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Autore: SatoSerelover    13/03/2016    2 recensioni
Shinichi ora ha sconfitto l'organizzazione ed è tornato un adolescente. La sua vita è decisamente migliorata. Il tempo passa e passa.. e lui lo passa con la sua Ran.
Ran e Shinichi sono sposati e vivono una vita felice, ricordando il passato e guardando avanti verso il futuro.
Cosa potrebbero volere di più? Come potrebbe migliorare la loro vita?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una sola e vera verità, un solo il vero amore'
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Nota d'autrice:
Ebbene, ecco il parto!


Capitolo 9: Benvenuto Conan Kudo


Finalmente dopo 20 strazianti minuti di viaggio, l’auto arrivò in ospedale. Shinichi scese in fretta, tenendo Ran tra le braccia, mentre Sato andava a chiamare i medici. Delle infermiere, uscirono con una barella, e Shinichi appoggiò Ran su di essa. La guardò negli occhi e lei riuscì a sorridergli. Il detective fece un cenno rassicurante a Ran e lei lo ricambiò. Infine, i due si lasciarono la mano e Ran venne portata verso la sala parto.

Sato ora era decisamente più tranquilla “Beh, non ci resta che aspettare. A proposito non chiami Kogoro ed Eri?”

“L’avevo dimenticato!!” Shinichi tirò fuori il cellulare, mentre entrava dentro all’ospedale, verso il corridoio dove si trovava la stanza di Ran. Si sedette su una delle sedie e aspettò che rispondesse qualcuno alla chiamata.

“Pronto?” Eri rispose alla chiamata.

“Ciao Eri, sono io, Shinichi”

“Oh Shinichi, come mai chiami a questo orario? Non lo sai che sono le 2.00 della notte?”

“Si, lo so che è un orario poco adatto..”

“E poi di norma è Ran che mi chiama..”

“Beh in effetti…”

“Le è successo qualcosa!?” Eri alzò la voce, facendosi sentire anche da Kogoro “Dimmi che va tutto bene!”

Shinichi staccò l’orecchio dal telefono, per non rompersi i timpani, poi lo riavvicinò “Tranquilla, sta bene”

Eri si mise la mano sul cuore “Menomale..”

“Sta solo partorendo, tutto qui!”

“Ah beh, certo mi pare norm……” Eri si fermò un attimo, sbatté le palpebre “COOOSAAA!? MA CHE DIAMINE!!! E LO DICI COSI’ COME SE NIENTE FOSSE!? MA TI RENDI CONTO DELLA SITUAZIONE!? …STA SOLO PARTORENDO?????.....”

In quel momento, Kogoro sputò l’acqua che aveva in bocca, come una pioggia a spruzzo “RAN STA PARTORENDO!?”

“Prendi la macchina! Andiamo subito in ospedale!”

Kogoro annuì e corse a cambiarsi.

Eri tornò poi al telefono “Ma non avevi detto che sarebbe nato/a tra tre settimane!?”

“Era quello che pensavo!” Shinichi urlò. Dei vecchietti uscirono dalle stanze e lo guardarono male. Shinichi allora imbarazzato abbassò la voce “A quanto pare sarà un parto prematuro”

“Cavoli… arriviamo subito. Tu avverti anche i tuoi Shinichi, vorranno venire qui…”

“Certo, ci vediamo!”

Shinichi spense la chiamata. Sospirò, immaginandosi tutte le persone che avrebbe dovuto chiamare. Heiji e Kazuha, i suoi genitori, Sonoko e il dottor Agasa e la sua famiglia. Agli altri avrebbe mandato un semplice messaggio. E così fece.

Heiji quando rispose urlò nelle orecchie a Shinichi per l’orario, ma quando Kazuha sentì la notizia, prese Heiji per le orecchie e presero il primo volo per Tokyo. Anche Yukiko e Yusaku erano esterrefatti e così presero il primo volo. Queste furono le reazioni più grosse. Gli altri si limitarono ad un “in bocca al lupo” o altre cosette del genere.

Finalmente, dopo un’ora, arrivarono anche Kogoro ed Eri in ospedale. “Era ora..” Shinichi sbuffò.

Kogoro lo guardò con uno sguardo minaccioso “Non è colpa mia…”

“Si che lo è!” aggiunse Eri “Se non ti fossi dimenticato i pantaloni, durante il viaggio in auto, saremmo arrivati tre quarti d’ora fa!!!”

