Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: shana8998    14/03/2016    2 recensioni
E se un giorno qualsiasi di una vita qualsiasi, tutto cambiasse?
Se da un momento all'altro ,ogni sorta di regola , patto d'onore , sfumatura di dignità ,venisse infranta e ti ritrovassi nelle mani di un danno tanto grosso quanto stupendo?
Se quel danno così negativo potesse renderti tutta la felicità persa con il tempo?
Se quel danno fosse un uomo persino molto più grande di te?
Tu....Come reagiresti?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alexander non venne in camera mia il giorno seguente.
Lo incrociai in salone. 
Quella mattina , insolitamente , c'erano tutti.
Non mi accostai a lui, lei gli era sempre attaccata. Lo teneva sotto braccio , mentre come un'oca giuliva, chiacchierava con gli altri presenti, magari raccontando anche di come, finalmente, ci era tornata insieme. Mi diede il voltastomaco.
Mi sembrò di avere un macigno dentro. In realtà, quella sensazione angosciante, l'avevo provata per tutta la notte.
 Infondo forse , avevo sperato che ciò che era accaduto in quella stanza, la notte precedente, fosse solo un mio brutto incubo.
Per quel motivo ero scesa a far colazione. Io non ci credevo. Non ci volevo credere...
Mi ritrovai seduta nuovamente a capo-tavola. Tutti chiacchieravano come se nulla fosse, come se io non esistessi affatto.
C'era chi raccontava della sua epica impresa nell'uccidere una ragazza di ritorno a casa, chi invece preferiva parlare di frivolezze.
Loro, preferivano parlottarsi all'orecchio. Li scrutavo da dietro il candelabro. 
Sembrava così rilassato il suo viso, mentre lei le sussurrava chissà che cosa..
Con me non lo era mai stato.
Effettivamente, pensandoci, da quando ero andata a vivere da lui, non c'era stato giorno in cui non l'avessi visto triste, desolato.
Forse il problema ero io...La differenza delle nostre radici. Io umana, lui vampiro. Era questo che ci divideva. Una piccolezza grande quanto l'abisso che scindeva il nostro "essere".
Anime diverse. No. Non potevamo. Era contro natura.
Lentamente, incominciai a rimuginare su quanto fosse accaduto. 
Arrivai ad una conclusione: Lui, era tornato da lei per quella nostra diversità.
Non credo che l'amasse. Non ci avevo creduto sin dal primo istante. Probabilmente lui , si sentiva solo costretto a dover stare con una sua simile.
Mi chiedevo solamente perchè mi tenesse ancora li.
Non mi accorsi di starli fissando insistentemente, finchè l'ennesimo, conosciuto, finto colpo di tosse di George, seduto affianco a me, non mi fece sussultare debolmente.
Avvampai di colpo. In un attimo avevo realizzato che la mia "ossessione" stava aumentando radicalmente in me. 
Fissai lui, portando in un lampo, le mie iridi alle sue.
Sogghignava appena. Intravidi dello scherno nella sua espressione. A lui piaceva, vedermi scervellare per quell'uomo.
Evidentemente "studiare" gli atteggiamenti di un'umana innamorata, era un diletto, un passatempo.
-Perchè mi guardi con quella faccia?-. Proferii indispettita.
-Li stai fissando...E non è un minuto che lo fai...-. Aveva i gomiti puntati al tavolo, ed i pugni stretti di fronte alla bocca, ma a me sembrava ugualmente, di vedere quel sorrisetto sfottente nascosto li sotto.
-E quindi?-. Ringhiai.
Sospirò una risata soppressa secondi dopo.
-E' quasi imbarazzante vederti così...-. Si alzò all'istante facendo rumore con la sedia. I suoi occhi che mi punivano, scrutandomi dall'alto del piedistallo dove quel ragazzo, si era arrampicato.
Ci era comunque riuscito! Ce l'aveva fatta a mortificarmi!
