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Autore: fly90    13/03/2016    0 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ariell corse a perdifiato con le lacrime che le appannavano la vista, i piedi che volavano sul marciapiede e la mente piena di immagini sgradevoli.

Stampata nella sua mente c'era l'immagine di Tomas che baciava appassionatamente Lara, le sue labbra dolci e morbide che mordicchiavano il labbro carnoso della ragazza.

Peccato che la ragazza in questione non fosse lei.

Il mondo le era crollato sotto i piedi.

Aveva donato il suo cuore a quel ragazzo e lui glielo aveva restituito in mille pezzi.

Correva a testa bassa veloce come un fulmine, la gente la schivava per pura fortuna gridandole dietro improperi ma lei non se ne curava.

Un ragazzo colto di sorpresa non riuscì a togliersi di mezzo e cozzò contro di lei facendola cadere.

Ehi, dovresti guardare dove vai ragazzina.” la rimproverò allungandole una mano per aiutarla.

Solo quando Ariell alzò lo sguardo lui si accorse del volto rigato dalle lacrime.

Stai bene? Ti sei fatta male?” le chiese preoccupato tirandola in piedi.

S-si sto bene. Voglio solo andare a casa.” riuscì a rispondere stordita.

Il ragazzo la guardò corrugando la fronte confuso.

Vuoi che ti accompagni? Non mi sembri granché in forma.” si offrì sorridendole incerto.

Ariell scosse la testa lentamente facendo cadere lo sguardo a terra.

Ok, come vuoi.” cedette lui.

La ragazza si voltò e riprese il cammino con la testa bassa e la testa pesante.

Ehy!” si sentì chiamare.

Si voltò guardando il ragazzo che se ne stava fermo in mezzo al marciapiede con la testa inclinata da una parte.

Qualunque cosa sia successo...beh, non vale la pena disperarsi.” le disse con voce quasi dolce.

Tutta la rabbia che covava dentro si spense a quelle parole.

Non capì perché ma tutto d'un tratto si sentì come vuota, come se la rabbia e il dolore si fossero portati via tutto, anima e cuore.

Guardò il ragazzo e annuì.

Grazie.” disse soltanto prima di voltarsi nuovamente e riprendere la strada verso casa.

Il ragazzo rimase a guardarla un altro po' finché l'esile figura non sparì dietro l'angolo di un alto edificio.

Poi, con il volto della ragazza scolpito nella mente si mise le mani in tasca e proseguì.

Perché mai piangeva disperata?

Non lo avrebbe mai saputo.


Come un automa Ariell arrivò davanti a casa, salì i tre scalini e si lasciò cadere sulla sedia sotto il portico, lo sguardo perso nel vuoto e la mente buia, vuota.

Le mani strette in grembo a stropicciare il tessuto leggero fin quasi a strapparlo.

Il cellulare prese a squillare nella tasca ma lei non si mosse di un millimetro.

Non sapeva quanto tempo era rimasta lì immobile, l'unico rumore il suo respiro che si spezzava di tanto in tanto per un singhiozzo e il cellulare che a intervalli suonava.

Poi la porta d'ingresso si aprì e la madre si affacciò all'esterno.

Tesoro, che ci fai lì? Non entri?” la voce dolce di Joyce le sciolse il cuore e alzò lo sguardo verso di lei.

Non appena i loro occhi si incontrarono la donna capì che qualcosa non andava, il viso di Ariell devastato dal dolore, gli occhi lucidi e gonfi, il mascara che le segnava le guance pallide.

Ariell, cos'è successo?” si inginocchiò dinanzi alla giovane prendendole le mani gelide nelle sue.

Quel contatto caldo, affettuoso la fece piangere ancora di più.

Tomas...” un singhiozzo le incrinò la voce prima che lei potesse continuare “Tomas mi ha tradita con Lara.” riuscì infine a dire.

Gli occhi di Joyce si velarono e l'unica cosa che poté fare fu abbracciare la figlia che si lasciò andare tra le sue braccia, la testa appoggiata alla spalla e le braccia strette intorno a lei così forte che faticava a respirare ma la lasciò fare.

