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Autore: shana8998    12/03/2016    2 recensioni
E se un giorno qualsiasi di una vita qualsiasi, tutto cambiasse?
Se da un momento all'altro ,ogni sorta di regola , patto d'onore , sfumatura di dignità ,venisse infranta e ti ritrovassi nelle mani di un danno tanto grosso quanto stupendo?
Se quel danno così negativo potesse renderti tutta la felicità persa con il tempo?
Se quel danno fosse un uomo persino molto più grande di te?
Tu....Come reagiresti?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Restai chiusa in quella stanza tutto il giorno. Il viso sepolto dalla morbidezza del guanciale, gli occhi in fiamme, il respiro che mancava coperto dalle lacrime ,che per ore, mi avevano rigato le guance.
Quella scena di ore prima in giardino ancora era vivida nella testa.
Perchè l'aveva abbracciata? Perchè le aveva dato un bacio seppur innocente sulla guancia?
Ma soprattutto perchè, io, Anastasia, che da sempre ero stata distaccata anni-luce da quelle sensazioni, da quelle emozioni, ora mi ci bagnavo dentro?
Non ero io, quella la ragazza che ricordavo di essere.
Non era lui, l'uomo che ricordavo di aver conosciuto...

Qualcuno bussò due colpi sulla lastra di legno della porta..
Mi sollevai a fatica non curandomi del volto sconvolto dalle lacrime, ne tanto meno del trucco della sera precedente, che non avendolo tolto, aveva fatto della mia faccia un "mascherone".
-Posso entrare?-. Non era la voce di Alexander.
-Si...-.
L'anta si schiuse lentamente. La sagoma di George, apparve subito dopo, dietro ella.
-Ah....Sei tu..-. Mi portai seduta. Le ginocchia strette in petto, il mento fra di loro...Lo sguardo perso nel bianco del lenzuolo.
Sentivo di dover piangere ancora, cercai di frenarmi.
-Quanto entusiasmo nel vedermi...-. Proferì con del sarcasmo pesante lui , avvicinandosi al letto.
-Scusami...E' che oggi..Non è giornata...-. Mormorai appena, ancora con la bocca impastata dal pianto.
Si accomodò sul un lato del materasso, con un piede a terra che faceva lui da leva , e l'altra gamba leggermente piegata a toccare il lenzuolo. Esattamente dal lato opposto al mio. Esattamente, il linea d'aria con le mie iridi.
-Hai un'aria distrutta bambina...-. Sussultai internamente.
-Mi dispiace farmi vedere così...Perdonami...-.
-Sciocca...Non devi vergognarti..-. Allungò il palmo della sua mano fino a farlo entrare in contatto con la mia pelle.
La differenza di temperatura dei nostri corpi, mi fece increspare la pelle...Le sue mani erano gelide...
Sorrisi appena, timidamente.
-Allora! Che cos'è che turba la nostra piccola, nuova arrivata?-. Balzò in piedi esordendo a gran voce , con una strana euforia nel timbro vocale , mentre stringeva fra le braccia uno dei tanti peluches che riempivano la stanza.
Ah si, perchè non l'ho menzionato,ma quella stanza era piena di pupazzi!
Mi venne da sorridere una seconda volta, più marcatamente.
-Credo...Siano solo stupidaggini..-. Proferii in un filo di voce poco dopo.
-Stupidaggini? Da quando un problema che fa scoppiare a piangere una ragazza facendole diventare le guance rigate di nero è una stupidaggine?!-. 
Arrossi debolmente.
Era così premuroso con me, tanto che molto probabilmente avrei dimenticato io stessa, quel brevissimo episodio di sfrontatezza della sera prima, da parte sua.
-C'entra Alex scommetto..-. Aggiunse poi, dandosi un tono d'ovvietà alla voce mentre tornava a sedersi sul letto.
Abbassai lo sguardo, colta nel vivo della situazione.
-Si...Esatto...-.
-Oh!-. Sbuffò.-Che ha combinato adesso? Possibile che faccia solo macelli quell'uomo?!-. Un minuscolo broncio apparve sul suo viso, curvando lui le labbra.
-Ma nono!-. Misi le mani avanti come per fargli capire che non era colpa sua. Infondo io avrei sempre difeso Alexander...Anche in quella circostanza.
-Penso di aver travisato una cosa che ho visto...E' gelosia tutto qui...-. 
Mi scrutò accigliandosi.
-Immagino che lo hai visto con Allison...-. Come? Come faceva ad averci azzeccato subito?!
Sbarrai involontariamente le palpebre.
-Si...L'ho visto con lei..-. Bisbigliai in un soffio.