Gli occhi mi si arroventarono di colpo mentre la gola si strinse, come ogni volta che sentivo venirmi da piangere.
Ormai sapevo distinguere perfettamente dolore e rabbia all'interno del mio collo.
-A si? Ed invece quello che fai tu cos'è?-. Mi alzai anche io, lasciando che il nervoso sovrastasse tutto il resto delle sensazioni nate in me.
Restò in silenzio qualche secondo, spostando il suo sguardo altrove, al tavolo.
Ci guardavano tutti. Ovviamente non sapevano cosa ci fossimo detti attimi prima, per ciò quella scena, per loro era priva di motivazione.
-Non mi sembra il caso di parlare qui...Che dici?-. Proferì a bassa voce.
Non mi diede il tempo di rispondere, afferrando il mio polso, trascinandomi fuori dal salone.
Cercai di ribellarmi in tutti i modi lungo la scalinata, ma solo quando arrivammo di fronte alla porta di quella che da poco era divenuta camera mia, mi lasciò.
-Dannazione! Perchè diavolo mi hai portata via in quel modo?!-. Gracchiai acida.
Appoggiò entrambe le mani alla porta  incastrandomi fra esse. 
-Per quale motivo pensi, che io ti abbia raccontato tutte quelle cose e che ti abbia offesa in quel modo?-. Sembrava estremamente serio.
Mi confuse quella domanda.
-Credo...-. Cercai una valida motivazione fra tutte quelle ipotesi che avevo formulato. 
-"Credi"...Non c'è nulla da credere. Tu non ti sei nemmeno domandata perchè, io avessi voltato le spalle ad un compagno spifferando la sua vita ai quattro venti, è questa la verità.-. Mi rimproverò aspramente.
Era vero. Stra-maledettamente vero! Non avevo fatto altro che pensare a lui ad Allison , alla loro infinita storia d'amore, mentre, avrei dovuto concentrarmi su qualcosa di molto più importante.
-Ok! Forse dovevo riflettere di più. Ma questo non significa che non ho tenuto conto di nulla. Ad esempio mi sono domandata, perchè un vampiro come te, avesse così tanto interesse nel baciare un'umana a cui nemmeno può bere il sangue..-. Il tono della mia voce, non tremò una singola volta durante quella frase. 
Nemmeno i miei occhi cercarono di fuggire dal suo sguardo disgustosamente rabbioso.
Sospirò quasi ridendo e per un attimo le sue palpebre coprirono le iridi,lasciandomi respirare.
-Sai perchè?Perchè, nonostante io sia quello che sono, un pò di buon senso ce l'ho. Non mi porto dietro una donna sapendo che ne amo un'altra. Non faccio rischiare la vita ad una ragazzina poco più che liceale, sbattendola a casa di esseri che si nutrono di carne umana. No, affatto, io non sono così ripugnante..-. 
Lasciò scivolare via le braccia dalla lastra lignea.
Non ruggiva più la sua voce adesso. 
Mi aveva parlato come se realmente tutta quella faccenda gli stesse a cuore.
-Sono stata io a scegliere questa vita..-. Mormorai appena.
-Tu?..Tu avresti scelto di vivere con lui e soffrire? ..Pff...Devi essere veramente un'autolesionista...-.
-Già! Sono un'autolesionista e allora!?-. Mi fissò intensamente.
-Lo ami così tanto?-. 
Persi un battito.
-Si. Lui è tutto quello che ho..-. Cercai di non far vacillare il mio tono di voce, ma fu impossibile frenare le lacrime.
-George..Tu hai mai perso tutto nella tua vita? Ti sei mai ritrovato solo, a vivere qualcosa che non senti tuo?-. Dissi con un briciolo di fiato sommerso dai singhiozzi.
Sorrise tristemente.
-Non sai quante volte ho perso pezzi della mia vita. Tutti noi li perdiamo, costantemente. Ho sofferto Ana, ma non per questo ho costretto la mia vita alla dipendenza di qualcuno...Lui ti fa soffrire, ti lascia sola, ti usa quando ne ha voglia..Questo a te sta bene? Questa è la storia d'amore che desideravi?-.