Shinichi era abbastanza irrequieto, ma non lo dava a vedere “Tranquilli, Ran è ancora in sala parto. È come se ora il bambino/a non volesse più nascere…”

“Allora siamo venuti qui per nulla…” Kogoro balbettò, ma si fermò, vedendo lo sguardo di sua moglie. “Sapete che vi dico? Vado a prendermi un caffè…” Kogoro indicò le macchinette lontane e se ne andò, con Eri al suo seguito.

Passavano le ore, ma nessuna notizia, fecero a tempo persino ad arrivare Heiji, Kazuha, Yukiko e Yusaku. Kazuha aveva un pancione, come Ran, questo perché anche lei era incinta, da cinque mesi. Tutti a chiedersi se si erano persi il parto. No, non lo avevano fatto.

Chissà quanto dolore provava Ran. Il pensiero fisso di Shinichi era sua moglie e il futuro figlio o la futura figlia. Provava pena per Ran, che stava in quella stanza da ore ed ore, soffrendo. Quell’idea lo tormentava e lo metteva sempre più in agitazione. Nessuno gli rivolse la parola per il resto del tempo. Ormai il sole stava sorgendo e quindi voleva dire che il bimbo o bimba se la prendeva fin troppo comoda.

“TIRATELO FUORI DA ME!” si sentì esclamare. Era Ran di sicuro, che aveva perso la pazienza e la soglia di sopportazione era ormai andata fin troppo oltre.

Un’ infermiera uscì dalla sala e si avvicinò a Shinichi.

“Senta, qui si sta andando per le lunghe e purtroppo sua moglie è diventata, giustamente, appena isterica. Potrebbe entrare a tranquillizzarla?”

“Certo.” Shinichi si alzò e seguì l’infermiera.

Kogoro, notando che Shinichi stava entrando da Ran, cercò di seguirlo “Fate entrare me! Chi meglio la può aiutare del suo papà!!!”

Kazuha, Yukiko ed Eri lo bloccarono. Kazuha scosse la testa “Solo il marito di Ran ha il permesso di entrare. E poi, senza offesa, la sua presenza non aiuterebbe, anzi.. peggiorerebbe le cose, in sala parto”

Shinichi, non finì di sentire la litigata tra Kogoro e Kazuha, perché dietro a sé si erano ormai chiuse le porte. Era dentro in sala parto, dove a breve sarebbe nato suo figlio o figlia.

“Mi scusi” Sussurrò il ragazzo “Ma perché non le fate un parto cesareo?”

L’infermiera rimase in silenzio un attimo e poi si girò verso il detective “Preferiamo evitare il parto cesareo, se la madre può partorire naturalmente”

Shinichi annuì, si avvicinò a Ran e le prese la mano.

Lei si girò verso il marito “Shinichi.. non ce la faccio più…”

Le lacrime stavano scorrendo sul volto della ragazza. Shinichi rimase sorpreso da quella reazione, ma in fondo? Cosa poteva provare? Lui poteva essere agitato, se non in panico, ma non poteva percepire il dolore che provava Ran. Non l’aveva mai vista così prima, o almeno quasi. Quando gli sparò il boss dell’organizzazione e stava morendo tra le braccia della ragazze, sotto forma di Conan, fu il momento peggiore.

Appoggiò la mano sulla guancia di sua moglie, gli asciugò le lacrime e la accarezzò dolcemente “Coraggio.. io so che ce la puoi fare” Shinichi voleva farla sorridere “Pensaci, se fossi io al tuo posto, sarei già schiattato!”

A Ran scappò una risatina. Eh si, era riuscito a tirarla su di morale. Improvvisamente Ran sentì una fitta tremenda e rilasciò un urlo.

Shinichi si alzò di scatto, dalla sedia su cui era seduto e si rivolse all’infermiera “CHE SUCCEDE?!”

L’infermiera e la dottoressa si avvicinarono a Ran “Finalmente! È il momento!”

Il panico di Shinichi stava aumentando, sembrava fossero passati giorni da quando erano in quel maledetto ospedale. Però ormai era fatta, erano lì.

“Ascolti, ora deve fare respiri profondi e spingere con tutta la forza che ha!” L’infermiera si mise vicina alla pancia di Ran “ORA!”