Il suo viso non aveva smesso per un attimo di essere avvolto da un manto scuro..
Era preoccupato, o forse perplesso. Non seppi distinguere quell'espressione, ma di una cosa ero certa..Non presagiva nulla di buono..
-Si sono baciati?..-. Mi chiese poco dopo, curioso.
-No!...Lui le ha dato un bacio sulla guancia..-. Speravo con tutta me stessa che quell'informazione attirasse a se una frase del tipo:"Ah allora puoi stare tranquilla!"...Non fu così.
-Dannazione!-. Ringhiò alzandosi di colpo.-Quell'arpia...-. Aggiunse venefico.
-Perchè? Cos'ha Allison che non va?-. Domandai repentinamente e dal mio tono di voce, trapelò tutta la paura che covavo in petto.
Mi scrutò come se non sapesse che parole scegliere per incominciare.
-Non so se lui ti ha mai parlato di lei, ne tanto meno so se tu conosci Joshua...-.
Joshua? Conoscevo solo il mio defunto fratello che aveva quel nome.
-No. Lui non mi aveva mai parlato di voi prima della morte di Gregory..-.
Sbarrò le palpebre.
-Il suo fidato cagnolino?-.
Aggrottai la fronte innervosita da quel nomignolo.
-Lui era suo amico, non il suo cane!-. Ringhiai.
-Sisi..certo..Beh mi dispiace che abbia fatto quella fine. In fin dei conti mi era anche simpatico..Ma si sa, i sottoposti hanno vita breve.-.
Ecco che da un discorso importante se ne passava ad un altro peggio..
-Forse tu non hai mai avuto un sottoposto ecco perchè parli così!-. Ero infuriata.
Sorrise appena. Avrei giurato che fosse un sorriso malinconico, quello nato sulle sue labbra.
-Sbagli. L'ho avuto..E ci tenevo anche tanto. Ma...! Non è di questo che dobbiamo parlare, vero?-. Cambiò repentinamente discorso, come se non lo avesse mai voluto intraprendere.
Non mi ribellai.
-Quindi, Allison chi è per Alexader?-. Domandai arida.
-Prometti di non dare di matto, urlare, strepitare e quant'altro?..-. Mi fissò dritto negli occhi seppelliti dalla colata di mascara nero , che da qualche minuto a quella parte avevo cercato disperatamente di mandar via.
-Promesso.-.
-Bene..-. Prese fiato.-Mi hai stupito quando hai detto che lui non ti aveva mai parlato di noi...E' insolito..-. Si versò in un bicchiere, che giaceva su uno dei due comodini, un pò d'acqua.
-Beh, ammetto che ben poche donne da lui frequentate sono arrivate qui, ma tutte sapevano chi era, cosa voleva da loro, e chi eravamo noi..Ma soprattutto sapevano che Allison è sua moglie e Joshua, il bambino che era con noi anche a cena...Suo figlio...-.
Il cuore mi implose all'improvviso.
Sua moglie? Suo figlio?!
-C...Cosa...Lui...è sposato?-. La voce mi tremò incredibilmente, come se non volesse venir fuori.
-Si. Beh, in realtà lei è la sua ex moglie..Si sono lasciati un centinaio di anni fa...Ma ogni qualvolta, lui torna qui...E'come se non l'avesse mai lasciata...-. Mandò giù un sorso d'acqua, ma non lo vidi staccare gli occhi da me una singola volta.
-Non ci credo!-. Lo spiazzai.
-Vedo come mi guardi. Tu vuoi solo allontanarmi da lui!-. 
Si strozzò quasi per il ridere.
-Cosa?!Ahahaha Questa mi è nuova...Allontanarti? Credi che me ne faccia qualcosa del sangue acido di una ragazza che cova l'argento della Death-Rose nelle vene? Credi sia un pazzo suicida?!-.
-Come fai  saperlo?Come fai a sapere che il mio sangue è acido e contiene quel ferro?-. Chiesi smarrita.
-E' ovvio...Me lo ha detto lui...-.Sibilò appena.
-Mi ha detto anche che è stato parecchio male dopo che l'ha bevuto. Non poteva cacciare, ma non poteva nemmeno vivere senza farlo..Ecco perchè io non me ne farei nulla..-.
"Tutte le sere che spariva, che tremava, che i suoi occhi si bordavano di rosso...Era per quel motivo...".
Quasi provai tristezza per lui..
Era assurdo. Assurdo, che io provassi pietà nonostante lui mi avesse mentito. Era del tutto sbagliato che io lo continuassi a difendere...Che continuassi ad amarlo..
