno il tempo di rendersene conto o capirne il meccanismo. Lui e la donna non avevano parlato molto durante il tratto di strada fino alla fattoria, lei si era limitata a tenerlo stretto tra le sue braccia e a sussurrargli quelle che sembravano esser parole di un'infinita dolcezza, permeate da un profondo e radicato senso di mancanza. Mise giù il tozzo di pane e a quel pensiero alzò lo sguardo che incontrò subito quello di lei. Edith pensò che in quella posizione Tom avesse la stessa espressione deliziosa che hanno i bambini quando si accorgono all'improvviso di non essere soli in una stanza: il suo sopracciglio lievemente alzato gli conferiva un'aria assolutamente tenera a volte e che il suo sguardo sapeva incatenarti alle profondità dell'oceano tant'era intenso e senza fine.

" Suppongo di doverti ringraziare .. " fece lui. Lei notò una nota sconosciuta nella sua voce. Scosse il capo allargando le labbra in un sorriso.

" Sei qui.. "

" Edith io.. Devo andarmene. Come puoi ancora volermi dopo tutto ciò che c'è stato? "

Scosse il capo nuovamente da una parte all'altra come a voler scacciare subito via quell'idea che le dava così tanti brividi.

" Come puoi ancora volerti prendere cura di me? Non sono un'uccellino ferito, sono .."

Allora lei gli mise due dita sul labbro inferiore per farlo tacere.

" Mi hai devastata, letteralmente. E io non so quando né se potrò mai perdonarti ma la prospettiva di una vita intera senza di te, beh è stata molto più devastante. Mi sono sentita persa, ed ora che ti ho rivisto, che ti ho parlato, che ti ho tenuto stretto al mio petto mi sento di nuovo parte di qualcosa che non sia solo dolore "

Tom sentiva gli occhi bruciare e pizzicare ardentemente: lei lo amava ancora, ma come poteva? Possibile che il suo amore per lui fosse più forte di tutto il resto che aveva dovuto affrontare? Si sentì immensamente fortunato ma anche sensibilmente in colpa. La amava anche lui, la amava con ogni briciolo della sua anima e ogni centimetro del suo corpo, ma non era sicuro che questo sarebbe bastato come giustificazione. In tal modo la sua promessa si sarebbe sciolta e le sue parole ancora una volta avrebbero avuto lo stesso valore del vento in una giornata già di per sé gelida. Tom era condannato a sentirsi perennemente un'inetto, non meritevole delle fugaci gioie che la vita gli aveva offerto, incapace di abbracciare l'amore come quest'ultimo aveva abbracciato lui nonostante tutto. L'amore che provava per lei gli faceva quasi balzare fuori il cuore dal petto, tanto era ansioso di ricongiungersi a lei. I suoi sensi si annebbiavano leggermente quando la vedeva sedersi vicino a lui e prendergli dolcemente la mano, sentiva uno straordinario quanto familiare e lenitivo calore quando ella posava il dorso della sua mano sul suo volto indurito dal freddo e dai lunghi anni di miseria. Lei sembrava essere la falena che ignara del pericolo volava intorno alla lampada, senza accorgersi di bruciare le sue ali lentamente consumata dall'oscurità del cuore di lui. 

" Non ti meriti tutto questo.. " proferì Tom ma la donna lo interruppe posandogli sulle labbra ancora incerte su quelle parole il primo bacio da quando lo aveva perso. 