Ran cominciò a spingere, rilasciando delle urla e di dolore. Non ce la faceva proprio, non da sola. E questo Shinichi lo capì e così prese di nuovo la mano di Ran, che cominciò a stringerla come un antistress, senza preoccuparsi di Shinichi che si contorceva dal dolore.

“Vedo la testa! Forza signora Kudo!” l’infermiera la incitò.

Ran continuò a spingere più forte che poteva. Shinichi voleva fare qualcosa per aiutarla e improvvisamente gli venne un’idea.
“Ascolta Ran, vai avanti così, sta nascendo. Tra pochi minuti o secondi sarai la madre più felice del mondo. E io il padre. Abbiamo superato difficoltà più grandi di questa. Ricordi? Quando abbiamo combattuto l’organizzazione. Quando ho finto la mia morte, hai sofferto più di così. Quando mi tenevi tra le braccia, come Conan, mentre stavo per morire, tu non mi hai lasciato. Quando mentre ti sporcavi del mio sangue, mentre la vita mi abbandonava.. e tu hai scoperto in quel momento della mia identità… eri lì con me e stavi passando peggio di questo. E ti menziono quei giorni, perché, vivendo con te sotto forma di Conan, so cosa provavi. Lo provavo anche io. Ma quando poi finalmente i miei sogni si sono avverati e sono tornato da te, non avevo più dubbi, che avrei voluto vivere con te per sempre. Non ti ho mai lasciata, neanche come bambino, ero sempre lì con te. Ci sono io qui, anche ora. E anche se non è uno dei momenti più felici, perché io soffro per te…. Io non desidero di meglio. Niente di meglio, che essere qui con te, che sei l’unica in grado di dare una svolta alla nostra vita. L’unica donna che ho amato fin dal primo istante che ti ho conosciuta all’asilo, che amo ora più che mai.. e che amerò per l’eternità. La mamma di mio figlio o figlia!”

Ran ricominciò a piangere, ma non di tristezza o dolore, ma di commozione e felicità. L’infermiera pure si commosse e sembrava sul punto di piangere.

Invece la dottoressa sorrise “Avanti! È quasi fuori! Ran può uscire in una sola spinta! Ma deve essere la più forte che tu abbia mai fatto. Forza! 1 sola spinta! La decisiva! La più determinata!”

A Shinichi venne in mente un'unica e ultima cosa da fare, si alzò dalla sedia determinato e appoggiò le sue labbra su quelle della moglie, baciandola. Ran diede la sua ultima spinta forte quanto l’amore che era in quel bacio in quel momento. Sentì improvvisamente una sensazione di libertà, meno dolore.. e la voglia di tirare dei respiri lunghissimi.

Improvvisamente si sentì un pianto, che risuonò nella stanza.

Shinichi si staccò dalle sue labbra e Ran cominciò a soffiare pesantemente, ma non sembrava più in pena, però sembrava esausta, distrutta…

“Sono fiero di te!” Shinichi esclamò, accarezzando la guancia della moglie, che sorrise al detective.

“Signori Kudo?” la dottoressa li chiamò. Entrambi posarono lo sguardo sulla dottoressa che teneva in braccio, avvolto in un lenzuolo, il bimbo.

Shinichi aveva un sorriso enorme stampato sulle labbra e anche Ran sorrise, appoggiando la testa sul cuscino. Ora erano genitori.

La dottoressa sorrise a Shinichi “È un maschio!”

Entrambi Ran e Shinichi erano sorpresi “Mi scusi, ma il dottore diceva che sarebbe nata probabilmente una femmina!”

La dottoressa scosse la testa “Ma a volte ci si sbaglia. Si vede che non era certo. Invece ecco qui il vostro figliolo!” Poi la dottoressa guardò il padre “Se viene con me, potrà tagliare il cordone ombelicale e pulire suo figlio!”

Shinichi lasciò la mano di Ran “Certamente! Torno subito amore!”

Ran annuì e tornò con la testa sul cuscino, per riposare.

Qualche minuto dopo arrivò Shinichi, che teneva in braccio suo figlio. Era contento come una pasqua, non si reggeva in piedi per l’emozione. Ora era un padre, voleva gridarlo al mondo intero! Ma se l’avesse fatto, i vecchietti delle stanze vicine, lo avrebbero massacrato a bastonate e a colpi di mela grattugiata delle flebo.

