Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Titolo:  Sun beams will soon smile through
Personaggi: Yamamoto Takeshi, Gokudera Hayato,  Sawada Tsunayoshi
Pairing: YamaGoku, 8059
Genere: fluff, generale
Avvisi: future!fic
Rating: verde
Conteggio parole: 498
Note:
Per la Nereisi, che aspettava il suo regalo di compleanno da troppo tempo <3

 

Il telefono suona che il sole è appena cominciato a sorgere. Yamamoto lo recupera con un rapido moto del polso, senza scomporsi troppo e senza quasi muoversi da dov’è accoccolato tra le lenzuola, premendo per accettare la chiamata dopo solo uno squillo.
-Pronto?- mormora, la voce che preme per uscire gioviale ma che deve sforzarsi di restar bassa suo malgrado. Sente un fruscio, dall’altra parte della cornetta, prima che Tsuna inizi a sommergerlo concitatamente di parole.
-Pronto, Yamamoto? Oh, grazie al cielo sei sveglio! Lo so che è prestissimo e che sarebbe il tuo giorno libero, ma Ryohei nii-san ha appena combinato un pasticcio con il boss della famiglia Canocchia, e adesso devo trovare un modo di convincerlo che non ho intenzione di ucciderlo e che non sono interessato a rilevare il loro commercio di pannocchie di mais! Andrei io stesso, ma Reborn mi ha appena mollato tutta la burocrazia del mese per andare a far shopping a Milano con Bianchi e non riesco a contattare Gokudera e…-
Yamamoto si abbandona alla sua abituale risata, bassa e tutta di gola. Sorride, un sorriso dolce e affettuoso che il suo interlocutore non può vedere.
-Non posso venire subito, Tsuna- lo informa –Un gatto dispettoso mi si è seduto sulle gambe, e sai anche tu com’è fatto, non posso proprio mandarlo via adesso-
Sente la voce crepitare attraverso la linea telefonica, prima di condensarsi in un –Uh?!- estremamente confuso.
Yamamoto ride di nuovo, la mano libera che giocherella con i ciuffi argentati della creatura meravigliosa che ancora dorme, pacifica, abbandonata morbidamente tra le sue gambe, le braccia strette mollemente attorno alla sua vita.
-Farò il prima possibile- bisbiglia, e quando Tsuna cerca di convincerlo o quantomeno farsi dire cosa arcidiavolo sta succedendo, aggiunge –Dovrò dargli una buona dose di coccole, prima che mi lasci muovere-
Tsuna tentenna ancora qualche secondo. Poi sospira, rassegnato.
-Cercate di fare presto- implora, con una nota abbastanza disperata da farlo sentire leggermente in colpa –E trova altre metafore, la prossima volta, non sono cose che sono interessato a conoscere!-
Yamamoto ride di nuovo, mentre riattacca, stavolta sinceramente divertito dal tono scandalizzato della voce del suo boss. Poi se ne scorda, abbandonando il telefono in un angolo, e si china a prendere il viso del suo gatto tra le mani, per stampargli un bacio sulla fronte pallida.
-‘Dera, Tsuna ha bisogno di noi- mormora, prima di scendere a baciargli le palpebre, le guance –Dobbiamo andare-
Lentamente, gli occhi verdi di Gokudera si aprono nella penombra.
-Ho sentito, razza di idiota. Sei più rumoroso di un elefante in una cristalleria- borbotta, la voce ancora impastata di sonno che strascica le parole e stringe il cuore del suo uomo di una dolcezza disarmante –Dammi un bacio, piuttosto-
Stavolta, Yamamoto non ride. Sorride contro la pelle sottile e un po’ screpolata delle sue labbra, prima di invogliarle ad aprirle per carezzargli tutta la bocca, le mani che lo stringono ancora come se fosse la cosa più bella e fragile e preziosa del creato.
Buongiorno anche a te, amore mio.