Dopo diversi minuti la donna si staccò prendendole il viso tra le mani e accarezzandola dolcemente.

Tesoro, entriamo in casa, comincia a fare freddo.”

Ma Ariell non lo sentiva, come se il suo corpo fosse immune anche a quello.

Si lasciò tirare in piedi e portare in casa come una bambina, si adagiò sul divano e rimase lì per almeno un ora mentre la madre la copriva con una coperta e le chiedeva più volte se voleva parlarne.

Ariell non aveva la forza di parlarne, forse domani, forse mai.

Quando rientrò il padre, Joyce lo portò in cucina e gli raccontò il poco che sapeva, le voci ovattate le arrivavano all'orecchio ma era come se non attecchissero, come se non avessero un senso logico.

Lei era chiusa nel suo mondo, un mondo dove al momento c'era solo dolore e sconforto, un senso di tradimento che le bruciava in petto.

Sentì i passi del padre avvicinarsi e alzò su di lui lo sguardo spento.

Norman si sedette accanto a lei e le prese il mento tra le dita guardandola fisso.

So che ora stai male ma ricordati che sei forte, più di quanto pensi. E non sei sola, hai me e la mamma, Magdalena, insomma non sei sola.” le disse con la voce bassa e lo sguardo colmo d'amore.

Lacrime di commozione le velarono gli occhi arrossati e di slancio si buttò tra le braccia forti e sicure del padre che la strinse a sé accarezzandole i capelli.

Joyce si affacciò sulla soglia del salotto e si asciugò una lacrima dal viso.


I giorni seguenti furono terribili, Ariell rimase barricata in camera, non volle andare a scuola per giorni, non mangiò praticamente nulla, passava il suo tempo chiusa nel mutismo con lo sguardo perso nel vuoto e la testa affollata da mille pensieri, il cuore pesante nel petto.

Si sentiva vuota, persa, non riusciva a concentrarsi su nulla che non fossero i ricordi condivisi con Tomas.

Ricordava ogni singolo momento di felicità, i baci, le parole dette.

Le mancava tutto di lui, il suo profumo muschiato e fresco, il suo sorriso aperto che faceva spuntare le due fossette al lato della bocca, lo sguardo caldo quando scivolava su di lei.

Tutto questo ora non c'era più e non ci sarebbe più stato.

Come avrebbe fatto ad andare avanti senza di lui?

Sarebbe ripiombata nella vecchia esistenza dove era solo una tra le tante, una ragazza chiusa, solitaria, che non si fidava di nessuno ora più che mai.

Non sarebbe mai più riuscita a fidarsi di un altro ragazzo, non dopo il colpo che le aveva inferto.

E le amiche poi?

Si sarebbe ancora fidata di una persona che si reputava amica?

Il leggero bussare alla porta la fece trasalire.

Il viso paffuto e dolce della madre si affacciò timidamente nella stanza, la preoccupazione che le velava gli occhi.

C'è una persona che vuole vederti, è passata di qui tutti i giorni per chiedere di te ma ho assecondato la tua richiesta di non vedere nessuno e l'ho mandata via ma...ora tesoro devi uscire, affrontare il mondo nuovamente.” le disse la madre dolcemente.

Va bene mamma. Ma non voglio vederlo, non ora.” sussurrò Ariell con decisione.

Non è Tomas. È passato di qui ieri ma tuo padre l'ha cacciato. Non credo si ripresenterà.” la rassicurò avvicinandosi per accarezzarle la mano.

La ragazza la strinse come a ringraziarla.

Con un debole sorriso Joyce uscì dalla stanza.

Una testa ricciuta fece capolino dalla porta assieme ad un paio di profondi occhi castani.

Hey straniera. È ora di alzare il tuo bel sederino dal letto e ti avverto che se non lo fai da sola sarò costretta ad obbligarti.” fu il saluto diretto di Magdalena.

Per tutta risposta Ariell si alzò dal letto.

Oh Maddy!” sussurrò prima di buttarsi fra le sue braccia e scoppiare a piangere per l'ennesima volta.

