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Autore: Newtcarstairs    14/03/2016    1 recensioni
[Storia scritta a quattro mani || ChrisEvans x Nuovo Personaggio - Sebastian Stan x Nuovo Personaggio. ]
Quando aprii la porta mi trovai davanti due facce sconosciute ed estremamente belle. Entrambi mi fissavano curiosi, come se si fossero accorti solo in quel momento che davanti a loro c'era una porta e dietro, un appartamento. Il pianerottolo era totalmente ingombro di scatoloni, alcuni più piccoli, altri grandi come me, quasi. [...]
«In ogni caso» disse di nuovo il primo, e pure la voce non era male. «Io sono Chris.»
«Io invece sono Sebastian» disse il secondo completando la frase. «Ci siamo appena trasferiti qui, come puoi vedere da questo casino.» [...]
Non appena chiusi la porta dietro di me, poggiai il gatto a terra e svelta raggiunsi Jani seduta sul divano.
«Okay, ti sei appena persa l'incontro con i due ragazzi più fighi di questo mondo!» [...]
Ci sono ancora degli scatoloni fuori dalla portineria segno che i nuovi vicini, fighi, come dice Gary stanno ancora finendo di traslocare. [...]
- Tutto okay Jani ? - sento una mano sulla mia schiena.
- No, ho appena fatto una brutta figura con uno dei nuovi vicini " fighi " - dico facendo le virgolette con le dita - Voglio sotterrarmi. -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
 
POV JANIRA.


Sputo tutto lo yogurth che ho in bocca, cerco un tovaiolo per pulirmi 
la bocca. 
- Ma sei impazzita ? - 
Gary inclina la testa mentre accarezza Red, lo appoggia a terra e si avvicina a me. 
- Tu sei quella impazzita ! Un figone da un metro e novanta vuole uscire con te e tu che fai ? MI DAI DELLA PAZZA. Che bell'amica che sei ! - 
Vedo Gary prendere un bicchiere di latte e la vedo sparire da dietro la porta di camera sua. 
Red mi guarda da lontano con i suoi occhioni verdi, quanto vorrei essere al suo posto. 
Butto via il vasetto di yogurth e mentre mi chino a prendere la giacca sporca di Gary, 
scivola a terra un'altra giacca, di pelle. 
E' tutta sporca di yogurth, credo.
La ispezione per bene e noto che questa non è la giacca di  Gary, non ha il suo profumo e 
le spalle sono troppo larghe. 
Mi avvicino alla porta della sua camera e busso - Gary non fare la permalosa. - 
Cerco di aprire la porta ma senza successo, sbuffo. 
- Puoi prestarmi la " tua " meravigliosa giacca di pelle ? Sai, forse un ragazzo mi chiederà di uscire e questa giacca sarebbe perfetta ! - urlo mentre mi appoggio al muro. 
Tempo pochi secondi vedo la porta aprirsi e Gary uscire - Scordatelo, non è mia.- 
Alzo un sopracciglio mentre tengo la giacca sospesa fra me e lei, Gary 
fissava l'indumento. 
- E' di Chris. - prende dalla mia mano la giacca e io incrocio le braccia al petto.
- Oh - oh ! Qualcuno ha avuto un incontro ravvicinato con un bel fusto - faccio un piccolo sorriso tirato. 
Gary mi guarda per poi tornare a guardare la giacca. - Gli ho rotto un vasetto di yogurth addosso e oltretutto per Sebastian sembrava un'altra cosa. - 
Le guance di Gary sono diventate tutte rosse, risi - Beh anche io avrei pensato male. - 
Scoppio in una fragorosa risata seguita subito dalla mia amica. 
- Smettila è stato imbarazzante. - Gary mi da una lieve spinta sulla spalla, 
ma io continuavo imperterita a ridere. 
Quando la smetto sento lo stomaco farmi un male cane, io e Gary ci guardiamo negli occhi per poi incaminarci giù in lavanderia. 
- Comunque grazie ! - dico mentre gioco con un pop - corn. 
- Per cosa ? - mi chiede Gary mentre infila con delicatezza ( cosa mai vista in tre anni di convivenza con lei ) la giacca di Chris nella lavatrice. 
- Di aver detto a Sebastian che sono single. - faccio un piccolo sorriso mentre infilo in bocca dei pop - corn. 
- E' un mio dovere, dopo tutto quello che hai passato con Alexander ti meriti di conoscere qualcuno di migliore. - 
La guarda sbigottita, - Come fai a sapere che lui è migliore ? - 
Vedo Gary alzare le spalle e buttare del sapone nella lavatrice, - Non lo so è quello il punto. Si scoprirà solo vivendo. - 
Le lancio un pop - corn e scappo in casa, mi rinchiudo in camera mia guardando Friends e cercando di non pensare a Sebastian.
Gary mi ha in qualche modo incasinato la vita in questo momento. 