" Io voglio tutto questo perché include te " disse guardandolo negli occhi con una decisione ferrea e irremovibile. L'uomo sentì letteralmente le aride pareti del suo cuore scaldarsi, illuminarsi, irrorarsi di vita nuova per quella giovane piccola donna che aveva dinnanzi e rispose con passione al bacio. Quasi non ricordava più il sapore innocente e dolce che avevano quelle labbra, sottili come le sue ma abbastanza sconfinate da perdercisi dentro. Si maledisse per non averla baciata per la durata di ogni singolo istante che avevano passato insieme. La prese per i fianchi stringendola quanto più possibile a sé per colmare quella distanza che l'orrore e il tempo avevano creato e da quell'attimo si sentirono davvero di nuovo un tutt'uno, come lo erano stati per la prima volta la notte che consumarono le loro nozze. I lunghi capelli di Edith si scompigliarono fino a liberarsi dai ferretti che in origine li tenevano ben saldi alla complessa acconciatura raccolta: sfilò via la camicia di Tom mentre lui le allentava frettolosamente le stringhe del corsetto lungo la schiena. Non smisero neanche per un secondo di baciarsi mentre anche i loro corpi si ritrovavano l'uno nell'altra. Avevano sentito la mancanza dell'altro troppo a lungo, tanto che si dimenticarono totalmente dell'indecenza e dell'imbarazzo che si sarebbe creato semmai lo sciamano fosse rientrato tra quelle quattro mura che ora sembravano aver riacquistato un po' del loro antico splendore.

 

 

" È un buon modo per riscaldarsi, non credi " riflette la donna scostandosi dal petto dell'uomo e iniziando a rivestirsi.

" La tua sfacciataggine mi colpisce" 

" Ho soltanto menzionato un fatto ormai appurato " disse sorridendo mentre si voltava verso di lui per lasciare che gli allacciasse il vestito.

" Certo certo, soltanto che.. Sei diversa " notò.

" Devo esserlo, è impossibile rimanere gli stessi - disse svelando una nota più che amara infondo alla sua voce, poi cambiò argomento - Sarà meglio che tu ti rivesta, potrebbe rientrare da un momento all'altro, sta diventando buio" disse indicando fuori alla finestra opaca.

Dopo una mezz'ora di attesa decisero di avventurarsi all'esterno vedendo che l'uomo tardava a tornare. Avrebbe dovuto rifornire i cavalli e al massimo concedergli qualche momento d'intimità, o almeno era quello che Edith aveva percepito dallo sguardo d'intesa e rispetto che le aveva rivolto, ma il tempo cominciava a passare e i due piccioncini ad essere preoccupati.

"Qui dietro dovrebbe esserci un corso d'acqua, forse con questo tempo si sarà ingrossato. Potrebbe essere pericoloso "

" Pensavo qui gelasse ogni cosa " 

" Non tutto, a dir la verità. In questa zona siamo molto più vicini al mare che mitiga lievemente il freddo "

" Ah, ecco perché qui crescono anche dei fiori " disse con spirito la donna riferendosi a quanto arido fosse il terreno a cui ci si riferiva con lo spettrale appellativo di Crimson Peak. 

Camminarono fino alla riva del piccolo affluente dove effettivamente l'erba era ghiacciata ai lati, ma non trovarono nulla. Allora decisero di tornare indietro e controllare se per caso l'uomo avesse fatto ritorno al loro rifugio. Ma quando furono abbastanza vicini al retro della piccola casa e vicini al calesse con i cavalli, un'ombra scura spiccava sul manto bianco del nevischio. 

Lo sciamano era rivolto con la faccia sepolta nella neve dietro ai cavalli, una pozza di sangue cremisi ormai assorbito pienamente dalla neve soffice si era fatta strada attorto alla testa dell'uomo che era visibilmente fratturata. Edith gettò un grido che rimbombò riflettendosi sulle vecchie pareti di pietra dell'edificio.

" Cosa diavolo sta succedendo? " chiese a Thomas, che era sorpreso e inorridito quanto lei.

" Dobbiamo andarcene, questo posto non è sicuro "

" Ma chi gli ha fatto questo?!"

" Non lo so Edith ma ora dobbiamo andare, presto " disse prendendogli serio il viso tra le mani, ma non fece neanche in tempo a pronunciare quelle parole che un'espressione di dolore si fece largo sul volto di Edith e un puntino rosso si allargò espandendosi sull'addome della donna disegnando un vortice sulla stoffa di seta azzurra. La donna ricadde su di lui che prontamente la sostenne e il suo scostarsi rivelò ai suoi occhi l'artefice di quell'inaspettato spargimento di sangue: Lucille.

