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Autore: Mary CM 93    12/03/2016    1 recensioni
Ho scritto con l'immagine piuttosto vivida di una regina che si stringe al suo re, tornato dalla guerra, e lo supplica dolcemente di non partire nuovamente. "Ma forse la guerra è più in lei che fuori".
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mettete a tacere le ore,
Se vi è concesso,
Poiché ogni frettoloso
Battito della lancetta,
Decelera il mio.
Che molto si pena,
Di pene infinite,
Infinito tempo perduto.
Scandisce questo amore
Con suono silente.
Sire, dite bene,
ciò che bene udite.
Ma ascoltate il greve lamento,
Il piagnisteo infantile,
Capriccioso,
Della piccola sul quadrante?
Il mio allo stesso modo,
Ogni mattino,
Accucciato fedelmente
Tra i miei seni ed il grembo,
Vi s’insinua negli orecchi.
E allora, credete,
Da me non dipartite.
Mai più!
Poiché amore forse non cercaste,
ma di questo ora i sintomi covate
Nel nido amoroso.
E qui, vi resta arrendevole,
dove Tempo giace beato,
Anch’egli, tra di noi.
  
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