Non so se Dio, Buddah o qualsiasi entità potente che sta su in cielo gli ho fatto qualcosa, ma questo acquazzone mentre io sono senza ombrello poteva evitarlo.
Salgo le scale di casa con il terrore che i libri universitari dentro la borsa si siano bagnati, salgo gli scalini a due a due per arrivare presto in casa e 
rifugiarmi in bagno sotto un bel getto di acqua calda.


Davanti alla porta di casa frugo dentro la borsa ma delle chiavi nemmeno l'ombra, guardo l'ora nel display del cellulare e mi porto una mano ai capelli. 
Gary non è in casa perché sta lavorando e io sono chiusa fuori di casa perché oggi 
è una giornata di merda. 
Mi appoggio alla porta e scivolo piano a terra,  controllo i libri e li trovo in perfetto 
stato. 
I miei capelli fradici fanno cascare piccole goccioline sul pavimento, l'acqua che ho addosso si sta ghiacciando sulla mia pelle, sento il freddo entrare piano, piano sotto pelle.
Porto le ginocchia al petto e appoggio la testa su di esse, aspetterò così per qualche ora l'arrivo di Gary. 
Spero solo di non morire congelata.
Sento una porta aprirsi ma non ho voglia di alzare la testa, così rimango ferma e immobile cercando di fingere di dormire. 
- Jani ? - 
Sebastian, merda. 
Alzo gli occhi e trovo lui sul ciglio della porta a guardarmi con una faccia sconcertata. 
- Cosa diavolo ci fai seduta li ? E... - vedo che si avvicina svelto 
- ... cristo sei tutta bagnata. - si toglie il suo giubbetto di pelle nero per posarlo sulle 
mie spalle. 
- Per.. perché non sei entrata in casa ? -  Strofina le sue mani sulle mie spalle per scaldarle. 
Sento il freddo passare per qualche istante. 
- Da brava persona, ho lasciato le chiavi in casa e la mia dolce coinquilina è a lavoro. 
Quindi, mi tocca aspettarla così.- 
Gli faccio un piccolo sorriso, vedo il suo viso contrarsi in una smorfia. 
- Vieni ! Non posso lasciarti sul pianerottolo tutta bagnata e infreddolita. -
Mi fa alzare appoggiandomi una mano sulla schiena, apre la porta e mi fa accomodare 
in casa sua e di Chris. 
- No, davvero Sebastian tu stavi per uscire, io ... io posso farcela finché non arriva Gary. -  Mi tolgo la giacca dalle spalle e gliela porgo, lui rimane 
immobile davanti a me a guardarmi. 
- Jani, stavo solo scendendo per prendere dello zucchero al discount qui sotto non c'é nessun problema, passerà Chris a prenderlo.- 
Si avvicina a me  mi fa un piccolo sorriso, io chino lo sguardo dalla vergogna. 
Tutta fradicia e, ommio dio ! Sicuramente struccata con il mascara fin sotto le guance. 
- Vai in bagno e togliti quella roba fradicia ti darò qualcosa di mio. - 
Lo vedo sparire dietro di me, sentivo ogni possibile sensazione amplificata: 
Vergogna, paura e eccitazione. 
- Sebastian non voglio creare troppo disturbo. - urlo mentre con lo sguardo lo cerco. 
- Smettila non mi crei nessun disturbo. - Lo vedo apparire con un paio di pantaloni 
e una felpa fra le mani. 
- Ecco a te, il bagno è la prima porta sulla destra. - mi porge le cose con un sorriso stampato in faccia. 
Rimango per qualche secondo ferma a fissare i vestiti, poi con coraggio li prendo 
fra le mie mani e mi avvio nel bagno. 