 

Lucille impugnava saldamente un coltello con estrema destrezza e naturalezza, dopotutto era da tutta la vita che si destreggiava con armi varie e quasi Tom non si meravigliò di vederla in quello stato estremamente confusionale. L'espressione allucinata e le iridi lucide intimavano paura ma anche potenza, quella potenza illimitata e assolutamente pericolosa perché indubbiamente nelle mani sbagliate. Le mani di una pazza.

 

" Sei.. Sei viva? "

" Sì, e ora finalmente potremmo stare di nuovo insieme Thomas, come un tempo.. Il nostro legame è talmente forte che non solo è riuscito a sconfiggere la morte, ma ha consentito che la mia anima si aggrappasse alla tua e tornasse di nuovo in questo mondo "

L'uomo scosse violentemente il capo come cenno di dissenso. Sentiva una rabbia e un dolore tale divorarlo all'altezza dello stomaco che quasi stentava a rimanere in piedi.

" Sono io la vita mancante.." disse a mezza voce Edith mentre si spegneva, ricordando le parole di avvertimento dello sciamano.

 

<< ..Quando un'anima torna in vita, inevitabilmente da qualche altra parte un'anima in vita dovrà prendere il suo posto per sopperire a quella mancanza. È bene che sappia che questo succederà, non c'è modo di evitarlo; questo sangue sarà sulle sue mani e la colpa della morte di un'altra persona sarà sua, madame >>

 

Tom sembrò non capire quell'affermazione, pronunciata forse già senza alcuna lucidità.

Adagiò il corpo di Edith sulla neve candida che quasi faceva invidia alla sua pelle chiarissima; il rossore sulle gote la stava abbandonando e con esso la vita stessa. 

" Ti amerò sempre .. " pronunciò la ragazza in soffocato colpo di tosse, sputando sangue molto scuro e denso. 

" Per sempre .. " le assicurò Thomas, trattenendo le lacrime per se stesso e dandole quella figura di riferimento di cui aveva sempre bisogno, più che mai in quel tragico momento. 

Edith fece una cosa alquanto inusuale, che non aveva mai fatto prima: allungò lentamente una mano e ne posò il palmo sul volto del suo Tom, poi quest'ultima ricadde indietro, inerme. Il fiume iniziò a scorrere percorrendo gli angoli degli occhi stanchi dell'uomo, che inspirando forte l'aria gelida della campagna le diede un ultimo, casto bacio e poi si voltò verso sua sorella levandosi in piedi con un movimento quasi sofferto. Lucille che era rimasta a guardare in silenzio tutta la scena, iniziò a parlare.

" Ora non ci sarà più d'intralcio - indicò il corpo ormai senza vita della ragazza.

Tom si avvicinò; Lucille scrutò il suo sguardo duro e la voce le iniziò a tremare - E anche il mago, non potrà più riportarla in vita per lasciare che si metta di nuovo tra noi "

L'uomo realizzò solo allora il vero significato di quelle parole e il fatto che prima di esse non aveva affatto pensato alle conseguenze della morte dello sciamano.

" Tu, morirai " e mentre pronunciava a labbra serrate e con una calma atona e apatica quelle austere parole trafisse il cuore di Lucille con lo stesso coltello con cui lei lo aveva pugnalato a morte. La colpì più e più volte affondando il coltello sempre più profondamente finché le vesti già luride e putride di sangue essiccato non si dipinsero di nuove, fresche vivide macchie rosse che si allargavano a vista d'occhio facendosi strada tra le trame della tessuto. Thomas le si appoggiò alla fronte, affannato e bollente di furia:

" Mai separati " sussurrò sua sorella con le ultime flebili forze.

" Addio Lucille, per sempre "  la donna lo guardò con una sorpresa indicibile negli occhi, tradita, abbandonata, sola. Non poteva accettare la sola idea di perderlo, era il suo Thomas.

" Thomas..?.. " e cadde.

 

 



Note:

I commenti son sempre ben accetti.
Ringrazio chiunque leggerà.

-kuutamo
  
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