Lo so, lo so che fa male. Piangi, sfogati e quando lo avrai fatto ti vestirai, ti pettinerai i capelli e usciremo da questa stanza insieme.” le bisbigliò all'orecchio stringendola a sé.


Ariell guardò negli occhi la sua amica, la sua ancora, la sua roccia che ancora una volta era venuta a salvarla.

Mi sembra di essere caduta in un incubo Maddy. Com'è potuto succedere?” chiese più a sé stessa che a lei.

Detesto dovertelo dire ma io ho sempre saputo che era un bastardo, l'intuito me lo diceva che non era ciò che sembra. Mi spiace che tu l'abbia dovuto scoprire così.” disse Magdalena inarcando il sopracciglio come faceva sempre quando parlava di Tomas.

So cosa pensi di lui e ora so che avevi ragione ma, lui era perfetto, dolce, carino, premuroso... mai avrei pensato che potesse tradirmi.”

Beh, gli stronzi sono i migliori a fingere.” borbottò lei infastidita.

Già.” rispose Ariell incurvando le spalle.

Ascolta Ari, non dico che non ti abbia mai amato perché direi una cazzata, solo che probabilmente non ti amava abbastanza. E poi non dimentichiamoci che è un maschio per cui geneticamente stupido e pieno di ormoni in subbuglio. Lara è uno schianto e fa la civetta un po' con tutti per cui penso sia stato facile per lui cedere.” le confessò Maddy incurvando le labbra in un lieve sorriso comprensivo.

Lo sguardo della ragazza cadde sul cellulare di Ariell, buttato in un angolo della scrivania.

Ti ho chiamata almeno dieci volte per non parlare della trentina di messaggi che ti ho mandato. Non pensi sia ora di accenderlo?” le disse facendo un cenno del capo in quella direzione.

Tomas ha cercato di chiamarmi ma io non ho nulla da dirgli.” si giustificò aggrottando la fronte.

Ari, non lo potrai evitare per sempre, abitiamo in una cittadina piccola, frequentiamo la stessa scuola e gli stessi posti. Prima o poi lo dovrai affrontare ed prima lo fai meglio sarà.” la rimbeccò decisa.

Hai ragione. Fammelo evitare ancora per oggi ok? Poi ti prometto che accenderò il telefono, tornerò a scuola e mi riprenderò la mia vita passo dopo passo.” le disse Ariell implorante.

Ok, va bene ancora oggi ma da domani si cambia registro. E ora alzati pigrona che andiamo a mangiarci un maxi cono al cioccolato e crema.” esclamò con un grosso sorriso ebete sulla faccia da monella che aveva.

Ariell non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire una risatina prima di alzarsi e andare all'armadio per un veloce cambio d'abiti.


La giornata trascorse tranquilla e qualche volta Ariell riuscì anche a ridere grazie a Maddy.

Il pensiero di dover affrontare Tomas e Lara la angustiava ma almeno per qualche ora non voleva pensarci.

Appena fosse tornata a casa avrebbe acceso il telefono e se Tomas l'avesse chiamata avrebbe risposto dimostrando di essere una ragazza matura, che non sapeva solo scappare dalle situazioni scomode.

In fondo, era a lui a doversi nascondere per la vergogna dopo quello che aveva fatto, non certo lei.

Si, si disse ce l'avrebbe fatta passo dopo passo.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti,

spero che il capitolo vi sia piaciuto, la povera Ariell soffre da morire e noi ragazze sappiamo bene quanto diventiamo patetiche e fragili quando soffriamo per amore ma dobbiamo ricordarci sempre che nessuno merita le nostre lacrime perché ogni persona è speciale e se gli altri non lo capiscono beh, peggio per loro.

Che pensate succederà nel prossimo capitolo?

So che siamo già al sesto capitolo e la parte mistica non è ancora uscita ma vi ho promesso una storia con degli elementi sovrannaturali e vi giuro che l'avrete, dovete solo pazientare un pochino e lasciare che la storia prosegua passo passo per capire bene di che si tratta.

Fidatevi di me.

Un bacione dalla vostra Fly90.



  
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