Ovviamente non potevo sperare di trovare un laccino in una casa di soli uomini ( che oltretutto è molto ordinata ). 
Sfilo la maglia e infilo la felpa tirando su la zip, lo stesso faccio con i pantaloni. 
Dentro alla tuta di Sebastian ci sto otto volte. 
Esco dal bagno,  fra le mani i miei vestiti che ho posato vicino alla borsa dell'università.
Mi incammino verso la cucina, questo appartamento è disposto quasi come il nostro, 
quindi, riesco per bene a camminarci. 
- Ei - spunto dietro a Sebastian.
Seb tra le mani aveva un pentolino pieno d'acqua e sul piano cottura due tazze. 
- Ho preparato del tea, così ti riscalderai. - mi fa un piccolo sorriso mentre versa un po' 
d'acqua in una tazza. 
Rimango per qualche secondo a fissare i muscoli contratti delle braccia, il collo e il naso. 
Quando si volta cerco di spostare lo sguardo da qualche altra parte, tipo su un quadro, sicuramente, finto dei girasoli di Van Gogh.
- Vi piace Van Gogh ? - indico il quadro mentre metto due zollette di zucchero nel tea. 
Sebastian alza lo sguardo verdo di me poi sul quadro. 
- No, quando abbiamo traslocato l'abbiamo già trovato qui e a Chris gli scocciava toglierlo. Ha detto che gli metteva tranquillità. - Mi fa un piccolo sorriso mentre 
prende la sua tazza e si avvicina al quadro. 
Mi avvicino a Sebastian sorseggiando il mio tea, insieme guardiamo per qualche istante il quadro. 
- Van Gogh è il mio secondo pittore preferito. - rompo il silenzio che si è creato fra di noi mentre fisso il quadro davanti a me. 
- E il primo qual è ? - lo guardo per qualche secondo, ha degli occhi così meravigliosi che 
mi fanno sentire al settimo cielo. 
- Frida Khalo. - appoggia la tazza alle labbra e bevo un sorso di tea. 
Sebastian mi  fissava con i suoi occhi azzurri, io non riesco a tenergli testa e chinai lo sguardo. 
Mi mette troppa soggestione, mi sento troppo vulnerabile. 
Sento un rumore fuori dal appartamento e poi una chiave che gira la seratura, dalla porta spunta Chris con l'impermeabile bagnato addosso. Fuori non smette ancora di piovere. 
Il ragazzo biondo si blocca immediatamente con scetticità sul suo sguardo.
- Jani ? - esulta. 
Io faccio cenno con una mano, mentre Sebastian rimane immobile affianco a me. 
- Perché hai la tuta di Sebastian addosso ? - Chris appoggia l'enorme borsa sul tavolo 
senza staccare un'attimo gli occhi da me. 
- Era tutta bagnata. - si fa avanti Sebastian.
Okay, quella frase poteva essere abbastanza ambigua e l'espressione di Chris ne dava conferma. 
- Ommiodio ! - lo vedo esultare. 
Mi avvicino a lui - No, o cristo ! Evans ma che vai a pensare ? - appoggio la tazza sul tavolino. 
- Chris possibile che nella tua testa ci sia solo il sesso ? - Sebastian torna al mio fianco. 
- Beh no ! C'è anche la pizza e le patatine fritte. - Ha un espressione così infantile che mi fa un'estrema tenerezza. 
- Potremo dire la stessa cosa dell'enorme macchia che era sulla giacca di Gary ! - esulto mentre incrocio le braccia al petto. 
Con la coda dell'occhio vedo Sebastian guardarmi, ma rimasi seria per qualche secondo perché tutte e tre cominciammo a ridere. 
Presi la mia roba e mi avviai verso la porta, mancava pochi minuti al rientro di Gary. 
- Vai già via ? - mi giro verso Sebastian. 
- Si, ho da studiare e poi ho bisogno di dormire. - faccio un piccolo sorriso. 
Sebastian si passa una mano sui capelli e fa una piccola espressione. 
- Okay, forse è meglio che mi butto. - Lo vedo gesticolare e guardarsi intorno.
Sapevo già cosa mi voleva dire, aspettai la sua proposta con calma. 
- T... ti va di uscire con me una di queste sere ? - il modo in cui l'ha detto è molto da ragazzo impacciato. 
Faccio un piccolo sorriso - Molto volentieri. - gli faccio un occhiolino ed esco dall'appartamento. 
Vedo Gary sul pianerottolo saltello fino da lei. 
- Jani, tesoro  che hai combinato ? - la porta di casa si apre ed entriamo. 
- Te ne parlo davanti a una fumante tazza di caffé. - 




POV GRAYSON.