-Se lui non mi ha detto tante cose, sono sicura che un motivo c'è. Lui non voleva che io soffrissi..-.
-Si...Forse, resta il fatto che tutto ciò che ti ho detto si è rivelato più che vero. Anastasia...-. Si avvicinò di più al mio viso.
-Lui è troppo diverso da te...-. La sua voce si fece profonda, bassa.
-Ti farà soffrire...-. Tornò ad appoggiarmi una mano sulla guancia. 
L'aria incominciò a mancarmi.
-Lui non è come te...Come me...-. Le sue labbra toccarono le mie. Mi lasciò inerme, scioccata. Non credevo a ciò che aveva appena fatto.
All'improvviso la porta si aprì.
-Ana...-. George fece appena in tempo a scansarsi, prima di essere visto da Alexander.
Sentii salirmi il cuore in gola.
Che razza di situazione era mai quella?
George che mi bacia?! Alexander sposato e con figli? Non ci stavo capendo più nulla.
Il vampiro folgorò il suo simile con un'occhiata di fuoco.
-Che ci fai qui?-. Domandò lui, arido come la steppa.
George sogghignò spavaldo.
-Consolavo una ragazza in lacrime...-. Rimbeccò sollevandosi dal materasso.
-Credo che tu l'abbia già consolata abbastanza...Puoi andare.-. Era incredibilmente freddo rispetto a quello che, fino al giorno prima, sembrava essere un suo caro amico..
-Come vuoi...-. Lo sfidò con gli occhi, regalandogli una risposta sin troppo sfottente.
Si allontanò dal letto dirigendosi verso la porta.
Alexander non si voltò nemmeno, quando l'altro gli passò ad un millimetro dalla spalla.
Quando fu lontano George, Alexander chiuse la porta. I nervi sembrarono placarsi in lui all'istante.
-Mi dispiace averti fatta aspettare sveglia...-. Proferì con un filo di voce.
Mi asciugai gli occhi frettolosamente , mentre speravo che la mia voce non uscisse in un sibilo storpiato.
-Tranquillo.-. Gli sorrisi.
Perchè non riuscivo ad arrabbiarmi con lui?
Si avvicinò al letto accomodandosi dove attimi prima era stato seduto il suo compagno.
-Perchè hai pianto?-.
Ebbi un tonfo al cuore.
-Emh...-.
No.Non gli avrei detto nulla di ciò che mi aveva rivelato George. Non volevo creare dissapori, ne alzare un polverone per niente.
-Credo che tutti questi spostamenti. Il fatto stesso che qui siano tutti vampiri...Un pò mi abbia spiazzata..-.
Wow! Sapevo mentire!
Mi accarezzò il capo, passando le dita fra i capelli.
-Sta tranquilla...Poco a poco ti sembrerà normale...-.
Abbassai lo sguardo. Non riuscivo nemmeno a scrutargli il volto, che quella maledetta immagine mi tornava alla mente.
-Alexander...Quando mi porterai di nuovo a caccia con te?..-. Mormorai.
Lo sentii sospirare.
-Il prima possibile. Dai tempo al resto della Casata di abituarsi alla tua presenza...-.
Perchè anche quella frase che fondamentalmente era tanto lineare, mi parve una scusa per coprirne un'altra molto simile quale:"Dalle tempo di abituarsi a te"?
Ingoiai un pugno d'ansia.
-Loro...Non mi vogliono qui?-. 
-No, sciocca. Non è affatto questo il motivo...-. Sorrise affettuosamente.
-Devi capire che loro hanno una natura, che è quella di uccidere. E tu sei un'umana...Insomma te ne renderai conto anche tu, che il loro autocontrollo è messo sotto pressione dalla presenza del tuo sangue..-.
" Credi che me ne faccia qualcosa del sangue acido di una ragazza che cova l'argento della Death-Rose nelle vene?".
-Anche se il mio sangue è acido?-. 
Lo vidi spiazzato.
-Chi ha detto che il tuo sangue è acido...Io credo che il tuo sangue sia uno dei migliori..Solo che non tutti i vampiri riescono a sopportare la sua composizione...-.
Dio perchè mi sembrava che ci stesse così tanto girando intorno?!
Sorrisi falsa.
-Capisco...-. 
-Ana...-. Mi alzò leggermente il mento con due dita attirando le mie iridi a se.
-Non so cosa ti passi per la testa, ma di qualsiasi cosa si tratti, puoi star tranquilla...Ci sono io con te...-.

Alexander mi aveva mentito? Lo stava facendo anche in quel momento? E George? Cosa voleva da me, quel vampiro?
   
 
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