Stavo per crollare.
-Io ho giurato..-.
-Anche lui dannazione! Aveva giurato di starti accanto o sbaglio?! Dov'è ora, maledizione?!-. 
-CON LEI!-. Gridai in lacrime.
-Lo odio! Odio quello che mi ha fatto...Che mi costringe a sopportare quotidianamente!-. Mi coprii il volto con i palmi lasciando, finalmente, che tutto il dolore racchiuso in petto, fluisse nelle lacrime e nei singhiozzi.
-E'...E'..Un bugiardo! Aveva detto che mi sarebbe stato sempre vicino. Ha detto di amarmi...Erano tutte STRONZATE!-. 
Di colpo, il vampiro, afferrò il mio braccio portandomi a se.
-Ecco..Vedi? E' per questo che ho sempre odiato le persone come lui..-. Mormorò nel mio orecchio.
-Ho provato per anni, ad allontanarlo da Allison, a non farle commettere quell'errore..Con lei ho fallito...Non voglio che Alexander porti anche te a...-. Si interruppe bruscamente.
-A cosa?..-. Mi allontanai leggermente da lui, calmando la voce.
Sospirò pesantemente cercando di perdere il contatto visivo con i miei occhi. 
Non voleva parlare, probabilmente, aveva detto troppo senza essersene reso conto prima..
-Niente...-.
Artigliai le sue braccia.
-Dimmelo!-.
Vidi le sue palpebre sollevarsi maggiormente, lasciando sul suo volto un'espressione, molto vicina allo sgomento.
-Se te lo dicessi..Tutto cambierebbe..-.
-Se non me lo dicessi..Io cambierei!-.
 Allontanai le mani dalla sua giacca.
-Ana!-. Una voce acuta , mi creò un sussulto.
Lontano, all'imbocco della scalinata, il piccolo Joshua.
-Ehy..-. Cercai di pulirmi il viso velocemente cancellando le lacrime, e fingendo un sorriso caloroso.
-Andiamo a giocare?-. Mi raggiunse chiudendo nelle sue piccole manine, la mia.
-Ecco...-. Guardai George, domandandogli con gli occhi, cosa avrei dovuto fare.
Mi fece cenno con il capo di seguire il bambino.
Non ne fui contenta. Lui mi avrebbe dovuto dire la verità. Mi stava per raccontare una parte importante, il tassello mancante a quel mare di scossoni che avevo sopportato.
Ingoiai un pugno di frustrazione , seguendo il bambino lungo le scale.
-Tua mamma è sveglia...-. Proferii appena,tanto che la mia voce parve vuota.
-Le ho chiesto io se potevo stare con te!-. Rispose con enfasi.
Gli aveva detto di si??
Accelerò il passo, correndo verso la porta che presumibilmente doveva accedere al cortile.
Non ci ero mai stata, ma dalla finestra del bagno, si intravedeva quel pezzo di verde, agghindato con decine di cespugli di rose e tavolini bianchi in ferro sparsi per ogni centinaio di metri.
Dall'esterno era tutta un'altra cosa...
Ricreava lo spirito. Sembrava un pezzo di paradiso caduto nell'inferno di sangue, che raccontavano le mura di quel castello.
-Corri Anastasia!-. Il bambino lasciò la mia mano correndo verso un bosco all'estremità del giardino.
-Aspetta Joshua!-. I piedi si mossero veloci.
Inaspettatamente, fu come se un senso materno, si fosse impossessato di me.
Se gli fosse accaduto qualcosa di brutto, non me lo sarei mai potuta perdonare.
Lo raggiunsi alla fine, al di là dell'infinita schiera di salici piangenti e querce secolari.
"E questo posto?".. Un lago.
Attorno, come se mai ci fossero state prima,spuntoni di rocce coperte da muschio, non lontana una piccola cascata.