 Ero tranquillamente seduta sul divano, da sola, se non in compagnia di Red che sonnecchiava di fianco ai miei piedi. Leggevo, perché non avevo niente di meglio da fare. Di solito al venerdì sera io e Jani guardavamo dalle 3 alle 10 puntate di una qualche serie tv, settimana scorsa avevamo deciso di fare il rewatch di The Walking Dead. Quel venerdì, però, Jani era uscita insieme a Sebastian il Vicino, perché nel giorno più brutto della mia vita lui era riuscito a trovare il coraggio di chiederle di uscire e lei era riuscita a trovare il coraggio di dirgli di sì. Il più brutto, per me, perché io finendo tardi a lezione e dovendo andare a lavorare subito dopo, mi ero persa quel momento, non riuscendo a dare sostegno morale a Jani e non potendomi godere lo spettacolo.
 Arrivata a casa l'avevo tartassata per un'ora buona per sapere com'era andata, cosa le aveva chiesto, di cosa avessero parlato, come si era comportato lui e come si era comportata lei. Il genere di cose che chiede una migliore amica, in fondo. E Jani, da altra brava migliore amica, aveva risposto a tutte le mie domande, arrossendo, se possibile, ancor di più ad ogni risposta.
 Avevamo passato gran parte del pomeriggio a scegliere come si dovesse vestire per quell'occasione, scartando questo paio di pantaloni a quella felpa. Le avevo prestato la mia collana con il ciondolo d'ambra, che secondo me faceva molto più effetto. Seduta sul divano, dopo dieci minuti da che se n'era andata insieme al suo bel accompagnatore, ero indecisa sul da farsi. Guardare qualcosa era fuori discussione, mi sembrava quasi di tradirla finendo la terza stagione senza di lei, quindi avevo preso il mio libro dallo scaffale e mi ero immersa nella lettura. Fino a che non suonò il campanello.
 Scivolai fuori dalla coperta e la lanciai sopra Red, che miagolò di soddisfazione. Camminai fino alla porta a piedi nudi, senza disturbarmi a mettere le ciabatte, che erano sicuramente infilate in qualche posto oscuro sotto al mio letto o... in giro per casa. Andai ad aprire e mi trovai Chris, con una semplice felpa grigia sopra ad una maglietta bianca e un paio di pantaloni della tuta. Anche lui non portava ciabatte, ma aveva indosso un paio di calzini neri. E in mano aveva... un cactus.
 Fu impossibile trattenere una risata, mi coprii la bocca con una mano e mi appoggiai allo stipite della porta. Prima guardò me, poi fisso il cactus.
 «Scusa, ma non ho avuto il tempo di trovare una rosa rossa» borbottò.
 «Un...» continuai a ridere. «Cactus...»
 «Sai, ho pensato che» fece una piccola pausa e mi porse il cactus dal color verde oliva e tante piccole spine bianche. «Visto che Janira e Seb sono usciti, potevamo passare un po' di tempo insieme, per non stare soli.»
 Rimasi immobile chiudendo e aprendo la bocca non sapendo cosa dire. Dovevo sembrare un pesce lesso, un brivido mi percorse la schiena.
 «Non mi inviti ad entrare?» mi feci da parte per lasciarlo passare e richiusi la porta dopo che lui fu dentro. Si guardò intorno, probabilmente, come avevo fatto io, stava valutando la differenza tra i due appartamenti. Si soffermò soprattutto sulla libreria, leggendo i titoli dei vari volumi, e sullo scaffale dei dvd e dei cofanetti delle serie tv.
 «Vuoi qualcosa da bere?» poggiai il cactus sul tavolo ed aprii il frigo. «Abbiamo del succo ACE o alla mela verde. Mi spiace, ma non abbiamo alcolici se non una bottiglia di vino nell'armadio per le occasioni importanti come i compleanni.»
 «Un succo andrà benissimo, scegli tu il gusto» si sedette sul divano e prese il libro che stavo leggendo tra le mani. Lo studiò e lesse alcune righe delle prime pagine. Presi il cartone del succo ACE e lo vuotai in un bicchiere, poggiai il cartone vuoto nel lavandino.