Si avvicinò alla moglie, che lo sentì arrivare e le porse il pargoletto tra le braccia. Era vivace, ma non troppo. Adorabile. Semplicemente adorabile.

Ran guardò Shinichi sorridendo felicemente. Shinichi si sedette vicino a lei sul letto e avvolse un braccio intorno a Ran, che appoggiò la testa contro il petto del marito. Shinichi poi appoggiò l’altra mano libera, sulla testa del figlioletto, sorridendo felice. Stava per scappargli una lacrima. Quasi. Non potevano essere più orgogliosi.

L’infermiera, con dei documenti in mano, si avvicinò a Shinichi e Ran “Allora? Come lo volete chiamare?”

Bella, domanda. Avevano entrambi pensato a nomi da femmina. Inoltre senza mai trovare quello giusto.

Shinichi si portò la mano sotto il mento per pensare, ma Ran si rivolse all’infermiera “Io avrei un’idea…”

Shinichi rivolse lo guardo sulla moglie “Ah si? Che nome?”

Ran sorridendo, cominciò ad accarezzare suo figlio “….Conan…”

Shinichi rimase stupito “Vuoi chiamarlo Conan? Perché?”

“Perché… era il nome di quel bambino, che mi teneva compagnia. Di quel fratellino a cui volevo tanto bene. In suo onore. Questo è il primo motivo. Il secondo, è perché tu ami i gialli, quindi un omaggio a Conan Doyle potrebbe andare. Poi per ricordare quel periodo. Quello che hai detto prima, per incoraggiarmi, era meraviglioso. E per rappresentare quel periodo, quelle parole, quei momenti, Conan è il nome ideale. Per ricordarci di quanto ci amiamo, di quanto ci siamo sempre amati, per ricordarci delle difficoltà che abbiamo superato, per ricordarci che staremo per sempre uniti, io te e nostro figlio. E per molti altri motivi.. questo nome è speciale, dopo quello che abbiamo passato.. e mio figlio vorrei chiamarlo così.”

Ran girò lo sguardo su suo marito, completamente arrossito “E poi è il nome per maschi che mi piace di più!” strizzò l’occhio Ran, per concludere.

Shinichi fece un sorrisetto “Sai che ti dico? Suona bene! Mi piace molto come nome! Conan Kudo! È perfetto!”

Shinichi poi si avvicinò a Ran e le sussurrò all’orecchio “Ma ai tuoi genitori e tutti coloro che non sanno della mia vecchia doppia identità… evitiamo di spiegare il vero motivo del suo nome. Limitiamoci a dire che è in onore del tuo… fratellino!”

“ok” Ran diede un bacio a suo marito come segno di approvazione.

L’infermiera prese la penna “Allora? Avete deciso?”

Shinichi annuì “Si, Conan Kudo”

“Che nome insolito!” mormorò l’infermiera mentre scriveva sui fogli di carta.

Improvvisamente si aprì la porta piano, piano. Ed entrarono tutti coloro che avevano aspettato fuori. Si misero attorno a Ran e Shinichi. Kazuha e Yukiko giunsero le mani eccitate. Eri si commosse e pianse lacrime di gioia. Kogoro, Yusaku ed Heiji invece si limitarono a sorridere felicemente.

Shinichi e Ran si rimisero accoccolati insieme, ma misero di più in vista il loro bambino.

Il piccolo Conan, finalmente, aprì gli per la prima volta i bellissimi occhioni blu/lilla. Il bimbo posò lo sguardo sui genitori.

“Benvenuto in famiglia Conan!” entrambi dissero dolcemente.



Nota d'autrice:
Dannatamente sdolcinata XD sono stata troppo sdolcinata <3
Comunque ho scelto di far nascere un maschio e chiamarlo Conan, perché è ciò che reputo più probabile come fine del Manga, se mai ci sarà tale scena. inoltre anche perché è quella che amo di più! So che ci sono tantissimi scrittori che la usano, ma questo non mi importa più di tanto ;) Anche per questo ho spiegato il motivo! Pochi lo dicono nella storia, il perché Ran e Shin chiamano Conan, il loro figlio. io invece volevo metterlo in evidenza, perché per me quel nome diventerà significativo! (anche perché lo show si chiama "Detective Conan, no? Conan è sempre stato un nome importante, e lo sarà sempre nelle loro vite)
A parte questo, spero vi sia piaciuto il capitolo ^u^



   
 
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