C'era una vastità infinita di fiori al suolo. Bianchi con petali ampi e poi ancora lilla e rosa, ovunque mi girassi.
-Joshua!-. Vidi il bambino seduto su un tronco che giaceva a terra.
Sembrava sognare ad occhi aperti, guardando l'infinito di quella distesa blu.
-Non devi correre così..Lo sai? E' pericoloso...-. Gli dissi dolcemente, appena fui vicina al tronco, prendendo posto affianco a lui.
-Sono con te. Non mi può succedere niente.-. Sorrise.
Avvertii una sensazione strana partirmi dal cuore stesso.
Come se di punto in bianco l'idea di vuoto, fosse svanita. 
-Ti piace questo posto Ana?-. Aggiunse subito dopo.
-Si è stupendo..-. 
-Prima erano Alexander e la mamma a portarmi qui.-. Un fitta mi compresse il petto.
-Ma poi ...Hanno iniziato ad avere sempre da fare...-. La sua voce precipitò, scurendosi.
-Alla fine..Io mi sono ammalato e qui non ci sono potuto più venire..-.
-Ammalato?-. 
Rivolse lo sguardo a me.
-Si! Ma da quando sei arrivata qui...La mia malattia è sparita! Niente più febbre, ne più dolore...-. Sorrise raggiante.
Sorrisi accarezzandogli teneramente i capelli.
Poi però, un dubbio mi assalì:
-Joshua, per quanto tempo sei stato male?-.
-Mmmh...-. Mi fece il numero quattro con le mani.
Il sangue mi si gelò nelle vene.
-Mesi?-.
Fece "si" con la testolina.
"Aspetta. Quasi quattro mesi fa ho conosciuto Alexander.."
Mi alzai di colpo.
-Che hai Ana?-.
-Andiamo via...-. Tesi lui la mano.

Spalancai bruscamente la porta della camera di George.
-E' per lui. Per suo figlio vero?-.
Il vampiro,era sdraiato sul materasso a gustarsi un libro.
Il mio ingresso brusco nella stanza, creò lui un sussulto. Mi scrutò incredulo, scendendosi sul naso il paio di occhiali da vista.
-Avanti George, dimmi la verità. E' per suo figlio che mi tiene qui?!-.
Sospirò, togliendoseli del tutto.
-Chiudi la porta..-.
Si tirò su.
-Mi pare quindi, che alla fine, tu da sola, ci sia arrivata...-.
Era così?!
Tirò fuori da un pacchetto sul suo comodino, una sigaretta e si alzò.
-Tieni, credo che ti servirà...-. Me ne gettò poi una.
Respirai profondamente. Tremavo.
Mi raggiunse del tutto, avvicinando la fiamma dell'accendino al bordo circolare della stecca di veleno.
Attimi dopo, tornò a sedersi sul bordo del materasso. Gli occhi incollati a me.
-Credimi io, di quello che loro due hanno in mente, non so nulla. So solo, che da un giorno all'altro quel ragazzino è piombato in questa casa. Era da tempo che non vi facevo ritorno. Quando decisi di rincasare dopo dieci anni, lo trovai qui assieme ad Allison ed Alexander. "E' nostro figlio", disse lei, appena il piccolo era apparso in salone. Rimasi del tutto spiazzato. Non ne sapevo nulla!Non che sia difficile che due vampiri prolifichino, ma il fatto che mi lasciò perplesso diciamo, fu, che quel bambino non assomigliasse a nessuno dei due. Insomma Cavolo! Guardalo! E'..E' tutta un'altra persona, è castano ha gli occhi verdi, che c'entrano loro? Così..Insospettito, una notte, mentre io e lei eravamo a caccia rimembrando i bei tempi passati, le chiesi come stavano veramente le cose. La vidi farsi di ghiaccio. Sembrava che veramente le avessi chiesto la luna!...Alla fine mi disse che quel bambino era frutto di un sogno..-.