 «Ma non avevi un gatto da qualche parte?» mi domandò, cecando Red con lo sguardo.
 «Sì, è sotto la coperta» mi sedetti di fianco a lui sul divano, poggiando il bicchiere sul tavolino. Scostai la coperta per rivelare una palla di peli rossi dormirci sotto. Chris sogghignò.
 Mi porse il libro e io lo richiusi avendo cura di lasciare il segno e lo poggiai in un angolo del tavolino, di fianco al mio blocco da disegno, richiudendolo. Chris bevve un sorso di succo e indicò con un cenno del capo il mio blocco.
 «E quello?»
 «Ah, sono solo dei disegni» mi affrettai a rispondere.
 «Ti piace disegnare?» allungò una mano. «Posso vedere?»
 Gli porsi il blocco e lui lo aprì lentamente. Si soffermò su ogni singolo disegno da me creato, specialmente quelli che ritraevano le crature mitologiche come la fenice o la sfinge. Io spostavo lo sguardo da lui ai miei disegni, trovando per ognuno di questi ultimi, dei difetti madornali e desiderando di poterli cancellare all'istante.
 «Sono veramente belli» mi restituì il blocco sorridendo.
 «Grazie» risposi sinceramente.
 «Quindi stai studiando per diventare un'artista?»
 «Più o meno, mi piace disegnare, ma non ho ancora idea di cosa farò in futuro. E tu, invece, cosa vorresti fare "da grande"?»
 «Mi piacerebbe diventare attore» non potevo esserne certa, per via della poca luce che emanava la lampada di fianco al divano, ma mi parve di vederlo arrossire un poco.
 «Un tipo bello e fascinoso come te non penso farà mai carriera» dissi sarcasticamente.
 «Scusa, forse non ho sentito bene» un sorriso apparve sulle sue labbra. «Hai detto che sono bello e fascinoso?»
 «Ops...» sussurrai tra me e me. Avrei voluto saltare fuori dalla finestra e scomparire. Artigliai con le dita il cuscino del divano, solo che non era il divano, ma il gatto. Red schizzò fuori dalla coperta e mi soffiò, offeso. Senza degnarmi di altre attenzioni andò da Chris e si strusciò contro il suo braccio facendo le fusa. Lo ringraziai mentalmente, mi aveva salvato da altre figure di merda.
 «Ehi, palla di pel di carota» lo salutò accarezzandolo. Ci concentrammo entrambi su Red, che da bravo gatto rufiano qual era, entrò in perfetta sintonia con Chris, acciambellandosi sulle sue gambe e facendo le fusa manco avesse trovato il posto più bello al mondo per dormire.
 Il tempo volò, mi accorsi che erano le undici di sera quando il mio telefono vibrò sul tavolino e si accese. Lo presi in mano.
 Tra poco siamo a casa. Jani
 «Jani mi ha detto che stanno rientrando» dissi a Chris, gli scrissi una breve risposta e lo riappoggiai.
 «Sarà meglio che rientri anche io, allora» si alzò, vuotò il bicchiere con il succo e aspettò che mi alzassi anche io. Alla fine, la serata passata con lui non era stata per niente male e un po' mi dispiacque. Lo stesso sembrava per lui.
 «Be'... grazie, insomma» cominciai a dire. «Per la bella serata.»
 «Sì, è stata una bella serata» si avviò verso la porta seguito da me. La aprii e Chris si fermò sulla soglia. «Ah, scusa se te lo chiedo, ma potrei riavere il mio cactus?»
 Risi di nuovo e andai a prenderglielo. Glielo porsi, avvicinandomi. Lui mi prese il polso e mi avvicinò ancor di più a sé. Si chinò e mi diede un bacio sulla fronte.
 «Buonanotte!» mi salutò per l'ultima volta prima di entrare nel suo appartamento chiudendosi la porta alle spalle.
 «Buonanotte» balbettai io, ma ormai il pianerottolo era deserto.








____________________
Angolo Autrice.
Capitolo postato che si è autocancellato da solo e postato da me medesima. 
Volevo solo ringraziarmi, perché ultimamente mi mancano le parole da scrivere qui.
Grazie mille a tutti da me e dalla mia collega, 
una bacione grande 

Newtcarstairs.
   
 
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