Tirò fuori la boccata di sigaretta.
-Frutto di un sogno?-.
-MhMh! Esattamente. Disse che lei era contraria ad avere figli, ma che poi da un giorno all'altro le era venuta voglia di "ampliare" la stirpe. Ovvio che io non credetti affatto a quelle parole. Così, mi misi ad indagare. Corruppi persino Gregory pur di sapere...E...Rullo di tamburi...Quel bambino era stato un umano prima!-.
-Che cosa?!!? Questo significa che loro...-.
-Hanno ucciso il figlio di qualcun'altro, semplice...!-.
"NONONO!!"
-Ma perchè? Infondo loro potevano perfettamente avere figli..O sbaglio?-.
-Certo. Ma a quanto pare..Al nostro caro vampiro non servivano figli puri...-.
Il modo in cui disse quella frase inconsciamente mi fece raggiungere una conclusione.
-Dici che lui lo ha fatto per creare un END?-.
Sgranò le palpebre.
-Un END? Naa...Non è folle fino a quel punto..-. Si mosse nella stanza.
-Credo più che volesse rimpiazzare qualcuno...-. Sollevò alcuni panni dal comò afferrando quella che sembrava essere una cornice.
Si avvicinò poi, porgendomela.
-Vedi?-.
La presi fra le mani.
Ritratti, in una foto due bambini, dietro loro, una donna ed un uomo. Apparentemente tutti volti sconosciuti.
-Questo è lui..-. Mi indicò uno dei due bambini.
-E questo è suo fratello ...Adrian.-.
-Che fine ha fatto?-. Non separai lo sguardo da quella foto.
-Credo sia morto quando entrambi erano molto piccoli. Quella è l'ultima foto che si sono riusciti a scattare assieme..-.
-Deve aver sofferto molto...-. Mormorai in un sibilo.
-Per spingersi a tanto, dubito anche, che non soffra più. Quando sei tu la causa della morte di un tuo caro, porti il rimorso a vita...-.
-Lui, la causa?!-. Lo fissai.
-Da quanto so, loro erano assieme la notte che alcuni vampiri li attaccarono...Alexander aveva costretto suo fratello minore ad uscire di notte...Credeva che Adrian fosse forte come lui...-.
-Non lo era?-.
-Non era un vampiro..-.
Mi spiazzò.
-Adrian, era figlio della seconda moglie del duca Dragonov. Lei era umana proprio come te...-.
-Dio...Ma se lei era umana perchè il Duca non l'ha uccisa?-.
-Dragonov I, l'amava. Lei era sua moglie..E se non ha mai provato a morderla, è per il semplice fatto che noi vampiri, non beviamo sangue di donne in fase terminale...Ed anche per questo che ha scelto di amarla. Lei sarebbe stata come un vampiro, senza però cacciare.-.
-E' una storia così triste..-. Sorrisi amaramente asciugandomi una lacrima isolata.-Poi, che le è successo?-.
-E' morta di crepacuore, aveva una grave malformazione e la morte di Adrian fu la goccia che fece traboccare il vaso..-.
-Quindi Alexander ha dovuto sopportare due lutti...-. Mi sentivo disperata al posto suo.
-NO. Lui non l'aveva mai considerata sua madre, per questo l'unico lutto che lo portò a soffrire,fu quello del fratello...-.
-Come accadde?-. La mia voce rasentava il soffio.
-Le circostanze esatte non le so. Ma quello che si vocifera sull'accaduto, è che Alexander voleva far vedere ad Adrian come caccia un vampiro, forse sperava che anche il fratello imparasse..Si è avventurato assieme a lui in un bosco, ma quella notte evidentemente, era giorno di caccia anche per altri di noi. Vennero attaccati. Alexander cercò di metterli in fuga come poteva, ma forse, Adrian ,spaventato dal loro aspetto e da quello reale del fratello, scappò. Alcuni vampiri del branco lo inseguirono, poi, di lui, più nessuna traccia. Non trovarono il corpo, ne il suo sangue.-.
-Non pensi che lui , possa aver costretto Allison ad uccidere un bambino, solo per riavere suo fratello nel modo in cui lo ricorda? Insomma, quel bambino...E' identico ad Adrian seppur la foto è in bianco e nero..-.
Sospirò tornando a sedersi.
-Si. Sospetto che sia proprio così..-.
Poggiai la cornice sulla seduta di una poltroncina a dondolo.
-Alexander non è il mostro che pensi. E' solo un uomo che ha sofferto. E seppur sia macabro il gesto che ha fatto, cercare un bambino che assomigliasse a suo fratello, ucciderlo, trasformarlo, non significa che sia una persona malata o pazza..E' solo un uomo pieno di sensi di colpa..-. Sotterrai lo sguardo.
-Molto probabilmente si, puoi anche credere che lui non sia l'uomo malato che ti ho descritto...-. Il suo viso si rabbuiò.
-Ma Ana...C'è qualcosa che non mi torna in tutta questa storia. Non credo che ci sia solo questo po' che ti ho raccontato, dietro al mistero di Joshua..-. Aggiunse subito dopo.
-Non ne sono certa nemmeno io.-. Le sue iridi rimbalzarono sorprese, sul mio volto.
-Alexander nasconde altro. Ogni suo gesto cela un significato omesso..Non ho dubbi su questo. Il punto è..Cosa?-.
Restai persa fra le mie elucubrazioni mentali, subito dopo quella frase.
-Indagherò. Voglio arrivare fino infondo a questa storia...-. Dissi poi, di getto.
Vidi un velo di preoccupazione affliggere il volto del vampiro.
-Forse....Dovresti solo andartene.-. Sentenziò amaramente.
-Si.Lo so, dovrei. Ma non prima di scoprire cosa mi ha nascosto quell'uomo-.
Distolse lo sguardo, rasentando con esso, il pavimento.
Mi raggiunse lentamente, inaspettatamente.
-Sta attenta.-. Mi abbracciò.
Fu la prima volta che un abbraccio, per quanto lo considerassi falso, mi scaldò il cuore.
Forse non ero sola a dover affrontare tutto.
Forse, c'era qualcuno dalla mia parte e non ero io, la pazza gelosa che immaginava le cose.
-Grazie George.-. Mi scansai di poco dal suo petto.
Fissò i miei occhi intensamente.
-Di niente...-. Mormorò un attimo prima di regalarmi il secondo bacio.
Sentii il cuore fermarsi un istante e poi, tornare a vorticare nel mio petto.
Ero spaesata, ancora non mi ero spiegata perchè, lui lo facesse. Ma quella volta, non indietreggiai, non mi ribellai.
Non cercai di allontanarmi dal suo viso. No.
Quella volta ricambiai il bacio.
E dal leggero catturarsi delle labbra, finimmo per rapirci intensamente.
Avevo avuto il coraggio di schiudere le labbra. Avevo provato a rubare la sensazione che lui, mi regalava.
Era strano baciare un altro uomo. Era divenuto inconsueto per me , poter pensare di essere amata da qualcun altro, dopo che per mesi avevo vissuto solo l'amore di Alexander.
Mi allontanai dalle sue labbra di pochissimo, restando fronte a fronte, respirando a fatica, sottilmente.
-Non ti chiederò scusa per averti baciata. Ne quella volta, ne questa.-. Proferì amaro.
-Non cerco le tue scuse. Va bene così...-. Arrossii appena, accennando una curva timida di sorriso. 

Lentamente , il mio cuore, si stava sciogliendo all'idea che potessi provare un sentimento più pulito.
Quel vampiro, George, era un essere misterioso, talvolta sinistro.
Non sapevo se avessi potuto fidarmi veramente di lui, ma di certo, era riuscito a tirarmi via da quel baratro di dolore in cui da giorni ero planata pericolosamente. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: shana8998